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Autore: silvi97    13/11/2013    0 recensioni
Una ragazza, Nicole, un ragazzo, Harry.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14 novembre
 
Arrivo a casa, saluto velocemente mia mamma e vado subito nella mia camera e, dopo aver gettato la borsa della palestra in terra, mi butto a peso morto sul letto.
Sto cinque buoni minuti ad osservare il soffitto e poi decido di andarmi a fare una doccia cosi mi svesto ed entro. Sento il getto dell’acqua bagnarmi il corpo, è una sensazione che mi piace, mi dà l’idea di liberarmi da tutto e di non aver la minima preoccupazione.
“Nicole!” urla mia mamma dal piano inferiore
“Che c’è?”
“Vieni sotto che è pronta cena!”
“Cazzo” dico sottovoce ancora tutta insaponata
“Arrivo, due minuti” aggiungo urlando per farmi sentire
Mi risciacquo in fretta ed esco, prendo l’accappatoio ed entro in camera, merda, che casino, sono la persona più disordinata di questo mondo anche se mi piace stare in ambienti puliti ed ordinati. Mi metto un paio di pantaloni della tuta grigi, una semplice canottiera bianca e una felpa blu, mi infilo le ciabatte, raccolgo i miei lunghi capelli ramati in una treccia laterale e scendo.
Trovo tutti già a tavola, tranne mio padre che arriva tardi dal lavoro, mi siedo e comincio a mangiare quello che mi era stato messo nel piatto, è stranamente buono o forse solo meglio del solito.
“Com’è andata a scuola oggi?” chiede mia madre a Sam, il mio fratellino
“Bene” risponde il bambino con tono poco convinto
“E tu Nicki?” riprende mia mamma guardandomi
“Come sempre” dico facendo spallucce
Vado abbastanza bene a scuola, insomma, una media accettabile. Frequento il liceo linguistico a Holmes Chapel, una piccola cittadina nel centro dell’Inghilterra insieme alle mie amiche Rebecca, Helen, Ashley e Vanessa.
Sono state sempre un punto di riferimento per me, soprattutto Rebecca, la mia migliore amica.
Finita la cena aiuto mia madre a sparecchiare, dopodiché salgo in camera mia e comincio ad asciugarmi i capelli, ci metto una buona mezz’ora data la lunghezza, prendo il mio i-phone bianco e guardo l’ora, le 21.54, noto che sullo schermo ci sono due messaggi, uno di Rebecca e uno di Louis, il mio migliore amico.
Becky: “Ciao cogliona, domani alla prima tagliamo? Non ho voglia di vedere di prima mattina quella strega della Donald..”
 
La Donald è la professoressa di francese; quella donna è strana, ha capelli medio-lunghi grigi e occhi marroni, vedova prestissimo e senza figli, nella scuola gira voce che da quando è morto il marito esce solo ed esclusivamente per venire a scuola e parla con i suoi due gatti.
Rispondo. Nicki: “Va bene, solito bar alle 8.10, puntuale mi raccomando”.
Invio e apro il messaggio di Louis: “Hei sono riuscito a rimediare due pacchetti di Winston blu, domani te ne porto uno:)”
Rispondo. Nicki: “Grande Lou, grazie, a domani genio :)”
Si sono fatte le 22:15 quindi decido di aprire facebook, sette notifiche, apro e chiudo la casella, le solite cose, niente di nuovo, scorro la home e vedo solo foto delle mie amiche quindi chiudo l’account. Guardo l’ora: le 22:36, vado in bagno, mi lavo i denti e vado a salutare mia mamma e Sam nelle rispettive camere da letto. Torno in camera mia e indosso il pigiama, mi infilo nel letto ma non riesco a dormire, mi giro e rigiro, ma niente da fare: “Mi sto stufando” sussurro.
Chiudo gli occhi fino a quando non sento un rumore provenire dal piano inferiore, così, senza far casino, mi levo le coperte, scendo dal letto e mi avvicino alla porta, la apro delicatamente e scendo le scale in punta di piedi, noto che c’è mio padre così rilasso i muscoli, è in cucina, entro senza farmi notare e guardo l’orologio, le 23:48.
“È questa l’ora di arrivare?” dico con tono scherzoso a mio papà che sta scrutando il frigo con particolare attenzione.
Lui si gira di scatto e appena mi vede fa un respiro di sollievo:“Mi hai spaventato Nicki, mi hai fatto perdere dieci anni di vita nel giro di mezzo minuto”
Rido alle sue parole e poi lo vado ad abbracciare, sciolgo l’abbraccio e scappo via.
Poco dopo lo sento entrare in camera mia: “Buona notte Nicki”
Io sorrido ma non rispondo.
  
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