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Autore: xLostinaHurricane    13/11/2013    3 recensioni
- Niente da fare biondo, - disse Zayn scompigliando i capelli dell’ amico. - Lei è mia. –
Le loro fragorose risate furono avvertite anche dagli infermieri che stavano nel corridoio ma nonostante il clima scherzoso che c’era nella stanza, Zayn non era mai stato più serio di così.
Genere: Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Come sarebbe a dire che domani non ci sei? –
- Ho preso un giorno di permesso, non posso mancare alla recita del mio fratellino.  –
- E a me non ci pensi? Fai tanto la sorella premurosa e poi lasci un povero paziente in balìa di fitte lancinanti e dolori atroci? –
- Cerchi di farmi venire i sensi di colpa? –
- No, cerco di ottenere un appuntamento extra con la mia dottoressa preferita –
Zayn si avvicinò lentamente a Julie, cingendola per i fianchi. Iniziò a baciarle delicatamente la guancia, per poi sfiorarle appena le labbra, e continuare a lasciarle baci umidi sul collo, mentre faceva scivolare lentamente le sue mani sul suo corpo.
- Malik .. sta’ fermo con queste mani! – lo rimproverò lei con un'espressione tutt’altro che risentita – non è il momento, su, frena i tuoi ormoni bollenti. - 
- Ormai sono qui dentro da quasi tre settimane, Julie, non credi che meriti un piccolo premio? –
- Vuoi una caramellina? – ridacchiò lei.
- No, voglio te – ribatté lui sfoderando un sorriso ammaliante.
- Ah, quindi sarei io il premio? Lusingata, Malik! – rispose lei con un’aria da finta tonta.
- Avresti anche tu il tuo tornaconto, sarebbe un ottimo compromesso per entrambi. E poi lo so che lo vuoi, non puoi negare. Modestamente nessuna resiste al mio fascino. –
- Che faccia da culo che hai, sei tremendo. – disse sorridendo mentre rimetteva l’attrezzatura sportiva negli armadietti.
- Lo prendo come un complimento. – sorrise Zayn fiero.
- Sei solo un pallone gonfiato – disse spingendolo delicatamente contro il muro della palestra e  baciandolo dolcemente sulle labbra.
- E tu sei la ragazza più bella che io abbia mai visto. – esordì lui dopo qualche attimo di silenzio.
Le guance di Juliet si tinsero di rosso, e di colpo abbassò lo sguardo intimidita.
- Che ti prende, fai la timida? – disse lui prendendo il suo volto tra le mani. 
Juliet schiuse appena le labbra per rispondere, ma Zayn le tappò la bocca con un bacio. 
Fece di nuovo scivolare le mani sul suo corpo ma questa volta lei non glielo impedì. 
Iniziò a sbottonargli la camicia, mentre lui le toglieva il camice. 
Le mani di Zayn si soffermarono sulle curve di Julie,mentre lei gli mordicchiava il lobo scendendo di tanto in tanto fino al collo,accarezzandogli gli addominali scolpiti. 
Dopo averle sfilato il camice, le tolse lentamente i jeans, e riprese a baciarla con foga,togliendole anche il maglioncino,lanciandolo alla cieca alle sue spalle. 
- Così mi rovini i vestiti- disse sussurrando Julie, mentre faceva scendere lentamente le mani sul ventre di Zayn.
- Poco male, io ti preferisco così,- fece una pausa e iniziò a squadrare attentamente il corpo ormai nudo della ragazza, - decisamente.. – aggiunse poi con voce calda, mordendosi il labbro. 
Zayn si fece ancora più vicino, i loro corpi erano ormai fusi in uno solo, poteva sentire il respiro affaticato di Julie soffiare sul suo collo. La sollevò e la fece avvinghiare con le gambe al suo bacino, mentre continuava a baciarla con passione. Si sentiva pervaso da un’eccitazione incontenibile, mai prima di allora aveva provato una sensazione così forte. 
Sentiva le mani di Juliet accarezzargli le spalle, di tanto in tanto sentiva le sue unghie corte sfiorargli la schiena, facendogli provare un brivido che gli percorreva tutta la spina dorsale. 
L’eccitazione cresceva sempre di più, Zayn sembrava non averne ancora abbastanza, mentre il respiro di lei era sempre più affannato, ogni tanto si lasciava sfuggire dei piccoli gemiti, ma il più delle volte era costretta a soffocarli per paura che qualcuno potesse sentirli. 
Il rischio di essere scoperti,invece,mandava Zayn fuori di testa. 
La fece adagiare sul pavimento, e si mise a cavalcioni su di lei, baciandola sempre più appassionatamente facendo scivolare le sue morbide labbra dal collo al seno della ragazza.
- Mi fai impazzire – sussurrò Zayn con filo di voce, adagiandosi delicatamente su di lei.
- Anche tu non sei male, Malik.. – rispose lei con il respiro ancora affannato. 
Zayn rimase adagiato sul corpo nudo della ragazza, poggiando la testa sullo sterno, e lasciando che le sue morbide mani gli accarezzassero i capelli.
- Sei la prima ragazza da cui mi lascio spettinare, sai? – le confidò dandole un buffetto su una guancia. 
- Quale onore – rispose lei sorridendo. 
- Stai comodo? Perché ti vorrei far notare che mi stai schiacciando. Non sei proprio una piuma, sai? – aggiunse poco dopo cercando di scansare la testa del ragazzo dal suo petto. 
- Mi piaceva stare sdraiato in quella posizione – sbuffò Zayn.
- Non avevo dubbi – ridacchiò Juliet rialzandosi e andando a raccattare i suoi vestiti sparsi per la palestra.
- Mi piaceva perché si sentiva il tuo cuore battere. – confessò Zayn,anche lui stupito da questo suo atteggiamento romantico.
Julie rimase in silenzio, e continuò a vestirsi dando le spalle al ragazzo, ancora incredulo. 
Ci furono degli interminabili minuti di gelo tra i due, come se fossero tornati ad essere estranei. 
Julie aveva ormai finito di vestirsi, prese l’enorme borsa nera che aveva lasciato nell’ armadietto e si diresse verso la porta. 
- Andiamo, ti riaccompagno in stanza, qualcuno potrebbe iniziare a chiedersi che fine hai fatto.. – cercò di sdrammatizzare lei.
- Ho detto qualcosa che non va? – Disse Zayn con voce sommessa afferrando il braccio di Julie,che continuava a dargli le spalle.
- No, solo che … non vorrei che avessi frainteso. Sei un pallone gonfiato – disse sorridendo e voltandosi a guardarlo negli occhi – pieno di te, un po’ sbruffone, insomma, il solito ventenne montato. – Disse punzecchiandogli la spalla con l’indice. – Ma si vede lontano un miglio che sei un bravo ragazzo, Malik, e mi stai simpatico, - aggiunse - e ammetto che ci sai fare, si insomma, te la cavi. – ridacchiò continuando a guardarlo negli occhi. – Confesso anche che nutro una certa attrazione nei tuoi confronti, insomma, non mi concedo certo al primo che passa, - fece una breve pausa – ecco, per farla breve.. – aggiunse abbassando lo sguardo – tu mi piaci, ma non ci potrà mai essere nulla tra di noi, niente oltre quello che c’è stato stasera.  - concluse rialzando il viso e accennando un sorriso. 
- Oh, tranquilla, io … lo dicevo così, per dire, a voi ragazze piacciono i romantici, volevo solo cercare di fare il galantuomo. – Improvvisò una risposta delle sue, cercando di uscirne nel modo migliore possibile, ma i suoi occhi sempre così vispi si erano, tutto ad un tratto, fatti spenti e malinconici.
- Meglio così, allora – concluse Julie dandogli una pacca sulla spalla. – Ora cerca di muovere quelle gambe perché dovevi essere nella tua stanza almeno dieci minuti fa. – concluse aprendo la porta della palestra e trascinando Zayn dietro di se. 
Attraversarono il corridoio che portava all’ ascensore in silenzio, evidentemente Juliet non aveva creduto nemmeno per un secondo alle parole di Malik, ma nessuno dei due ebbe il coraggio di ritirare fuori l’argomento. 


- Juliet, ti stavo cercando! – squittì una vocina alla sue spalle. – Dove ti eri cacciata? – domandò Shannon.
- Ero in palestra – concluse con un sorriso beffardo indicando Zayn, che iniziò a tossire nel tentativo di soffocare una risata.
- Dovrebbe esserci Louis su, insieme agli altri ragazzi, vuoi salire con noi? – la invitò Zayn indicando le porte spalancate dell’ ascensore.
Shannon annuì e si precipitò nell’ ascensore sgattaiolando dietro le spalle di Juliet.
“Secondo piano” annunciò la voce registrata.
- Wow, efficiente! – ironizzò Zayn
- Cammina! – fece Juliet spingendolo fuori dalle porte automatiche. 
Fuori dalla porta si trovarono gli altri quattro componenti della band, che schiamazzavano sul pianerottolo.
- Salve ragazzi! – li salutò raggiante Julie, - come mai state già andando via? – domandò
- Non ci lasciano restare, ci hanno cacciato! – si lamentò Niall
- Ma come mai ci avete messo così tanto oggi? – chiese Liam guardando Zayn come se conoscesse già la risposta.
Zayn non rispose, ma annuì con faccia soddisfatta e Liam di tutta risposta gli diede una pacca sulla spalla.
- Avete finito? – disse Julie fingendosi stizzita.
- Dai, andiamo ragazzi, che se quella vacca della caposala ci vede ancora qui ci sbatte fuori a calci, - disse Harry spingendo Liam e Niall nell’ ascensore.
Louis fece un sospiro e si avvicinò a Shannon, che era rimasta in disparte, a fissare la scena con i suoi occhioni languidi e cerulei.
- Magari fossero tutte carine e gentili come te le infermiere – le disse Lou sorridendole dolcemente e dandole un piccolo buffetto sulla guancia. –
Shannon farfugliò qualcosa di simile ad un “grazie mille” e cercò di nascondere il rossore che le era letteralmente esploso sulle guance.  

- Ci vediamo dopo, nella sala sette, ok? – disse Shannon a Julie con tono quasi minaccioso non appena le porte dell’ ascensore si chiusero.
- Ok, capo! – rispose l’altra avviandosi con Malik sotto braccio verso la stanza 209.
 
Fece distendere Zayn sul letto, e lo salutò con premuroso bacio sulla guancia. 
- Ci vediamo lunedì allora,stammi bene – lo salutò guardandolo con dolcezza.
Lui non rispose, sorrideva e la fissava rapito, con il solito sorriso da idiota stampato sulla faccia.
La salutò agitando la mano, e si lasciò sprofondare tra le coperte non appena sentì la porta della sua stanza chiudersi.
 
Juliet trotterellava tranquilla per il corridoio, entrò nella stanza  in cui Shannon l’aspettava. 
- Te lo sei fatto? – domandò con voce acida la ragazza bionda.
Juliet non poté fare a meno di scoppiare a ridere, non era da Shannon quel comportamento così scontroso. Lei era sempre carina e gentile con tutti, la definiva “la cerbiattina” per via dei suoi grandi occhi languidi, del suo corpo smilzo e atletico e per il suo carattere docile.  
Julie alzò le spalle e continuò a sorriderle.
- Forse. – aggiunse poco dopo.
- Ma come fai a trattarlo con tutta quell’ indifferenza? Non ti mette a disagio il fatto che sia una delle pop star più in vista del momento? -  
Juliet face di nuovo spallucce e scosse la testa.
- Non me ne frega un accidente. Per me è un ragazzo di vent’anni con un problema al ginocchio. Fine. Non mi sto a domandare se fa il cantante, l’idraulico o il salumiere, per me fa lo stesso, è indifferente. –
- Io non riesco a trattare il signor Tomlinson con indifferenza, non ci riesco, mi mette in soggezione. –
- Il signor Tomlinson? – ripeté esterrefatta Julie. –
Shannon annuì titubante, senza capire dove fosse il problema.
- Ha due anni più di te, e lo chiami “Signore” ? – spiegò Julie scuotendo la testa.
- Sai che stravedo per lui, non riesco a trattarlo come se fosse il mio vicino di casa. Non sono spigliata come te, purtroppo. – si lamentò Shannon.
- Quindicenne.. – ironizzò Julie – anzi, sei peggio di una quindicenne. – concluse scompigliandole il caschetto biondo.
Shannon sorrise pizzicando il fianco di Juliet che sobbalzò per il solletico. Le due uscirono ridacchiando dalla clinica.
- Ci vediamo domani, Jiu –
- No, domani non ci sono, ho la recita di Ben, non posso mancare, mi odierebbe per il resto della vita. Ci vediamo lunedì, tesoro. –
- Oh, ma allora anche tu hai un cuore, quasi mi commuovo. – rispose Shannon fingendo di asciugarsi una lacrimuccia.
- Stai zitta quindicenne – urlò Juliet allontanandosi.
 
 
 
Intanto nella sua calda stanzetta, Zayn fissava impietrito il soffitto. Cosa gli era saltato in mente? Perché aveva detto quella stupida frase? 
Non riusciva a capacitarsi di quello che gli stava accadendo. Si era preso una cotta per una ragazza quasi sconosciuta, e lei non ricambiava. 
Sentiva un groppo in gola, un peso sullo stomaco; era inquieto, aveva lasciato la cena intatta sul vassoio, lo stomaco gli si contorceva in continuazione, si sentiva vulnerabile, per la prima volta, si sentiva insicuro di se stesso.
Quella ragazza era stata capace di scardinare la sua autostima, eppure non lo aveva rifiutato, anzi, aveva anche ammesso di essere attratta da lui, ma perché non poteva essere altro che una notte di sesso?
Riemerse dalle coperte allungò la mano sul comodino e prese il cellulare...
“Lou, ho bisogno di te, di nuovo..”

  
  
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