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Autore: DidilovesDado    13/11/2013    0 recensioni
Immaginavo che un giorno sarei scivolata via da me, sarei andata fuori ed avrei visto i nuovi mondi, le stelle, le tradizioni o gli esseri diversi dalla semplice umanità.
Immaginavo ogni giorno di essere salvata, immaginavo che la mia fine non avveniva in quel modo.
Ma quando qualcuno è solo c'è sempre qualcun'altro che è più solo di noi pronto a farci compagnia. Che quando qualcuno vuole essere salvato c'è sempre qualcun'altro pronto a farlo.
Così arrivò il Dottore che mi condusse alle stelle, arrivò chi m'insegnava la pace anche nel bel mezzo di una guerra.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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''Allora vediamo com'è questo pianeta!'' mi precipitai subito alla porta e l'aprii, il dottore in un batter d'occhio mi raggiunse ed anche sulla sua faccia era stampato un sorriso eccitato.
Sarebbe stato davvero così? non mi sarei mai stancata di viaggiare? chissà da quant'anni il dottore viaggiava eppure sembrava sempre la prima volta per lui.
La prima cosa che vidi era un enorme distesa di alberi dai rami gialli e piante dai colori sfavillanti.
''Sembra di stare in una giungla.'' non finii di dire quella frase che mi si precipitò qualcosa in testa. 
Entrambi iniziammo a camminare per quel pianeta così bizzaro, pieno di colori accesi, animali di ogni incrocio e stelle cadenti. Eravamo entrati in una specie di bosco, era separato dagli altri con una recinzione di metallo intrecciata da radici di piante carnivore. Io e il Dottore ci guardammo e sorridendo entrammo in quel che sembrava una riserva per scimmie. ''Ma sono uguali alle nostre scimmie!'' dissi incredula. ''Ci crederesti se dicessi che sono proprio loro?'' disse entusiasto.
''Stai dicendo che le nostre scimmie sono alliene?''
''Stiamo in una riserva di Gorilzitoschi, le scimmie più antiche e rare dell'universo!.'' disse emozionato mentre salverellava e si guardava intorno, mentre seguivo il suo sguardo il Dottore mi tiro verso di se ''Lana attenta!'' proprio in quel momento sfrecciò una freccia che si scagliò verso una roccia distruggendosi. Entrambi ci voltammo per guardare chi fosse il lanciatore ma subito dopo il Dottore mi guidò verso un cespuglio per metterci al riparo.
''Ma le scimmie non sanno lanciare le freccie.'' dissi scettica.  
''Ottima osservazione'' annuì il Dottore mentre guardava un punto fisso, guardai anch'io verso quel punto e vidi un gruppo di Gorilla reggersi a due gambe e puntare verso di noi, avevano il volto di un gorilla terrestre e il corpo pompato ma dalle sembianze fin troppo umane.
''Ahh! sì! queste sono specie evolute di Gorilzitoschi! ho sempre sognato di vederne uno, guarda che muscoli, sono straordinari e hanno una mente evolutissima, Lana guardali! la mente degli Gorilzitoschi è ancora più evoluta della vostra, e poi hanno un senso di...''
Il dottore stava continuando a parlare quando sentii i miei sensi indebolirsi, di colpo la freccia vicino la roccia incominciò a rilasciare delle sostanze nell'aria ed io respirai involontariamente, in una frazione di secondo crollai a terra mentre il Dottore parlava ancora ma lui era lì, voltato di spalle a guardare quegli esseri, a parlare, parlare e parlare quando all'improvviso persi i sensi.
Gridavo, Dottore! Dottore! ma nessuno mi sentiva.
Stavamo correndo, correvamo per salvarci, il Dottore era dietro di me con un sorriso stampato sul volto ed io facevo strada voltandomi ogni due passi indietro. ''Corri Lana, corri.''
Poi cambia la scena.
Io e il Dottore nel tardis, pronti per viaggiare. ''Dove vorresti andare?'' iniziò ad armeggiare con i pulsanti del Tardis. ''Su qualche stella.'' 
La scena cambia. Ogni singolo attimo con il Dottore mi sfreccia avanti.
Mi tuffai verso il Dottore appena in tempo, la Nave affondò risucchiata nel oceano ghiacciato e svanì in pochi secondi. Il Dottore per un attimo mi tenne stretta quasi come dire - Ti stavo perdendo-  ma poi mi rilasciò, e mi prese la mano guidandomi fra il ghiaccio.
La scena cambia ancora.
Seguii il Dottore verso le stanze segrete della regina, l'odore di cane bagnato insisteva a non svanire. ''Dottore!'' gridai quando il lupo gli si lanciò contro. Il Dottore si svincolò dalla presa saltò dalla finestra. ''Lana è me che vuole, scappa via!'' urlò arrabbiato. Ma non l'abbandonai, lo seguii provando ad architettare ogni soluzione possibile. Quando il Dottore si trovò sulla torre di Mirfucus senza il suo volere guidai il cane verso le fiamme, salvandomi all'ultimo minuto.
Entro in un'altro ricordo.
Io e il Dottore intrappola. ''Allontanati da me razza di succhiasangue!'' urlai quando un incubus cercò di avvicinarsi a me. ''Lana mantieni la calma, ti prometto che ti salverò. '''Non è colpa tua.'' provai a rassicurarlo. Chissà quante colpe si era inflitto fin'ora. La sua mano per un attimo cerco la mia quando l'incubus mi portò via da lui. ''Tornerò io a prenderti, tornerò io a prenderti questa volta.'' promisi.
La scena cambia ancora, ma questa volta non posso dimenticare quel suono, non posso dimenticare il nostro primo incontro.
Nevicava, una raffica di neve, vidi il Dottore correre in lontananza, non conoscevo ancora quel uomo che mi sfrecciò accanto. Mi voltai incuriosita verso quell'essere che svoltò l'angolo alle mie spalle. Seguii i suoi passi fra la neve ma all'improvviso scomparivano in un unico punto. Dentro ad una cabina blu. Provai ad aprire la porta ma fu uno sforzo inutile. probabilmente era troppo vecchia per funzionare ancora. Mi accostai al suo fianco immersa nei miei pensieri, non volevo ritornare nella mia stanza, nè rivedere mia madre, mio padre e Seth preoccuparsi per me. Mi aggrappai all'unica cosa che in quel momento poteva reggermi quella cabina blu. Portai gli occhi al cielo e vidi passare una stella cadente, subito sorrisi a quell'usanza sciocca ma ci provai. Vorrei andare via da qui. All'improvviso senti il rumore di uno sblocco provenire dalla porta della cabina, provai a spingere e si aprii. Non potetti credere cosa c'era al suo interno. Un enorme tecnologia che nemmeno conoscevo. Misi un passo avanti e notai la sua immensità, instintivamente tornai fuori a contemplare le dimensioni esterne della cabina. IMPOSSIBILE. pensai. Era più piccola all' esterno e più grande all' interno. 'Ritornai dentro incredula di ciò che vedevo, toccai le pareti di quella che a dire il vero era tutt'altro che una semplice cabina. Quando alzai lo sguardo dai mille pulsanti presenti al centro dello spazio vidi il suo volto. Sorpreso quanto me. ''Che ci fai qui?'' rimasi immobile. ''Non lo so'' aggiunsi guardandomi intorno, ''si è aperta da sola, è tua?''  lui mi guardò sbalordito. ''Evidentemente è il Tardis che ti vuole.'' sussurrò fra se.
LANA! LANA! LANA! la sua voce risuonò nella mia mente.
LANA! LANA APRI GLI OCCHI!.
I miei occhi si spalancarono e mi ritrovai il suo volto vicino al mio.  ''Dottore!'' dissi euforica nel vederlo, subito mi strinse in un abbraccio ed aiutò a rialzarmi. 
Di fronte a noi i Gorilzitoschi guardarmi. ''Lana suppongo che ti chiami, scusa pensavamo che voi foste pericolosi, ci scusiamo.'' si inginocchiarono ai miei piedi, guardai il dottore poi feci roteare i miei occhi su di loro. ''Non preoccupatevi, va tutt'okkei.'' mi inginocchiai anch'io aiutandoli ad alzarsi. Per far il modo che le scuse venissero accettate ci portarono in giro per il loro bosco, facendoci vedere la loro tecnologia ed il loro modo di vivere. Come aveva aggiunto il Dottore erano al quanto pacifisti come esseri. Dopo essere giunti finalmente nel Tardis mi sedetti per riposarmi, ero ancora scombussolata su ciò che era avvenuto prima.
''Dottore.'' lui si fermò nel maneggiare il caciavite. ''Dimmi.'' guardai i suoi occhi ma poi abbassai lo sguardo incapace di sostenere il suo sguardo. 
Stavo ancora guardando le sue converse bianche quando il Tardis si mise in moto da solo risucchiandoci in un'aspirale, Il Dottore si precipitò verso i comandi dicendo parole che per me non avevano senso mentre io presa alla sprovvista andai ad urtare con la schiena verso la prota del Tardis. 
''LANA REGGITI FORTE STIAMO PRECIPITANDO.'' 
Agganciai una sbarra vicino alla parete provando a rialzarmi ma decisi di tenermi ben stesa al suolo quando alcuni comandi iniziarono a cacciare delle scintille, alcuni tasti erano in sovraccarico. ''Dottore dove stiamo andando?'' dissi stringendo saldamente quella sbarra. 
''Non lo so ma presto lo scopriremo.'' Si agganciò bene alla leva che teneva sotto la mano e poi aggiunse euforico. ''ALLONS-Y!''




 
  
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