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Autore: noxy2004it    14/11/2013    0 recensioni
La pioggia donava un colorito malinconico a Londra che gli era mancato. Opaco. Le case si specchiavano nell’acqua e l’immagine restituita era simile a una vecchia foto che aveva subito le ingiurie del tempo.
«Non sono stanco» aveva risposto lui. «Anzi, credo che suonerò un po’». Si voltò per osservare la madre di sottecchi. Percepì una stretta al cuore, lei aveva l’occasione di vederlo così poco e si faceva trovare in questo stato pietoso, era proprio un egoista. Tutto per Lily.
Lily, bruna, bella e ironica, imprigionata nei ricordi, così come l’aveva conosciuta. Era primavera. Erano bambini. Lei aveva un abito a fiori giallo e viola e un sorriso timido.
«Come ti chiami, bimbo?» gli aveva chiesto col suo ridicolo accento italiano.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scozia, giugno 2013
 
Era in Scozia, al fidanzamento di Louis e Lily. Com’era potuto succedere? Come aveva fatto a perdere così Lily? Come aveva fatto ad allontanarsi tanto da se stesso da perdere la cosa più vera e autentica? Regalandola così a Louis, quello che era stato il suo migliore amico dai primi giorni ad X Factor. Si era fatto prendere dalla fama, dalle belle ragazze, dai party, era vero, ma dentro di sé era convinto che poteva farlo, che Lily avrebbe capito. Lily avrebbe aspettato. E invece non lo aveva fatto. Louis era entrato lentamente con forza nella sua vita e l’aveva portata via.
Ma lui non poteva lasciarla andare via con tutti questi interrogativi nella mente, senza averle almeno detto ciò che provava. Si avviò velocemente nei corridoi del castello che Louis aveva fittato per l’occasione. Bussò alla sua porta.
«Ciao».
«Ciao, ho pensato che potevamo fare due passi…» esordì.
Passeggiarono verso il lago, la nebbia fitta. «Ho pensato a delle frasi da dire al ricevimento, che ne pensi?» chiese insicura. «Sono andata sul sentimentale, ma se lui non lo fa? Poi sono andata sullo spiritoso, e voi siete inglesi, io non ho mai imparato bene a gestire il vostro humor, poi sono andata sull’elementare e sono scivolata sul noioso profondo…».
«Lily, sono pazzo di te e l’unica persona con cui voglio passare il resto della mia vita sei tu» fu la sua risposta.
«Tu dici?».
«Certo».
«È così generico…»
«Generico?» si stupì lui.
«Si…».
«Generico?!».
«Totalmente!».
«Ma come fa ad essere generico?!».
«È qualcosa che qualcuno pensa di dover dire, invece di qualcosa che uno prova veramente».
Lui abbassò la testa «D’accordo va bene, allora» sorrise e le prese le mani «Nessuno al mondo sa farmi ridere come te, sei la mia migliore amica e voglio vivere con te» si fissarono per un lungo momento quando sentirono un vociare di ragazze «Lilyyyy!!».
«Che succede?» domandò esasperato Harry.
«Dobbiamo festeggiare, ora la vestiamo e andiamo a farci un giro per i pub della città!» gridò Gemma, la sorella di Harry ridendo.
Avevano strane pentole in mano «Ma che sono queste pentole?» domandò Lily ridendo.
«È una tradizione scozzese, riempiamo un boccale di sale e vendiamo i tuoi baci!!!» spiegò un’amica.
«Vendono i tuoi baci?!» domandò Harry allibito.
«Incredibile» continuò lei mentre la trascinavano lontano da lui.
Harry le ritrovò in un pub, un po’ ubriache e rumorose, ancora con le pentole in mano piene di spiccioli, Lily gli si avvicinò e gli stampò un bel bacio sulla guancia, lui sorrise, si frugò nelle tasche e mormorò «Ho solo questi…» tirando fuori pochi spiccioli e infilandoli nella pentola, poi i suoi occhi verdi si abbassarono e iniziarono ad osservarle la bocca. Alzò in fretta lo sguardo per studiare nel profondo dei suoi occhi, mentre il cuore di Lily si fermò, quando l'istinto le suggerì che lui voleva baciarla. Così, in un raro momento di risolutezza, alzò il mento. «No!» sussurrò.
Il sorriso che ottenne in risposta la privò del respiro. Di colpo Lily si sentì accaldata dentro e fuori, il cuore che batteva forte contro le costole ed era pervasa da un’eccitazione mai provata prima.
Qualcuno tra la folla la urtò, facendole perdere l'equilibrio. Lo shock dei suoi seni a contatto col petto di Harry la fece gemere e arretrare di qualche passo, come se si fosse scottata. Ma, quando provò ad allontanarsi, lui aveva rafforzò la presa delle sue dita e fece correre il polpastrello del pollice sui saliscendi delle nocche di Lily. Lei alzò gli occhi e scoprì la testa di lui china a studiare le loro mani.
Quando Harry mosse un passo avanti, lei sollevò il palmo e lo appoggiò in modo esitante sul petto di lui, proprio sopra il cuore. Non sapeva perché, ma sentiva il bisogno di toccarlo.
Lui posò di nuovo i suoi occhi in quelli di lei. L’attenzione era scesa sulla bocca di Lily. Poi i loro sguardi si incrociarono di nuovo. Lei fece un piccolo passo avanti, le sopracciglia leggermente inarcate in modo interrogativo «Che sto facendo?».
Mentre lui abbassava la testa, il calore sconvolgente del suo sorriso le aveva risposto «Questo».
Lily sentì le proprie ciglia farsi pesanti. Le loro bocche a pochi centimetri l'una dall’altra, riusciva a sentire il respiro tiepido di lui sulla propria pelle... e poi lui si avventò sulle sue labbra. Lily aveva sognato per tutta la vita il momento in cui Harry l’avrebbe baciata, ma nulla l’aveva preparata alle sensazioni che le scoppiarono dentro. Prima ancora che dicesse qualcosa, la bocca di Harry si impadronì della sua, facendo rabbrividire con la sua smania ogni centimetro del suo corpo. Ah, il profumo della sua pelle! Così proibito e nello stesso tempo inebriante! Il braccio di lei scivolò lungo il corpo facendo cadere la pentola e disperdendo gli spiccioli che si sparsero intorno con rumore sordo. Fu proprio quel rumore a risvegliarli, si guardarono e poi si chinarono a raccogliere tutte le monetine, con i cuori che ancora battevano ad un ritmo forsennato e i respiri affannati, mentre venivano circondati dagli amici.
Quella sera nessuno dei due riuscì a prendere sonno, alla fine Lily si decise, prese le scale e si avviò nella stanza dove alloggiava Harry, la porta era semiaperta, lei si avvicinò lentamente, con circospezione e poi vide, Harry con una donna a cavalcioni su di lui, ebbe appena il tempo di affacciarsi che lui si accorse della sua presenza «Lily!» urlò. Le corse dietro per le scale ma quando raggiunse la stanza, lei si era già richiusa la porta alle spalle. Iniziò a bussare «Lily! Sono Harry, fammi entrare! Fammi entrare!» pregò.
«Vattene via, Harry!» gli intimò.
«No, no, no, lascia che ti spieghi! Non è come credi!».
«Non ha importanza ora».
«Si, invece ce l’ha, dimmi perché eri venuta da me!».
«Ho detto vattene!».
«Ti prego, poi me ne vado, dimmi solo perché stavi venendo in camera mia» scandì lui.
«Perché volevo parlare… del bacio» confessò lei
Lui appoggiò la fronte sulla porta e sussurrò «Oh, Lily, ti prego non fidanzarti con lui».
«Tutti questi anni, Harry…».
«Non fidanzarti con lui…».
«Tutto questo tempo e me lo dici ora!» scoppiò in lacrime lei.
«Lo so…».
«Come puoi farmi questo?».
«Scusa, mi dispiace, dai, fammi entrare!».
«No, non posso!».
«Cosa ci è successo, amore mio, avevi promesso di aspettarmi…» sussurrò lui affranto.
«Avevi promesso che non mi saresti stato lontano più del necessario e invece ti sei dimenticato di me, Harry, mi hai messo da parte come si fa con i giochi dell’infanzia, non fare finta di non saperlo!» singhiozzò lei.
«Fammi entrare…» ormai era una supplica disperata.
«Tu lo stai facendo solo perché hai paura di perdermi. Io cerco qualcuno che sia sempre presente, qualunque cosa succeda. Qualcuno che mi ami veramente, qualcuno di cui fidarmi…» rimase in silenzio per qualche secondo, le parole in gola facevano fatica ad uscire «Io scelgo Louis, mi dispiace, Harry» dichiarò infine.
E lui capì, non avrebbe potuto fare altro, diede un tocco leggero alla porta e sussurrò ancora «Va bene, amore mio, ti lascio in pace. Però porto con me il sapore dei nostri abbracci. Porto con me il tuo odore, il tuo sguardo, i tuoi baci. Porto con me il ricordo degli anni più belli della mia vita. Sappi che ti ho sempre amata, non ho amato che te, ma me ne vado, così che tu non possa più dimenticarmi». E così fece, abbandonò la festa e andò via, da quel giorno Lily sarebbe stata la fidanzata di Louis, un’amica d’infanzia. Null’altro per lui.
 
 
 
Londra, settembre 2013
 
Un singhiozzo.
Poi una lacrima scivolò sulla chitarra, e un’altra ancora. Era vero, il successo cambia le persone. Lui era cambiato. Aveva lasciato andare via la parte più bella di sé. Una valanga di ricordi amari lo raggiunsero. Infine, la solitudine. Forte, tenace, pesante.
No, l’amore non l’avrebbe consolato. Non ora. Forse, un giorno, domani. Forse la musica lo avrebbe consolato. Forse.
Forse Lily era ancora lì, imprigionata tra le note, pronta a sorridergli.
Anche se non ci sarebbe stata più. Mai, mai più.
 
 
NOTE DELL’AUTRICE:
il dialogo del fidanzamento e l’ambientazione  di questo capitolo prendono spunto dal film “Un amore di Testimone”, in effetti proprio guardando quelle scene mi è venuto in mente di scrivere questa fan fiction, così breve, di getto.
  
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