Stanza di Mark, Barnhill Road, Londra.

Ritornò a casa e andò di sopra senza nemmeno cenare. Era così arrabbiato, così furioso, avrebbe voluto rompere tutto. Perché Grace aveva reagito in quel modo?
Quel pakistano del cazzo. Si era colpa sua, Mark non aveva ombra di dubbio.
Dove cazzo alloggiava quell’imbecille? Peccato che non ne avesse la più pallida idea, perché se solo l’avesse avuto di fronte gli avrebbe spaccato il cranio in due metà perfette.
La sua ragazza si comportava in quel modo strano da quando lo aveva visto alla porta quel maledetto giorno.
Afferrò il suo cellulare e chiamò Grace “ciao piccola, come va?”
“meglio, grazie.”
“ci ho pensato, e sinceramente non capisco il tuo comportamento” sputò Mark senza preoccuparsi se quella frase potesse ferirla o no.
Grace ridacchiò “sono io che non capisco, a cosa ti riferisci?”
“a quello che è successo stasera”
“non preoccuparti, è ansia da matrimonio” disse lei tranquilla.
Mark scattò in piedi “o forse è perché vuoi farti quel pakistano, come si chiama...Zayn?”
Grace non rispose per qualche secondo “Mark che cazzo stai dicendo? Sei impazzito?!” urlò Grace dal telefono.
“Grace ti comporti in modo strano da quando lo hai incontrato” sintetizzò Mark.
“ah, non ci posso credere! Sai che sei proprio uno stronzo? Ci sposiamo tra due giorni, te lo sei dimenticato?!” Grace sospirò “non hai pensato che forse io potessi essere in ansia per l’avvicinarsi della data?”
“no, ma...”
“stai facendo un casino assurdo perché non ho voluto baciarti, ma tra due giorni avremo una vita intera per farlo.” La voce di Grace era esasperata.
Mark scosse la testa “scusami amore...è solo che quando sei con lui sembri così diversa...”
“beh, puoi rilassarti, gli ho già detto di non volerlo più rivedere” Grace staccò la chiamata.
 

Stanza di Grace, Salmon Street, Londra.

Che attrice!
Aveva imparato a mentire così bene che anche alle sue orecchie quelle scuse sembrarono vere.
Ma dentro si sentiva devastata, come avrebbe fatto a mentire per tutta la vita?
Andò a sciacquarsi il viso per riprendersi un po’. Si guardò allo specchio: si sentiva imprigionata, sentiva un fastidio alla bocca dello stomaco, aveva l’impressione che il suo cuore fosse intrappolato in un filo spinato.
Si soffiò il naso e cercò di farsi forza. Le sarebbe passata prima o poi, esattamente come quando era andata via da East Bowling, esattamente come quando aveva lasciato Zayn all’aeroporto piangendo. Sarebbe tutto passato, e lei avrebbe vissuto la sua vita insieme a Mark, una vita normale e tranquilla.
Andò nella sua stanza cercando di non pensare più a Malìk,ma  ormai nella sua testa lui era onnipresente.
Sentì il cellulare trillare, le arrivò un messaggio, una chiamata persa.
Zayn.
Cosa poteva volere ancora da lei? Era stata chiara con lui e lui lo era stato con lei.

 

Stanza 456, Hilton London Hotel, Londra.

“cazzo, Louis sta’ fermo!” si innervosì Zayn.
Louis scappò con il cellulare di Zayn in mano “non esiste che tu stia così per una ragazza! Devo dirgliene quattro!!”
Zayn saltò sul materasso e atterrò Louis “lasciala in pace”
“mi arrendo, bandiera bianca” piagnucolò il ragazzo.
Zayn si riappropriò del suo I-Phone, mentre Louis continuava a frignare “lo so che sei preoccupato, ma mi passerà prima o poi”.

Ciao ragazze come va?
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto :)
Comunque, alla fine della storia metterò anche le foto dei nostri protagonisti: Grace, Mark e Zayn.
Alla prossima, Baci Baci <3

-CreepyGirl

P.S.=Passate a dare un'occhiata alla mia nuova storia se vi va: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2274884&i=1