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Autore: whatswrong_    14/11/2013    2 recensioni
Salvami da me stessa amore mio, ma penso che tu lo abbia già fatto.
Ti amo, Louis.
Tua per sempre,
Jamie.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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18 Luglio, ore 19:00


No, non ce la faccio.
Non posso.
Devo uscire con Louis. Magari non è neanche qualcosa di serio. Non è un appuntamento. Sarà un'uscita tra amici.
Ma gli amici si baciano? Mi tiro un schiaffo mentalmente.
Di certo, gli amici non si baciano. Quindi io e Louis cosa siamo? Siamo un qualcosa? Siamo un noi?
Rido, ripensando alla stronzata che ho appena detto. Perchè è una stronzata? Nel senso, io e Louis non siamo un noi. O lo siamo?
Non ha ufficializzato niente, ma c'è qualcosa da ufficializzare? Dai, due o tre bacetti non significano niente, giusto?
O sbagliato?

Respiro forte, molto forte. Davvero molto molto forte.
Sono nervosa. Terribilmente nervosa.

Odio queste sensazioni, per questo cerco di evitarle.
Ho paura, ansia che qualcosa vada male.

Digrigno i denti e sbatto un piede a terra.
Devo smetterla di essere così.. così troppo.. troppo ragazza.

Guardo l'ora sul telefonino e mi faccio prendere da un infarto.
Le 19:25.
In realtà, non so a che ora voglia uscire.
Sento bussare alla porta e non ho neanche il tempo di dire qualcosa, che Louis mi si piazza davanti.
Mi osserva e sorride. Mi prende per mano -sei nervosa?- inclina la testa di lato e continua a sorridere.
Quanto mi da sui nervi.
Cerco di fare l'indiferrente -no, perchè dovrei?- gli domando, togliendo la mia mano.
Mi avvicino al'armadio e lo apro.
-Sembra- mi raggiunge, posa le sua mani sui miei fianchi.
Scrollo le spalle e inizio a fissare i vestiti. Tutto mi fa schifo.
-Sii te stessa- posa un bacio sul mio collo e sento bruciare in quel punto.
-Dove andiamo?- gli chiedo prendendo dei leggins, nel frattempo Louis, ha lasciato i miei fianchi ed ora è seduto sul mio letto.
-In giro- alzo gli occhi al cielo e sbuffo. Annuisco scocciata e recupero un felpone blu elettrico.
Butto la roba sul letto e cerco gli stivaletti blu, li trovo e li poggio accanto al letto.
Poi guardo Louis, con una mano sul fianco.
-Louis- lo chiamo -dimmi tutto, bellissima- lo incenerisco con lo sguardo.
-Esci, mi devo cambiare- gli ordino. Con tutta la calma del mondo si alza, mi sorride ed esce.
Prendo un respiro. Devo smetterla di essere così agitata.


20:51

Siamo al ristorante, mezz'ora da casa.
Più che ristorante sembra un agriturismo.
E' un locale carino, accogliente. Un enorme camino è immezzo alla sala e riscalda il luogo.
Il ristorante è affollato; mi guardo intorno e noto parecchie coppiette. Affianco a noi, c'è una famiglia.
Tutti sorridenti e felici.
E li invidio.

Mi incanto su quella famigliola, ignorando completamente Louis e qualcosa nella mia testa scatta.




-Dai su, JamJam- mi dice Logan. Gli scompiglio i capelli. -Non mi lamare JamJam, Loggy- rido diveritata.
So che odia quando lo chiamo così.
Era il mio quarto compleanno -si dice chiamare, non lamare Jammy- sbuffo. -Non so par-par- mia mamma ride.
-Dai Loggy, lasciala stare- mia mamma mi prende in braccio e faccio una linguaccia a mio fratello.
Ecco così impara! Mio papà mi inzia a toccare le guancie. -Che belle guanciotte JamJam- lo guardo male, ma poi mi scappa un sorriso.
Adoro mio papà. Arriviamo al ristorante le Stelle Luccicanti, ad un quarto d'ora da casa mia.
-Mamma ma quando sarò grande, dovrò stare a Boston?- mi mette giù e mi guarda.
Sorride -dove vuoi andare quando sarai grande?- mi domanda -a Londra- nel frattempo entriamo.
La mamma mi tiene la mano -dalla zia Mary?- annuisco -va bene, quando sarai grande, andrai dalla zia Mary- mi sorride.
-Chi è che vuole andare dalla zia Mary?- mio papà ci raggiunge al tavolo, assieme a mio fratello.
-Io, papà! Voglio andare a Londra, dalla zia Mary- ci sediamo a tavola -tu non andrai da nessuna parte, bellissima. Starai con me  per sempre- ride ed io insieme a lui.
-Per sempre, papà? Promesso?- chiudo la mano a pungo ma tengo fuori il mignolo, papà fa' la stessa cosa.
Ci sorridiamo e ci stringiamo i mignoli -promesso, bellissima-



Louis' Pov

-Jamie?- cerco di rianimarla. E' immobilizzata verso la famiglia accanto a noi.
Mi ignora. Così mi alzo e le vado difronte. Il suo sguardo è ancora rivolto alla famiglia.
-Jamie- la chiamo, le prendo il viso tra le mani e mi ritrovo due occhi pieni di dolore guardarmi. Implorarmi di portarla via da lì.
Così mi faccio portare il conto e lascio i soldi sul tavolo.
Le prendo la mano e usciamo via da quel ristorante.

Iniziamo a camminare, mano nella mano.
E' assente, distante da me.
-Jamie cos'è successo?- le domando.
Arriviamo in una stradina sterrata ed iniziamo a percorrerla.
Non mi risponde. -J- mi interrompe -eravamo così felici- mi risponde.

Non le chiedo altro. Continuamo a camminare per un po'.
Fino a quando non ci ritroviamo in uno spiazzo di prato.
-La luna è luminossissima, stanotte- afferma, lasciadomi la mano.
Si stende sul prato ed io la raggiungo.

Sopra di noi, le stelle.
-E' magnifico- sussurra, prendendomi la mano.
Sgrano gli occhi, ma poi mi rilasso.

Jamie, ti amo.

-Hai ragione- l'appoggiò. -Sai, da piccola adoravo guardare le stelle, assieme a mio padre- afferma, di nuovo.


Ti amo da impazzire.


-Non le ho mai guardate in questo modo- dico -che vuoi dire?- mi chiede, guardandomi confusa.
-Non ho mai guardato le stelle, steso su un prato con qualcuno- affermo, posando il mio sguardo sui suoi due pozzi neri.
-Sei strano- sorride -mai quanto te- aggiungo, sorridendole.

Restimo lì per tutta la notte quasi, non parlando molte volte.
Restando in silenzio.
Mentre, in altri casi inizia a parlarmi di ciò che le piace e non.
Il suo colore preferito: il bianco, ma non lo indossa mai. -E' che, se lo indossassi, sembrerei innocente-
La grammatica non è il suo forte -la odio e sinceramente, non mi è mai importanto tanto della scuola-
Non le piace l'estate -è troppo calda-
Odia il Natale -è una patetica scusa per farsi comprare dei regali che alla fine, non userai mai-
Adora Ed Sheeran, la sua canzone preferita è Little bird -è sempre così tranquillo. Ha una voce pazzesca e la musica è rilassante-
Le piace andare in discoteca, dice di essere ipocrita. Non sopporta i colori accesi.
Un giorno vorrebbe visitare Edimburgo, per non so quale motivo -mi ispira come città-



Jamie's Pov

Restiamo lì, parlando del più e del meno.
Il vento freddo mi accarezza il viso.
Inizio a scoprire ciò che gli piace e non.
Il suo colore preferito è il verde -è un colore vivace-
Gli piace la scuola e la sua materia preferita è la Storia. E' completamente pazzo -è una materia interessante-
Non sopporta l'inverno -fa freddo e ti congeli-
Adora il Natale -è un momento da passare con la famiglia ed è per questo che mi piace-
Adora Ed Sheeran, la sua canzone preferita è Little Bird -almeno in questo, ci assecondiamo-
Gli piace la discoteca e andarci con gli amici, odia chi mente. Non sopporta i colori troppo scuri.
Vorrebbe visitare Atene -quella città trasuda storia, da tutte le parti-

E così, passano ore.
Parliamo, ridiamo, facciamo battute.
Niente baci, stavolta. Solo qualche sorriso, qualche occhiata, qualche stretta di mano.
E così ci addormentiamo, in mezzo a quel prato.






Il telefono di Jamie suonò per tutta la notte: lo schermo lampeggiava.
1 nuovo messaggio non-letto:

Da: Mamma
Sono a Londra.








Heyyy, heyyy, heyy.
Allora, capitolo che a me piace molto, non ne so il motivo ahaha.
Comunque Jamie è così nervosa per il suo appuntamento, am è un appuntamento?
Non ci sono baci, ma solo qualche sorriso, qualche stretta di mano.
Iniziano a raccontarsi qualcosa di loro stessi. Jamie inizia ad aprirsi con Louis, ma non del tutto.
Il flashback si spiega da solo.
Le cose stanno andando bene.
Ma ta da da, la madre di Jamie è a Londra.
Cosa succederà? Perchè è a Londra?

Fatemi sapere se vi piace. x

A presto, guys.
Love y'all.

-Cenciux


Crediti banner: @_Phobja su Twitter
Blues_Girls su Efp. 
















  
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