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Autore: Strekon    23/06/2003    1 recensioni
Un oscuro incantesimo ha colpito Hogwarts. Chi sarà in grado di ripristinare l'ordine? Una storia Dark con un fondo di romanticismo....
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il corpo di Ginny cadde pesantemente sul pavimento

Il corpo di Ginny cadde pesantemente sul pavimento. Il grido disperato di Draco coprì il pianto della bambina nella culla.

“Noooooooo!” si agitò sotto il peso di Skanax, ma era troppo debole e ferito per potersi muovere. Lucius Malfoy, che aveva ancora la bacchetta puntata verso la porta, si mosse verso suo figlio. Draco aveva il volto rigato dalle lacrime, ma nemmeno se ne rendeva conto. L’ira che provava in quel momento era al massimo e non lasciava spazio ad altri sentimenti. Ed era concentrata in pieno su suo padre.

“Vaffanculo bastardo! Ti spaccherò la testa in due, stronzo! E tu lasciami, sanguisuga di merda!” Skanax strinse la presa e Draco quasi si immobilizzò. Lucius infilò la bacchetta nel fodero della cintura del figlio.

“Me ne dispiaccio, figliolo. Ma era necessario per attuare il mio piano, lei era l’ultimo ingrediente…” detto ciò sfoderò la sua bacchetta e la puntò verso il figlio “Vedi, l’incantesimo che ti lancerò è un incantesimo di sfiducia. Una volta colpito chiunque stenterà a crederti e ti vedrà come un nemico. L’ingrediente finale era la morte di chi si fida più di tutti di te” Lucius fissò il cadavere in corridoio “Ed è toccato a lei. Spero che ti divertirai a scappare e lottare contro chi credevi amici per il resto della tua vita”.

Lucius Malfoy prese ad agitare convulsamente la bacchetta e a pronunciare una serie veloce di formule magiche. Draco lo fissava ancora. Il suo unico pensiero era di allontanare quella testa bionda dal corpo a cui era attaccata. Neanche pensava alle conseguenze dell’incantesimo di cui presto sarebbe stato bersaglio. In un climax crescente la voce di Lucius aumentò di intensità, fino a raggiungere l’urlo vero e proprio. All’interno della stanza un forte vento si era alzato e stava facendo volare ovunque tende, vestiti e quant’altro. Con gesto solenne Lucius placò tutto quel vento e indicò il figlio con la bacchetta, che ora era rossa e pulsava come un cuore.

Defides Extremus!” la bolla rossa ancora pulsante colpì al petto Draco e si frantumò in centinaia di piccole luci che gli penetrarono nel corpo. Il ragazzo trasse un profondo respiro come se gli mancasse l’aria, poi la sua respirazione tornò normale.

“Fatto. Il lavoro è terminato. Dimenticavo, credo che prenderò con me la mia nipotina. Crescerà sotto la mia ala protettiva. La farò diventare forte vedrai” si avvicinò alla culla e prese in braccio la piccola Eve. Lei, ancora piangente, si agitava disperata.

“Su, su amore del nonno. Non piangere. Non è degno per una Malfoy frignare così. Avanti sme…” le parole di Lucius si interruppero quando una voce cavernosa e demoniaca sovrastò i rumori e i suoni di quella stanza.

“LASCIA…STARE…LA MIA…BAMBINA…” Malfoy, con in mano Eve, si voltò in direzione di quella voce. Ginny Weasley levitava a mezz’aria. I suoi occhi da rettile, monocromatici, verdi come lo smeraldo puntavano il mago oscuro. Le braccia erano leggermente aperte, come in preghiera, e i capelli rossi fluttuavano nell’aria come immersi in acqua. Avanzò, sempre levitando, fino al letto. Lentamente puntò lo sguardo verso Skanax, che la fissava allibito. Possibile che fosse ancora viva? No, era impossibile. Non fece in tempo a pensarci che un’onda d’urto potentissima lo sbalzò contro la parete che si frantumò facendo precipitare il vampiro nel giardino attorno alla casa. Draco era senza parole. Non sapeva cosa pensare o cosa fare. Cosa stava succedendo? Perché Ginny era viva e cosa le era successo?

La ragazza buttò lo sguardo su Malfoy, e lui lasciò la bambina che atterrò placidamente nella culla. Lucius era spaventato. Il suo piano non stava funzionando. Stava andando tutto a rotoli. Decise che era meglio tagliare la corda finché era in tempo. Ma Ginny sembrò leggergli nel pensiero. Con uno scatto gli fu di fronte e lo afferrò per la gola sollevandolo da terra.

“IO E TE…DOBBIAMO DISCUTERE…”disse con quella voce proveniente degli inferi. Lucius cercava inutilmente di liberarsi dalla stretta per respirare, ma Ginny lo scaraventò fuori dalla finestra con forza. Draco, che si era alzato tenendosi la spalla dolorante, non lo vide atterrare vicino.

“Ginny…cosa è successo…?” ansimava mentre poneva questa domanda. La ragazza si girò verso il biondo e lo fissò con lo stesso sguardo riservato agli altri due.

“LASCIA…STARE…LA MIA…BAMBINA…” un'altra onda d’urto sbalzò un incredulo Draco fuori dalla finestra. Atterro rovinosamente sul prato e mancò di poco il grosso albero lì vicino. Steso di schiena si rialzò con il solo braccio funzionante, appoggiandosi all’albero. Non fece in tempo a prendere fiato che Skanax gli saltò addosso. Schivò il suo balzo e mise qualche metro fra lui ed il vampiro. Skanax sogghignava e lo fissava da sopra gli occhiali. Passò la lingua sul suo labbro sanguinante con aria di sfida. Draco, ansante, si mise in posizione difensiva. Lo avrebbe eliminato una volta per tutte, in qualche modo. Doveva solo ricordarsi come si eliminano i vampiri. Paletto nel cuore…non sapeva dove prenderlo un paletto, dargli fuoco…avrebbe evitato le fiamme facilmente, tagliargli la testa… ecco un buon piano. Afferrò il chackram con la mano sinistra e lo fece roteare attorno alle dita, con aria minacciosa. Skanax capì immediatamente le sue intenzioni e si preparò a schivare il colpo.

In quel momento Draco pensò ad un piano migliore, non avrebbe fallito. Lanciò con forza il chackram, ma non verso il vampiro, bensì verso l’albero accanto a lui. Il disco tagliente rimbalzò e si diresse verso la gola del mostro succhia sangue. Seppur sorpreso dal gesto, con un minimo sforzo fece un passo indietro e schivò la lama rotante.

“Patetico” disse con aria di sfida, ma solo in quel momento capì il vero piano del ragazzo. Mentre il chackram volava e rimbalzava distraendo il vampiro, Draco corse in avanti, bacchetta in pugno. Aspettò il momento propizio e piantò la sua bacchetta nel petto di Skanax. Quest’ultimo spalancò gli occhi bianchi. Gli occhiali scuri gli caddero dal naso, rivelando la sua faccia terrorizzata. Draco digrignò i denti mentre spingeva in profondità la verga magica.

“Undici pollici, anima di scarabeo di fuoco. Legno di frassino, figlio di puttana” le vesti del vampiro si svuotarono e il suo corpo si ridusse in polvere, spargendosi a terra. Uno in meno sulla lista dei “cattivi”.

Si sollevò da terra. Durante il colpo finale era caduto pesantemente al suolo. In quel momento vide Ginny levitare a mezz’aria in giardino. Aveva in mano la piccola Eve e viaggiava sicura verso il prato buio. La bambina dormiva beatamente mentre la sua mamma le accarezzava dolcemente la testa. I suoi brillanti occhi verdi, simili a quelli di un serpente, fissavano Eve con espressione dolce. Draco ansimò e bestemmiò per il dolore alla spalla e alla gamba. Si era storto la caviglia con il volo fuori dalla finestra, e solo ora sentiva il l’arto dolergli. Corse zoppicando verso Ginny, cercando di raggiungerla. Non poteva abbandonarla. Qualcosa la stava usando. Non l’avrebbe permesso.

“Ginny, amore….fermati…guardami….sono io, Draco” ripeteva incessantemente il giovane dietro di lei, ma non dava segno di averlo sentito. Oppure faceva finta di nulla. Ginny si fermò e Draco, finalmente le fu accanto.

“Ginny, che succede?….Che hai?” ma ancora non ottenne risposta. L’attenzione della ragazza era focalizzata su Lucius Malfoy che, a stento, si reggeva in piedi dopo il volo fatto. Rise. Rise come un pazzo nel vederli entrambi lì davanti a lui. Ormai aveva fatto trenta. Poteva fare anche trentuno.

“Non so come ti abbia potuto resistere al Avada Kedavra, ma ora mi hai stancato. E’ troppo, ti farò pentire di non essere morta prima, stupida ragazza. E tu, Draco, subirai lo stesso destino!” prese la bacchetta e tracciò un cerchio grande come lui davanti a se. Una sottile linea rosso fuoco prese a seguire quella traccia immaginaria appena fatta da Lucius. Cominciò a recitare una formula, quasi urlandola.

Signore dell’Abisso! Figlio del caos dell’universo! Fratello dell’odio! Padre del dolore di noi mortali! Accetta in dono la mia anima e la vita di chi non ti elogia! Strappami queste spoglie mortali, come promesso, e rendimi eterno al tuo fianco! Rendimi partecipe dell’Apocalisse che un giorno distruggerà questo mondo! Fammi ottenere la vendetta sui miei nemici, ti offro la mia anima in cambio. Prendila e fammi partecipe delle tue schiere di demoni!” il cerchio rosso si allargò fino a raddoppiare le sue dimensioni. Il cielo nero coprì le sue stelle con spesse nubi scure, illuminate a tratti dai fulmini, che presto presero a scendere sconquassanti sulla terra intorno ai tre. I tuoni coprivano qualsiasi suono e il forte vento che si era alzato spingeva via Draco dalla sua salda posizione. Si stese a terra per non essere spazzato via dal turbine. Ginny era imperturbabile. Carezzava ancora la testolina di Eve dormiente, anche se lo sguardo che aveva ora era sprezzante davanti a quella manifestazione di pura magia. Sembrava che il mondo stesse per finire, quando dal portale davanti a Malfoy, perché è di questo che si trattava, cominciò ad uscire un denso fumo, rosso come il sangue. Alte fiamme spuntarono come se eruttate ed invasero l’area circostante. Il fumo avvolse Lucius che spalancò gli occhi, impaurito da quanto aveva appena fatto, ma eccitato all’idea di quanto sarebbe accaduto. Si sentì uno strappo. La pelle di Malfoy stava venendo strappata dal fumo mortale che lo avvolgeva. Lui gridò dal dolore, ma l’opera continuò. Lembo per lembo la pelle venne tolta completamente dal suo corpo. Il resto del suo corpo si sciolse in una pozza di sangue denso e nero sotto gli occhi schifati di Draco. Suo padre aveva venduto l’anima ad un demone pur di vincere la sua guerra. Era pazzo. Completamente pazzo. Ma ormai non era più lui.

Il sangue nero si levò e si contorse in aria come un tentacolo minaccioso, poi prese forma e divenne solido. Un enorme serpente lungo più di quindici metri fissava i due ragazzi. La sua pelle lucida e nera rifletteva le fiamme che li circondavano. Sibilò in direzione di Ginny e prese a parlare con voce stridula.

Mortali…sciocchi esseri mortali…sarete il mio primo sacrificio…sarete il mio battesimo con il Signore dell’Abisso! Sarò il nuovo terrore di questo mondo…il nuovo Signore Oscuro!” sibilò ancora e alzò la testa, pronto ad attaccare. Ginny sorrideva come se nulla fosse, mentre l’enorme serpente prese ad oscillare minaccioso e a scuotere la coda. Draco sapeva cosa sarebbe accaduto. Non poteva perdere la sua famiglia. Si parò davanti a Ginny appena in tempo per proteggerla dal morso della bestia. Lanciò un grido di dolore. La sua schiena fu bucata dalle file di denti aguzzi del demone. Strinse gli occhi rigati di lacrime di sofferenza. Li aprì piano e guardo Ginny, davanti a lui. Lo sguardo spavaldo e gli occhi verdi la rendevano inquietante, ma non per lui. Lei era Ginny.

“Ginny…ti prego…scappa, va via…porta via Eve…ti prego…” Draco era senza forza. La vita lo stava abbandonando. Ginny sorrise davanti a quello spettacolo. Il serpente ritirò le fauci spalancate. Draco cadde in ginocchio davanti a lei, dando sempre le spalle al demone. Ansimava, il sangue caldo gli colava lungo le braccia e gli copriva completamente la testa.

“Vai…via…scappa via…amore, ti prego…via…” ebbe un conato di vomito. Sputò sangue ai suoi piedi. Poggiò le mani a terra. Era questa la morte? Quel senso di lontananza da tutto? La vista si stava offuscando. Il sangue gli copriva gli occhi. Lacrime e sangue. Un unione di dolore e di morte.

“D-Draco…” come un sussurrò udì quella voce. Alzò d’istinto la testa. Era Ginny. Non quella di prima. La sua Ginny gli aveva parlato. Il suo aspetto era sempre lo stesso, ma ora i suoi occhi trasmettevano altre emozioni. Lo guardava con quegli enormi occhi smeraldo. Tristi. Affranti. Una lacrima scese dai quegli occhi. Cadde sul terreno caldo, sporco di sangue. La lacrima della salvezza.

*****

Ron e Lupin comparvero con uno sonoro schiocco seguiti subito da un’altra ventina di battlemage pronti allo scontro. Da quella piccola collinetta si poteva vedere tutto la zona circostante. E quello che vide Lupin non fu per niente piacevole.

“Mio Dio… Che cos’è?” chiese fissando l’enorme mostro strisciante illuminato dalle fiamme che lo circondarono. Ron era sconvolto dallo spettacolo. Non aveva mai visto qualcosa di più mostruoso. Remus afferrò la piccola sfera che teneva in tasca e la portò alla bocca.

“Una squadra di evocatori, è un emergenza. Presto” ordinò senza distogliere lo sguardo da quello spettacolo.

“Quella lì vicino è la casa di Draco e Ginny… oh Cristo! Lucius Malfoy!” gridò Ron colpito da una folgorazione.

“Presto, dieci di voi raggiungano la casa del soldato Malfoy e facciano rapporto al più presto. Gli altri dieci con me e Weasley. Dobbiamo avvicinarci il più possibile a quel serpente troppo cresciuto” con un cenno del capo i battlemage eseguirono gli ordini e si misero in marcia. Uno schiocco come di frusta avvertì i presenti dell’arrivo degli evocatori. Ron sorrise. Tanto se lo sarebbe dovuto immaginare. Hermione ed altri due uomini erano appena apparsi dove poco prima era comparso lui assieme a Lupin.

“Allora Remus, che cos… oh santo Dio! Granger, analisi magimetrica. Dimmi che cos’è quel mostro” disse freddamente l’uomo a capo del gruppetto. Hermione estrasse, con fare sicuro, una lente e se la posò davanti all’occhio destro. Fluttuava a mezz’aria e si illuminava come le luci giroscopiche delle discoteche. Gli occhi di Hermione si spalancarono.

“E’…è un demone dei piani inferiori. Evocazione sacrificale di altissimo livello. Chiunque l’abbia compiuta o è pazzo, o è potentissimo. Oppure tutte e due. Non ho mai visto nulla del genere…”

“Non sei l’unica, Granger. Ci troviamo di fronte a qualcosa di mostruoso. Remus, bisogna agire subito. Avviciniamoci il più possibile, da lì potremmo vedere con più calma la situazione” Lupin annuì e con un cenno ordinò a tutta la squadra di seguirlo.

Attraversarono il parco fitto di alberi. L’odore fresco dell’estate era in contrasto con quello spettacolo infernale. Il cielo era senza stelle. Quando furono ad una ventina di metri dall’obbiettivo si fermarono e osservarono la scena. Non fu nulla di piacevole. Draco Malfoy era inginocchiato a terra. Si sosteneva puntando a terra le mani sanguinanti, come tutto il resto del corpo. Davanti a lui, Ginny. Ma non era la Ginny che Ron, Hermione e Lupin conoscevano. Era diversa. Levitava a trenta centimetri dal suolo, e, da come si muovevano le sue vesti e i suoi capelli, sembrava stesse galleggiando in una piscina. Solo Ron notò i suoi occhi. Verdi. Verdi come lo smeraldo e crudeli come quelli dell’enorme serpente che li sovrastava. Hermione non perse tempo e continuò l’analisi con la lente utilizzata precedentemente. L’ambiente era bollente. Un caldo infernale faceva sudare come se fosse piena estate.

“Si è evoluto da un essere umano… deve essere successo poco tempo fa… minuti, probabilmente…” le parole di Hermione non fecero altro che aumentare la tensione fra le file dei battlemage.

“Un momento… aspettate solo un momento…” continuò la ragazza “Ginny…Ginny è posseduta! C’è uno spirito evocato che la controlla!” il superiore di Hermione prese la sua lente e se la passò sull’occhio.

“Cosa? Andiamo…sei ancora inesperta, non può essere…” le fiamme crepitanti intorno a loro violarono il silenzio che era caduto “N-non è possibile… è un ospite…” Ron si avvicinò all’uomo e lo prese per il colletto.

“Che cos’è? Spiegati!” gridò troppo teso per usare le buone maniere.

“E’ un ospite… il suo corpo è stato preparato a ricevere lo spirito… la ragazza è lo strumento di uno spirito… è un caso rarissimo…” Ron era fuori di se.

“Non me ne frega nulla che sia raro o meno, dimmi come aiutarla!” l’uomo tentennò non sapendo come rispondere. Lupin si avvicinò per dividere i due. Una voce sibilante impregnò l’aria calda.

Draco…Draco…Smettila di resistere…lasciati uccidere…sacrificati per tuo padre…per il Signore Oscuro…” le narici del mostro si aprirono per aspirare l’aria e sbuffarla fuori subito dopo “Ahh…abbiamo ospiti, mi pare…” e girò la grossa testa verso gli alberi dove stavano nascosti Lupin e gli altri “Sarà un sacrificio grandioso…Lode a te, Signore dell’Abisso!

Con uno scatto rapido strisciò in direzione dei nuovi arrivati. Spalancò la bocca pronto a divorarli. Ron era paralizzato con le mani ancora strette attorno al vestito del suo superiore. Anche l’uomo non era da meno. Lupin, pur avendo il cuore in gola, sapeva di doversi muovere da lì al più presto. Ma il solo sapere non bastava. La paura aveva colpito anche il suo cuore di lupo. Le fauci raggiunsero il trio. Hermione urlò. Non fu l’unica.

“Fermo! Murus Permaneo!” il muso del demone si schiantò contro una parete invisibile. Ron riuscì a vedere la gola del mostro, spalancata. I succhi gastrici risalivano l’esofago per spargersi lungo tutta la lingua biforcuta. Lentamente ritirò la bocca, e Ron vide anche i suoi occhi. Ira. Allo stato puro. Si voltò a guardare Ginny che aveva fermato il mostro con quell’incantesimo. In condizioni normali nessuno si sarebbe sorpreso. Ma Ginny non era in grado di lanciare quell’incantesimo, in condizioni normali. Era magia di alto livello. Forse solo Silente avrebbe potuto tentare di lanciarlo con buoni risultati di successo. Solo lui e Voldemort. La ragazza accarezzò la testa della piccola Eve, ancora dormiente. Sembrava che tutto quel trambusto non la sfiorasse minimamente. La cullò con un braccio, tenendo l’altro libero di agire. Il demone sibilò tutta la sua rabbia.

Sciocca ragazzina…ancora, ancora intralci i miei piani…ti detesto…” con un grido acuto si lanciò verso Ginny. Hermione la vide sorridere a labbra strette, sprezzante del pericolo. Il serpente azzannò il vuoto. Ginny era scomparsa per riapparire alle sue spalle. Con grande sorpresa di tutti i presenti.

“Sei lento, Lucius” disse la ragazza dalla chioma infuocata. Quei capelli così rossi sembravano proprio delle fiamme “Se vuoi ti faccio vedere qualcosa di veloce” schioccò le dita in direzione degli alberi. Tre si sradicarono e si lanciarono, volando, addosso al demone. Lui ruggì con rabbia e distrusse tutti i tronchi con il suo morso micidiale e la sua coda.

Questo non è molto veloce, ragazzina…” si pentì subito di quella frase. Vide solo in quel momento che, mentre era impegnato a distruggere quegli alberi, Ginny aveva creato con la magia una serie di bolle verdi grosse come palloni da calcio. Saranno state almeno una quarantina. Cinquanta forse. Lei sorrise ancora spavalda.

“Ma davvero? Chissà quante di queste riuscirai a schivare… ti lascio indovinare di che incantesimo si tratta. Avada Kedavra!” gridò alzando l’unico braccio libero al cielo. Le sfere partirono simultaneamente puntando contro il mostro. La velocità a cui viaggiavano era impressionante. Più che viaggiare, volavano come delle vespe in cerca del polline. E quel mostro era il fiore. Lucius Malfoy era nei guai. Non sapeva a cosa poteva resistere il suo nuovo corpo, ma sicuramente era meglio evitare di prendersi in fronte tutte quelle maledizioni mortali. Si preparò a schivare e a parare gli attacchi. Poi il suo sguardo si posò sul figlio, accasciato a terra. Svenuto, forse morto. Che importava? Era un ottimo ostaggio per fermare quella ragazzina. Afferrò Draco con la coda. Le spire del mostro si avvolsero attorno al suo corpo ferito. Draco si lamentò per il dolore. Era vivo. Meglio così. Se lo portò davanti al muso appuntito e lo dondolò davanti agli occhi della ragazza.

Io fermerei tutto…potrebbe farsi male…” Ginny smise di ridere. Abbassò il braccio e le sfere scomparvero in tante nuvole di vapore verde. Squadrò il demone con sguardo freddo. Quegli occhi da rettile la aiutavano a trasmettere l’odio che provava in quel momento. Non sapeva che fare. Aveva Draco in ostaggio. Per un momento, prima, non si era resa conto di avere di fronte il ragazzo. Lo aveva sbattuto fuori dalla finestra assieme agli altri. Poi, le sue parole, l’avevano fatta tornare in se. Ora sentiva quel potere scorrere nelle sue vene. Sentiva quell’energia in grado di dare vita e morte. Ma non poteva più usarla. Che fare? Era l’unica in grado di combattere contro il demone Malfoy, ma che fare?

Lascia fare a me Ginny…

Cos’era stato? Una voce? Chi aveva parlato? Chi l’aveva chiamata?

Abbandonati…Non sei in gradi di salvarlo da sola…Abbandonati a me…E’ l’unico modo…

Abbandonarsi? A chi? Abbandonarsi a… all’istinto? Come aveva fatto prima? Era pericoloso. Mortalmente pericoloso. Ma se voleva salvare Draco…

Ginny abbandonò la testa che le cadde sul petto. I suoi capelli smisero di fluttuare. Lentamente scese a terra e si accasciò, priva di sensi. Eve si stese al suo fianco.  Ron spalancò la bocca, ma non ne uscì nulla. Solo Lupin fu abbastanza freddo da agire. Corse in mezzo al campo di combattimento per recuperare la ragazza.

“No! Remus che diavolo fai! Torna indietro!” Hermione gridava inutilmente. Remus stringeva i denti e correva a più non posso. Sussurrava per darsi forza.

“La promessa…la promessa…la promessa…manterrò la promessa!” raggiunse la ragazza. Il demone ghignò.

Remus Lupin…il mio sacrificio sarà la mia vendetta…eccezionale…” lanciò il corpo di Draco lontano, con la coda. Hermione lo fece scendere lentamente con un incantesimo. Il demone sibilò e si buttò verso Lupin. Lui strinse i denti. Avrebbe afferrato Ginny e lanciata lontano da lì. Una promessa è una promessa. Si chinò per afferrarla, ma si trovò fra le braccia la piccola Eve. Sbadigliò ed apri i suoi occhioni azzurri fissando l’uomo. Emise un vagito divertito. Ginny era di nuovo in piedi, o meglio in aria. Il suo sguardo era tornato quello iniziale. Allungò la mano verso il serpente. La strinse con forza in un pugno, mentre sul suo volto compariva un ghigno soddisfatto. La testa del demone esplose spargendo sangue e carne per almeno trenta metri. Il suo corpo viscido cadde al suolo e si contorse negli ultimi spasmi di morte. La voce cavernosa parlò per Ginny.

“AVADA KEDAVRA…SERPENTE SCHIFOSO…” si girò verso Lupin, coperto di sangue di demone. Con il suo corpo aveva protetto la bambina, che non pareva affatto preoccupata dalla situazione. Anzi, rideva.

“MI PIACE…QUESTO CORPO…NON MI SFRUTTA…MI MERITA…DILLE CHE ACCETTO…”Ginny sbatté le palpebre. Gli occhi tornarono normali. Cadde al suolo svenuta. Remus ne aveva viste abbastanza per tutta la sua vita.

*****

“Allora che cosa è successo?” Ron era impaziente. Aveva ancora la sigaretta fra le labbra mentre poneva quella domanda a Lupin, che era appena uscito dal laboratorio dell’ospedale. Hermione li raggiunse e lasciò perdere la rivista che stava sfogliando. Remus prese un respiro profondo. Aveva ancora la testa bagnata. Dopo essere stato coperto di cervello di demone si era lavato in fretta e furia.

“Lucius Malfoy ha cercato di incastrare Draco. Abbiamo trovato la salma di Harry, grazie a Dio. Volevano solo usarla come prova per incastrarlo. Proseguendo, sembra che Lucius Malfoy avesse fatto un qualche patto con un demone abissale, e che avesse concluse il “contratto” proprio in quel momento” Hermione incrociò le braccia sul petto.

“Ecco chi era, Lucius Malfoy. Va avanti, ti prego”

“D’accordo. Allora, Malfoy ha colpito Ginny con un Avada Kedavra, MA” e sottolineo il ma per evitare interruzioni “non è rimasta uccisa. Sembra che la maledizione abbia richiamato lo spirito che Hermione aveva visto”

“Uno spirito evocato con un Avada Kedavra? Ma…è uno spirito della morte!” Hermione era allibita. Una vena di preoccupazione si faceva strada nella sua voce.

“Della morte? Che vuol dire?” Ron chiedeva spiegazioni. Non ne sapeva molto di spiriti ed evocazioni. Lupin rispose.

“E’ uno dei più potenti, Ron. E’ in grado di decidere la morte delle persone, se controllato. E’ chiaro che Ginny non è riuscita a controllarlo, ma lo spirito l’ha comunque aiutata alla fine. Lei si è fidata e lui ha eliminato il demone Malfoy” Ron deglutì. Non era bello. Non era per niente bello quello che sentiva.

“Ora lo spirito ha trovato casa in Ginny. Non la infastidirà finché uno shock di un qualche tipo non lo risveglierà dal suo torpore. Prima di abbandonare il controllo di Ginny mi ha detto che gli piace quel corpo e che accetta di viverci perché lei lo merita. E’ un caso unico nella storia. E’ qualcosa di fenomenale, inspiegabile da tutti i libri di evocazione fino ad ora scritti”.

Ron spense la sigaretta nel posacenere lì accanto. Non gli piaceva tutta quella storia di spiriti e demoni, ma almeno Ginny stava bene.

“E Draco come si sente?” chiese premurosamente Hermione.

“Draco è stato ferito gravemente. Ma se la caverà. E’ troppo testardo per morire quello” rise Lupin mentre rispondeva alla ragazza preoccupata per la sorte del biondino. Remus guardò l’ora.

“Bhè ragazzi, io vado. Fra due giorni c’è la riunione speciale per Hogwarts. Vedete di esserci tutti. Anche Draco, diteglielo appena lo vedete” i ragazzi annuirono e salutarono Lupin che si smaterializzò con uno schiocco.

Rimasero solo loro due. In quel corridoio di ospedale. Si sedettero entrambi. Distanti, però. Lasciarono fra di loro una sedile libero. Ron si accese un’altra sigaretta e aspirò il fumo pungente, facendolo uscire dalle narici. Non si parlavano da quattro giorni. Il giorno della litigata in campagna. Nemmeno si ricordavano perché era iniziata. Ah, sì. Hermione voleva fare l’evocatrice, Ron non voleva per il suo bene, ma a lei non importava. Per lei Ron era geloso di Harry, ma non voleva litigarci per questo. Tutti e due erano convinti che fosse meglio fare la pace. Ma erano troppo orgogliosi per fare il primo passo.

Hermione afferrò la sigaretta fra le labbra di Ron con un movimento rapido. Lui fu sorpreso dal gesto.

“Avevi detto che una non ti avrebbe fatto male. Non stai esagerando ora?” disse lei con quel suo tipico tono che Ron aveva imparato bene a distinguere quando andavano a scuola. Il tono “Dammi ascolto che io ne so più di te”.

“Ti dispiace ridarmela?” chiese lui. Più che una richiesta sembrava essere un’imposizione gentile. Lei negò con il capo e la spense nel portacenere.

“Questa roba ti ammazza, Ron. Non fa bene alla salute” lui fece un risolino nervoso e senza guardarlo rispose.

“E che ti importa della mia salute. Preoccupati della salute tua, piuttosto”

“La mia salute? Io sto benissimo, grazie. Sei tu che ti ammazzi con queste”

“Ah, io mi ammazzo? Herm, correggimi se sbaglio. Eri o no in prima linea in mezzo al pericolo ieri sera?” chiese lui con un velo di ironia nella voce.

“Che centra. Sasha me l’ha chiesto ed io ho accettato. Non mi hanno imposto niente”

“Oh, adesso è Sasha, non è più il signor Hook?”

“Oh Ron, smettila di fare il geloso, fai solo pena”

“Io faccio pena? E tu che vai ad elemosinare da Sasha i complimenti accettando tutto quello che ti propone? Ti comporti ancora come una bambina…”

“Come ti permetti” si era alzata in piedi e aveva le braccai sui fianchi “L’unico bambino qua sei tu, caro Ron! Io faccio quello che voglio, e se Sash… insomma, il signor Hook, mi chiede di andare in missione, io accetto, se voglio” Ron si accese un'altra sigaretta. Non la guardava nemmeno. Fissava la finestra di fronte a lui.

“Sì, certo. Vacci anche a letto, se te lo chiede”

Hermione lo colpì con uno schiaffo, girandogli la testa di lato e facendogli sbuffare fuori il fumo che aveva appena aspirato.

“Sta diventando un’abitudine…” disse con sufficienza Ron. Hermione era rossa dalla rabbia.

“Porto Eve da tua madre. Se rimani, dillo a Ginny o Draco. Chissà se questo riesci a farlo senza rovinare tutto. Idiota…” andò via lungo il corridoio. Senza guardarsi indietro. Quello stupido di Ron. Lei voleva fare la pace, ma lui rovinava sempre tutto. Al diavolo anche Sasha! Si ripromise di non pensarci perlomeno fino a sera.

Ron tirò l’ultimo respiro e spense la sigaretta. Schiacciò la cicca bene e sbuffo l’ultima tirata. Quella stupida di Hermione. Lui voleva riappacificarsi con lei, ma riusciva sempre a farlo arrabbiare per qualcosa. Anche quel Sasha. Gli avrebbe parlato esplicitamente. Tanto perché non allungasse le mani. Aveva visto come la guardava quando era girata. Se non fosse stato d’accordo, gli avrebbe strappato gli occhi e ficcati nelle mutande. Sì, era una buona idea. Si avvicinò alla finestra. Vide Hermione nel cortile con in braccio Eve. Vista così poteva essere lei la mamma di quella bambina. E lui il papà. Chissà? Prese il pacchetto dalla tasca e lo fissò un attimo. Prese la mira e tirò. Centrò il cestino al primo colpo. Meglio smettere finché era in tempo.

Tutto bene eh? Dai non sono così bastardo….sé buona notte! Facciamo un po’ di Grazie Grazie: Maichy, Non piangete che stanno tutti bene. A parte Lucius che è un po’ sparso ovunque…; Ice, bello! arcigogolanta o trascendente! Che significa il primo? Non sono così bastardo, dai…; Mikan, visto che stanno tutti bene? Vabbè a parte l’innesto di spirito che ha Ginny, ma quanti hanno subito interventi di peacemaker? E allora!…J; Keijei, che finezza quella di piton eh? Mi è venuta così, non l’aveva neanche pensata. Dio che genio!J; Kiak, grazie per l’esauriente recensione. Per ben 4 volte! Vabbè, la barzelletta è orribile cmq uccidi tuo fratello ( a meno che non sia grosso e cattivo….ehehehehJ); Kiak, grazie per l’esauriente recensione. Per ben 4 volte! Vabbè, la barzelletta è orribile cmq uccidi tuo fratello ( a meno che non sia grosso e cattivo….ehehehehJ); Kiak, grazie per l’esauriente recensione. Per ben 4 volte! Vabbè, la barzelletta è orribile cmq uccidi tuo fratello ( a meno che non sia grosso e cattivo….ehehehehJ); Kiak, grazie per l’esauriente recensione. Per ben 4 volte! Vabbè, la barzelletta è orribile cmq uccidi tuo fratello ( a meno che non sia grosso e cattivo….ehehehehJ); Sunny, ah! L’arte del suspence! Questa tecnica bastarda come poche! Ho avuto una buona maestra…ehehehJ; Ci, in effetti buffy è l’emblema della sfiga! Che vuoi lei ammazza i vampiri… anche Draco lo fa…. Fico eh?J; Sorti, tranqui voti registrati! Muro sfondato e superato!J; Enika, voto registrato, ma gradirei che mi scriveste per e-mail i vostri voti, senno faccio un gran casino!! TYJ; Ale chan, niente maledizione. Se vuoi spacco uno specchi e ti spedisco i cocci per confermare! 7 anni di sfiga! Però il mio avvocato me ne fa avere solo 4. E’ un bravo avvocato…; Anja, mmmh… stronzetto mi mancava…. Grazie! Voto registrato, ma spedite per e-mail please!!!! Ringrazia da parte mia tutti i ragazzi inglesi che continuano a seguire la fic di questo povero pazzo!!!!! ^____^; Eli e Kia, avete appena recensito e io ho appena aggiornato! “Vermiciattolo” dopo questo capitolo è il sostantivo più adatto, credo…. Che volete, il campo di grano con due in mezzo…. Un sogno che si avvera…. Ehi, io dovrei essere uno dei due però! (Kia quand’è che aggiorni???????)

 

La classifica un'altra volta, sennò non aggiorno più!!! Ore 23:48, Vado a studiare Montale!!!! (2 palle”)

 

See you again!!!!

   
 
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