Cerco di rimanere calma. Cosa molto difficile visto che lui è disteso affianco a me. dopo un po’, provo a chiudere almeno gli occhi. Appena lo faccio però, li riapro subito. Non mi fido. Ho paura che possa farmi qualcosa mentre sto dormendo. Improvvisamente mi sento accarezzare il braccio e in seguito tutto il corpo fino alle cosce.
“Sai, mi hanno sempre eccitato da pazzi le ragazze ammanettate al letto”
Mi dice quasi divertito all’orecchio.
“Z-Zayn…io…”
“Shh, Hope, non mi dire niente, già so cosa senti adesso…hai il terrore di me, ammettilo, e questo mi piace ancora di più, lo sai?”
“Z-Zayn ti prego…”
Gli dico supplichevolmente.
La pelle del mio collo è premuta dalle sue labbra. Con la lingua accarezza la zona facendomi percorrere strani brividi lungo tutta la schiena.
“Zayn, basta…per favore”
Gli dico con sempre più paura dentro di me.
Prende tra i denti la pelle del mio collo che poi inizia a succhiare e in seguito lascia dei piccoli baci.
“Sai, dolcezza, ora che non voglio più vendicarmi su di te, potrei approfittarne del fatto che sei qui per poter fare a meno di cercare una
tizia con cui accontentare le mie tante voglie improvvise…e sarà ancora meglio visto che sei una povera verginella senza esperienza, sai, mi diverte questo fatto”
Una valanga di brividi mi percorrono la schiena alle sue parole. Porca troia, vuole davvero che io sia la sua ‘puttanella’ di turno? Beh, io non lo voglio. Sì, ma non conto molto visto che mi tiene ammanettata ad un dannato letto.
Continua ad accarezzarmi la coscia quando, credo per sbaglio, tocca la ferita che mi ha procurato l’altra sera con il coltellino. Un gemito di dolore esce dalle mie labbra. Immediatamente toglie la mano da quella zona per poi riavvicinarla titubante.
“È la ferita di ieri sera, giusto?”
Mi chiede all’orecchio. Annuisco.
“Se vuoi posso fasciartela, uhm?”
Mi propone. È così lunatico, diamine. Prima sembra che stia per volermi violentare e poi mi chiede se può fasciarmi la ferita che stesso lui mi ha fatto.
“Allora?”
Mi richiede.
“Ehm, s-sì, grazie”
Si alza dal letto e si avvia verso un cassetto da dove estrare una specie di valigetta.
“Siediti”
Mi dice con strana gentilezza. Avendo solo una mano ammanettata, riesco a sedermi in un lato del letto. si mette in ginocchio e apre questa casetta da dove caccia un disinfettante e poi una striscia di stoffa.
“Questo brucerà un poco”
Mi avverte prima di iniziare a disinfettare e provocando qualche gemito di dolore da parte mia. Una volta fasciata la ferita la lega.
“Ecco fatto”
Afferma ancora tutto impegnato. Sorrido leggermente. È stato…carino da parte sua. Lo guardo mentre attentamente rimette i vari ‘attrezzi’ apposto. Si alza e riposa la valigetta. Sale sul letto e a gattoni si avvicina a me.
“Sono un bravo infermiere?”
Mi chiede quasi maliziosamente.
“Uhm…sì”
Dico accennando un sorriso.
“Non ti vedo spesso sorridere”
“Beh…ehm…”
“So che non sorridi a causa mia, non sono tanto sciocco; ma preferirei che tu sorridessi”
Abbasso lo sguardo. La sua mano prende il mio mento. Ci guardiamo negli occhi per un attimo per poi lasciare i suoi occhi cadere sulle
mie labbra. Senza volere mi rendo conto di star fissando anche io le sue. La nostra distanza diminuisce sempre di più, fin quando le sue labbra non l’annullano. Le nostre lingue si intrecciano e la sua mano inizia ad accarezzarmi la guancia. Mi spinge leggermente sul letto. continuiamo a baciarci facendomi quasi mancare il respiro. Quando ci stacchiamo ci guardiamo negli occhi. I suoi castani, i miei azzurri. Così diversi, ma anche così simili. Non possiamo negare che entrambi abbiamo un estremo bisogno di affetto.
“Hope…sarà meglio dormire un po’, domani dobbiamo svegliarci presto”
Mi dice mentre sono ancora paralizzata.
“Ah, ehm, sì…buona…buonanotte allora”
Gli dico.
“Notte”
Mi risponde accennando un sorriso per poi lasciarmi un bacio a fior di pelle. Si distende affianco a me mentre io resto ancora immobile. Il nostro bacio mi ha spiazzato. Mi sono sentita così…strana. È stato più di un semplice bacio. Continuo a rimanere paralizzata. Sento il suo sguardo su di me.
“Hope, non pensare più a questo. So che è solo un bacio e niente di più, non ti creare problemi inutili”
Sospiro colpita dalle sue parole. Lo guardo un po’ titubante.
“Hope, non ti illudere con me, sono così falso che non me ne rendo neanche conto, quindi non pensare troppo a i miei baci e a i miei atti
improvvisi; continua invece a pensare a tutto quello che ti ho fatto, così ti rimarrà impresso che io posso solo essere temuto, nient’altro”
“P-perché continui a fare così?”
“Cosa?”
“Continui a…a voler fare il duro; io penso che…che infondo hai solo bisogno di qualcuno che ti capisca”
Fa un piccolo sorrisino, quasi malinconico. Poi mi riguarda.
“E quel qualcuno saresti tu?”
Mi dice quasi ironico.
“B-beh…ci…ci potrei provare, se solo tu volessi”
Fa una piccola risatina. Anche questa malinconica.
“Lascia perdere, Wilson”
Mi da le spalle rendendomi impossibile continuare il discorso. Sospiro ancora una volta, incapace di pensare ad altro.
Zayn è come me.
Cioè, non è timido e impaurito, ma è solo e riservato come me.
Mi dispiace molto per lui, ma…diamine, voglio tornare a casa mia. Ho bisogno della mia famiglia.
Spazio della scrittrice xx
Seraa belle!!
Scusate, scusate, scusate se ho postato solo adesso ma sono stata occupata :/
scusatemi ancora se i capitoli sono un po' piccoli ma sto ancora scrivendo e quindi non ho molto materiale mentre nella prima ff già l'avevo finita.
Grazie mille per le recensioni, e grazie anche a te mia sposa *--* hahaah
bacii xx