Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Ranyadel    15/11/2013    1 recensioni
Julia è la classica ragazza che crede di avere tutto dalla vita: amici, soldi, feste, divertimento. Niente amore, per lei, ma le va bene così. Ama la sua vita e non vorrebbe cambiarla per nessuna ragione al mondo.
Ma davvero la magia chiede il permesso prima di agire?
Così, Julia si ritrova nei panni di Giulietta, senza sapere come tornare indietro.
E se in quella vita così lontana dalla sua incontrasse il suo "Romeo"?
Se riuscisse a cambiare la storia?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Julia era affacciata al balcone della sua camera, gli occhi fissi su un cielo stellato tanto limpido quanto luminoso. Era bellissimo. Individuò Orione, il Drago, i due Carri e il Cigno. Era intenta a cercarne altre, quando si perse nei suoi pensieri. A quattordici anni aveva letto Romeo e Giulietta, ma non ne ricordava quasi niente. Nella sua memoria era fissata solo la scena del balcone. Non ricordava come iniziava, e come finiva. Ma il balcone, oh, eccome se lo ricordava. “Se adesso succede come nel libro, appena torno a casa divento fan di My Little Pony.” Si disse Julia, prima di rabbrividire al pensiero. L’attimo dopo, pensò che qualcuno, lassù, la amasse e la odiasse allo stesso tempo. “Julia.” Sussurrò una voce da sotto di lei. Il cuore di Julia fece una capriola. La ragazza si affacciò dal balcone in maniera talmente repentina che per poco non cadde giù. Allarmata, con un colpo di reni cercò di riprendere l’equilibrio. Romeo, da sotto, si portò sotto di lei, pronto a prenderla e con un’espressione spaventata. Finalmente, dopo un momento in cui tutto restò con il fiato sospeso, Julia tornò in equilibrio. Entrambi sorrisero. “Tutto ok?” chiese a bassa voce Romeo. Julia annuì arrossendo imbarazzata. “Stavi per fare un gran bel volo, eh? Dal primo piano non è niente male.” Commentò Romeo. Julia si trattenne dal ridacchiare. Lui esitava, spostando il peso da una gamba all’altra, ma Julia non poteva aspettare. Con un agile salto, scavalcò il cornicione, stando bene attenta  a non cadere. Romeo si rimise sul chi va là. Era di nuovo pronto a prenderla al volo. Julia si trattenne dal sorridere di nuovo. Grazie ad anni di hip hop, si piegò agilmente su se stessa, afferrando la scanalatura del balcone per poi lasciare scivolare i piedi e dondolare nel vuoto. “Ma che fai?!?” chiese Romeo spaventato. “Tranquillo. Se trovo un cornicione…”
“Non ci sono cornicioni!”
“Oh. Potrebbe essere un problema.”
“Dici?”
“Quindi adesso… cosa faccio?”
“Riesci a tirarti su?”
“Non proprio…” rispose Julia mesta. Romeo rimase in silenzio per qualche secondo. “Non dire quello che sto pensando.” Lo ammonì Julia, seria. “Non vedo altro modo… devi buttarti.”
“Ma sei pazzo?”
“Fidati, ti prendo.”
“Guarda che non sono un fuscello, eh?”
“E allora? Hai un’idea migliore?”
“In effetti no…”
“Quindi che aspetti? Buttati!” esclamò Romeo. Julia prese un gran respiro, pregando di non farsi troppo male, e mollò la presa. Per un attimo, sentì il vuoto, poi le braccia di Romeo bloccarono la sua caduta rovinosa verso il terreno, prendendola a mo’ di principessa. Lui barcollò qualche secondo, trasalendo, prima di ritrovare l’equilibrio. “Ok, ci sono.” Sussurrò Romeo. Julia sorrise, stringendosi a lui. “Grazie.” Disse solo. “Non preoccuparti. Stai bene?” chiese lui, premuroso. Julia annuì. “Sono così leggera?” domandò poi. Lui ridacchiò. “Abbastanza. Niente che non possa sopportare.” Rispose Romeo. Julia sorrise e, esitando qualche secondo, gli lasciò un piccolo bacio all’angolo delle labbra. Lui avvampò, preso alla sprovvista. “Se ci vedono siamo nei guai, vero?” chiese Romeo. “Penso di sì… andiamo da qualche parte?” propose Julia. Lui annuì e la posò delicatamente a terra. “Sarei potuto salire io.”
“Con quale cornicione?” lui rise e le indicò il glicine di fianco al balcone. “È abbastanza resistente da reggermi.”
“Quindi, ho fatto un incontro ravvicinato col terreno per niente?”
“A quanto pare.”
“Avevi detto che non c’era altro modo!”
“Forse volevo che succedesse così.” Julia sorrise. “Grazie, nobile cavaliere.” Lo prese in giro. “Figurati, spavalda dama.” Rispose lui per le rime. Entrambi si misero a ridere. “Chi è là?” chiese una voce da una finestra lontana. “Oddio, è Assunta!” sussurrò allarmata Julia. I due si appiattirono contro il glicine, trattenendo il respiro. Julia si tenne la gonna gonfia premuta contro le gambe. Poi si ricordò di come tranquillamente Romeo avrebbe potuto avere una bella visuale durante la sua performance. Dire che divenne rossa come un pomodoro era riduttivo. “Non hai visto niente prima, vero?” lui la guardò confuso, prima di mettersi a ridere piano. “Figurati. Un nobile cavaliere non si abbassa a tale livello.” La canzonò. Julia ridacchiò. Si sporse e vide che Assunta era rientrata, chiudendo la finestra. Lasciò andare il fiato che aveva trattenuto troppo a lungo. “Andiamo via, prima di fare una brutta fine.” Propose. Romeo annuì. Julia si insinuò sotto il suo braccio, finendo come la sera precedente. Lui non si oppose e insieme se ne andarono verso la periferia della città, dove speravano di rimanere un po’ da soli. Dal balcone di Julia, un paio di occhi verde cupo osservarono i due allontanarsi.
 
*Spazio autrice*
Allora, premetto… voglia di scrivere pari a zero… proprio non sono dell’umore giusto per scrivere qualcosa di carino :’(
Chiedo perdono per aver stravolto la scena del balcone, ma in fondo questa è una what if? No? Non so nemmeno perché l’ho messa a rating giallo o.O mi sa che fra qualche capitolo ci scappa il morto… non mi va di cambiare il rating ahah.
Spero di ottenere almeno una relazione… anche per dirmi che la storia è uno schifo e che mi dovrei ritirare, sarebbe comunque un segno di vita -.-…. Sperando che qualcuno si muova a compassione *occhi dolci e supplicanti* vero S. e A.? Boh, io qui avrei finito… notte a tutte/i…
Ranyadel
 
  
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