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Autore: MXI    15/11/2013    6 recensioni
--> "Stai bene?" chiese dal finestrino preoccupato. Il pedone si voltò completamente verso di lui ed una scintilla di stupore gli accese lo sguardo,
"Tu... Mi vedi" Naruto rabbrividì a sentire quella voce roca e a vedere il suo viso per intero,
"Vuoi che ti porto all'ospedale?" chiese notando il sangue che gli colava dalla nuca. Il liquido cremisi iniziò ad impregnargli la faccia soffermandosi nelle leggere rughe sotto gli occhi,
"Devi aiutarmi" il moro si avvicinò leggermente, poi delle macchine iniziarono a suonare incitando Naruto a partire,
"Non vedete che c'è un ragazzo che sta male?" urlò irato, ma appena si voltò di nuovo verso il ragazzo vide che la sua mano aveva attraversato il parabrezza e si stava avvicinando al suo volto
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Orochimaru, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il legame nella morte
Capitolo primo
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La pioggia cadeva fitta bagnando tutto ciò che ostacolava la sua caduta… L’acqua che cadeva sulle lapidi, diffuse nel cimitero della periferia di Konoha, faceva scivolare via la polvere e il fango delle tombe che non venivano pulite spesso.

Ma una nuova lapide, testimone di una morte avvenuta troppo presto, si ergeva chiara e pulita tra una schiera di pezzi di marmo vecchi e maltenuti. Nonostante il funerale fosse finito da un pezzo un ragazzo si trovava ancora inginocchiato dinnanzi la nuova dimora di quella che fino a qualche giorno prima era sua moglie.

I suoi occhi turchesi, come il cielo che in quel pomeriggio era coperto da dense nubi, osservavano senza in realtà vederlo il nome inciso sul marmo:

“Hinata Hyuuga”

Non aveva più lacrime da versare, le aveva finite il giorno in cui si era accorto di averla persa per sempre, portata via dal caldo abbraccio della morte: l’unica rivale con cui non avrebbe mai potuto competere.

Si chiedeva come sarebbe stata adesso la sua vita senza la sua presenza, senza il suo sorriso che ogni mattina gli augurava una buona giornata, senza le dolci parole che ogni volta riuscivano a confortarlo… Semplicemente senza di lei.

I fiori che i loro amici avevano lasciato sulla tomba avevano già iniziato a perdere i petali che sembravano fatti di seta e la loro dolce fragranza si disperdeva nell’aria diventata umida a causa della pioggia.

Un sorriso nostalgico gli illuminò il viso mentre ripensava al giorno in cui le aveva chiesto di sposarlo e, senza neanche accorgersene, incominciò a parlare,

“E’ stato uno dei più bei giorni della mia vita… Ricordo che eri arrabbiata, per quanto potessi esserlo dato il tuo animo sempre gentile, perché da alcuni giorni ti trascuravo. Come scordarsi il tuo volto stupito quando, dopo essermi inginocchiato, ti ho chiesto scusa per aver perso del tempo a scegliere l’anello del nostro matrimonio”

Il ragazzo si portò le mani alla nuca e scompigliò i capelli color dell’oro ormai bagnati fradici reprimendo una risatina che gli era nata spontanea ,quando gli erano tornate in mente le diverse tonalità di rosso che si erano susseguite nel volto, di solito candido come la neve, di sua moglie:

“Quel giorno mi hai quasi fatto morire di paura! Devo ancora capire come hai fatto a svenire invece che darmi la risposta alla mia proposta”

Un dolore al cuore lo colpì quando comprese che non avrebbe mai più sentito nessuna risposta pronunciata con la soave voce di Hinata.

Così iniziò ad accarezzare la tomba come se al suo posto ci fossero i lunghi capelli blu scuro della donna che aveva amato più della sua stessa vita.

Con un sospiro si alzò consapevole di dover allontanarsi dalla lapide per permettere a Loro di fare il proprio dovere.

Se non avessero agito al più presto Hinata non avrebbe mai più trovato la pace e lui voleva che anche dopo la morte la donna potesse ‘vivere’ serenamente.

 Dopo aver fatto qualche passo indietro sentì la Loro presenza e si voltò dalla parte da cui proveniva, due sagome dai lunghi mantelli viola, che gli coprivano anche il volto, si stavano avvicinando alla tomba.

Nessun passo riecheggiava nell’aria dato che i due essere erano sospesi in aria, segno che sicuramente non erano umani, ma questo non spaventò il biondo che continuò ad osservarli con un cipiglio serio che raramente assumeva.

I due si avvicinarono alla tomba e dopo essersi chinati introdussero le mani all’interno della terra estraendone una sfera incorporea di color rosso spento. Prima di andarsene si avvicinarono al biondo, di norma non lo avrebbero mai fatto, ma con lui potevano fare delle eccezioni dato che era il Legame.

Avvicinò la mano bronzea e sfiorò il vapore di quello strano colore,

“E così è questo il colore della tua anima” mormorò tra se e se, poi consapevole di non poterli trattenere oltre si allontanò permettendogli di avanzare verso quello che gli uomini chiamavano Paradiso,

“Prendetevi cura di lei” si rivolse loro con la voce rotta dal dolore che provava nel vedere andar via l’ultima parte di lei.

I due si fermarono per poi voltarsi e annuire dicendo insieme con una voce glutturale ma rassicurante,

“Certamente Naruto - sama” così svanirono e con la loro sparizione anche la pioggia iniziò gradatamente a diminuire fino a smettere del tutto.

Camminò contro il vento gelido dell'inverno, sperò che insieme a lui potessero allontanarsi anche tutti i pensieri che gli affollavano la mente.

Non poteva permettersi di rimanere sconvolto per la morte della moglie, doveva andare avanti... E doveva farlo in fretta!

Mentre lei si era diretta verso una meta lussureggiante, lui rimaneva lì... Ad affrontare da solo gli incarichi che gli venivano affidati e a mantenere quel precario equilibrio tra l'oltremondo e la Terra.

Da mesi si era preparato a quel momento, i Custodi lo avevano avvisato 

Per ringraziarti dal lavoro svolto          gli avevano detto.

Subito non gli aveva dato ascolto, come poteva? Hinata era in splendida forma e aspettava un bambino, poi però capì che non avrebbero potuto mentirgli... Neanche se avessero voluto.

Nei mesi che le rimasero le fece vivere inconsapevolmente tutte le avventure che desiderava, le fece gustare una vita intera in quel poco tempo che le rimaneva.

Ma ora che a lui gli mancava veramente un'eternità per ricongiungersi a lei... Come avrebbe fatto?

  
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