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Autore: Fink    16/11/2013    4 recensioni
Non è facile essere padre.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'Armati di carta, penna e fantasia'
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Paure vecchie e nuove




Titolo: paure vecchie e nuove
Challenge: sfida dei duecento prompt
Prompt: 186. Padre
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Contesto: da epilogo alternativo
Raiting: verde
Tipologia: one-shot
Parole: 714



Gennaio 2002



Hermione guardò l’orologio. Suo marito ci stava mettendo troppo tempo.
Marito.
Sfiorò l’anello che portava all’anulare sinistro.
Ancora non ci poteva credere.
A sorprenderla non era tanto il fatto che si fosse sposata, quanto, piuttosto, chi avesse sposato. Se qualche anno prima glielo avessero detto non ci avrebbe creduto. Aveva sempre pensato che sarebbe entrata a far parte della numerosa famiglia Weasley e invece le cose erano cambiate, con Ron non aveva funzionato.
Complice della loro rottura non era solo l’incompatibilità di carattere ma anche il fatto che, dopo la guerra, lei aveva iniziato a passare troppo tempo al San Mungo, seduta al capezzale di un altro uomo.
Un uomo la cui lealtà all’Ordine era stata a lungo messa in discussione.
Un uomo che in gioventù era stato un Mangiamorte, e si era macchiato dei crimini più efferati.
Un uomo che senza esitazione e rimorso apparenti aveva ucciso Silente, guadagnandosi così la totale fiducia di Voldemort.
Un uomo che alla fine si era rivelato migliore di molti di loro, disposto a sacrificare la propria vita per proteggere il figlio della donna che aveva amato.
Un uomo che aveva vissuto sul filo del rasoio per anni, nascondendo al mondo la sua parte migliore.
Un uomo di cui lei si era innamorata pian piano, anno dopo anno, senza rendersene veramente conto fino a quando non lo avevano trovato, più morto che vivo, su quel sudicio pavimento nella Stamberga.
Lo aveva vegliato per settimane, seduta accanto ad un letto al San Mungo ed era rimasta con lui nei mesi di convalescenza.
Non che fosse stato facile, al contrario. Per giorni non le aveva rivolto la parola, accettando la sua presenza come un inutile fastidio e una condanna ancora peggiore della morte. Ma poi era accaduto qualcosa, quel suo cuore, così a lungo precluso all’amore, si era aperto permettendole di sciogliere le catene di ghiaccio che lo tenevano imprigionato.
E lei, Hermione Granger, da dieci mesi era la signora Piton e tra quattro sarebbe diventata madre.
Sorrise, poi controllò nuovamente l’orologio e sbuffò. Era stanca di aspettare, così, dopo aver posato il coltello con cui stava tagliuzzando alcune verdure, uscì dalla cucina e scese la rampa di scale che l’avrebbe portata nello scantinato, dove era sicura di trovare il marito.
Quando aveva scoperto di essere rimasta incinta avevano deciso di trasferirsi; l’appartamento in cui avevano abitato fino a qualche mese prima era troppo piccolo per ospitare dei bambini, così avevano comperato quella villetta in un’area periferica di Londra.
L’avevano scelta non solo per il giardino ampio, per il piccolo orticello sul retro e per l’ampiezza e la luminosità delle stanze, ma soprattutto per la presenza di uno scantinato, così simile ai sotterranei di Hogwarts e che Severus aveva iniziato ad allestire come laboratorio privato.
L’unico problema era che la casa non era stata abitata per lungo tempo e andava disinfestata, in particolare la cantina dove si annidava perfino un molliccio.
Arrivata davanti alla porta in legno, leggermente scheggiata, Hermione la aprì fermandosi sulla soglia con espressione sconcertata.
Severus era al centro della stanza, il volto trasfigurato dall’odio e dalla paura. La bacchetta, stretta nella destra, era puntata contro un uomo, così simile a lui nell’aspetto, ma con in mano una bottiglia del peggior whiskey e un espressione di disgusto stampata sul viso. L’uomo barcollò leggermente avanzando di un passo verso il mago che restava immobile, come pietrificato, mentre gli occhi di suo padre si facevano sempre più vicini e minacciosi.
“Severus…” lo chiamò la strega con voce preoccupata e spaventata.
Quel suono lo riscosse, strinse saldamente la bacchetta tenendola puntata verso suo padre e gridò “Riddikkulus.
Hermione gli si avvicinò e gli posò una mano sul braccio.
“Non credo di essere pronto a fare il padre.”
“Beh, ormai è un po’ tardi per ripensarci non credi?”, Hermione tentò invano di smorzare la tensione.
“E se diventassi come lui?”, lo sussurrò appena, gli occhi fissi nel punto in cui pochi istanti prima c’era suo padre.
Hermione gli accarezzò una guancia e lo costrinse a guardarla.
“Tu sei migliore di lui.” disse posando un rapido bacio sulle sue labbra.
Lui si staccò e istintivamente portò una mano sula ventre di sua moglie in un gesto protettivo.
“Come fai ad esserne sicura?”
“Me lo hai appena dimostrato.” rispose lei con un sorriso.





Note dell'autrice:

spero che il prompt sia più o meno rispettato anche se l'accenno arriva solo alla fine.
Spero inoltre che un pochetto la storia vi piaccia e di essere riuscita a mantenere i personaggi abbastanza IC, Hermione e Severus mi piacciono molto come coppia, ma so benissimo di essere in fase sperimentale con loro, perciò i vostri consigli e le critiche sono ben accette.
Fink
   
 
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