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Autore: moni98    16/11/2013    1 recensioni
LARRY
Buongiorno.
E' la mia prima fanfiction, quindi siate clementi! Essendo da poco una fan dei One Direction ho cercato di essere il più informata possibile, se mi è sfuggito qualcosa, scusatemi.
Ora veniamo alla fan fiction. Dico subito che è Larry, quindi, chiunque non ci creda, è pregato di non offendere. E' incentrata soprattutto su Louis in un ipotetico futuro in cui gli One Direction si sono sciolti e Louis e Harry non si vedono più.
Buona lettura!
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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Harry era davvero pronto a riprendersi Louis con sé, avrebbe dimenticato tutte le sue intenzioni e si sarebbe semplicemente buttato tra le sue braccia, gli avrebbe baciato avidamente il collo, sussurrato parole dolci all’orecchio, gli avrebbe promesso che non lo avrebbe lasciato mai più, se solo il ragazzo che lo attendeva dietro la porta fosse stato Louis.
Infatti, quando Harry aprì la porta, si trovò davanti Nick Grimshaw, un amico di vecchia data.
Nick era alto, molto più alto di Harry, con i capelli marroni, il ciuffo sbarazzino, occhi maturi e un gran sorriso sbilenco.
Harry rimase per molto tempo impalato davanti alla porta, e se Nick non avesse parlato, sarebbe rimasto così anche per tutta la vita.
“Be’? Non mi fai entrare?”
“Mhh, sì, sì, scusa, ero sovrappensiero.”
“Come sempre, aggiungerei.”
Harry non era in vena di rispondere alla battutine sarcastiche che Nick era solito fare.
Lo fece accomodare in salotto.
“Questa casa è stranamente ordinata.” Disse Nick guardandosi intorno.
Aveva ragione, era stranamente ordinata per i suoi standard. Ma Harry sapeva che a Louis piaceva l’ordine, e aveva messo tutto apposto solamente per lui.
“Già” rispose svogliatamente ” ti vado a preparare il the.”
Uscì dalla stanza e varcò la soglia della cucina pensando al motivo di quella visita. Nick aveva bisogno di soldi ed era venuto a cercarlo per un prestito, molto probabilmente.
Quando si sedettero insieme sul piccolo divano rosso della casa che aveva preso in affitto, Nick cominciò a parlare della sua vita, del suo ragazzo storico che lo aveva lasciato e molte altre cose che a Harry non interessavano.
“Scusa Nick,” lo interrupe Harry “ma chi ti ha dato il mio indirizzo?”
“Tua madre.” Rispose seccamente Nick pronto a ricominciare il suo discorso.
“Le avevo detto di non darlo a nessuno…”
“L’ho pregata. Perché ti da fastidio che io sia qui?”
“No, no… Ma è un brutto periodo e volevo stare un po’ solo per riflettere.”
“E’ un brutto periodo? Cosa è successo?”
“Sai… Louis… Lui, cioè io… vabbè, ci siamo allontanati.”
“Ah davvero? Mi dispiace.” Nick gli prese le mano e la strinse nella sua.
Harry gli lanciò un’occhiata, ma lui non lasciò la presa, anzi strinse più forte la sua mano e ne accarezzò il dorso. Mentre faceva questo lo fissava, indugiando prima sui suoi occhi verdi e poi sulle labbra rosse ancor più invitanti del solito.
Ad un certo punto, lasciata la mano di Harry, pose la sua sulla guancia del riccio e cominciò ad accarezzarlo lentamente. Poi gli prese con forza il mento e spinse le labbra sulle sue. Fu un gesto violento, ma Harry non si ritirò, anzi, aprì la bocca per agevolare il bacio. Le loro lingue si attorcigliavano e una goccia di saliva cadde dalle loro bocche spalancate. Era un bacio avido, pieno di passione repressa e di volgarità.
Harry non voleva farlo, non voleva davvero. Ma non smise di baciare Nick, e quando questo allungò la mano verso i suoi jeans e li sbottono non si ritrasse, anzi li sfilò e li gettò sul tappeto vicino al divano.
Non che Nick avesse aspettato tutta la vita questo momento, ma quando vide Harry pronto a riceverlo dentro di se non poté che sentirsi soddisfatto per essere riuscito nella sua impresa in meno di dieci minuti.
Quando Nick lo penetrò, Harry emise un gemito, non tanto di dolore fisico quanto di dolore psicologico. Solo allora si rese conto di quello che stava facendo. Stava facendo sesso, e quello non era Louis, le mani che gli cingevano la vita non erano sue, la voce che imprecava con un tono pacato non era sua, neanche i capelli che gli solleticavano la schiena erano suoi. Gli occhi gli si inumidirono, e stava per scoppiare a piangere, proprio mentre Nick si era posto sopra di lui è aveva cominciato a succhiargli delicatamente un pezzettino di pelle sul petto. Allora Harry gli prese la testa con forza e la spostò. Nessuno poteva fargli dei succhiotti a parte Louis. Nessuno.
"Che stai facendo?"chiese Nick adirato.
"Non ti ho dato il permesso di farmi un succhiotto!" Disse Harry con voce rauca.
"Perché c'è bisogno del permesso?"
"Sì, e ora vestiti e vattene, vattene via per favore..."
"Ora sono la tua puttana? Mi usi solo per scopare?"
"Ti ho detto vattene."
"Scommetto che stai pensando a quel frocetto di Tomlinson. Non avrò il suo culo, ma ammetti che farlo con me è mille..."
"BASTA! TI HO DETTO DI ANDARTENE! ESCI DI QUI, FUORI!"
Le vene del collo gli si gonfiarono mentre sputava queste parole in faccia a Nick, che spaventato si ritirò e ricominciò a vestirsi. Mentre Harry era in bagno a fare chissà cosa, Nick prese il suo cellulare e cercò il numero di Louis. Quando lo trovò salvato 'LouLousweetie' con milioni di cuori a fianco storse la faccia e digrignò i denti, non sopportava quelle sdolcinatezze. Per Harry, Nick era soltanto una puttanella con cui scopare? Allora gli avrebbe fatto vedere come le puttanelle sanno essere vendicative.
Chiamò Louis e gli disse tutto. Chi era, cosa aveva appena fatto con Harry, dove abitava, a che piano, cosa aveva urlato mentre stava avendo un orgasmo. Ogni minimo dettaglio, giusto per farlo soffrire e sottolineare che quello che aveva appena scopato con Harry era lui.
Infine chiuse la telefonata e andò a bussare alla porta dove Harry era rinchiuso da più di cinque minuti.
Nessuno rispose, allora Nick gridò:
"Vabbe io entrò tanto nudo già ti ho visto."
Varcò la soglia ma Harry non c'era, la finestra era spalancata, ma Harry non c'era.
 
Harry si era infilato i primi vestiti che aveva trovato ed era scappato dalla finestra, buttandosi dal secondo piano, rischiando di farsi molto male. Per fortuna era atterrato con i piedi uniti ed aveva evitato di spezzarsi le gambe. Anche se in quel momento non avrebbe sentito alcun dolore, anzi, magari si sarebbe sentito meglio. Perché non sentiva assolutamente niente, non aveva sensi di colpa, non era triste, non era arrabbiato. Non era niente.
Allora perché era scappato?
Non sono scappato’ pensava ‘avevo solo bisogno di aria fresca. Scopare mi fa sempre venir voglia di fare una passeggiata. Ora ritorno a casa. Vado a scoparmi di nuovo Nick, sperando non mi abbia fottuto tutti soldi.’
Suonò al citofono, salì le scale e Nick gli aprì come se fosse casa sua e Harry fosse un ospite.
“Che ci fai qui?” chiede Nick sarcastico.
“E’ casa mia coglione.” Disse Harry scansandolo e chiudendo la porta.
“Sei lunatico figlio mio, chi ti capisce.”
“Rispogliati, ho voglia di scopare.”
“L’ho detto io che sei lunatico. Come vuoi amore mio, come vuoi.”
“Niente succhiotti. E non parlare più di Louis o ti spezzo il collo.”
“Come vuoi amore mio…”
E Nick ricominciò a baciarlo avidamente, ancora più soddisfatto di esser riuscito ad averlo due volte.
 
‘Vado o non vado? Vado o non vado?’ Louis si torturava con questa domanda.
Alla fine aveva deciso di andare, al massimo avrebbe fatto un buco nell’acqua, se Nick gli avesse mentito. Ma non poteva sopportare di non sapere se quello che gli aveva detto era vero oppure no. Doveva saperlo.
E poi gli mancava troppo Harry, e sapeva che anche se lo avesse trovato carponi con il corpo di Nick attaccato, lo avrebbe perdonato.
Perché lo amava, e non poteva più sopportare di stargli lontano.
   
 
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