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Autore: King Of My World    16/11/2013    5 recensioni
Ho deciso di pubblicare un tributo ai gay, il protagonista della storia sarò io stesso. E' una storia nata per gioco, perché io e la mia migliore amica appoggiamo il mondo gay, così, mi chiese se ne potevo scrivere una storia con un personaggio famoso: la scelta è caduta così, su Robert Pattinson. Vi prego, non vi arrabbiate perché è solo un tributo e visto che alla mia amica piace molto questo personaggio, ho deciso di pubblicare qui. Spero vi piacerà, buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 1

UNA NUOVA CONOSCENZA


Sembrava un giorno come tanti, ma quando seppi la notizia rimasi davvero senza fiato. Non sapevo cosa dire, cosa fare, cioè fu un duro colpo per me: la mia famiglia fu assassinata mentre io ero a scuola. Quando tornai a casa, vidi mio padre e mia madre che stavano sdraiati sul letto ed io che li chiamavo in continuazione, non ottenendo risposta. Poco dopo, mi avvicinai e capii subito che erano morti. Ero spaventato e non sapevo cosa fare, e chiamai a malincuore la polizia, perché ero davvero scioccato e non riuscivo a dire una parola.
 
-Vi prego, aiutatemi! I miei genitori sono morti, ero tornato da scuola come sempre. Per favore, non so cosa devo fare!-. Urlai spaventato.
 
Non piangevo, ma sentivo una rabbia molto forte: volevo capire cosa fosse successo, ma in quel giorno capii che qualcuno ce l’avesse con la mia famiglia perché non vennero  assassinati solo mia madre e mio padre, ma anche mia sorella e mio fratello. A quel punto non sapevo davvero cosa fare. M’inginocchiai in un angolo e piansi, forse sarebbe stata l’unica soluzione per sfogarmi.
 
-Salvatore, essendo minorenne sia tu che tua nipote, Yara. Finirete entrambi nella mani di un tutore.-. Mi disse un assistente sociale.
-Mia nipote Yara è viva? Per favore, voglio vederla!-. Urlai dalla felicità.
 
All’improvviso vidi mia nipote, ma stava tra le braccia di un uomo alto, moro e con occhi verdi sull’azzurrino. Era niente male, era giovane ma mi importava di mia nipote.
 
-Yara, come sono felice di vederti!-. Strillai contento a mia nipote.
 
Aveva solamente un anno, ma in lei sbocciò un gran sorriso e ne rimasi felice, ma notai che si divertiva molto tra le braccia di quell’uomo.
 
-Tu devi essere Salvatore, giusto? Perché sarò io il tuo tutore d’ora in poi!-.
-Ah davvero? Bene, cominciamo ad avere le distanze e non mi interessa nemmeno sapere chi sei e ora lasciami in pace.-.
 
In realtà, stavano succedendo troppe cose insieme e non mi andava molto di parlare.
 
-A come vedo, avete già fatto amicizia?-. Aggiunse l’assistenza sociale.
-Il ragazzo ha un carattere davvero forte, ma credo che potremo essere ottimi amici. Adesso è presto!-. Continuò quell’uomo.
 
Ma chi era? E poi che aveva a che fare con la mia famiglia, non lo avevo mai visto in casa mia e non mi risultava che papà conoscesse gente così giovane. Egli si occupava di affari, esattamente era un commercialista, ma non riuscivo a capire il motivo della morte della mia famiglia e lo potevo sapere soltanto domandandolo a quell’uomo. Ma non ci tenevo per niente.
 
-Bene, ho firmato tutto e comunque anche se non ti interessa sapere chi sono, io mi chiamo Robert Pattinson ed ero amico di tuo padre ed essendo che quasi tutta la tua famiglia è passata a miglior vita. Mi sono preso io la responsabilità di prenderti in custodia sia te che tua nipote, ma non chiedermi cosa stia succedendo perché non ti saprei proprio rispondere.-. Mi raccontò tutto d’un fiato.
-Migliore amico di mio padre?-. Dissi sorpreso.
-Si.-.
 
Mi ricordai mezza cosa, ma non del tutto. Ci fu qualche ricordo, però non proprio bene: forse quando ci fu una cena di lavoro, potrebbe anche essere; secondo me, fu un giorno in cui non ci feci proprio caso.
 
-Guarda caso, io di te mi ricordo benissimo e so che vai anche molto bene a scuola e hai scelto l’indirizzo di tuo padre, amministrazione finanza e marketing.-.
-A dire il vero, l’ha scelto lui e non io. Volevo fare altro in futuro, ma non mi è stato concesso!-.
 
Abbassai lo sguardo, ma lui me lo rialzò e mi invitò a salire nella sua Ferrari perché dovevamo trasferirci sia io che mia nipote a casa sua.
 
-Se stai pensando alle tue cose, rilassati perché ci ha già pensato l’assistenza sociale a portarle a casa mia.-.
 
Era vero, stavo pensando alla mie cose. Non lo risposi, ma mossi la testa per dire ok.
Durante il viaggio, non dicemmo una parola, ma stava solo Yara che faceva i suoi soliti capricci perché non le piaceva viaggiare in auto. All’improvviso, Robert volle rompere il silenzio e faceva di tutto per farmi parlare ma io muovevo solo la testa.
 
-Cosa c’è? Il cane ti ha mangiato la lingua?-.
-No, non mi va di parlare.-.
-Adesso hai parlato, dai sto facendo di tutto per farti distrarre!-.
-Scusami, ma è successa una strage come vuoi che io stia meglio?-.
-Hai ragione!-.
 
Perché voleva farmi parlare? Di solito nessuno voleva mai parlare con me, mi trattavano come il solito raccomandato dal padre e mi sentivo una vera schifezza. Mi sentivo sempre solo e nessuno mi faceva sentire importante, ma nemmeno per cinque minuti, ma quel ragazzo voleva ascoltarmi e chissà come mai si prese quest’impegno. Arrivati a casa sua, mi mostrò la camera in cui dovevo dormire.
 
-Questa è la tua stanza, spero sia di tuo gradimento!-.
-Oh certo, non m’importano i colori o di com’è strutturata, non sono viziato!-.
-Ah meno male, comunque di tua nipote me la vedo io. So come fare, tu cerca di stare tranquillo!-.
 
Sorrisi a quelle parole. Dovevo essere sincero, perché era molto gentile e disponibile, sembrava quasi peggio di mio fratello. Certo, mio fratello!
Mio fratello e mia sorella, mi facevano stare bene e mi aiutavano a superare sempre momenti grigi della mia vita, e mi accettarono soprattutto la mia natura: perché ero gay e se lo dicevo nella mia scuola, erano guai per me ma decisi di stare zitto e tacere. In classe, a malapena andavo all’interrogazione e parlavo coi professori, ma niente di più; non era semplice affrontare questa situazione, ma ero abituato. Ormai i miei fratelli non c’erano più, vennero ammazzati anche loro. Chissà perché!
Presi il mio I-phone 4s e decisi di ascoltare un po’ di musica, ascoltai Lady Gaga, il mio idolo; misi la canzone “Mary Jane Holland” era un testo senza senso, ma mi piaceva e lo cantavo con un’espressione triste e delusa. Robert mi guardò attentamente.
 
-Hai una voce da mozzare il fiato, dovresti fare qualcosa!-.
-Oddio, chi ti ha dato il permesso di entrare senza il mio permesso!?-.
-Scusa, ma volevo chiamarti per mangiare, essendo che non rispondevi, mi sono deciso di entrare perché mi sono preoccupato.-.
-Ah.-.
 
Rimasi a bocca asciutta, ma soprattutto quando mi disse che si era addirittura “preoccupato” da una parte mi fece piacere, ma dall’altra; vorrei che si facessi gli affari suoi.
Dopo aver cenato, volevo andare in camera mia, ma decisi di fargli prima una domanda.
 
-Robert, ma tu sei sposato? Hai figli o vivi da solo?-.
-Finalmente ti sei deciso a parlare! Comunque no, e tu sei fidanzato?-.
-Si, sono fidanzato con la musica perché è la mia unica salvezza!-.
 
Robert mi sorrise, ma poi mi decisi di andare in camera, tanto era bravo con Yara: sembrava mio cognato, anche lui fu assassinato. Chissà come mai, ma io non piangevo ma ero troppo arrabbiato, volevo sapere la verità perché morirono tutti nello stesso giorno. Può darsi papà avrà fatto qualche patto che non doveva fare, potrebbe essere. Mi affacciai alla finestra e vidi la pioggia che cadeva a terra come se ce l’avesse con la terra, il cielo urlava perché voleva farsi sentire ed io che canticchiavo G.U.Y di Lady Gaga:
 
I’m gonna wear the towel, the power to leave you
I’m aiming for full control of this love (of this love)
Touch me, Touch me, Don’t be sweet
Love me, love me, please retweet
Let me be the girl under you that makes you cry.

 
Artpop era un tormento, perché il mio idolo creò un qualche cosa di spettacolare. Poco dopo, decisi di andare a bere un bicchiere d’acqua perché mi scatenai come un pazzo in camera mia.
-Che hai passato? Sei tutto sudato!-. Mi disse preoccupato Robert.
-Nulla, ho sfogato un po’ di rabbia guardando la pioggia!-. risposi.
 
Il ragazzo mi sorrise, ma non mi disse nulla di particolare; di solito la mia famiglia mi trovava strano sfogarmi con la musica, ma per me era tutto normale: ero una persona molto seria, non mi piaceva il divertimento o uscire con gli amici, ma preferivo starmene per conto mio e fantasticare con la musica ed essere trascinato in un’altra dimensione. Mi piaceva vivere nei sogni e ogni giorno mi cimentavo a scrivere testi di musica, adoravo il nonsense; infatti, tutti i miei testi erano senza senso e coincidevano con la realtà, ma era tutto surreale. Anche se non ero etero come tutti credevano, avevo anch’io la capacità di sognare ma qui in Italia si sapeva, perché un gay per loro era un qualche cosa di anormale. Ed io adoravo Lady Gaga per questo, sosteneva il LGBT e ne andavo fiero. Nella vita, non mi sono mai innamorato di nessuno e non volevo che capitasse, perché non mi andava di soffrire per nessuna ragione al mondo.
 
-Pensavo mi ritenessi strano, visto che la mia famiglia mi riteneva sempre “strano”!-. Risi ricordando il passato.
-Non ti preoccupare!-.
 
All’improvviso mi venne da piangere, ma sapevo il perché: forse sarà perché mi ricordai dei miei familiari, ma il mio tutore mi si avvicinò e mi abbracciò proprio come se fosse il ragazzo che ho sempre desiderato, il quale non arrivava mai nella mia vita.
 
-Non piangere, ci sono qui io…-.
 
Quelle parole, mi diedero tanto sicurezza e mi fecero stare molto meglio.
 
-Grazie, ti ringrazio perché ti sei preso un impegno molto difficile a prenderti cura di noi. Ma toglimi una curiosità, quanti anni hai?-.
-Venticinque, perché me lo chiedi?-.
-Beh, sei giovane e hai una vita davanti, perché ti sei preso quest’impegno?-.
-Tuo padre era un grande uomo e non potevo non accettare, perché gli sono da debitore perché mi fece un mucchio favori…-.
-Bene, grazie dell’abbraccio. Ora vado a dormire.-.
-Di nulla, spero ce ne siano altri!-.
 
Mi accarezzò la testa e ci staccammo, fu un momento davvero magico per me; ne fui molto felice per questo e andai a letto molto felice pensando di essere fortunato sia per mia nipote, alla quale non le era successo nulla, e anche di aver trovato un tutore a dir poco fantastico ed anche carino.

Robert 

Salvatore

Yara



Ciao a tutti, scusatemi per il grosso ritardo ma ci ho messo tempo a scrivere il primo capitolo di questa storia, spero che vi sia piaciuto. Ciao!
   
 
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