Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: sakura18    16/11/2013    2 recensioni
dopo la morte della madre in un incidente stradale, rosy va a vivere dal padre in montagna a caponotte. un paesino in mezzo al bosco. una nuova scuola. una nuova vita. nuovi amici. era tutto troppo perfetto fin chè all'ora di arte rosy disegnò un ragazzo che non aveva mai visto. questo ragazzo si chiama sakurai hiroki. la sua vita cambiò. qualcuno cerca di ucciderla.
questa è una storia di vampiri, licantropi e angeli una lotta eterna tra bene e male. chi vincerà?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ovviamente non mi parlava, ma lo sorpresi un po’ di volte che mi guardava. O guardava solo in modo con cui suonavo? Aveva avuto dei problemi con il flauto. Almeno ora avevo solo un ora da passare vicino a lui, la palestra era occupata con tutte le cose per la festa.
   Finita anche quest’ora, finimmo di mettere a posto le ultime cose in mezz’ora e utilizzammo l’altra mezz’ora per rilassarci su un materassino e a parlare tra noi, io e le mie amiche ne abbiamo preso uno per parlare tra di noi, del pigiama party.
   -sentite io avrei preso un gioco per fare la seduta spiritica. Quello dove ci sono le lettere e i numeri e in mezzo una barra. La posso portare e possiamo provarlo- proposi io. Si misero a urlare, ma di gioia.
   -che bello! Ho sempre voluto provare a farlo, ma non sapevo dove si poteva comprare! Non vedo l’ora! chissà se è tutto vero- disse la Giuly entusiasta, non riusciva a stare ferma, mi misi un attimo nei suoi panni e secondo me la serata per lei cominciò a rallentare improvvisamente, ora voleva solo fare il gioco.
   -chissà, Fra magari puoi evocare tuo nonno- il nonno della Fra era morto per un tumore al pancreas quando lei era piccola, ci soffriva ancora e la capivo bene, io ho perso mia madre neanche un anno fa.   
   Magari potrei parlare con lei.
   -sarebbe davvero bello- disse lei. Aveva già gli occhi lucidi, pieni di lacrime. La consolammo, poi la Vale cambiò discorso.
   -ma avete visto oggi Hiroki e Vanessa? Si lasciava abbracciare! È pazzesco- a me non sembra poi così tanto pazzesco, sono perfetti insieme.
   -si, ma lui era freddo come se non sapesse quello che gli succedeva intorno. Lei lo ha abbracciato e lui glielo ha permesso, ma secondo me non se né neanche accorto- rispose la Fra. Secondo me se ne era accorto eccome.
   -Rosy? Che hai?- senza accorgermene ero diventata triste, e per nasconderlo cominciai a ridere.
   -si è vero non se ne era accorto che Vanessa lo abbracciava- risi, ma dentro stavo male. Gli altri ci guardarono in modo strano come se fossimo pazze, e un po’ lo eravamo, in fondo essere tra amiche si può essere un po’ pazze.
   -comunque, cambiando di nuovo argomento. Come sta Lory? Prima era lui no? Il tuo migliore amico- migliore amico lo disse con un po’ di invidia e gelosia. Dovevo dirle che mi aveva baciato? No meglio di no si vedeva chiaro e tondo che alla Vale le piaceva Lory. Arrossiva ogni volta e cominciava a tremargli le mani.
   -non ci vediamo da un po’ perché ora è impegnato con gli studi e altro.. non mi chiedere cos’è altro perché non ne ho una più pallida idea- la zittì subito. -e se vuoi saperlo non credo abbia una ragazza- era ovvio che non ce l’aveva. A meno che non si fosse messo insieme ad una ragazza in tutto questo tempo che non ci vedevamo.   
   Forse è questo “l’altro” che mi ha scritto nel messaggio. Se era davvero così ci sarebbe rimasta male.
   -oh quindi è single? Mmh- eccome se gli piaceva era cotta di lui!
La mezz’ora finì subito, andammo verso gli armadietti e tonammo a casa.  
   Alle otto dovevamo essere a scuola a prepararci ed aspettare tutti, per poi accendere ed aspettare le grida.
 
   Arrivai a casa giusto in tempo per cenare velocemente e andare a fare una doccia.
   -hai fretta he?- mi chiese mio padre. Presi solo una mezza porzione di pasta per finire prima, non avevo molto tempo.
   -già- non parlammo, meglio, così potevo finire prima. Finì e sparecchiai e corsi in bagno. Ma mi dimenticai i vestiti e uscì per poi rientrare di corsa. Quando sono di fretta mi dimentico tutto e ci metto più tempo, mi succedeva in continuazione. L’acqua della doccia era tiepida come piace a me e decisi di farla con tutta calma, così potevo rilassarmi in pace. Uscì, mi asciugai e mi vestì. Guardai l’ora. Le otto!! Non ci credo devo scappare, andare più veloce che potevo non posso fare tardi, devo anche cambiarmi! La festa inizia tra un’ora in punto.  
   Uscì senza salutare mio padre, non avevo tempo. Presi la bici e cominciai a pedalare a più non posso, non sono mai andata così veloce.
   -scusate sono in ritardo!- scesi e chiusi il lucchetto della bici e andammo in palestra per controllare per la millesima volta. Tutto ok.    
   Andammo negli spogliatoi a metterci i vestiti. Finalmente potevo indossare il mio vestito da strega non vedevo l’ora! E per di più siamo in ottimo orario.
 -sono nervosa, e se qualcosa andasse storto? Metti caso che la macchina del fumo non funziona? È la cosa più importante!>> la Fra stava impazzendo, la presi per le braccia e la scossi per farla riprendere.

   -Fra, calmati tutto andrà come nei nostri piani- si calmò. Ognuna di noi era in un bagno diverso per truccarsi, ci voleva molto tempo per avere un trucco credibile e perfetto, soprattutto la Giuly che si deve truccare da gatto e mettersi le lenti a contatto. Incominciai con un leggero fondotinta, poi passai agli occhi, misi un ombretto viola per poi andarlo a sfumare e fare un ombreggiatura un po’ scura, poi misi la matita nera e l’eye liner. Gli occhi erano a posto, mancava solo lo smalto. Lo applicai e aspettai che si asciugasse, per accelerare l’asciugatura ci soffiai sopra. Mi guardai allo specchio. Rimanevano i capelli. Ora li avevo legati per non sporcarli di trucco, ma non sapevo ancora come metterli. La Fra mi ha detto che mi stavano bene sciolti, ma non so... gli sciolsi e li arruffai un pochino e li tenni così. Uscimmo dal bagno tutte insieme e ci mettemmo a ridere, avevamo gli stessi tempi in tutto.
   -wow Giuly! Sembri proprio un gatto! Poi quelle lenti... fanno un po’ impressione, ma... sono forti!- dissi. Aveva aggiunto la coda e le orecchie al costume e tutto insieme pareva davvero un gatto, anzi no una gatta. La Fra era stupenda vestita da angelo vendicatore, e la Vale bè come diceva lei.. sexy, sss. Risi da sola come una scema.
   -anche te Rosy sembri davvero una strega, tranne per una cosa- disse la Vale.
   -ha si? E cosa?-
   -il cappello- dissero in coro. Già me ne ero dimenticata, me lo misi e ora eravamo pronte. Finalmente uscimmo dallo spogliatoio e i nostri compagni di scuola erano già arrivati.
   -Rosy! Sei davvero una bella strega, ma non trasformarmi in un rospo o dovrò cercarmi una principessa per farmi trasformare in un principe!- risi. E sì Mattia era vestito da fantasma, mi sembra un po’ banale, ma con il viso pallido e i capelli castani e gli occhi uno azzurro e l’altro castano stava davvero bene.
   -grazie anche tu sei un bel fantasmino, ma ti prego non infestare la mia casa è ancora abitata- rise. Raggiunsi i miei compagni su per le scale ed aspettare che le persone leggano il cartello. Bene. Etienne azionò la macchina del fumo. E subito dopo i suoni. All’inizio risero, ma hanno smesso quasi subito sentendo dei rumori insoliti e il sangue.  
   Alcune ragazze gridarono per ogni cosa che trovarono, noi ce la stavamo facendo addosso perché si erano persi dentro alla palestra.   
   Bellissima la scena dove una ragazza si appoggiò dove c’erano gli occhi con il sangue, sgranò gli occhi talmente tanto che sembravano essere usciti fuori.
   Ce l’avevamo fatta a spaventarli e i ragazzi potevano approfittarsene ad abbracciare le loro ragazze spaventate a morte. Quando finì, Etienne spense i rumori e la macchina del fumo, e il prof Franchini aprì la porta per farlo uscire.
   Scendemmo a prenderci gli applausi per il buon lavoro. Mi guardai intorno in cerca di Hiroki e lo vidi seminascosto, era vestito come nel mio sogno, da zombie. Vanessa era vestita molto provocante, con il costume da vampiro.
 
 
 
 
Hiroki
 
   Pazzesco che una come lei si veste da strega. Ma devo ammettere che è stata brava a spaventare queste rammollite. È stato anche divertente.
Non riesco più a sopportare Vanessa, la sto odiando con tutto me stesso. Per fortuna ha capito che deve stare lontano da me. Spero.

   -hey Hiro che fai da solo?- Suzuki Sakura, la mia migliore amica mi diede una pacca sulla spalla. Era vestita da dea greca. Morta. Ci conoscevano da quando siamo nati, ed era l’unica che mi capiva.
   -mmh? Niente, sto solo guardando- Rosy stava ballando con quel Mattia, vorrei tanto che non fossimo così diversi. O che sia uguale a me.  
   Non posso stare con lei, il suo comportamento è strano come se non sapesse chi fosse in realtà.
   -la stai ancora fissando?- sospirò. -senti Hiro è possibile stare insieme a una come lei, fidati. Pensa, la mia anima gemella è uguale a Rosy e sono morta? Nooo! non è successo niente e sua madre è come noi e suo padre, diciamo che ha un sacco di pulci- rise, a me non faceva per niente ridere. -il punto è che non puoi startene qui mentre lei, la tua metà è là che sta ballando con quel ragazzo e si vede benissimo che cosa prova lui per lei. Quindi prendi coraggio e vai là- la guardai.
   -davvero stai con uno così?- mi passai una mano fra i capelli un po’ in imbarazzo. -c’è non... non è poi così grave?- 
   -no. Molti di noi si sono messi con loro e non è successo niente anzi, è più bello stare con loro c’è più amore. Sono incredibili, pieni di coraggio e tanto amore da dare, ma sono un po’ protettivi e a volte sono ingombranti- mi sorrise con tenerezza pensando al suo ragazzo. -darebbero la vita per salvarci. Quindi pensaci bene- mi diede tre pacche sulla spalla dove aveva tenuto tutto il tempo la sua mano e se ne andò in mezzo la folla.
   -Sakura!- si girò. -grazie- mi sorrise e mi fece un cenno con la mano e se ne andò a ballare in mezzo alla folla. Mi sedetti sulla panchina e la osservai ballare. quindi non stanno dalla parte del male, ma quella del bene? o magari in mezzo. No non c’è un mezzo o bene o male. E noi siamo il bene loro il male. Non può mai funzionare. Ma se Sakura dice che molti di noi hanno loro come anima gemella, vuol dire che è possibile. Mattia le fece fare una giravolta per poi tirarla a sé. Non potevo vederla tra le sue braccia. Mi feci coraggio e mi alzai deciso di andarle a parlare. Facendo un passo alla volta.
 
 
 
Rosy
 
   Ballare con Mattia è stato divertente, ero distrutta e mi serviva un bicchiere d’acqua. Mi dimenticai che non l’abbiamo messa, ci sono solo bibite. O punch. Presi quello, me ne versai un po’ nel bicchiere e bevvi con gusto, non lo sentì nemmeno scendere da quanta sete avevo, ne presi un altro bicchiere.
   -ciao- Hiroki. Che voleva? Si mise di fianco a me e si appoggiò con la schiena al tavolo del buffè con le braccia conserte. -ti stai divertendo?- guardava fisso per terra.
   -si e tu?- non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, dopo tutte queste settimane che non mi ha rivolto la parola, perché proprio adesso? Gli era passato l’odio o perché alla festa è da solo e si sta annoiando?
   -sì dai, non è male questa festa- sorrisi. -ecco... bè...- si passò una mano tra i capelli facendoli spettinare tutti. -sei, molto carina vestita da strega- disse mentre aveva alzato lo sguardo per guardarmi. Oh. Voleva dirmi solo questo? Aveva ancora la mano tra i capelli, e pochi secondi dopo si appoggiò con le mani al tavolo restando appoggiato con la schiena.
   -ah, e gli altri giorni faccio schifo?- se è venuto qui per prendermi in giro poteva anche risparmiarselo.
   -no Rosy sei sempre molto carina, volevo solo farti un complimento per aprire una conversazione- una conversazione? Voleva parlare con me? Perché? Devo smetterla di farmi toppe domande tanto non sapevo darmi una risposta. Decisi di prendere coraggio e di guardarlo. Wow. Faceva davvero paura! Aveva gli occhi truccati di nero, il viso truccato di grigio con qualche zona ombra negli zigomi. Vidi che gli mancava mezzo collo e da lì colava molto sangue. Trucco fantastico.
   -ah, be, allora grazie. Sei carino anche tu da zombie- mi guardò e arrossì. -non volevo dire che sei carino truccato così e quando sei normale non lo sei, volevo solo dire che...- si mise a ridere. Alzai le sopracciglia. Gli facevo ridere? Almeno non lo facevo piangere. E rise pure di gusto. Ora si burla di me per essere impacciata per fargli un complimento.
   -scusa è che sei davvero divertente quando diventi imbarazzata e impacciata- lo prendo come un complimento e ridemmo insieme.
   -ha, ha ok basta se non la smetti di farmi ridere, ti trasformo in rospo!>> e agitai mani e dita verso di lui. alzò le mani come per dire “no ti prego questo no” ritornammo seri.
   -see… ti invitassi a ballare... verresti?- guardava la pista dove stavano ballando tutti, uno sguardo fisso su un punto lontano.
   -bè.. non so, sì- si girò verso di me. Si mise davanti a me e mi porse la mano.
   -ti va di ballare?- accettai e misi la mia mano sulla sua e andammo insieme agli altri. Finì la canzone e ne iniziò un'altra. Un lento. Allacciai le braccia al suo collo e lui mi prese in vita e cominciammo a ballare.
   -perché?- chiesi. Lui mi guardava dritto negli occhi, nel profondo dell’anima.
   -perché cosa?- mi fece fare una giravolta e mi tirò di nuovo a sé tra le sue braccia. Mi sentivo al sicuro, non come lo ero tra quelle di Mattia, con lui era diverso. Sentivo che essere tra le braccia di Hiroki era il mio posto.
   -perché sei venuto a parlarmi? dopo l’ultima conversazione che abbiamo avuto pensavo che non volevi più parlarmi- 
   -ho cambiato idea su di te, pensavo che eri una come Vanessa ma invece sei diversa. Sei... non so come dire... unica- unica? Io? Naah! Mi prendeva in girò. Non può pensarlo davvero ma, il suo sguardo però sembrava sincero.
   -quindi ora non mi odi più?- volevo tanto sapere che cosa avevo di unico, ma mi tenni questa domanda per me.
   -non ti ho mai odiata, almeno non per davvero, mi dicevo a me stesso che dovevo odiarti, ma a dire il vero, mi eri simpatica. Mi sei stata simpatica dal primo giorno che ti ho vista- ooh che dolce! Oltre che bello da mozzare il fiato era anche molto tenero.
   -pensavo che ti stavo antipatica- mi prese le mani tra le sue e mi allontanò per guardarmi meglio negli occhi.
   -per niente. Io volevo diventare tuo amico e lo voglio anche adesso- amico. Certo. Vuole essere solo un amico niente di più. mi rattristai e Hiroki se ne accorse.
   -che hai? Ho detto qualcosa di brutto?- mi riavvicinò e ritornammo come prima.
   -no, no anzi! Anche io volevo e voglio essere tua amica- amica lo dissi con tristezza. Mi sorrise e io gli sorrisi, da così vicino vidi che è davvero alto. Gli arrivavo a metà spalla e ogni volta che lo guardavo dovevo alzare la testa verso il cielo e lui verso terra. Eravamo comici.  
Senza rendermene conto ci eravamo fermati mentre ci sorridevamo e la canzone finì poco dopo, mi accompagnò alla panchina per sederci. Lui si chinò e mi baciò la mano.
   -grazie per il ballo, amica- sorrise. Vorrei che avesse detto “grazie per il ballo angelo mio” ma per “amica” me lo farò bastare.
   -grazie a te- e se ne andò. La festa dovrebbe finire fra poco. Hai bidelli gli toccava una dura notte. Dovevano ripulire tutto e mettere a posto tutti gli addobbi. Poverini. Intravidi la Fra e mi alzai, andai da lei. Stava spegnendo tutto e che voleva dire: la festa è finita. Uscirono tutti e noi per ultime.
   -scusaci se non siamo rimaste con te, ma quei fighi degli amici di Hiroki ci hanno invitate a ballare, pensa, a tutte e tre! Ed erano uno più bello dell’altro- disse la Vale. La Giuly si avvicinò per sussurrarmi all’orecchio.
   -ho visto che tu hai ballato con il più bello. Hiroki- diventai rossa come un peperone. Si era tolta la coda e le orecchie da gatto.
   -sì, ma siamo solo amici- mi giustificai, e poi era vero.
   -si inizia tutto diventando amici, poi vi sentirete più spesso, comincerete a uscire insieme da soli a cena o per una passeggiata romantica e poi lui si dichiarerà. Dirà: “ho Rosy ti amo, non posso più esserti amico, voglio stare con te, voglio che diventi la mia ragazza, non sopporterei vederti tra le braccia di un altro che non sono io”- disse la Giuly. Cominciò a dondolare a destra e a sinistra, tenendo le mani sul cuore mentre fantasticava, se questo era un anime Giapponese aveva gli occhi a forma di cuore.
   -se lo dici tu. Dai, andiamo- 
   Andammo in bici a casa sua e ci vollero venti minuti a tutta velocità. A mezzanotte dovevamo fare la seduta spiritica e dovevamo essere puntuali.
   Quando arrivammo ci mettemmo tutte il pigiama e presi la scatola del gioco.
   Regolamento: posizionare quattro candele bianche. Nord. Sud. Est. Ovest. Posizionare in mezzo la tavola ouija. Alle undici e cinquanta nove accendere le candele.
   È già inquietante. Mi sa che non è un semplice gioco, ma eseguimmo le istruzioni lo stesso e alle undici e cinquanta nove accendemmo le candele. A mezzanotte mettemmo le mani sulla barra e pensammo alla persona da evocare. Il nonno della Fra. Cominciammo a gridare: ci sei? la barra non si mosse. Lo gridammo altre due volte e poi si mosse sul sì. Ci guardammo contemporaneamente negli occhi.
   -sei tu nonno?- chiese la Fra.

La povera Fra cominciò ad avere le lacrime agli occhi.
   -stai bene?-

   -mi manchi- la tavola si mosse sulle lettere. Fino a comporre:
Anche tu
   -è così diverso senza di te, manchi a tutti soprattutto alla nonna-
Lo so, ma sto bene. non ti preoccupare pulcino mio. La Fra scoppiò a piangere coprendosi il viso con le mani, facendo così ha spezzato il contatto. La consolammo a vedemmo le luci delle candele tremolare, eppure il vento non c’era anche se avevamo la finestra aperta. La barra tremò andava da tutte le parti fermandosi in mezzo. Gridammo: ci sei? un po’ impaurite, molto impaurite.
Sì.
   -chi sei?- chiesi io, non poteva funzionare se non avevamo le mani sulla barra eppure si mosse lo stesso. Compose questa frase:
Non posso dirtelo, mi sono messa in contatto per darvi un avvertimento.
-che tipo di avvertimento?- ero terrorizzata.
Sta arrivando. Le tue amiche vedranno la morte, devi stare attenta al tuo sangue.
Al sangue? Che significa? E perché le mie amiche vedranno la morte? Non vorrà mica dire che moriranno?
   -cosa significa?- 
Sta arrivando. Sta arrivando. Attenta al sangue. Al sangue... È qui. le candele si spensero all’improvviso. Sentimmo dei passi fuori dalla finestra e ci abbracciammo, non avevamo il coraggio di andare a chiuderla. I passi cessarono. Proprio sotto la nostra finestra.
   Si sentì un rumore e vidi delle dita aggrappate alla finestra. Gridammo.    
   Se questo è uno scherzo non è affatto divertente. Ci alzammo e piano, piano la persona si tirò su ed era orribile. Aveva gli occhi rosso sangue i capelli biondi, talmente biondi che parevano quasi bianchi. Aveva delle macchie di sangue e i canini lunghi e ce li mostrava come se fosse un animale che ci ringhia. Ma smise e ci sorrise, e per un attimo quei pochi secondi che aveva quel sorriso stampato sulle labbra, era un bel ragazzo. Ma finì presto perché ci rimostrò i denti entrando con un balzo dentro la stanza. Gridammo e ci mettemmo a correre. Io chiudevo la fila.  
   Sentivo il suo respiro addosso e le sue mani, mi afferrarono e mi tenevano bloccata a terra. La morte. Le mie amiche stavano vedendo la morte e io stavo per morire. Di sicuro. Rimasero impietrite per quello che è successo subito dopo. Il mostro mi morse sul collo e sentì i canini tagliare la carne, le vene e succhiare il mio sangue. Aveva detto attenta al sangue. Il mostro si alzò subito dopo sputandolo fuori disgustato. Visto la sua faccia doveva fare schifo.
   Mi guardò spaventato, non sapeva più cosa fare.
   Mi puntò il dito.
   -Dovevate essere tutti morti!- disse ringhiando. Si girò di scatto verso la finestra -ce ne sono altri- si volatilizzò, come se non ci fosse mai stato. Io ero ancora stesa per terra tenendomi coperta la ferita per non far uscire altro sangue. La Giuly mi medicò con cura e mi mise un cerotto. Attenta al sangue. Il mio sangue ha fatto scappare il mostro. Come mai? Ce ne sono altri. Ma chi? Quali altri? Ma che sta succedendo in questo posto!?

ecco qui il terzo capitolo! sta cominciando a succedere qualcosa finalmente! prossimo capitolo sabato! ciao a tutti...
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: sakura18