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Autore: jo_gio17    16/11/2013    1 recensioni
La nostra mente può essere la nostra peggior nemica, crea nodi, problemi che non sempre riusciamo a sciogliere da soli. Cosa significa "perdere un amore"? Quant'è lunga la strada per rinascere?
La storia si è classificata 3 al Contest Teach and Love
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Terza Seduta – Due settimane dopo

 
 
- Buongiorno professore, mi dia un attimo e la raggiungo.

Senza rispondere Simone entrò nello studio e si accomodò sulla stessa poltrona color corallo, incrociò le gambe ed attese. Un paio di minuti dopo, lo psicologo entrò nella stanza; chiuse la porta bianca e si sedette.

- Come si sente oggi? – chiese con la sua solita espressione gentile.

- Fingo che vada tutto bene e che niente sia successo, come al solito.

- Ha ripreso a lavorare?

- Non me la sento ancora, ho prolungato la malattia. Non so se riuscirò mai a ritornare. Ogni cosa mi parla di lei, ovunque.

- Passerà, ogni ferita aperta è destinata a cicatrizzarsi. Deve solo volerlo.

- È proprio questo il punto – abbassò lo sguardo sulle proprie scarpe – Non sono pronto.

- Lo sarà. – affermò deciso e convinto di rimando all’espressione lugubre del professore. – Se la sente di continuare a raccontare? – aprì il suo blocco e tolse il tappo alla penna – Mi parlava di un convegno l’ultima volta.

- Si, ero stato invitato da una collega, sarebbero tutti andati con i rispettivi compagni così mi feci forza e la invitai. Una serata del genere di certo non faceva parte dei suoi compiti, ma accettò lo stesso; con quel gran sorriso che ogni volta mi faceva vibrare il cuore. La passai a prendere sotto casa, quando scese mi mancò il fiato. Dio se era bella, i suoi capelli erano sciolti e ricadevano su quel cappottino rosso che le arrivava fino alle ginocchia, era intelligente, elegante e bellissima. Ero ormai dipendente dal suo sorriso. La portai con me e non feci che raccogliere complimenti per tutta la serata era stato tutto assolutamente perfetto. Quando la riportai a casa, la accompagnai fino al portone e cedetti. La baciai. – Una lacrima solitaria scendeva sulla guancia dell’uomo, Simone non l’asciugò, la lasciò correre finché non cadde e bagnò il suo maglione. – Contro ogni mio pronostico, Arianna ricambiò quel bacio con la mia stessa passione. Il mio mondo si rovesciò, tutto cambiò da quella sera, tutto era più bello e luminoso. Sembrano passati due secoli da allora, da quando la mia vita aveva un senso.
 

 
Autrice:
Ecco il nuovo capitolo, sempre breve ma spero intenso...
Come ho scritto nell'introduzione, non è facile avere a che fare con i demoni della propria mente, avete già capito cos'è successo al nostro triste protagonista? Sinceramente spero di no :) Sono davvero curiosa di sapere se il racconto vi piaccia..
Baci Baci
Jogio
  
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