Terza Seduta – Due settimane dopo
- Buongiorno professore, mi dia un attimo e la raggiungo.
Senza rispondere Simone entrò nello studio e si accomodò sulla stessa poltrona color corallo, incrociò le gambe ed attese. Un paio di minuti dopo, lo psicologo entrò nella stanza; chiuse la porta bianca e si sedette.
- Come si sente oggi? – chiese con la sua solita espressione gentile.
- Fingo che vada tutto bene e che niente sia successo, come al solito.
- Ha ripreso a lavorare?
- Non me la sento ancora, ho prolungato la malattia. Non so se riuscirò mai a ritornare. Ogni cosa mi parla di lei, ovunque.
- Passerà, ogni ferita aperta è destinata a cicatrizzarsi. Deve solo volerlo.
- È proprio questo il punto – abbassò lo sguardo sulle proprie scarpe – Non sono pronto.
- Lo sarà. – affermò deciso e convinto di rimando all’espressione lugubre del professore. – Se la sente di continuare a raccontare? – aprì il suo blocco e tolse il tappo alla penna – Mi parlava di un convegno l’ultima volta.
- Si, ero stato invitato da una collega, sarebbero tutti andati con i rispettivi compagni così mi feci forza e la invitai. Una serata del genere di certo non faceva parte dei suoi compiti, ma accettò lo stesso; con quel gran sorriso che ogni volta mi faceva vibrare il cuore. La passai a prendere sotto casa, quando scese mi mancò il fiato. Dio se era bella, i suoi capelli erano sciolti e ricadevano su quel cappottino rosso che le arrivava fino alle ginocchia, era intelligente, elegante e bellissima. Ero ormai dipendente dal suo sorriso. La portai con me e non feci che raccogliere complimenti per tutta la serata era stato tutto assolutamente perfetto. Quando la riportai a casa, la accompagnai fino al portone e cedetti. La baciai. – Una lacrima solitaria scendeva sulla guancia dell’uomo, Simone non l’asciugò, la lasciò correre finché non cadde e bagnò il suo maglione. – Contro ogni mio pronostico, Arianna ricambiò quel bacio con la mia stessa passione. Il mio mondo si rovesciò, tutto cambiò da quella sera, tutto era più bello e luminoso. Sembrano passati due secoli da allora, da quando la mia vita aveva un senso.
Senza rispondere Simone entrò nello studio e si accomodò sulla stessa poltrona color corallo, incrociò le gambe ed attese. Un paio di minuti dopo, lo psicologo entrò nella stanza; chiuse la porta bianca e si sedette.
- Come si sente oggi? – chiese con la sua solita espressione gentile.
- Fingo che vada tutto bene e che niente sia successo, come al solito.
- Ha ripreso a lavorare?
- Non me la sento ancora, ho prolungato la malattia. Non so se riuscirò mai a ritornare. Ogni cosa mi parla di lei, ovunque.
- Passerà, ogni ferita aperta è destinata a cicatrizzarsi. Deve solo volerlo.
- È proprio questo il punto – abbassò lo sguardo sulle proprie scarpe – Non sono pronto.
- Lo sarà. – affermò deciso e convinto di rimando all’espressione lugubre del professore. – Se la sente di continuare a raccontare? – aprì il suo blocco e tolse il tappo alla penna – Mi parlava di un convegno l’ultima volta.
- Si, ero stato invitato da una collega, sarebbero tutti andati con i rispettivi compagni così mi feci forza e la invitai. Una serata del genere di certo non faceva parte dei suoi compiti, ma accettò lo stesso; con quel gran sorriso che ogni volta mi faceva vibrare il cuore. La passai a prendere sotto casa, quando scese mi mancò il fiato. Dio se era bella, i suoi capelli erano sciolti e ricadevano su quel cappottino rosso che le arrivava fino alle ginocchia, era intelligente, elegante e bellissima. Ero ormai dipendente dal suo sorriso. La portai con me e non feci che raccogliere complimenti per tutta la serata era stato tutto assolutamente perfetto. Quando la riportai a casa, la accompagnai fino al portone e cedetti. La baciai. – Una lacrima solitaria scendeva sulla guancia dell’uomo, Simone non l’asciugò, la lasciò correre finché non cadde e bagnò il suo maglione. – Contro ogni mio pronostico, Arianna ricambiò quel bacio con la mia stessa passione. Il mio mondo si rovesciò, tutto cambiò da quella sera, tutto era più bello e luminoso. Sembrano passati due secoli da allora, da quando la mia vita aveva un senso.
Autrice:
Ecco il nuovo capitolo, sempre breve ma spero intenso...
Come ho scritto nell'introduzione, non è facile avere a che fare con i demoni della propria mente, avete già capito cos'è successo al nostro triste protagonista? Sinceramente spero di no :) Sono davvero curiosa di sapere se il racconto vi piaccia..
Baci Baci
Jogio
Ecco il nuovo capitolo, sempre breve ma spero intenso...
Come ho scritto nell'introduzione, non è facile avere a che fare con i demoni della propria mente, avete già capito cos'è successo al nostro triste protagonista? Sinceramente spero di no :) Sono davvero curiosa di sapere se il racconto vi piaccia..
Baci Baci
Jogio