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Autore: Scarlet Jaeger    17/11/2013    2 recensioni
Ci fu un tempo in cui un Saint di Atena mi condannò al sonno eterno; ma non tutte le cose sono fatte per durare, e non si può sconfiggere né uccidere un Dio. Perché io sono un Dio.
Sono tornato dalla mia prigionia, ed adesso mi prenderò la mia vendetta.
Sarò di nuovo spettatore del mio siparietto, dietro le quinte di una nuova guerra. Sarò io a manovrare le mie marionette.
Preparati Saint dei Gemelli, verrò a reclamare la tua caduta, perché il mio nome è...
Yoma di Mephistopheles.
Genere: Generale, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Gemini Kanon, Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Heart Of Courage



Capitolo 3




Il cuore della piccola Owl batteva all'impazzata alla vista del biondo Saga; non capiva il perché quel ragazzino le facesse così tanto effetto. Tutte le volte in cui lo osservava allenarsi, rimaneva persa nella visione dei due gemelli, stremati e feriti dall'uomo che doveva istruirli.
Non aveva mai avvicinato nessuno dei due, troppo timida per farlo, ed in quel momento, ritrovandoseli entrambi di fronte, non riusciva più a spiccicare parola.
Osservava Saga timidamente, arrossendo lievemente sulle gote leggermente paffute, mentre un attimo prima si era mostrata autoritaria verso Kanon, che in quel momento sogghignava osservando divertito la scena.
<< Kanon! >> Lo richiamò il gemello, riservandogli uno sguardo enigmatico, che faceva intendere un bel po' di disappunto. << Spero tu non abbia dato noia a questa fanciulla! >>
Era buono ed amato da tutti Saga, lo dimostrava il suo tono di voce autoritario ma fraterno, che aveva preso in sua difesa. Di tutta risposta però, Kanon alzò le spalle con fare menefreghista, andandogli incontro e girandosi di nuovo verso la povera Owl, che era indietreggiata così tanto da sbattere la schiena contro la secolare corteccia.
<< Io non le ho fatto nulla, ho solo chiesto chi fosse! >> Rispose Kanon di tutta fretta, portandosi le mani dietro la nuca e guardandola con fare interrogativo.
Non si era accorto prima di come era vestita, né tanto meno degli occhi color nocciola ed i vistosi capelli rossi che circondavano il suo spaesato viso.
Era vestita con una tunica bianca, simile a quella delle ancelle, solo adattata al suo fisico minuto e lercia per averla strusciata sicuramente dappertutto nel Tempio.
Non l'aveva mai vista, ma lei sembrava conoscerli bene.
Saga guardò il fratello con espressione incuriosita; in effetti non ricordava di aver mai visto quella bambina prima di allora, così, tirando fuori il suo più bel sorriso -che fece arrossire di più Owl- si avvicinò a lei scostandosi una ciocca di capelli biondi dagli occhi, lasciando che si intravedessero le sue iridi così scintillanti da parer smeraldo.
<< Scusalo se ha usato dei modi un po' bruschi, lui è fatto così! >>
Furono quelle le prime parole di Saga verso Owl, che rimase di stucco. Le parve avere così tanto buon animo, che stentò a credere che si stava allenando per diventare un Saint. Più che un combattente, se pur per la giustizia, quel bambino le sembrò più adatto per prendere un giorno il posto di Shion, a capo del Tempio come suo Sacerdote.
Lo osservava da molto tempo, dal primo giorno in cui il loro maestro li prese in custodia.
Kanon era sempre quello più montato dei due. Non era cattivo, risultava solo più schietto e sincero; non che Saga non lo fosse, ma si mostrava agli altri in maniera del tutto differente dal fratello.
Nonostante erano così simili nel fisico, con quei lucenti e lunghi capelli biondi, che scintillavano come spighe in un campo di grano, e gli espressivi occhi verdi, il loro carattere era totalmente opposto come due facce della stessa medaglia, che insieme si completano.
Non li aveva mai visti separati, per quanto riusciva a seguirli dopo l'allenamento. Non si allontanavano mai, e nel poco lasso di tempo durante la giornata in cui il maestro concedeva loro un po' di riposo, lo trascorrevano insieme ad Aiolos.
Owl, che si ricordò di aver abbassato gli occhi per la vergogna, prendendo un copioso respiro, si decise a rialzarli verso il suo interlocutore cercando di scandire al meglio le parole.
Era così piccola e così impacciata, che si maledì per essere scappata così lontano. Era forse per quella ragione che Shion la teneva lontana da tutti? Cos'altro poteva fare di altrettanto stupido, se non prendersi una cotta all'età di dieci anni, per un suo coetaneo?
<< Tranquillo. >> Iniziò, quasi balbettando. << Gli stavo comunque dicendo che mi chiamo Owl e vivo al Tempio da quando sono nata, ma non tutti mi conoscono. >>
Si mise a nudo, rivelandosi ai due gemelli che la guardarono interrogativi, lanciandosi alcune occhiate di consenso.
<< Capisco. >> Le sorrise Saga di rimando, cercando di farla sentire a suo agio e non in soggezione, anche se quello che poteva spaventarla era essere Kanon e non lui. << Che nome delizioso. >> Sorrise ancora e la bambina si ritrovò di nuovo ad osservarsi l'orlo della tunica, mentre Saga si rivolse finalmente al fratello, andandogli incontro.
<< Tu l'hai mai vista? >> Gli chiese sottovoce e vide che il gemello scosse la testa con un gesto negativo, mentre i suoi occhi erano ancora puntati su di lei.
<< Neanche io. >> Rispose infine ad una silenziosa domanda, volgendo la propria attenzione sulla figura titubante davanti a loro.
<< Hai detto di chiamarti Owl, giusto? >>
Fu Kanon a parlare, avanzando deciso di due passi, fino a ritrovarsela di fronte.
Incredibilmente Owl, una volta alzato finalmente lo sguardo, notò che il bambino non era poi così più alto di lei; la sovrastava solo di pochi centimetri ma riusciva comunque a guardarlo negli occhi verdi in cui si specchiava.
Li aveva sempre osservati da lontano, dove i loro lineamenti risultavano troppo confusi e facilmente scambiabili. Molte volte avrebbe potuto confonderli, ma grazie a non si sa quale senso, riusciva facilmente a distinguerli anche da lontano. Saga aveva i capelli di una leggera tonalità più scura, mentre la pelle di Kanon risultava leggermente più abbronzata di quella lattea di Saga. Infondo, pensò, non erano poi così uguali se osservati da vicino.
Sorrise al pensiero ed annuì alla domanda del ragazzino, che alzò un sopracciglio e si lisciò di nuovo il mento con fare pensoso.
<< E, visto che ci conosci, potrei sapere chi sei tu? Sappiamo solo il tuo nome, nulla più! >>
Continuò risoluto, parandosi di fronte a lei nonostante fosse così attaccata alla corteccia del secolare albero, che le sarebbe risultato difficile scappare. Tuttavia, non aveva voglia di andarsene. Il suo sguardo, dopo averlo spostato dal viso incuriosito di Kanon, si spostò oltre le sue spalle, alla ricerca di un viso calmo e riflessivo, ornato dal sorriso più bello che avesse mai visto.
Prese coraggio, arrossendo di nuovo visibilmente. Non voleva certo fare una figuraccia davanti a Saga, nonostante la pressa di Kanon quasi la spaventava.
Si appiattì di più all'albero e si strinse nelle spalle, cercando di nascondere alla loro vista la mano ferita.
Ancora doleva, e forse per quello riusciva a rimanere lucida e rispondere alle domande dei due. Dalla soggezione di Kanon alla timidezza verso Saga, non riusciva a concentrarsi su sé stessa, per spiegare chi fosse e perché fosse in quel luogo così sperduto dietro le abitazioni delle donne cadette.
Ci pensò prima di rispondere; alla fine, non sapeva neanche lei chi fosse. Si sentiva un'anima sperduta nel Tempio, sotto l'autorità del Sacerdote, che per lei era quasi come un padre. Non ricordava nulla dei genitori ed a quanto le aveva raccontato Shion, suo padre era morto in battaglia e sua madre dandola alla luce. Erano due Saint del Tempio, corrotti dall'amore e periti per due guerre totalmente diverse.
Shion la trattava amorevolmente, così come faceva con tutti, e lei non faceva altro che piantargli grane perché non aveva nulla da fare durante la giornata. Nonostante il suo comportamento autorevole e paterno, continuava a celarle molte cose su di lei e crescendo riusciva ad intuirlo.
<< Vivo qua al Tempio sotto sorveglianza del Sacerdote, che mi fa da padre. Lui è gentile ed amorevole, ma durante la giornata ha molti impegni, così impiego il mio tempo ad osservare la vita che si svolge fra queste mura; spesso infrangendo le secolari regole ed osservo silenziosamente i vostri allenamenti. A volte mi acquatto dietro qualche roccia, o mi arrampico sugli alberi. Così, solo perché non ho nulla da fare! >> Ammise quasi liberandosi di un peso. Ovviamente tenne nascoste alcune cose, come la sua ostinazione ad allenarsi di nascosto, facendosi del male. Portò così la mano ferita fra le pieghe del vestito.
I due gemelli si guardarono per un secondo, indecisi se crederle o meno, ma ammettendo silenziosamente che una bambina di quell'età non avrebbe avuto motivo di mentire, tirarono un sospiro di sollievo.
<< Ed io che ti ho creduto una spia! >> Ridacchiò Kanon, visibilmente sollevato. Era come se fosse diventato un'altra persona.
Anche Owl sospirò sollevata, dopo essersi tolta un peso dal cuore, che pesava come un macigno, e dopo che gli sguardi tesi dei due si rilassarono.
<< Ecco come fai a conoscerci. Ci osservi durante gli allenamenti. >> Ridacchiò Saga, allentando ulteriormente la tensione.
Pensava si arrabbiassero o ridessero di lei, o addirittura che l'avrebbero portata dal loro maestro o dal Sacerdote per farla punire, invece si ritrovarono a ridere insieme, proprio come dei bambini.
<< Lo so, non avrei dovuto. Il Sacerdote impone discrezione.. >> Iniziò Owl, visibilmente pentita per aver trasgredito le regole. Di fronte a quei fedeli cadetti, che si allenavano per diventare devoti Saint, si sentì quasi “sporca”. Infondo, anche se benevolmente e non del tutto intenzionalmente, sbeffeggiava Pope Shion.
<< Hai coraggio per essere solo una bambina. >> Le disse Kanon e lei si meravigliò non poco di sentire quelle parole proprio dalla sua voce. Credette di essere presa in giro o derisa da colui che era così schietto e divertito, invece l'aveva presa in simpatia.
Sorrise.
<< Hai avuto coraggio anche ad affondare un pugno su quell'albero! >> Continuò Kanon, facendosi serio e Saga voltò immediatamente lo sguardo verso di lei, turbato, cercando di notare se la sua mano avesse riportato ferite e quando vide che, sul candido vestito – anche se sporco di terra – colavano vermiglie gocce di sangue, si avvicinò a lei e le prese fra le sue la mano ferita.
<< Perché lo hai fatto? >> Chiese visibilmente confuso. << Avresti potuto farti molto male. Sei fortunata ad esserti fatta solo un taglio, ma nonostante questo hai bisogno di cure. >> Continuò il maggiore che, sotto il suo lieve ed esperto tocco, Owl tremò leggermente e le sue gote si tinsero ancora del roseo colore della timidezza.
<< Così.. >> Rispose solamente, tenendosi per sé il vero motivo. Non voleva essere giudicata, né far sapere dei suoi vani tentativi di bruciare il suo inesistente Cosmo. Sapeva che, se Shion l'avesse saputo, forse non sarebbe stato così amorevole come al solito, e le avrebbe riservato una bella strigliata.
<< Non è un granché come risposta, ma per il momento è più che sufficiente. >> Cercò di obbiettare Saga, leggermente accigliato.
Lasciò la presa salda dalla sua mano poco dopo e Owl sentì come un vuoto. La ferita tornò a pulsarle ed il sangue a gocciolare sulla veste. Osservò Saga però, che curiosamente e con un gesto secco e deciso, strappò via una manica dalla sua maglietta andandole a coprire la ferita per arrestare l'emorragia. Continuò ad osservare quella medicazione improvvisata con la faccia sognante, mentre Kanon sbuffava per l'attesa poco lontano da loro.
Saga era sempre stato di animo gentile e lo sapeva; si ritrovò quindi a pensare se, al posto suo, lui avrebbe fatto lo stesso per una persona che neanche conosceva.
Osservò la scena senza sembrare interessato, spostando lo sguardo dal fratello ad Owl, che pareva essere presa da lui, e ridacchiò divertito.
<< Meglio portarti in infermeria, al cospetto del Grande Sacerdote, prima che tu possa prenderti una brutta infezione. >> Disse tranquillamente Saga mentre Owl mandò giù un un bel po' di saliva con un boccone amaro. Se fosse stata portata da Shion, l'avrebbe scoperta immediatamente, visto che al suo cospetto non riusciva mai a mentire. Non gli andava di far vedere quanto trasgredisse le regole a colui che istruiva e dirigeva tutti i Saint del Tempio.
Benché l'affermazione di Saga risultò quasi imposta, e perché fu proprio lui ad imporla, si decise a seguire il gemello fino alla scalinata delle dodici Case, in silenzio e seguiti a sua volta da un Kanon apparentemente troppo silenzioso.
Lui continuava ad osservarla da lontano, cercando di cogliere qualsiasi informazione in più su di lei solamente guardandola; ma era difficile, non aveva poteri telecinetici né tanto meno poteva leggere nelle menti delle persone. Non che diffidasse di lei, ma aveva visto chiaramente la scena della bambina mentre tirava un pugno contro l'albero, e ce l'aveva anche presa in giro, mentre di fronte al fratello aveva risposto molto vagamente. Si continuava a chiedere il perché, anche se era ben chiaro ai suoi occhi.
Owl era attratta da Saga, indubbiamente.
Ridacchiò.


Una volta raggiunto l'ultimo palazzo all'apice delle tredici Case, i due gemelli scortarono Owl fino alle stanze dell'infermeria, dove una donna vestita con una lunga tunica bianca, iniziò a medicare e fasciare la mano della piccola.
Nel frattempo i due furono convocati dal Grande Sacerdote, mandandoli a chiamare dal suo sottoposto: un uomo vigile alle regole del Pope.
Shion sedeva come al solito sullo scranno dorato, vestito della leggera tunica biancha che gli accarezzava il corpo come un leggero vento. Non portava nessun impedimento che gli coprisse il viso: né la maschera, né l'elmo dorato, che teneva appoggiato sul bracciolo del trono.
Quando Kanon e Saga entrarono, inchinandosi di fronte alla massima autorità del luogo, Shion si alzò dalla sua postazione molto lentamente, rimanendo in silenzio ad osservare i due mentre, con gli occhi verdi rivolti verso il suolo, continuavano a chiedersi se li avesse convocati per chiedere di Owl o per sgridarli. Erano veramente confusi entrambi; anche Kanon, che fino a quel momento aveva tenuto sul volto un'espressione quasi scocciata.
<< Alzatevi. >> Decretò infine con la nobile voce di un guerriero, invece che di un autorità. Trattava i “suoi” ragazzi come se fossero dei figli. Non era mai arrabbiato oppure infastidito per i loro comportamenti. Cercava di ragionare, tirando fuori amorevoli discorsi e parole, scandite con un tono cristallino e mai roco e di questo gliene erano grati, almeno potevano tirare un sospiro di sollievo.
Shion li osservò nei movimenti, quando i già lunghi e mossi capelli biondi dei due frusciarono sopra le semplici armature da combattimento, che prevedevano una copertura sufficiente a salvaguardare gli organi più importanti del corpo, come il cuore.
Quando anche gli occhi smeraldini dei due cadetti si posarono sul Pope, egli mostrò un sorriso che, seppur preoccupato, mostrava tutta la buon'anima dell'uomo che, in quel momento, voleva mostrarsi come il suo vecchio maestro Hakurei, che considerava i suoi allievi come fossero dei figli. Nei suoi lunghi anni di patronato, aveva sempre cercato di assomigliare a lui: forte, autoritario e ma mai impreparato. Un uomo su cui tutti potessero contare. Colui che, da oramai duecento anni, teneva alta la fede in Atena.
<< Nobile Shion. >> Dissero i due all'unisono, accennando così un piccolo inchino di devozione, specialmente in Saga cui occhi risplendevano.
<< Sono stato avvertito dell'incidente della piccola Owl. >> Iniziò preoccupato, nonostante già le tutrici avevano detto che era un ferita curabile con poco. Quando si trattava della sua figlioccia, diveniva seriamente ansioso. Sapeva cosa lei provava quando si rifiutava di spiegarle qualcosa riguardo il suo futuro; riusciva a vedere il viso imbarazzato della piccola, divenire accigliato.
Sospirò.
<< Vi ringrazio per averla accompagnata in infermeria. >> Tradì infine le sue emozioni ma fu Saga a parlare dopo qualche secondo di silenzio.
<< Dovere, Grande Sacerdote. >> Rimostrò un devoto inchino, che fece sorridere il Pope di tranquillità.
<< Owl è giovane, ma già così attiva e curiosa. Mi domando se, prima o poi, non si cacci nei guai. >> Sospirò Shion, tornando seduto sul trono, portandosi una mano alla testa per scacciare un lieve mal di testa.
<< Sicuramente è curiosa, Signore, ma credo non lo faccia apposta. >>
A quella presa di parola, il Pope rialzò lo sguardo meravigliato sul suo interlocutore; non tanto per ciò che aveva detto, ma benché era stato proprio Kanon a dirlo, meravigliando anche il fratello, che gli sorrise fiero.
Per quanto lo conosceva, visto che erano cresciuti insieme, suo fratello non aveva mai avuto una buona parola riguardo i suoi conoscenti. Per ringraziare si limitava a dire solamente “grazie”, esprimendo i suoi sentimenti attraverso ciò che gli occhi mostravano di lui. Nemmeno con Aiolos, che conoscevano praticamente da sempre, o col suo maestro, che trattava bene o male gli allievi a seconda delle esigenze degli allenamenti. Lui li aveva cresciuti come un padre, ma mai dalle labbra di Kanon era uscita una parola di ringraziamento.
L'unico con cui si confidava ed aveva forse il rapporto più bello, era proprio lui, il suo gemello; il suo doppio; colui che lo completava.
<< Naturalmente. >> Shion riprese la sua espressione di sempre e dopo uno dei suoi soliti sorrisi, congedò i due bambini e si diresse oltre i bianchi tendaggi posti dietro il trono dorato, diretto alle stanze dell'infermeria.
Una volta usciti dal Tredicesimo Tempio, Saga arrestò i passi ed osservò le spalle di Kanon che lo precedevano, fino a che non si accorse che accanto a lui il gemello non c'era più. Si voltò interrogativo, notando come il fratello lo guardava con un'espressione difficile da comprendere. Aveva il suo solito sorriso benevolo, compreso di una risatina quasi canzonatoria. Non era da lui.
Alzò un sopracciglio e si avvicinò di più all'altro.
<< Qualcosa non va? >> Chiese, nonostante aveva capito che stava ridendo di lui.
<< Mi meravigli sempre, Kanon. >> Prese parola Saga, ridacchiando compostamente da dietro il palmo della sua stessa mano.
In un primo momento rimase in silenzio, interdetto ed interrogativo. Non capiva perché suo fratello gli avesse rivolto quelle parole, così prese in mano la situazione per cercare di capire.
<< Di che parli? >> Chiese risultando quasi sconvolto.
<< Hai difeso quella bambina di fronte al Sacerdote. Non ti facevo così! >> Sorrise il fratello, che con i suoi modi composti si portò le braccia dietro la schiena, incrociando le mani e guardandolo dritto negli occhi, facendolo imbarazzare.
<< Dubiti di me, fratello? >> Kanon storse il naso offeso e Saga soffocò una risata, cercando di tornare serio. Gli piaceva questo lato nascosto di Kanon, che non era mai riuscito a vedere. Stava crescendo, e questo lo doveva anche al suo maestro. Era sicuro che sarebbe diventato un devoto Sant del Tempio, qualunque fosse stata la sua strada.
<< Beh? >> Continuò, vedendo che Saga aveva mancato di rispondere. Lo osservava con un sorriso strano stampato sul volto, mentre il vento faceva frusciare i loro capelli biondi.
<< Nulla. >> Si limitò a dire per far tacere il curioso gemello, mentre riprese a camminare ridacchiando, sentendo i borbottii di Kanon a poca distanza da lui.


Intanto, nella stanza dove era stata condotta Owl, una delle tutrici aveva appena finito di fasciare la mano della piccola, facendole mille raccomandazioni che lei non ascoltò minimamente. Teneva la testa abbassata e sovrappensiero, mentre la donna credette che era solo seriamente pentita di quanto successo.
Invece Owl ripensava all'accaduto; a come si era imbattuta, per caso, nei gemelli enigmatici del Tempio. Era stato così diverso dall'osservarli all'ombra di una roccia. Diverso dall'aguzzare la vista per scorgerne i lineamenti e non confonderli. Aveva imparato a conoscerli tramite dicerie e di come si mostravano all'uomo a cui dovevano quasi la vita. Per alcuni versi, le supposizioni che si era fatta di entrambi erano giuste, ma c'erano molte sfaccettature di quei coetanei che ancora le risultavano così misteriose, come l'attrazione che iniziava a provare per Saga.
Non si era mai accorta, così presa dall'osservarlo, di arrossire visibilmente alla vista di quei lunghi capelli biondi e degli occhi smeraldini del ragazzino che faceva sfoggio delle tecniche e dei miglioramenti che imparava durante il passare del Tempo.
Certo, si disse, un conto era osservarli da lontano, ed un conto era stato trovarseli di fronte.
Aveva sempre pensato che la differenza fra loro fosse minima, invece si era ritrovata due poli opposti di una calamita e l'unica cosa che era stata capace di fare, fu farsi vedere fragile da Kanon e rossa come un peperone da Saga.
Se voleva diventare una guerriera, di certo non era quello il modo. Doveva imparare a controllarsi, per risvegliare il suo Cosmo, ed aveva bisogno che Shion non si accorgesse di nulla. Era importante.
Invece, proprio il Sacerdote in persona entrò nella piccola stanza, facendo un piccolo accenno all'infermiera di lasciarli soli.
Quando finalmente alzò il viso su di lui, quasi in procinto di piangere e di dar sfogo a tutta la sua fragilità di femmina, notò che Shion non indossava né la maschera, né il dorato elmo. Portava sul volto solamente un triste sorriso, ed era rivolto a lei.
Le salì un groppo in gola per quel comportamento. In genere, il Pope sospirava ogni qualvolta tornava al Tempio dopo una “malefatta”, o dopo essersene beatamente fregata delle regole. Quella novità nel volto segnato dalle piccole rughe dell'uomo, le fece quasi salire le lacrime agli occhi.
Per la prima volta, Owl si sentì colpevole.
Fine capitolo 3

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Colei che scrive:

Evviva, ce l'ho fatta a terminare il capitolo prima di partire :3 Mi è rimasto solo domani, poi la nave mi attende :P
Ma, torniamo a noi! Pian piano ci avviciniamo ai pezzi clou della storia, anche se siamo appena alla conoscenza dei due gemelli ;) Ed abbiamo anche scoperto che ad Owl piace Saga (una mia trama diversa yuppi xD in genere prediligo Kanon, ma ci sarà un perché! E poi diciamolo, è un Adone u,u)
Ok, finiamo di idolatrare i gemelli e torniamo a noi!  
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e mi scuso per eventuali errori che non sono riuscita a vedere!  
Un bacione ai recensori ed ai lettori, che spero mi facciano sapere il loro parere :3 E chi ha messo la storia fra le seguite ^^
Un bacione
al prossimo capitolo!


  
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