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Autore: Loisyr    17/11/2013    0 recensioni
Avete presente il telefilm Chuck? Si proprio quello che racconta delle vicende di un nerd che si impianta nel cervello un potentissimo computer pieno di segreti e fascicoli sulla CIA, portandolo a diventare gradualmente una spia completa con l'aiuto della sua squadra formata da Sarah Walker e John Casey.
Probabilmente ora vi starete chiedendo cosa centra tutto questo beh'… come posso dire… Tutta la storia, più o meno, è vera e lo so' perché Chuck e Sara sono i miei genitori e sono davvero delle spie. Non sono come li rappresentano in tv,affatto, papà è biondo, dagli occhi chiari, alto, intelligente, carismatico, un grande seduttore come dice spesso mia madre, la mamma invece ha i capelli castani, molto chiari quasi dorati e gli occhi color nocciola anche lei è intelligente, astuta come una volpe.
Io, Rosalie Carmichael, sono il mix perfetto dei miei genitori, ho i capelli e l'astuzia della mamma e gli occhi e il carisma del papà. E come loro sono una spia.
Sono quasi 2 anni che sono sottocopertura, sto "lavorando" per Paul Higgins come sua assistente, devo tenere d'occhio i One Direction, in parole povere devo far loro da baby-sitter.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7





-Mi chiedevo quanto tempo ci avresti messo a capire Rose- disse Jack (se quello era il suo vero nome) con nonchalance, come se fossimo seduti ad un tavolino a prendere il tea delle 5 con tanto di biscotti e pasticcini.
-Che cosa vuoi da me, dai ragazzi, da noi?- chiesi stringendo la presa sul suo polso e aumentando la pressione del suo corpo contro il muro.
-Vedo che prendi sul serio il tuo "lavoro", ti hanno istruito bene piccola- disse tranquillo, era il tipo di comportamento che mi faceva salire la rabbia, era così irritante, altezzoso e arrogante, più lo si metteva sotto pressione più faceva finta di nulla, avevo una voglia incontrollabile di prenderlo a schiaffi.
Mi ricorda una missione che mi avevano affidato, avevo il compito di seguire e controllore un certo Morris, trafficante di droga, sesso e in un certo senso di morte; pensava di cavarsela, di non essere sotto i "riflettori" di piani alti. Il piano non preveda la mia cattura, ma me la cavai lo stesso; fu un vero piacere picchiarlo un po' dopo che mi aveva torturato di domande per estorcermi informazioni mentre io cercavo di confonderlo in tutti i modi raccontando storie una più bislacca dell'atra.
Ora capisco l'esaurimento che ebbe con me dopo ore e ore di parlantine.
-Ti ho fatto due domande e tu non hai risposto nemmeno ad una- gli ringhiai contro e lo spinsi di nuovo contro il muro. Si fece sfuggire dei colpi di stosse
-Comincia a mancarmi l'aria nei polmoni, potresti allentare la spinta?- disse con voce roca e bassa
-Tu rispondi alle mie domande- gli imposi senza ridurre ne la presa sul suo polso ne la forza con cui lo tenevo con il corpo al muro
-Si risponderò, ma tu allenta la presa mi manca l'aria- fece con voce quasi strozzata e più roca di prima. Finalmente, esultai fra me e me cominciando a lasciarlo andare lentametne.
Fu un grande errore.
Non mi dovevo fidare.
Mi aveva colto alla sprovvista e realizzai troppo tardi di cosa stava succedendo.
Mi ritrovai bloccata con le spalle al muro in una presa più stretta che avevo io su di lui -Cos'è? Esibiamo modi da gentleman, Jack?- chiesi alludendo alla presa salda ma non stretta sui miei polsi
-E' nella nostra etica trattare come si deve una lady,che siano amiche o nemiche- disse in modo molto confidenziale avvicinando il suo viso al mio. Pochi centimetri ci dividevano, sentivo il suo respiro caldo sulla pelle. Da vicino è ancor più bello, con quei suoi occhi verdi. Tanto bello quanto letale.
Accidenti! Perché cavolo mi batte il cuore così forte, sono stata in situazioni peggiori, che cos' ha Jack da annullare in parte il mio autocontrollo??
"If you want to waste your timeeee Watch a little video of…"
Una suoneria mi risvegliò dai miei pensieri poco adatti alla situazione, era il telefono di Jack.
-Scusami piccola, ma devo andare. Hanno bisogno di me- disse con un sorrisone enigmatico, non sapevo come interpretarlo, cosa mi sarei dovuta aspettare?
-No, tu non te ne vai da nessuna parte- protestai cercando di liberarmi dalla su morsa.
-Mi spiace non posso proprio rimanere. Mancherai anche a me, ma non ti preoccupare ci rivedremo presto- ammicò prima di lasciarmi un bacio sulla guancia destra. Sciolse la presa e corse verso la strada dove un auto l'aspettava, salì abbordo e la macchina partì. In pochi istanti non erano più nel mio campo visivo.
Tornai nel locale per riprendere la mia borsa, notai che il suo zaino non c'era più e su un lato del tavolo vi erano poggiati delle banconote. Un cavaliere fino in fondo.
Un cavaliere che mi ha lasciato in mezzo al nulla, in un luogo sconosciuto e senza auto
-Cazzo, e ora come torno indietro? Dannazione a te e al tuo posto speciale, se ti rivedo ti cas..…- senza rendermene conto stavo imprecando a voce abbastanza alta nel locale e tutti i clienti si erano girati per lanciarmi occhiatacce, una madre aveva persino coperto le orecchie del proprio figlio.
-Scusate- dissi a mezza voce rivolta un po' a tutti. Uscii dal locale e mi venne un lampo di genio. Come eravamo arrivati li, me ne sarei andata allo stesso modo. Ripercorsi la strada che avevamo fatto fino a dove avevamo lasciato l'auto. Era ancora li per fortuna. Mi servirono 10 minuti buoni per aprire la serratura e mettere in moto la macchina con i fili sottostanti il volante.
Un tenue ticchettio attirò la mia attenzione, cercai di capire da dove provenisse. Abbassai lo sguardo e vidi l'oggetto che emetteva quei rumori. Era un timer.
00:38
00:37
00:36


Diamine. In fretta e furia scesi dall'auto. Fatti due-tre metri l'esplosione dell'auto mi scaraventò più lontano. Dannazione. Jack, se ti rivedo sei finito.




 
-Eccomi, eccomi eccomi. Ci sono!- arrivai in scivolata per non andare a sbattare contro Paul e Louis.
-Giusto in tempo, Louis va dai ragazzi, ora iniziamo. Rose tu sai cosa devi fare- ci ordinò Paul. Louis prima di andare dagli altri si avvicinò a me e avvicinò le labbra ai miei capelli per poi sussurrare: -Tutto bene? Perché hai fatto tardi?-
-Jack faccio il carino con tutti e poi metto loro addosso delle cimici.. Ora va, siamo indietro con la tabella di marcia- sussurrai a mia volta. -Si ne ho notato uno sul colletto del biondo- dette queste parole si allontanò e raggiunse i ragazzi per la conferenza mentre io mi posizionai nel fondo dalla sala dove avevo una visuale perfetta di tutto. La conferenza è durata quasi due ore, fra domande alcune volte innopportune e risate, ma non ci sono stati grandi problemi, solo fotografi e giornalisti che cercavano di spillare loro ogni tipo di notizia con i loro microfoni e telecamere.
-Siete stati perfetti, non siete cascati nei loro tranelli. State diventando dei professionisti ad evitare le domande indiscrete- si complimentò Paul una volta che ci spostammo in un altra stanza dell'albergo.
-.. ed ora tutti all'ultimo piano, avete un servizio fotografico- il pomeriggio non era di certo finito dopo il servizio fotografico spettava loro continuare le registrazioni per il nuovo album. Già! Non hanno ancora finito il TMH tour che già lavorano su quello successivo. Molto spesso li vedo stanchi, che non ce la fanno, sono distrutti sia dagli impegni che dai paparazzi che li inseguono ovunque, basta stare col naso fuori dall'albergo che già si crea una folla che inquadra ogni loro movimento. Questo però, era il prezzo di essere pop star internazionali.
 



Io e Louis eravamo stati convocanti dal generale, aveva delle comunicazioni da farci.
-Hai idea di cosa si tratta?- chiesi a Louis mentre ci dirigevamo verso il tuor-bus, come pensai eravamo entrambi in alto mare. 
Il pullman era il quartier generale mobile, nessuno si sarebbe aspettato che dietro quella montagna di ferro fosserro nascosti apparecchiature super-tecnologiche e molto altro.
Stavamo per salire quando Louis mi fermò, lo guardai confusa e lui con la testa m'indico la portiera: era socchiusa. O hanno dimenticato di chiuderla bene o qualcuno l'aveva forzata ed era entrato
I nostri autisti sono persone molto affidabili e sicure, non avrebbero mai fatto un tale sbaglio.
Con cautela e lentezza salii per prima con un braccio dietro la schiena per tenere sottomano la pistola nascosta, la stessa cosa Louis che mi seguiva dietro.
Una luce mi puntò contro accecandomi.
-Oh ragazzi siete arrivati finalmente, vi stavo attendendo da un po'- disse lo scassinatore di porte.
Mi raddrizzai all'istante sul posto e puntai la pistola riconoscendo la voce.
-Che ci fai tu qui?- domandò il mio compagno da dietro di me che mi aveva battuto sul tempo.



 
Non è incredibile? Sono di nuovo qui a rompervi l'anima dopo non so quanti mesi lol
Comunque questo capitolo è stato davvero un parto, sapevo e non sapevo cosa scrivere allo stesso tempo. Ci ho lavorato su per moltissimo tempo e spero ne sia valsa la pena.
Allora che ne pensate? È accettabile? È alla stessa altezza di quelli precedenti? Siete stati così generosi con le recensioni nei capitoli precendenti perchè ora è scemato tutto? :c 
Ok ora vado che comincio già a lavorare sul prossimo capitolo uu 
See ya, lova ya all 
Jeey. xx

 
  
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