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Autore: FreDrachen    17/11/2013    3 recensioni
A due anni dalla distruzione della setta si verificano strani omicidi che portano il marchio degli Assassini.
Ma Learco oltre a scovare i Superstiti, dovrà fare i conti con il ritorno a Makrat di Leah contessina di Damilar, sua amica d'infanzia.
Quello che non sa è che la ragazza nasconde un oscuro segreto dentro di sé, che potrebbe trascinare nuovamente nel caos il Mondo Emerso.
Dopo La Morte delle Ombre, una nuova guerriera, nuove emozioni, nuova suspense.
Spero che possiate amare questa storia come avete amato la prima:)
Vi aspetto in molti a recensire;)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dubhe, Learco, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nemesis'
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CAPITOLO 10

PASSATO 5

Dalla carrozza ammirò il panorama che si estendeva ai suoi piedi. Damilar sorgeva in mezzo a una fitta foresta di latifoglie.
Era riuscita a strappare al re una licenza per tornare a casa qualche settimana. Sporgendosi dal finestrino inspirò l'aria umida e profumata della foresta. Quando apparve la sua casa fuori città, il cuore le martellò nel petto. Quanto le era mancata.
Quando scese dalla carrozza, due serve le andarono subito incontro.
«Bentornata contessina».
Leah era molto amata dalla servitù e dai popolani della città, per via del suo carattere dolce e solidale.
«è un piacere essere tornata»replicò con un sorriso.
Si guardò attorno.
«Dov'è mia madre?»
Una delle serve si rattristò.
«Ha avuto un attacco di febbre stanotte. Adesso è a letto».
Leah salì in fretta le scale, e aprì lievemente la porta della camera da letto.
Lei era lì, con la fronte madida di sudore, avvolta in un numero spropositato di coperte.
Le prese la mano.
«Mamma».
La donna aprì lentamente le palpebre.
«Sei proprio tu Leah?»mormorò con un filo di voce.
Leah le sorrise dolcemente.«Sono tornata per qualche giorno mamma».
La donna strinse la presa.«Mi fa immensamente piacere figlia mia. Ho sentito molto la tua mancanza».
Leah si liberò delicatamente dalla sua presa.
«Adesso vado a raccogliere delle erbe per alleviare i sintomi. Tornerò prestissimo»promise.
Ananya annuì debolmente, e chiuse gli occhi.
Leah tornò qualche ora dopo con la cesta piena di meliloto con cui preparò l'infuso. L'aroma delicato della pianta si espanse nella stanza.
Quell'arte l'aveva imparata leggendo libri di botanica. Si scoprì portata per la produzione di medicine naturali adatte a ogni occasione.
Ananya lo bevette senza protestare, poi tornò supina a letto.
Lentamente la febbre diminuì fino a scomparire, e il respiro si fece più regolare.
Il giorno dopo scomparì del tutto, ma la donna rimase comunque a letto indebolita dalla malattia. Leah si prese cura di lei in ogni momento della giornata. Ora i ruoli si erano invertiti, era lei ad accudire la madre e non viceversa come quando era bambina.
E le piaceva. Si sentiva in qualche modo responsabile nei confronti di una persona a cui voleva bene.
La ragazza misteriosa di Makrat passò in secondo piano, almeno fino a una settimana dopo.
«State un po' meglio oggi madre?»
Ananya annuì.«Penso che tra pochissimo potrò alzarmi da questo letto».
Leah sorrise.«Così ti potrò mostrare quel bel prato di fiori che ho scoperto quando sono andata a cogliere il meliloto?»
La donna le sorrise dolcemente. Pur avendo già ventitre anni era rimasta vivace e curiosa come una bambina.«Sicuramente. Però adesso prenditi un po' di riposo. Va a farti un giro per Damilar, per rilassarti».
«Non hai più bisogno del mio aiuto?»
«No. me la caverò. in fondo si tratterà di poche ore».
La sua mente corse a Alwin, il mago.
«Va bene,mamma. Sarò di ritorno tra qualche ora».
Fece preparare Tempesta, la sua giumenta nera come la pece. Ma quando fece per salire un battito possente d'ali la fermò.
Era Bhaart, e con lui suo padre.
«Pulcino mio, non mi avevi detto che eri in licenza»disse il padre sorridendo, abbracciando fortemente la figlia.
«è stata una decisione dell'ultimo minuto. Avevo bisogno di staccare un po' dalla vita assillante di corte».
«Hai fatto benissimo. Dove stai andando?»chiese, indicando il cavallo trepidante.
«Faccio un salto in città».
Abhik le fece l'occhiolino.«Divertiti allora».
 
La città era proprio come se la ricordava. Caotica. Gente ovunque e le strade piene di bancarelle di ogni merce. ma quello che stava cercando si trovava in periferia.
Si fermò davanti a una casetta di legno semplice ma al tempo stesso carinissima.
Spinse la porta cigolante.
«C'è nessuno?»
Notò una figura accanto al caminetto.
«Chi è là?»gracchiò la voce di un vecchio.
«Sono Leah».
La figura si alzò. Era un uomo sui settant'anni con una lunga barba bianca, con adosso una tunica palissandro  lunga fino ai piedi con fregi dorati. Sembrava Merlino della Corte di Re Artù.
«Oh, Leah. La figlia di Abhik. Prego, accomodati»
Si sedettero su due sedie di legno.
«Bene. A cosa devo la tua visita?»
Leah fu novizia di particolari. Raccontò dell'incontro con la ragazza e della strana sensazione che aveva provato.
«Vorrei sapere chi è»concluse.
Alwin si alzò, prese un tizzone ardente e vi ci buttò sopra strane erbe secce. Ne scaturì un vapore aromatico penetrante. Poi iniziò a mormorare una lugubre litania in una lingua a lei sconosciuta. Poco a poco nel fumo prese consistenza una forma indefinita, che poco a poco si particolareggiò.
Leah trattenne il respiro.
Era come osservare la propria immagine speculare in uno specchio. Davanti a lei c'era se stessa con indosso la divisa degli Assassini.
«Mi assomiglia»riuscì solo a dire, sentendosi ingenua.
«Lo credo bene. è tua sorella gemella»dichiarò il mago scrollando le spalle.
Il mondo intorno a Leah crollò.«Non è possibile…»mormorò con un filo di voce.
Alwin le rivolse un sorriso amaro.
«Invece si Leah. Tu sei stata adottata da Abhik e Ananya, che ti hanno amato come una figlia lo sai. In verità tu sei  figlia di Rewar, re della Terra della Notte fino a quando venne spodestato da Dohor. Con te che sei la primogenita ha avuto un'altra figlia. Si chiama Fenula ed è la Guardia degli Incantesimi della Gilda degli Assassini».
Il cuore di Leah sprofondò. Tutte le sue convinzioni stavano vacillando.
«Sei pallida». C'era preoccupazione nella voce del mago.
«Sono l'erede al trono della Terra della Notte?»
Alwin annuì.
«E mia sorella un'Assassina della Gilda?»
Il mago annuì nuovamente.
Solo allora crollò totalmente.
«Non è possibile…»
«Invece si Leah. Ma non pensare che i tuoi genitori adottivi non ti abbiano amato».
La ragazza scosse la testa.
«Infatti non lo penso. Però…». Fissò intensamente il mago negli occhi.«Perché mi hanno tenuto all'oscuro la verità?»
«Abhik e Ananya non sanno chi erano i tuoi veri genitori».
«Ma loro devono sapere»disse, alzandosi di scatto e raggiungendo velocemente la porta.«Grazie Alwin».
Il mago s'inchinò.«Sempre al vostro servizio».
 
Galoppò a rotta di collo verso casa. Il sole si oscurò improvvisamente. Leah alzò gli occhi. Ciò che vide la lasciò senza fiato. Erano Cavalieri di Drago Blu, nemici alla sua terra. Si stavano dirigendo verso Damilar.
Leah spronò il cavallo ad andare al massimo. Aveva un brutto presentimento.
Con orrore vide i draghi scendere di quota.
"No!!Mamma. Papà"pensò con disperazione. Pur essendo stata adottata, voleva loro un mondo di bene. E non li avrebbe persi.
Quando raggiunse il cortile della villa, e lasciato il cavallo, due braccia forti la bloccarono. Riuscì a scorgere fugacemente i tratti del viso del suo assalitore. E li riconobbe. Era Chalom, un veterano di guerra. Il più temibile tra i Cavalieri Drago, subito sotto Ido.
«Bene, bene. La contessina. non mi aspettavo di trovare la famiglia al completo»disse con un ghigno.
I suoi compagni sghignazzarono.
Leah provò a divincolarsi.
«Lasciami! Lasciami andare lurido bastardo!»
Chalom strinse la presa, lasciandole sfuggire un gemito.
«Non credo. Sei una ragazza così…affascinante. Credo che ti terrò con me, per i miei comodi. E intanto assisterai alla fine della tua famiglia».
«No! Mamma! Papà!»
I suoi genitori con tutta la servitù vennero rinchiusi nella villa.
A un segno di Chalom, gli altri Cavalieri si alzarono in volo, e spronarono i loro draghi a vomitare lingue di fuoco che avvolsero immediatamente la villa.
Sentì le urla disperate e di dolore levarsi al cielo con potenza inaudita.
Leah urlò di disperazione con tutto il fiato che aveva in gola.
No. Non poteva averli persi.
Un ruggito spaventoso sovrastò le urla. Bhaart era uscito dalle scuderie in fiamme irato. I draghi blu non riuscirono a colpirlo. Il drago sfruttò le correnti ascensionali per prendere quota.
Sola. Ora era sola.



Angolo autrice:eccomi con il passato 5.
Purtroppo iniziano gli eventi cruciali che influenzeranno poi il continuo della storia.
Ringrazio RayaFee, magicadark, pietraghiaccio0608, dibeh, ma anche giadycamy e Aster_Mezzelfo che l'hanno messa tra le preferite, hola1994 che l'ha inserita tra le preferite e fef staystrong che l'ha messa tra le seguite:)
Alla prossima,
Drachen:)
   
 
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