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Autore: RedSonja    17/11/2013    5 recensioni
Ciao a tutti!
Sono tornata con una nuova ff!
Questa volta ho deciso di concentrarmi sulla coppia Inu no Taisho e Izayoi; una coppia di cui si parla poco ma che io trovo molto affascinante...
Sarà principalmente una fic Romantica, perciò mi scuso con tutti coloro che da me si aspettano del sangue.
Spero che la storia vi piaccia, perchè ci addentreremo nel passato del nostro Hanyou preferito!
Lì dove tutto ha avuto origine...
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: inu taisho, izayoi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4: Autunno
(Dl punto di vista di Inu no Taisho)
Un altro corpo cadde esanime ai miei piedi.
I miei uomini esultarono ancora, lieti della vittoria riportate, e acclamarono a gran voce il loro generale.
Se un tempo tutto ciò mi dava gioia, adesso era solo un inutile spreco di tempo, una noiosa routine a cui ero obbligato.
Un intralcio che mi costringeva a stare lontano da Lei.
Il mio cuore sobbalzò nel petto... Da quando l'avevo incontrata in me era cambiato qualcosa: non provavo più quella gioia feroce nel veder scorrere il sangue dei miei nemici, non provavo felicità se Lei non era con me; Lei, Izayoi, la mia piccola, fragile e incredibilmente forte Umana.
Sì, lo so che è una contraddizione, ma Izayoi era stata l'unica tanto forte da riuscire a domare il Grande Inu no Taisho, il Generale Cane che aveva messo in ginocchio le Terre dell'Ovest e che non temeva alcun nemico.
Lei con un solo sorriso era riuscita a mettere alle strette me, uno dei più grandi e temibili Spettri che il Giappone abbia visto calcare la sua terra.
Quando la salvai dissi a me stesso che l'avevo fatto solo per pietà, perchè quella stupida Umana era stata tanto incoscente da avventurarsi da sola e disarmata nella foresta; cambiai idea solo quando mi chiese con le lacrime agli occhi di tornare ancora da lei. Non capivo cosa mi spingesse ad assecondare ogni sua più piccola richiesta, cosa fosse quella strana sensazione che mi scaldava il cuore quando la vedevo sorridere e che mi gelava il sangue nelle vene quando le lacrime offuscavano quei suoi occhi verdi, tanto profondi che vi smarrivo me stesso.
Il sapere che aspettava un bambino da me mi aveva riempito di gioia: era stato strano comprendere come mi venisse naturale esserle accanto evederla come compagna e madre dei miei cuccioli.
Purtroppo se da un lato la sua conoscenza aveva avuto la capacità di cambiare il mio modo di guardare il mondo, aveva anche peggiorato il già fragile rapporto che avevo con mio figlio.
Già... Come avevo potuto sperare che non si accorgesse del suo odore su di me?
Ero stato io stesso ad insegnargli i segreti della guerra e della caccia.
Il suo fiuto era già ottimo in quanto InuYoukai, inoltre inseguito al continuo allenamento a cui si sottoponeva, era riuscito a migliorare ancora questa sua dote innata.
Sospirai amaramente mentre entravo nella tenda dell'accampamento e mi toglievo l'armatura.
Non mi importava di quello che avrebbero detto i miei sudditi: quando la guerra fosse finita l'avrei sposata; l'unico nemico rimasto era Ryukotsusei, ma era anche il più forte.
Decisi che prima di partire per quest'utima battaglia sarei andato a salutarla e le avrei chiesto se desiderasse divenire ufficialmente la mia compagna al termine di quest'ultimo scontro.
(Dal punto di vista di Izayoi)
Era notte fredda quando avvertii un familiare senso di gelo alle mie spalle.
Aprii stancamente gli occhi e mi volsi verso la finestra della mia camera; vidi la luna splendere nel cielo e un potente ululato squarciare il silenzio di quella tiepida notte autunnale.
Un ululato che nulla aveva di normale.
Mi misi a sedere su letto, coprendomi con le calde coperte che lo rivestivano, morbide e profumate.
Chiusi gli occhi quando un gelido soffio di vento mi avvolse e li riaprii solo nel momento in cui percepii un delicato tocco sul mio viso.
"Amore mio..." sussurrai piano, avvolgendogli le bracca intorno al collo
Lo sentii stringermi a sè e posarmi un bacio sulla guancia, per asciugare una lacrima di sollievo e di felicità che mi era scesa inconsapevolmente lungo il viso.
"Come stai, Izayoi?" mi domandò, mentre non accennava a scostarsi da me
"Bene. Tu?" gli chiesi allontanandomi da Lui per vedere i suoi occhi dorati, che risplendevano illuminati dalla tenue luce della luna piena
"Ora che ti ho qui di fronte a me, molto meglio." mi rispose sorridendomi e baciandomi dolcemente
Lentamente mi sdraiai, trascinandolo con me, ma Lui si scostò piano e mi spostò una lunga ciocca di capeli neri che mi copriva gli occhi.
"Cosa c'è Inu?" gli domandai, utilizzando quel nomignolo che doveva la sua origine ad uno dei nostri precedenti incontri.
Un pomeriggio, mentre dormivo stretta a Lui, mi lasciai sfuggire dale labbra quel soprannome e da allora lo utilizzavo come se fosse stato il suo vero nome, visto che di esso non ne ero a conoscenza e che Inu no Taisho sembrava troppo formale.
Il mio Youkai mi guardò negli occhi, per poi mormorare qualcosa, con voce ridotta ad un sussurro, che sfuggì al mio misero udito umano
 "Come?" gli domandai infatti poco dopo
Lui sospirò, arrossendo un po'.
Era davvero bellissimo con quel tenue colore rosato sulle guance solitamente di un colore madreperlato.
"Ho detto: Izayoi, quando questa guerra sarà finita, vorresti diventare ufficialmente la mia compagna?" ripetè, arrossendo maggiormante, ma senza abbassare lo sguardo
Avvampai all'istante, ma velocemente annuii con la testa e lo abbracciai con tutta la forza che possedevo.
Lui rise piano e mi poggiò una mano sulla testa, scompigliandomi i capelli come faceva ogni volta che lo abbracciavo in quel modo.
"Per fortuna che sono un Demone, altrimenti mi avresti strangolato..." mi sussurrò piano in un orecchio.
Sentii un brivido percorrermi la schiena appena percepii il suo respiro gelido solleticarmi la pelle.
Lo amavo da impazzire e non riuscivo a credere che Lui mi avesse davvero chiesto di sposarlo; anche se in effetti i Demoni non hanno un rito che corrisponde al matrimonio umano: la loro unione avviene quando un demone marchia la propria compagna con un morso sulla spalla sinistra.
Purtroppo io non avevo potuto ricevere quel riconoscimento perchè il mio Amato era ancora legato ufficialmente alla sua precedente compagna.
Mi riscossi dai miei pensieri qando lo sentii sciogliere il nostro abbraccio.
"Dove vai?" gli domandai preoccupata, afferrando una manica della sua veste.
Lui si voltò e mi sorrise rassicurante.
"Sta tranquilla: questa notte è tutta per noi. Non ho affrontato questo viaggio per andarmene così presto; e poi questa sarà l'ultima volta che ci vedremo finchè la battaglia contro Ryukotsusei non sarà conclusa." 
Lo vidi togliersi l'armatura e poggiare le sue tre spade accanto ad essa.
Sounga, Tessaiga e Tenseiga.
Una volta mi aveva chiesto quale delle tre avrei scelto, prima che sapessi quali fossero i poteri propri di ognuna; io mi ero lasciata guidare dall'istinto e la miamano siera posata su Tenseiga.
Quando gli indicai la mia scelta, Lui sorrise.
Vedendo la mia perplessità, mi spiegò che Tenseiga era una spata che guariva e che donava la vita; aggiunse anche che quella spada accettasse solo le persone con un cuore puro e d'animo buono e che quindi non l'avesse sorpreso che fossi stata attratta proprio da essa tra tutte e tre le spade.
Sorrisi ripensando a quei momenti di serenità; provavo una sorta di simpatia per quella spada che era l'esatto opposto di quel che sembrava: uno strumento di morte che in realtà donava la vita.
"Cos'hai Izayoi? Sei pensierosa stasera... C'è forse qualcosa che ti turba?" mi domandò lo Spettro, preoccupato, sedendosi sul letto, vicino a me, abbracciandomi e facendomi poggiare la testa sul suo ampio e forte petto.
"Sto bene, non preoccuparti..." mentii io, sperando che si convincesse e che lasciasse cadere l'argomento
Lui non mi credette e mi alzò il mento con due dita, costringendomi a fissare i miei occhi nei suoi. La sua espressione era incredibilmente seria.
Per la prima volta provai ad immaginarlo sul campo di battaglia, intento a dare ordini ai suoi uomini e ad uccidere i nemici delle sue Terre...
Rabbrividii... Per quanto lo amassi e l'amo tutt'ora, con quell'espressione incuteva davvero timore.
Lui dovette accorgersi del mio stato d'animo perchè il suo sguardo si addolcì un poco, rimanendo comunque serio.
"Lo so quando stai mentendo. Avanti  Izayoi, se non mi dici cosa c'è che non và non posso fare nulla per aiutarti!" mi disse, avvicinando il suo viso al mio, tanto che avvertivo il suo respiro sulle mie labbra
"Ho paura..." gli confessai, affondando il suo viso nei suoi lunghi capelli argentei, morbidi più della migliore seta.
"Di cosa...?"
"Di non vederti più tornare dalle tue battaglie... di rimanere da sola... di dover crescere questo bambino senza di te!" gli risposi, senza accorgermi di aver alzato la voce.
Lui mi strinse forte a sè, cercando di calmarei violenti singhiozzi che mi scuotevano le spale e che lentamente gli stavano spaccando il cuore.
"Shh... Sta tranquilla, mia piccola Umana: tu non sarai mai sola. Io sarò sempre al tuo fianco, anche se non sarò lì vicino a te in carne ed ossa." mi rispose con la voce più calma e rassicurante che possedeva... ma le lacrime e l'angoscia erano state troppo tempo rinchiuse nel mio cuore, represse per far sì che non si vedessero e adesso che erano esplose non sapevo se sarei stata in grado di relegarle nuovamente in fondo al mio essere.
"No! Io ti voglio al mio fianco! Al nostro  fianco..." gli risposi continuando a piangere
Lui mi strinse forte e mi baciò con tutto l'Amore che provava per me, cercando di far smettere il mio pianto.
"Ti prego, non piangere, mia piccola Umana... Io ci sarò sempre per voi, sempre!" mi ripeteva, tra un bacio e l'altro e ancora, prima di addormentarmi, stanca, ma felice di sapere quanto il mio Demone mi amasse.
Quanto la Neve ormai necessitasse di quel piccolo e fragile Fiore di Ciliegio.

Capitolo 4: Autunno

 

(Dl punto di vista di Inu no Taisho)


Un altro corpo cadde esanime ai miei piedi.

I miei uomini esultarono ancora, lieti della vittoria riportate, e acclamarono a gran voce il loro generale.

Se un tempo tutto ciò mi dava gioia, adesso era solo un inutile spreco di tempo, una noiosa routine a cui ero obbligato.

Un intralcio che mi costringeva a stare lontano da Lei.

Il mio cuore sobbalzò nel petto... Da quando l'avevo incontrata in me era cambiato qualcosa: non provavo più quella gioia feroce nel veder scorrere il sangue dei miei nemici, non provavo felicità se Lei non era con me; Lei, Izayoi, la mia piccola, fragile e incredibilmente forte Umana.

Sì, lo so che è una contraddizione, ma Izayoi era stata l'unica tanto forte da riuscire a domare il Grande Inu no Taisho, il Generale Cane che aveva messo in ginocchio le Terre dell'Ovest e che non temeva alcun nemico.

Lei con un solo sorriso era riuscita a mettere alle strette me, uno dei più grandi e temibili Spettri che il Giappone abbia visto calcare la sua terra.

Quando la salvai dissi a me stesso che l'avevo fatto solo per pietà, perchè quella stupida Umana era stata tanto incoscente da avventurarsi da sola e disarmata nella foresta; cambiai idea solo quando mi chiese con le lacrime agli occhi di tornare ancora da lei. Non capivo cosa mi spingesse ad assecondare ogni sua più piccola richiesta, cosa fosse quella strana sensazione che mi scaldava il cuore quando la vedevo sorridere e che mi gelava il sangue nelle vene quando le lacrime offuscavano quei suoi occhi verdi, tanto profondi che vi smarrivo me stesso.

Il sapere che aspettava un bambino da me mi aveva riempito di gioia: era stato strano comprendere come mi venisse naturale esserle accanto evederla come compagna e madre dei miei cuccioli.

Purtroppo se da un lato la sua conoscenza aveva avuto la capacità di cambiare il mio modo di guardare il mondo, aveva anche peggiorato il già fragile rapporto che avevo con mio figlio.

Già... Come avevo potuto sperare che non si accorgesse del suo odore su di me? Ero stato io stesso ad insegnargli i segreti della guerra e della caccia.

Il suo fiuto era già ottimo in quanto InuYoukai, inoltre inseguito al continuo allenamento a cui si sottoponeva, era riuscito a migliorare ancora questa sua dote innata.

Sospirai amaramente mentre entravo nella tenda dell'accampamento e mi toglievo l'armatura.

Non mi importava di quello che avrebbero detto i miei sudditi: quando la guerra fosse finita l'avrei sposata; l'unico nemico rimasto era Ryukotsusei, ma era anche il più forte.

Decisi che prima di partire per quest'utima battaglia sarei andato a salutarla e le avrei chiesto se desiderasse divenire ufficialmente la mia compagna al termine di quest'ultimo scontro.

(Dal punto di vista di Izayoi)

 

Era notte fredda quando avvertii un familiare senso di gelo alle mie spalle.

Aprii stancamente gli occhi e mi volsi verso la finestra della mia camera; vidi la luna splendere nel cielo e un potente ululato squarciare il silenzio di quella tiepida notte autunnale.

Un ululato che nulla aveva di normale.

Mi misi a sedere su letto, coprendomi con le calde coperte che lo rivestivano, morbide e profumate.

Chiusi gli occhi quando un gelido soffio di vento mi avvolse e li riaprii solo nel momento in cui percepii un delicato tocco sul mio viso.

"Amore mio..." sussurrai piano, avvolgendogli le bracca intorno al colloLo sentii stringermi a sè e posarmi un bacio sulla guancia, per asciugare una lacrima di sollievo e di felicità che mi era scesa inconsapevolmente lungo il viso.

"Come stai, Izayoi?" mi domandò, mentre non accennava a scostarsi da me

"Bene. Tu?" gli chiesi allontanandomi da Lui per vedere i suoi occhi dorati, che risplendevano illuminati dalla tenue luce della luna piena

"Ora che ti ho qui di fronte a me, molto meglio." mi rispose sorridendomi e baciandomi dolcemente

Lentamente mi sdraiai, trascinandolo con me, ma Lui si scostò piano e mi spostò una lunga ciocca di capeli neri che mi copriva gli occhi.

"Cosa c'è Inu?" gli domandai, utilizzando quel nomignolo che doveva la sua origine ad uno dei nostri precedenti incontri.

Un pomeriggio, mentre dormivo stretta a Lui, mi lasciai sfuggire dale labbra quel soprannome e da allora lo utilizzavo come se fosse stato il suo vero nome, visto che di esso non ne ero a conoscenza e che Inu no Taisho sembrava troppo formale.

Il mio Youkai mi guardò negli occhi, per poi mormorare qualcosa, con voce ridotta ad un sussurro, che sfuggì al mio misero udito umano 

"Come?" gli domandai infatti poco dopoLui sospirò, arrossendo un po'.

Era davvero bellissimo con quel tenue colore rosato sulle guance solitamente di un colore madreperlato.

"Ho detto: Izayoi, quando questa guerra sarà finita, vorresti diventare ufficialmente la mia compagna?" ripetè, arrossendo maggiormante, ma senza abbassare lo sguardo.

Avvampai all'istante, ma velocemente annuii con la testa e lo abbracciai con tutta la forza che possedevo.

Lui rise piano e mi poggiò una mano sulla testa, scompigliandomi i capelli come faceva ogni volta che lo abbracciavo in quel modo.

"Per fortuna che sono un Demone, altrimenti mi avresti strangolato..." mi sussurrò piano in un orecchio.

Sentii un brivido percorrermi la schiena appena percepii il suo respiro gelido solleticarmi la pelle.

Lo amavo da impazzire e non riuscivo a credere che Lui mi avesse davvero chiesto di sposarlo; anche se in effetti i Demoni non hanno un rito che corrisponde al matrimonio umano: la loro unione avviene quando un demone marchia la propria compagna con un morso sulla spalla sinistra.Purtroppo io non avevo potuto ricevere quel riconoscimento perchè il mio Amato era ancora legato ufficialmente alla sua precedente compagna.

Mi riscossi dai miei pensieri qando lo sentii sciogliere il nostro abbraccio.

 "Dove vai?" gli domandai preoccupata, afferrando una manica della sua veste.

Lui si voltò e mi sorrise rassicurante.

"Sta tranquilla: questa notte è tutta per noi. Non ho affrontato questo viaggio per andarmene così presto; e poi questa sarà l'ultima volta che ci vedremo finchè la battaglia contro Ryukotsusei non sarà conclusa." 

Lo vidi togliersi l'armatura e poggiare le sue tre spade accanto ad essa.

Sounga, Tessaiga e Tenseiga.

Una volta mi aveva chiesto quale delle tre avrei scelto, prima che sapessi quali fossero i poteri propri di ognuna; io mi ero lasciata guidare dall'istinto e la mia mano si era posata su Tenseiga.

Quando gli indicai la mia scelta, Lui sorrise.

Vedendo la mia perplessità, mi spiegò che Tenseiga era una spada che guariva e che donava la vita; aggiunse anche che quella spada accettasse solo le persone con un cuore puro e d'animo buono e che quindi non l'avesse sorpreso che fossi stata attratta proprio da essa tra tutte e tre le spade.Sorrisi ripensando a quei momenti di serenità; provavo una sorta di simpatia per quella spada che era l'esatto opposto di quel che sembrava: uno strumento di morte che in realtà donava la vita.

"Cos'hai Izayoi? Sei pensierosa stasera... C'è forse qualcosa che ti turba?" mi domandò lo Spettro, preoccupato, sedendosi sul letto, vicino a me, abbracciandomi e facendomi poggiare la testa sul suo ampio e forte petto.

"Sto bene, non preoccuparti..." mentii io, sperando che si convincesse e che lasciasse cadere l'argomento.

Lui non mi credette e mi alzò il mento con due dita, costringendomi a fissare i miei occhi nei suoi. La sua espressione era incredibilmente seria.

Per la prima volta provai ad immaginarlo sul campo di battaglia, intento a dare ordini ai suoi uomini e ad uccidere i nemici delle sue Terre...

Rabbrividii...

Per quanto lo amassi e l'amo tutt'ora, con quell'espressione incuteva davvero timore.

Lui dovette accorgersi del mio stato d'animo perchè il suo sguardo si addolcì un poco, rimanendo comunque serio.

"Lo so quando stai mentendo. Avanti  Izayoi, se non mi dici cosa c'è che non và non posso fare nulla per aiutarti!" mi disse, avvicinando il suo viso al mio, tanto che avvertivo il suo respiro sulle mie labbra

"Ho paura..." gli confessai, affondando il suo viso nei suoi lunghi capelli argentei, morbidi più della migliore seta.

"Di cosa...?"

"Di non vederti più tornare dalle tue battaglie... di rimanere da sola... di dover crescere questo bambino senza di te!" gli risposi, senza accorgermi di aver alzato la voce.

Lui mi strinse forte a sè, cercando di calmare i violenti singhiozzi che mi scuotevano le spalle e che lentamente gli stavano spaccando il cuore.

"Shh... Sta tranquilla, mia piccola Umana: tu non sarai mai sola. Io sarò sempre al tuo fianco, anche se non sarò lì vicino a te in carne ed ossa." mi rispose con la voce più calma e rassicurante che possedeva... ma le lacrime e l'angoscia erano state troppo tempo rinchiuse nel mio cuore, represse per far sì che non si vedessero e adesso che erano esplose non sapevo se sarei stata in grado di relegarle nuovamente in fondo al mio essere.

 "No! Io ti voglio al mio fianco! Al nostro  fianco..." gli risposi continuando a piangere.

Lui mi strinse forte e mi baciò con tutto l'Amore che provava per me, cercando di far smettere il mio pianto.

"Ti prego, non piangere, mia piccola Umana... Io ci sarò sempre per voi, sempre!" mi ripeteva, tra un bacio e l'altro e ancora, prima di addormentarmi, stanca, ma felice di sapere quanto il mio Demone mi amasse.

Quanto la Neve ormai necessitasse di quel suo piccolo e fragile Fiore di Ciliegio.

 

Angolo dell'Autrice

 

Sciauuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!

Come và, cari lettori di EFP?

Io abbastanza bene, tranne per il fatto che domani è lunedì e che ricomincia un'altra settimana di scuola... NUOOOOOOOOO!!!!!!!!!!! *piange disperata*

OK.... mi ricompongo...

ehm ehm... passiamo alle cose serie: PERDONATEMI PER IL MIO IMMENSO ED IMPERDONABILE RITARDO!!!

Ho 3 fanfiction in corso ed è da moltissimo che non aggiorno: in realtà è da una settimana che non entro sul sito e infatti non ho risposto neanche alle recensioni che qualcuno di voi, gentilmente, mi ha lasciato...

Si, lo so: sono imperdonabile... vi permetterò di uccidermi senza che tenti di ribellarmi

S (Sesshomaru) " Quanto sei teatrale... dovrebbero ucciderti per così poco? Io piuttosto dovrei farti a pezzetti perchè mi hai nascosto quella specie di crema dolcissima"

Io "Sessho-chan, ti informo di una cosa: la nutella piace anche a me e vorrei evitare che tu ti finisca 5 barattoli al giorno! Un po' perchè ti fanno male alla salute..."

*il demone alza un sopracciglio, come per dire "Tsk! Come se mi sentissi male per così poco"*

"... Un po' perchè se voglio farmi un panino con la nutella a mezzanotte la voglio trovare al suo posto!!! Intesi?!"

S "Vedi di darti una calmata Umana..."

Io "Una calmata?! UNA CALMATA?! Basta mi hai stancata!!! SESSHOMARU, A CUCCIAAA!!!!"

*Il Demone si schianta al suolo, aprendo una voragine sotto di sè.*

Ok, ora che è K.O ne approfitto per concludere questo mio delirante angoletto: In sostanza ci stiamo avvicinando alla fine della storia, rimangono infatti solo due capitoli!

Spero che questo chappy vi sia piaciuto, anche perchè io trovo questa coppia così incredibilmente KAWAIII!!!

No, ok, mi do una calmata...

Ringrazio tutti quelli che hanno letto questo capitolo (e che probabilmente si saranno stancati della mia pazzia e avranno interrotto qui la lettura), a chi recensirà e a chi ha recensito anche i chappy precedenti.

Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate e se dovrei apportare qualche modifica.

Grazie ancora per la pazienza!

Baci<3<3<3

RedSonja


 

  
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