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Autore: _Acchan    18/11/2013    7 recensioni
[Storia OC]
***
Amani.
Un regno ricco, frenetico e splendente. Ma soprattutto pacifico.
Un regno che non aveva bisogno di dichiarare guerra.
Non fino un anno fa. Amani ha giurato guerra a Fiore.
***
Iscrizioni chiuse!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Kana, Alberona, Levy, McGarden, Mirajane
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1


Sinceramente, non capisco come ci sia finita in questo guaio.

- E lei chi è?- chiese la mora indicandomi con lo sguardo. L'albina sorrise.
- Una nostra nuova alleata.-


Quell'ultima frase rimbombava nella mia testa. Continuai a fissare per qualche minuto il soffitto della stanza asseniatomi, pensando a quale sarebbe stato il mio ruolo.
Sentì qualcuno bussare alla porta. Borbottai un avanti. Davanti a me c'era la figura di una Mirajane sorridente.
-Allora?- chiesi io. Prima di mandarmi in camera la mora, di cui il nome mi sfugge, mi aveva mandato qua, dicendomi di aspettare per un incarico da loro alleata. L'albina, senza eliminare il sorriso dal suo viso, mi pose un foglio. Io guardai prima quel pezzo di carta e dopo lei, senza capire.
-Dovrai andare in questi posti.- Spiegò lei. Squadrai meglio il foglio. Infatti ricordava vagamente una mappa.
-Perchè?- chiesi allora io.
-Alcune nostre spie hanno tenuto d'occhio alcuni ragazzi, che sembrerebbe che avrebbero un potenziale magico molto elevato.-
-Grandi maghi-
-Piccoli ma Grandi Maghi, come li chiama Kana- ah, Kana, ecco il suo nome. -Non sono neancora al massimo del potere. Ma noi li aiuteremo-
- A cosa serve?-
- Ci serve per l'Esercito Potente di Fiore.- disse lei in modo serio.
Che? Dei ragazzini?
- Allora? Accetti?- io annui.
-Però ho bisogno di aiuto. E ho già qualcuno in mente.- dissi io sorridendo. Lei mi guardò.
- Leon, il mio fratellone-
***
Quella mattina Giada era ti ottimo umore. Si era svegliata senza ricevere un secchio d'acqua gelida dal "fratello maggiore" e il cielo era sereno. Suo fratello non era, ma per lei aveva quel ruolo. Si diresse in cucina a preparare la colazione per lei e Cage. Canticchiò per qualche minuto e dopo sentì qualcuno scendere per le scale. Era Cage. Fissò i suoi capelli perennemente ribelli e i suoi occhi color smeraldo. Si avvicinò a lei. Quindi Gigi dovette alzare il viso per fissarlo.
-Chi sei? Che ne hai fatto di Giada?- chiese lui in tono scherzoso.
-Ehi! Cosa vorresti dire?- Nel viso del rosso di disegnò un sorriso beffardo
-Da quando in qua tu ti svegli da sola?- disse sottolineando le ultime due parole. Gigi gonfiò le guance in modo buffo. Poi si scostò e salì il primo scalino e poi disse:
-La colazione è pronta. Io vado a cambiarmi.- Cage notò divertito che aveva un tono offeso. Lei risalì le scale e scomparì dietro la porta di camera sua, per poi dirigersi in bagno.
Cage si avvicinò al tavolo della cucina dove la trovò magnificamente apparecchiata. Rimase leggermente stupito quando vide la sua tazza di porcellana già piena di cafè. Si sedette e prese un toast e un po' di marmellata, che notò con sorriso, che era alla pesca. Tutto in quella casa era alla pesca. Si mise a ridere.
Nel piano superiore Gigi, finita la doccia, era intenta a indossare un paio di short in jeans viola, una canottiera anch'essa di quel colore, sfiorando senza rendersene conto le due ali tatuate nella schiena, e le scarpe abbinate. Nelle mani si mise cinque braccialetti con pietre di diversi colori e due guanti senza dita bianchi e, sciogliendosi i lunghi capelli biondi, indosso l'adorabile cappello bianco a puffo. Senza dimenticarsi della sua collana preferita che raffigurava le ali di una farfalla. Sorrise. Sentì il campanello suonare.
-Cage! Cage!- urlò lei senza ricevere risposta. Sbuffò e scese dalle scale e si avvicino alla porta che aprì con un colpo secco. 
-Chi è?- Davanti a lei c'erano due figure, una più altra dell'altra. Una maschile e una femminile.
-Giada Angeles e Cage Saiko?- chiese la figura maschile.
Lei annuì.
***
Una ragazzina ci aprì la porta. Aveva lunghi capelli biondi ,e color arcobaleno in alcuni punti, e due occhi azzurri, molto grandi.
-Giada Angeles e Cage Saiko?- chiese mio fratello. La ragazzina, che doveva chiamarsi Giada annui. Una figura  di un uomo dai capelli rossicci apparve a l'uscio della porta. Assomigliava a mio fratello. Occhi verdi e capelli rossi. Ma quelli di Leon erano più chiari.
-Chi sono Gigi?- chiese lui squadrandoci in modo strano. Lei alzò le spalle. Mio fratello si diede un pugnetto nella fronte.
-Non mi sono neanche presentato. Leon Silver, piacere. E lei- disse indicandomi con un cenno del viso. - E' Alexis, mia sorella.-
-Vorremmo presentarci ma... a quanto pare sapete già chi siamo.- disse Giada chiudendo gli occhi per un secondo.
-Chiamatemi pure Gigi.- e sorrise. Il ragazzo accanto a lei chiese in modo secco:
-Cosa volete?-
-E' una storia lunga- dissi io. Tutti si voltarono verso di me. O avevo attirato la loro attenzione o erano stupiti di avermi sentito parlare, infatti non avevo fiatato fino ad allora. Gigi si spostò.
-Allora entrate- Io sorrisi.
***
Il Mercato quel giorno era pieno di gente. C'erano mercanti che urlavano, donne che si raccontavano pettegolezzi e bambini che giocavano tra di loro. E dire che eravamo in guerra. Non sopportavo tutto questo chiacchiericcio. Mi metteva di pessimo umore. Poi c’era Gigi che non la smetteva di fermarsi ogni volta a guardare gli oggetti esposti nelle bancarelle di qualche mercante, con gli occhi che si illuminavano, come se non fosse uscita da mesi. Avevo quasi quasi voglia di andare avanti e lasciarla là ma, ahimé, non potevo.
Ripensai a quello che ci eravamo detti qualche minuto  fa.

“Ci accomodammo nel salotto. La stanza era grande e circolare, illuminata da una gigante finestra posta nella parete opposta all’entrata. In mezzo c’era un divanetto con cuscini, color celeste. Assieme al divano c’erano un paio di poltroncine poste ai lati e in mezzo un tavolino di mogano. Nelle pareti si trovavano molti quadri e fotografie. C’era un grande orologio, una piccola libreria e una grande TV. Era sobrio, ma d’effetto. Aveva un non so che di tranquillante. Io e mio fratello ci accomodammo nel divano, mentre Cage in una delle poltrone.
-Volete bere qualcosa?- chiese Giada educatamente. Io scossi la testa seguita da Leon che aggiunse:
-Abbiamo fatto colazione solo qualche mezz’ora fa- 
-Neanche un bicchiere di succo?- insistette lei. Io rifiutai, di nuovo, gentilmente. Solo allora lei si sedette. Leon sospirò pronto a rispondere a tutte le domande che gli verranno poste.
-Allora, perché siete qua? Cosa volete? Come fate a conoscerci?- chiese Cage tutto in un fiato.
-Una domanda alla volta- stabilì Leon
-Chi siete?-
-Mi pare che ci siamo già presentati- dissi io scocciata. Lui mi fulminò.
-Cosa volete?-
-Sapete bene che siamo in guerra- Leon prese fiato - e non sta andando molto bene. Per questo abbiamo bisogno di maghi potenti…- prima che potesse finire, Cage lo aggredì.
-Come fai a sapere che siamo maghi? Potenti? Volete solo metterci nei guai!- Gigi gli tocco leggermente il braccio e scosse la testa come dirgli di calmarsi.
-Dicevo…- disse mio fratello tossicchiando leggermente -…lo sappiamo perché qualcuno vi teneva d’occhio…- Cage stava per fare un’altra scenata ma io lo fermai con un gesto della mano.
-Riassumendo tutto. Abbia bisogno di aiuto, ci state si o no? Non abbiamo tempo da perdere- dissi io brusca.
- Si! Farò tutto per quei poveri bambini- urlò Giada alzandosi dal suo posto. Io ebbi un gocciolone. Bambini?
Sorrisi. Suo fratello sembrava tutt’altro che d’accordo.
-Andiamo Cage!- lo convinse lei.
- Va bene, solo perché non voglio lasciarti con questi scalmanati.- acconsentì lui sospirando.
-Andiamo Leon-san, Lexie!- urlò Gigi dirigendosi verso  la porta. Io mi sistemai il mantello e uscimmo.


Lexie.
Quando Gigi mi ebbe chiamato così, non sapeva che confusione aveva creato in me. E i brutti ricordi tornavano a galla. Brutti ricordi che ho faticato per lasciarli in fondo alla mente. Ma soprattutto, infondo al cuore. Leon, che mi stava fissando da un pezzo, si avvicino a me.
-Non lo sapeva- disse semplicemente prima di andarsene con Cage a fare un giro. Gigi si avvicino a me e mi chiese:
-Dove dobbiamo andare?- mi chiese. Io guardai il foglio e sbiancai.
-Ecco io…- provai a  dire.
-Ci siamo persi- dissi infine. Lei mi prese la mappa dalle mani e sgranò gli occhi.
-Allora?- lei scosse la testa. Neanche lei conosceva quel posto. Ci guardammo.
-Forse è meglio cercare Cage e Leon- disse lei. Io annui in segno di conferma. Ci aggirammo tra le persone. Gigi ad un certo punto, di scontrò contro qualcuno e finì con il sedere a terra. Io corsi ad aiutarla.
-Scusi- borbottò lei, guardando se era tutta intera.
-Sta attenta- Gigi alzò lo sguardo.  Davanti a lei c’era un giovane uomo, molto più alto di lei. Aveva i capelli marroni, lunghi e ricci, raccolti in una crocchia disordinata. Aveva un fisico sviluppato dai tanti esercizi che sembrava facesse ogni giorno e spalle larghe. Portava un abbigliamento semplice. T-shirt, pantaloni di una tuta e scarpe da ginnastica. Portava un lungo cappotto e un paio di occhiali da sole. 
Mi pareva di averlo già visto in una foto. 
Edward Yoshina. Disse una voce famigliare dentro di me. Io rabbrividì. Odiavo quella maledetta voce. Lo fissai bene. Aveva ragione. Era identico al giovane che mi ebbe fatto vedere Mirajane qualche ora fa.
-Edward Yoshina? Chiesi io. Lui spostò il suo sguardo nascosto da Gigi a me.
-Si. Chi sei?- perché tutti  mi facevano questa domanda?
-Parleremo più tardi. Ora portaci in questo posto.- dissi io facendoli vedere un punto della mappa. Lui annui e comparirono dei corvi, che si scortarono fino alla casa di Ashuros Bleeder.
***
-Allora?- chiese Mira alla sua fidata compagna.
-Loro ne hanno individuati tre- rispose Kana.
-E tu?- chiese lei sorridendo.
-Due. Alice Pendagron e Shirayuri Koun. Ora si trovano nel Salone.-
-Portami da loro- Kana annui.
Il Salone era costituito da una Sala da Ballo, che si trovava in dopo un lungo tunnel segreto. La sala era grande, con il pavimento tappezzato da un grande tappeto color rosso imperiale, con filature d’oro. I muri, invece, erano ricoperti di arazzi. C’erano due portoni d’ottone, posizionati all’estremità della stanza. L’unica cosa che illuminava il Salone era un immenso lampadario di cristallo. Ai lati della sala, c’erano delle poltrone stile ‘700. Due di quelle erano occupate di due ragazze che chiacchieravano tra di loro. Una aveva lunghi capelli biondi e l’altra argentati. Le due si girarono e quella dai capelli biondi sgranò i suoi occhi viola.
- Tu sei…Mirajane il Demone-
-Alice, Shira, piacere di conoscervi-

Angolo Autrice:
Yo!
Come va? Lo so sono in ritardo…
Pensavo che avrei potuto pubblicare il capitolo Venerdì, ma non ho proprio potuto.
Però eccolo qua! Mi scuso per la cortezza del capitolo, ma non riuscivo a allungare più di così. Forse sono stata scarsa nelle descrizioni. In questo capitolo abbiamo introdotto cinque OC (Giada, Cage, Edward, Alice e Shirayuri) e accennato uno (Ashuros)
Ora vi saluto, e ditemi cosa ve ne pare il capitolo. E, se avete dei consigli per migliorare, scrivetemi pure!
Ci sentiamo!
Acchan <3

P.S se qualcuno vuole avere un abbigliamento specifico per il combattimento, lo aggiunga!
  
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