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Autore: seaismydrug    18/11/2013    0 recensioni
Non si è mai troppo forti per non cadere e mai troppo deboli per non essere presi
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fallen.
3. I don’t need a stranger in my life.
Harry entrò nel suo appartamento era buio e isolato, ma era ben arredato per una sola persona. Arrivò al bancone  della cucina e trovò un biglietto
Ecco a te altri settecentoventiquattro dollari, fatteli bastare per la prossima settimana. Ciao Harry. Papà . xx”
Harry buttò il foglietto in un cestino, odiava quando il padre pensava che fossero i soldi a farlo star bene. Raggiunse camera sua e chiuse la porta uno strano scricchiolio si udi nella stanza.
Harry afferrò uno dei suoi libri preferiti e iniziò a leggerlo, udi un urlo provenire da sotto.corse lungo le scale mentre sentiva il fiato mancargli.
Quando arrivò vide la figura snella di Britney urlare contro un cane.
‘’sei tu?’’ chiese col fiato mancante, la ragazza si girò infuriata mentre le vene del collo le pulsavano a mille. I capelli rossi ondeggiarono sulle sue spalle con un movimento veloce mentre li portava su un lato, i suoi occhi azzurri e vispi cercarono quelli di Harry e quando li trovarono si posarono sul parquet del pianerottolo.
“C’era bisogno di urlare?” sbottò Harry, mentre si avvicinava al cane.
“E’ Bobby non ti fa niente! Lo conosci da cinque anni!Andiamo!” Bobby fu cacciato fuori e i due si diedero una breve occhiatina.
“Sono cinque anni che ti elenco quanto lo odio!” Britney mise il broncio mentre aveva le braccia incrociate al petto,Harry non diede peso a ciò che Britney stava facendo,anzi la fece salire. I due s’incamminarono per le scale,non vi fu parola anzi un tenebroso silenzio che riusciva solo ad inquietare.
“Harry smettila!” – il respiro della rossa divenne irregolare.
“Sapevo che non mi avresti tenuto il broncio per molto, mh.” –Harry sembrò del tutto tranquillo.
“Settecentoventiquattro dollari, certo che quello che vi manca non sono di certo i soldi, ecco perché hai sempre tutto ciò che vuoi, ecco perché le ragazze ti filano, ecco perché..-Harry iniziò ad irritarsi alle parole di Britney- vesti cosi bene,ecco perché…”
Harry scostò la sedia con un movimento brusco.
“Basta Britney!” La ragazza sospirò, ormai abituata a quelle reazioni e guardò sul muretto, notò un foglio, uno di quelli da disegno. Si avvicinò mentre Harry la osservava da lontano.
“Ecco cosa manca!” bisbigliò in un sussurro impercettibile quasi.
Sul foglio c’era una ragazza, era bella. E Britney ebbe un senso di angoscia e gelosia misto.
I denti mordevano le labbra a cuore, quelle che Harry ‘amava’ , i capelli erano lunghi e scompigliati scendevano lungo le spalle, ed erano marchiate dalla matita. Era minuta seppur fosse un disegno.Gli occhi erano definiti da un tratto leggero. E in fondo al foglio vi era una firma “H.Styes.” con un piccolo cuore. Harry non faceva cuori, Harry era quel tipo di ragazzo che odiava le cose romantiche.
 
“Cuori? Disegni?” rise la rossa.
“Andiamo chi è?” continuò sventolando il foglio, Britney non era felice che il suo amico fosse innamorato, sentiva alla gola un groppo di lacrime talmente grande che era in grado di fermare solo una risata finta, come quella.
“E’ un disegno cosi! Andiamo, posalo Britney!” Gli occhi di Harry s’incupirono, afferrò il foglio con tutt’altro che delicatezza e lo guardò bene. Sospirò e fissò Britney che era ferma di fronte a lui. Harry sapeva che Britney lo amava, odiava vederla soffrire.
“Scusami.” Sussurrò. Gli occhi color ghiaccio di Britney si alzarono e sembrarono sorridergli.
“E’ tutto ok. Ah, comunque .. è davvero bella.” Le labbra di Britney si strinsero in una linea sottile mentre gli occhi ormai non reggevano la superficie di lacrime, senti un vuoto al petto quando Harry disse:
“Puoi andare via ora?” La ragazza degludi nervosamente  battendo il palmo della mano sul bancone.
“ A domani.” Non aspettò risposta da Harry, corse giù velocemente. Harry sembrò sentirsi in colpa. Afferrò il giacchetto di pelle sul divano, lo indossò velocemente e senza neppur spegnere le luci chiuse la porta uscendo di casa.
Raggiunse un parco, tutto il giorno aveva piovuto quindi  trovò solo l’acqua che scorreva dagli alberi, nessuna persona, vuoto, solo.
 
                                                                             ||
 
Merion sedeva in cortile, il freddo le perforava le guance come piccoli pezzetti di vetro, gli occhi verdi ora erano grigi, e fissavano il libro appena letto. Sospirò e afferrò la tazza di the posta accanto a lei. Era triste, si sentiva sola, persa. E in effetti lo era.
Decise che stare a casa non ne valeva la pena. Pensò di passeggiare per Bristol, che come città non era poi tanto male.
Afferrò il suo giubbino in denim, e andò al parco, dove era solita andare quando era felice,pensierosa o triste.
 
Harry osservò da lontano la piccola figura di Merion arrivare, pensò che quella ragazza fosse davvero una rottura di palle. Poi la guardò meglio, ed ebbe seri dubbi su ciò che aveva pensato poco prima.
 
Merion non lo vide, si sedette su una panchina poco distante da lui.
Afferrò il pacchetto di sigarette e ad Harry comparve un sorriso, pensò ‘una come quella fuma?’ , Merion era spensierata. Poi Harry la vide, vide quella lama, e rievocò ricordi orribili.
 
-Flashback-
‘’Harry smettila!’’
‘’Brooke, tu non capisci un cazzo, sparisci!’’
‘’Harry posala.’’
‘’Va via.’’
E poi, si tagliò come era solito fare quando la solitudine lo prendeva, quando oltre alla lama non c’era nessuno.-
 
Merion singhiozzò, ogni volta che Harry sentiva quei piccoli singhiozzi fuoriuscire dalle labbra a cuore che Harry tanto amava, gli si spezzava il cuore.
Merion posò la sigaretta tra le labbra, guardò la lama per bene mentre altre valanghe di lacrime bagnarono il suo viso. E poi.. Tagliò i suoi fottutissimi polsi.
 
Harry osservò la ragazza da lontano, sentiva le lacrime bruciargli agli angoli degli occhi, perché forse davvero lui poteva capirla.
Guardò il sangue colare giù dalle ferite,e pensò che quella ragazza si portava più dolore che anni addosso. Decise.
Decise che da ora in poi lui doveva proteggere e aiutare, in anonimo, all’oscuro di tutto Merion.
 
Si avvicinò a lei piano, con passo lento.
 
Dovresti smetterla, non ti aiuterà.” Il suo tono era freddo e distaccato, Merion alzò gli occhi grigi, le labbra fecero fuori uscire un’altra nuvoletta di fumo.
Sai una volta mi è stato detto che chi si fa i cazzi suoi vive cento anni.” Sbottò Merion, non sapeva da dove avesse preso tutto quel coraggio, proprio lei.
A me hanno detto che alcuni angeli sono fatti per fare del bene a se stessi e agli altri, perché tu non rispetti la regola?” Harry sussurrò, Merion avvampò dal nervosismo.
Non ho bisogno delle tue paroline, non ho bisogno di un estraneo rompipalle, quindi te ne puoi anche andare. Harry.
Io potrei aiutarti.
Merion si chiese con  quale sfacciataggine Harry fingeva cosi tanto la parte del ragazzo che si preoccupava per lei.
No, tu potresti solo peggiorare, non  ho bisogno di un estraneo nella mia vita.
Detto questo si allontanò.
Harry la guardò da lontano, sorrise.
E si strinse nel suo giubotto di pelle, poi decise che tornare a casa sarebbe stato decisamente meglio.
  
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