Toc Toc


Ma perchè anche nei sogni la gente rompe le scatole bussando insistentemente alla porta? Stavo sognando di essere in un romantico ristorante a cenare con Harry a lume di candela, Harry mi stava tenendo teneramente la mano quando qualcuno cominciò a bussare fastidiosamente. Ma chi bussa la porta in un ristorante? E poi come ci siamo arrivati io ed Harry in un ristorante francese?
All'improvviso mi resi conto che stavo solo sognando. Cercai disperatamente di riaddormentarmi e riprendere il sogno dal punto in cui si era fermato ma senza riuscirci a causa di un altro fastidiosissimo Toc Toc.
Chi è che rompe a quest'ora? Non fu necessario pensare a lungo: già immaginavo chi avrei trovato dall'altra parte della porta. Non mi fermai molto a riflettere e corsi ad aprire dimenticando che indossavo il mio caldissimo e morbidissimo pigiamone di pile.
Infondo ce l'avevo con lui perchè mi aveva strappata dal mio meraviglioso sogno e, anche se c'era l'originale fuori la mia porta, sicuramente non mi aspettavo che potesse essere all'altezza del romantico principe azzurro del mondo dei sogni.
Ma, appunto, un sogno è un sogno e io dovevo fare i conti con la realtà e con le ambiguità di Harry che aveva nei miei confronti un atteggiamento che ancora non ero riuscita a decifrare.
Ero, come al solito, immersa nei miei pensieri ma fui trascinata fuori dalla risata genuina di Harry.

"Carino il pigiamone! E' abbinato alle pantofole?" Mi chiese Harry continuando a sorridere.

"Cosa vuoi?" Gli risposi in malo modo, a causa, più che altro, dell'ennesima figuraccia.

"Wow, che accoglienza incoraggiante! E pensare che ero venuto qui per portarti la colazione..." Aggiunse Harry.

Per la prima volta notai i sacchetti di Starbucks: giusto in tempo perchè il mio stomaco stava cominciando a brontolare.

"Okay, allora ti perdono questa sveglia all'alba!"

"All'alba? Non ti facevo così dormigliona... Lo sai che sono quasi le dieci?" Mi rispose imperturbabile Harry.

"Le dieci? Ti rendi conto che mi avete tenuta sveglia fino alle tre? Tu come fai ad essere così pimpante?"

"Siamo tutti agitati per il concerto di domani! Gli altri recuperano dormendo, io invece sono in piena attività! Che dici, facciamo colazione insieme?"

Immediatamente pensai al sogno al ristorante e così, come spesso mi capitava in presenza di Harry, non riuscii a spiccicare parola e mi limitai ad annuire. Sono sicura che ero anche diventata tutta rossa come un peperone; il che era piuttosto ingiustificato considerando che Harry non aveva idea di cosa mi frullasse per la testa.
Harry aveva pensato a tutto. Aveva portato persino le tovagliette di carta ed ora stava apparecchiando il piccolo tavolo del camper.
Mentre mi voltavo, mi guardai un attimo allo specchio: stava per venirmi un infarto! Avevo i capelli da pazza, delle occhiaie scurissime miste a segni di mascara che senza il mio infallibile struccante per make-up waterproof - che avevo dimenticato a casa, uffa! - non ero riuscita del tutto a far scomparire.
Cominciai a chiedermi come avesse fatto Harry a non scappare a gambe levate!
Non solo lo avevo accolto come la strega di Biancaneve ma avevo anche l'aspetto della befana.
Senza farmi notare, mi infilai di soppiatto nel minuscolo bagnetto sperando di poter fare un miracolo in pochi secondi ma riuscii a stento a dare una sistemata ai capelli e a cancellare qualche sbavatura di trucco.
Uscii a razzo sperando che Harry non avesse notato la mia assenza.
Quando mi accorsi di come si era dato da fare per apparecchiare la tavola ebbi una strana sensazione di deja-vu e ripensai al sogno del ristorante.
Il colpo definitivo me lo diede Harry spostandosi: al centro del tavolo brillava una meravigliosa rosa rossa.

"Prego signorina la sua colazione è servita!"

Ci sedemmo uno di fronte all'altro e visto che il tavolo era piccolissimo le nostre ginocchia si sfioravano.

"Non sapevo se preferivi caffè o cappuccino così li ho presi entrambi e poi spero che ti piacciano i muffin al cioccolato" Mi disse Harry dolcemente.

"Si li adoro...grazie!"

"Questo ed altro per te...cioè...volevo dire...per la mia insegnante di matematica!"

Per la prima volta da quando lo conoscevo, Harry mi sembrò in imbarazzo.
Cominciammo a mangiare senza parlare.
Sentivo su di me lo sguardo di Harry ma, ogni volta che lo guardavo, lo distoglieva.
Ad un certo punto, finalmente, ci guardammo negli occhi e, all'improvviso, cambiò espressione.

"Hai un po' di schiuma del cappuccino sul naso!" Mi disse toccandomi il viso con occhi teneri.

"Non preoccuparti...ci penso io!" Risposi nervosa.

Cercai di allontanarmi ma Harry mi strinse la mano ed io ebbi la precisa sensazione di essermi tuffata nel mio sogno.
Anche questa volta fu interrotto da un fastidiosissimo Toc Toc.

"SORPRESAAA!" Gridò con entusiasmo Jessie facendo capolino dalla porta.

Wow Jessie, che tempismo!



Siamo arrivati al ventiquattresimo capitolo e, finalmente, è ricomparsa Jessie!
Che ne dite, si riavvicinerà a Liam?
Cosa vi aspettate per le nostre due coppie?
Mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni e i vostri suggerimenti quindi, please, recensite! :)

LùLa xx