Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: JaskaParvi    18/11/2013    1 recensioni
- Lei è denutrito e carente di vitamine. Dovrebbe recarsi in un posto speciale, abbastanza lontano, dove sarà curato alla perfezione. Ovviamente lei dovrà collaborare, ma sono sicuro che non le dispiacerà. –
Dispiacermi? Di cosa? Cosa? Parla!
- Signor Hiddleston, le consiglio vivamente di cambiare le sue abitudini alimentari e di partire per l’Italia. –
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Avvertenza!
Questo capitolo potrebbe avere contenuti a rating "verde-giallo". Non credo sia abbastanza per cambiare rating alla storia (alla fine è solo in quest'occasione), però... io avviso comunque!
Dileguandomi, vi auguro buona lettura!
Jaska 
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23 giugno
Perché non riesco a rigirarmi per bene nel letto? Sono io che mi sono allungato o è lui che si è ristretto? Allungo un braccio e tocco qualcosa di…morbido e vivo! Apro gli occhi. C’è una sconosciuta nel mio letto!
Mi tiro su con la schiena, spaventato, mi arriva una tremenda fitta che mi spacca la testa. Alzo le lenzuola. Dove. Sono. I. Miei. Vestiti?

- Ah, buongiorno, sir Thomas. – mi parla in inglese.
- Lei cosa… - non riesco ad articolare un discorso.
La tipa si fa pericolosamente vicina e io mi copro con il lenzuolo, ostentando un senso del pudore che, mi sa, stanotte mi ha abbandonato.
Quattro domande mi frullano in testa mentre noto con orrore i miei boxer appesi al lampadario. Chi? Quando? Dove? E, soprattutto, cosa?

- Tranquillo, sir Thomas, ti sei sbronzato pesantemente, ma io mi sono presa cura di te. –
La donna si riveste con nonchalance e fa per andarsene, lasciandomi da solo, basito, nudo nel letto come un idiota.
- Cos’è questo sir Thomas? – chiedo.
- Hai bevuto. Parecchio. – fa – Hai sparato un mucchio di cavolate, hai detto di chiamarti sir Thomas e hai anche citato Amleto pur di portarmi a letto. –
Deglutisco e sposto lo sguardo. Non ricordo niente. Vuoto totale. A questo punto ho paura di sapere altro.
- "Signora," - cita, mostrando una perfetta conoscenza dell’Amleto - "posso giacervi in grembo? Pensiero stimolante, giacere tra le cosce di una fanciulla."
Oh, mio Dio. Affondo il viso nelle mani per la vergogna.
- Hai anche fatto riferimento alla mitologia norrena, sai? –Sposto solo l’indice dall’occhio sinistro per vederla in faccia. È come un film dell’orrore. Tremo. - Hai detto di avere Mjöllnir nelle mutande. E ammetto che avevi ragione. – accenna un sorriso perverso.
E dopo questa non mi arriva più sangue al cervello. Avvampo come una ragazzina, ripetendo "No, no, no, che disastro!" Come un mantra.
- Abbiamo passato una bella serata, tutto qui. Ciao, bischero! –
La tipa va via, sorridendo e io la lascio andare. Non faccio assolutamente nulla per scusarmi o spiegare il mio comportamento. Sono finito a letto con una sconosciuta. Ora ricordo qualcosa. Maledetto Beccafico! Credevo di essere alle premiazioni degli oscar. Mi sono coperto di ridicolo di fronte a tutto il paese. E SONO FINITO A LETTO CON UNA SCONOSCIUTA! L’Oscar come miglior figura di merda non me lo toglie nessuno.
Ore 11
Sono sul letto, seduto, con la testa che mi pulsa. Mi guardo intorno smarrito, cercando di fare mente locale. Numero uno: i miei vestiti! Scarpe e pantaloni davanti alla porta, la maglietta è sul bordo della finestra e i miei boxer…sul lampadario. Incredibile, non ci posso credere. Tuttavia il mio basso istinto maschile si carica tutto a questa dimostrazione di virilità...Mi voglio ridare un contegno e vado in bagno, dove mi vedo riflesso nello specchio: oh, mio Dio. Non mi potrebbe riconoscere nemmeno mia madre: i capelli vanno da tutte le parti, gli occhi iniettati di sangue, le occhiaie...e ho la schiena completamente piena di graffi! Cos'ho fatto ieri sera?!
Mi faccio una doccia veloce, prendo un cambio di vestiti, butto tutto il resto in valigia. Saltello sul letto, che cigola sinistramente, per afferrare i boxer. Fortunatamente non succede nulla e posso liberare la camera.
A colazione un cameriere mi informa che una ragazza mi ha lasciato da prendere un integratore di vitamine... Molto gentile da parte sua... Non ho molta fame, ma cerco di buttare giù qualcosa per riprendermi. Dopo aver bevuto un litro d'acqua sto un po' meglio. Non voglio mai più vedere un bicchiere di vino in vita mia.
Ore 12
Sto prendendo l'autobus per la stazione, prossima fermata: Emilia Romagna! Arriverò a Bologna e poi vedrò se andare anche in riviera in Romagna, dicono che ci si diverta…No, non voglio più divertirmi. Voglio essere un noioso nonno inglese, un sir Thomas…NO.
 
Ore 16  quarta  tappa
Eccomi finalmente a Bologna! Dopo quattro ore di treno e tre coincidenze che pensavo di perdere, sono giunto a destinazione e il mio mal di testa è molto migliorato.
Urrà per l'integratore!
Ore 17
Sono in un hotel molto carino nel centro storico, sdraiato sul letto a morire di caldo. Evidentemente se una stanza è costruita all'interno di un edificio storico è sacrilegio pensare all'aria condizionata. Leggo cosa la mia cara e fidata guida dice su Bologna "...chiamata la grassa per la ricchezza dei suoi piatti tipici, molto calorici e conditi". Allungo il collo per vedermi la pancia: posso permettermi ancora qualche eccezione.
Non ho decisamente voglia di vino, ma un buon piatto di pasta mi fa venire l'acquolina in bocca.
È presto e decido di sfidare l'afa e fare un giro per la città.
Qual meravigliosa invenzione i portici! Tengono all'ombra e fungono da tunnel per l'aria! Il lato negativo è che tutti ovviamente hanno avuto la mia stessa idea, col risultato di camminare ai due metri all'ora...
Mi fiondo in una stradina laterale, dove per poco non cado su una bancarella di frutta e verdura che stava appostata all'angolo, aspettando incauti turisti. Mantengo l'equilibrio e quasi pesto un cagnolino minuscolo, attirandomi le ire della padrona che mi insulta in un qualcosa che non distinguo come italiano, ma quasi come francese: sarà il dialetto...
Fuggo dalla signora e arrivo in una bella piazza soleggiata, con una chiesa. Faccio per dirigermi all'interno dell'edificio alla ricerca di riparo dal caldo quando un'insegna alla mia destra attira la mia attenzione: "Colazione da Bianca - Aria Condizionata - Sala da tè"
Non posso non entrare.
Ore 20
Oggi voglio solo mangiare. Il tè, bevanda degli dei, mi stimola sempre l'appetito e seguito dalla scalata della Torre degli Asinelli non poteva che aumentarne l'effetto. Tra parentesi la vista dall'alto della torre vale ogni singolo gradino della minuscola scala a chiocciola. Soffia una brezza leggera e lo sguardo vola ben oltre il centro cittadino. Magnifico. Una volta sceso ho i crampi per la fame, quindi seguo il consiglio della mia compagna cartacea: una bella osteria (NIENTE VINO) dove poter mangiare le specialità della regione. Il locale è molto bello, semplice e rustico e il menù non ha un'ampia scelta; chiedo consiglio al cameriere, in italiano e riesco perfino ad ordinare le specialità della casa!
Non devo aspettare molto che davanti a me appare un piatto di tagliatelle al ragù: altro che gli "spaghetti alla bolognese" che esistono a Londra! Porto una forchettata alla bocca e non riesco a trattenere un leggerissimo gemito di approvazione: prima la fiorentina, adesso queste tagliatelle...Non avevo nemmeno pranzato e le mie papille gustative sono in festa. Il malefico cameriere mi porta anche un calice di vino "Barbera riserva" dei Colli bolognesi. Il colore mi invita, ma memore della serata di ieri mi sento un po' riluttante... Tuttavia è solo uno ed è compreso nel menù. Lo bevo ed è la perfezione. Gli italiani hanno elevato l'arte della cucina ad un altro livello, irraggiungibile. Ogni abbinamento è perfetto e gli elementi del piatto si esaltano tra di loro, in un estatico gioco di squadra. Mi portano anche un secondo primo: della pasta ripiena che si chiama "tortellone", condita con burro e salvia...E anche qui il mio stomaco ringrazia. Di solito si pensa che la carne sia più leggera della pasta, ma non mi sento per niente sazio, mangerei altrettanti piatti! Come secondo mi portano della carne impanata, una cotoletta "alla bolognese" e posso veramente dire di essere soddisfatto della cena...Mi tolgo uno sfizio: come dolce il "salame di cioccolato", ovvero l'estasi, il Nirvana, l'ascensione, il Valhalla...
Stanco e soddisfatto per il lavoro di mandibole, pago e torno all'albergo. Mentre passeggio per il centro con una temperatura più sopportabile, penso per la prima volta da un paio di giorni al dottor Parker: chissà che al mio ritorno non lo debba davvero ringraziare.
Ore 23:30
Buonanotte.

24 giugno
"Andare o non andare, questo è il problema." La guida consiglia un salto in Romagna, per assaggiare specialità quali la piadina, i salumi e i formaggi, nonchè pesce e altri tipi di pasta ripiena. Volevo poi dirigermi verso Napoli. La capitale è meravigliosa, ma ci sono già stato in più di un'occasione, per cui questa volta non ci andrò…Canticchio una canzone romanesca "Roma, nun fa' 'a stupida staseraa..." col mio accento non di certo del posto; sto sfogliando distrattamente le pagine quando leggo "Perugia: città del cioccolato". Roma è sempre più lontana, mi dispiace.
Ore 10:40
Che carine, delle ragazze sedute accanto a me stanno studiando inglese... Da quel che capisco oggi hanno un esame di traduzione. Spero per loro che vada tutto bene; mi ricordo com'ero teso io prima dei miei esami…
Ore 12
Eccomi al mare! Il sole splende, il vento soffia, io finalmente respiro e decido di andare a passare un paio d'ore in spiaggia, io e la mia piadina! Oggi sono in tenuta marittima, pantaloni al ginocchio bianchi e camicia leggera azzurra. Cammino un po' coi piedi in acqua... Che magnifica sensazione! Non ricordo l'ultima volta che l'avevo fatto; vorrei fare anche un bagno, ma non ho tempo né il costume, e basta esibizionismi per questa vacanza...
Ore 13
Amo la piadina! Sono andato ad ordinarne una in una strana cabina a strisce bianche e rosse, che a prima vista sembrava un deposito per attrezzi da barche: e invece no. Ne ho presa una con prosciutto cotto, squacquerone e rucola e devo dire che è un abbinamento molto strano, ma decisamente delizioso! L'interno freddo sta meravigliosamente bene in contrasto con la sfoglia calda della piadina. Ma cosa non sta meravigliosamente bene abbinato, qui in Italia? Per ora ho sempre mangiato divinamente ovunque! Finisco il mio bicchiere d'acqua, ed ecco che devo tornare in stazione: destinazione CIOCCOLATA!
Ore 15:45  quinta tappa
Perugia sarebbe perfetta per girare un film ambientato in epoca medievale. Ho sempre sognato di mettermi dietro la macchina da presa e, se un giorno accadrà, sono abbastanza sicuro che verrò qui. Sosto per due minuti in Piazza IV Novembre, mi lascio incantare dai getti ipnotici della Fontana Maggiore, ma non sono qui per perdere tempo. Entro nella cioccolateria più importante della città. Il paradiso per un golosone come me. Mi prende un’acquolina incontrollabile quando una commessa mi offre un assaggio di cioccolata fondente. Mi guardo intorno. Sono rapito dalla merce esposta come un bambino in un negozio di giocattoli. Ci sono tantissimi tipi di cioccolata, cioccolatini, biscottini ricoperti, praline, dragées e, cosa incredibile, mi offrono anche un goccio di Montefalco Sagrantino passito che, a detta dei commessi, è un vino umbro che si abbina benissimo al cioccolato. Chiudo gli occhi, assaporando il gusto pieno del vino e la morbidezza del cioccolato. Dannati italiani! Hanno anche un vino per accompagnare il cioccolato. E come dar loro torto. Mi sento in paradiso. Tutti i miei propositi di diventare astemio vanno a farsi benedire in blocco. Esco dal negozio con un pacchetto di cioccolatini misti. Vorrei che durassero in eterno, ma sono sicurissimo che li finirò in treno.
Ore 18:45  sesta  tappa
Arrivo a Napoli dopo aver aspettato la coincidenza a Roma per circa un’ora. Sono distrutto. Accanto alla stazione c’è un’enorme libreria, non ho fretta di arrivare in albergo e do un’occhiata tra i titoli, spulciare i libri mi rilassa sempre. Compro un romanzo non troppo spesso e, all’uscita dalla stazione, sono sommerso dal caos più insopportabile e interessante del mondo. Macchine a destra, motorini a sinistra, i soliti idioti che passano con il rosso, automobilisti che inveiscono i contro ragazzini che attraversano la strada, ragazzini che inveiscono contro gli automobilisti che non si fermano per farli passare. Che confusione! Di fronte a me ci sono gli scavi aperti della metropolitana e tutt’intorno degli edifici alti, altissimi. Mi ricorda un po’ Londra ad essere sincero. Riesco ad entrare in un taxi e i rumori, una volta in auto, mi giungono ovattati per la gioia delle mie orecchie.
Ore 19
Tormento! Per tutto il viaggio il tassista ha ascoltato e canticchiato canzoni strane, in quel dialetto napoletano che non capirò nemmeno tra un milione di anni. Sono delle melodie…insopportabili.
Ore 19:01
Il tassista, gentilissimo, mi scarica le valigie e riparte nella strada con la sua autoradio a tutto volume. Il mio albergo si affaccia sul mare. Mi giro e questo fantastico panorama mi rapisce e mi violenta. Il Vesuvio, minaccioso e sonnolento, il mare calmo come una tavola, insanguinato da uno dei più bei tramonti che abbia mai visto. Le luci del porto che colorano l’acqua, qualche barchetta all’orizzonte e calma. Tanta calma. Il traffico e i rumori del centro cittadino sembrano lontani anni luce. Sono in un perfetto locus amoenus.
Ore 19:30
La mia camera è carina, arredata dell’essenziale, ma provvista di ogni comfort. Mi affido ciecamente al condizionatore in questo caldo infernale. Faccio una doccia piacevole e scendo nel ristorante dell’albergo. Quanti profumi. Tutti nuovi.
Ore 19:45
Prendo una margherita dal menù. Vicino a me ci sono i pizzaioli che lavorano la pasta con abilità. È un bello spettacolo che mi tiene impegnato mentre aspetto la margherita e sorseggio un bicchiere di acqua fresca. Non avrei mai immaginato che fare la pizza fosse un’arte. Io farei cadere quella sfoglia sottile in due secondi, mentre i pizzaioli si esibiscono in volteggi, lanci e riprese.
Ore 19:50
Cinque minuti per la pizza. Il cameriere mi consiglia di versare un filino d’olio di oliva sulla mozzarella e sul pomodoro fumante, poi mi serve un Lacryma Christi bianco. Nome curioso. Sapore eccezionale. Mangio la pizza con le mani e non riesco a descrivere a parole quanto un cibo così semplice sappia risvegliare in me emozioni così complesse. La pizza di Londra ovviamente non regge il paragone. Le foglie di basilico rinfrescano il gusto caldo della salsa di pomodoro, la mozzarella fila, molto probabilmente sulla mia camicia, ma poco importa. L’olio d’oliva, leggermente aspro, mi solletica il palato. Mi stupisco ancora una volta per il genio culinario degli italiani. Un musico suona la fisarmonica dall’altro lato della sala. Bevo il mio ultimo sorso di vino e la mia mente si proietta verso un nuovo paradiso.
Ore 20:30
Nonostante la doccia e la pizza a dir poco eccezionale sono spossato fisicamente a causa del lungo viaggio. Mi metto a leggere. Passano le ore.
Ore 24
Spuntino di mezzanotte. L’ultimo cioccolatino perugino.



 
---Jaska's corner---
Eccomi di nuovo! Come potete vedere non è nulla di estremamente esplicito... O forse sì?
Siamo quasi alla fine dell'avventura di Tom in suolo italico, un paio di capitoli e THE END (
◕︵◕)
Come sempre, grazie a chi legge, segue e preferisce la storia 
Tanto rakkaus,
Jaska 
  
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