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Autore: CathCarey    18/11/2013    2 recensioni
Anna, ha trent'anni, un matrimonio fallito per colpa di un marito violento che non esita a picchiarla, e a stuprarla.
Anna decide di ribellarsi, affonterà avventure molto più grandi di lei, per sopravvivere farà di tutto, anche diventare una prostituta.
Riuscirà a vincere la sua battaglia ma il costo sarà molto elevato.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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 Il bacio con Michelle mi ha sconvolta, devo allontanarla da me, è l'unica soluzione per non farla soffrire, a costo di perderla devo allontanarla da me, non può soffrire per causa mia.
Ammetto con me stessa che nonostante tutto il bacio con lei mi è piaciuto, e dopo tanti anni di agonia e angoscia mi sono sentita libera e felice, in quei pochi secondi ho trovato il mio posto nel mondo. Elena mi ha regalato un vestito di lusso, è lunghissimo color rosso, non vedo  un vestito costoso da quando ero  bambina, a mia madre piacevano tanto, io mi divertivo a provarli. Penso a quei tempi con una vena nostalgica.
E' sera, mi preparo per la " grande" serata, non ho mai fatto una cosa del genere, non mi sono mai intrattenuta, con due persone, e sinceramente pensavo di non dover arrivare a tanto, ma è così, la situazione è questa e non posso tirarmi indietro, la posta è alta, e soprattutto a me manca poco per raggiungere il mio obbiettivo.
Mi trucco davanti al piccolo specchietto, dietro di me, mi accorgo che c'è Michelle, che fissa la mia immagine davanti allo specchio.
" Che cosa vuoi? " dico molto annoiata e stufa.
" Chiederti scusa." dice avvicinandosi a me.
" Scuse accettate, adesso scusami ma ho da fare."
" Non trattarmi così " è quasi sul punto di piangere, ma è l'unico modo, Michelle a modo suo è una persona molto sensibile, molto ingenua, la voglio  proteggere da me stessa, tutto quello che tocco io lo distruggo.
" E' come dovrei trattarti? mi hai baciata !" dico alzando il tono di voce.
" Ti ho chiesto scusa per questo."
" E io accetto le tue scuse, ma gradirei stare da sola, dio santo Michelle, è da quando che sono arrivata che mi stai attaccata al culo come una cozza! basta! allontanati da me!"
L'ho ferita. Me ne accorgo perchè piange. Io rimango fredda impassibile, cerco di non piangere, di non commuovermi a vederla così fragile, lo faccio perchè gli voglio bene.
" Vattene." dico sussurrando.
Lei rimane immobile, mi fissa incredula, all'improvviso  mentre cerca di dire qualcosa, Elena arriva, e io ringraziai il cielo, prima che Michelle potesse dire qualsiasi cosa.
" Allora? sei pronta? "
" Si " dico nervosamente.
" Vedo che ti piace il vestito."
" E' divino"
" Bene, vedi di non deludermi "
" Ti ho mai delusa? e ricordati che il compenso a fine serata, spetta a me, non a te." dico con arroganza.
" Come posso dimenticarlo. Ti ho chiamato un taxy, ti porterà in albergo, non hai affatto l'aria di una puttana stasera, hai l'aria di una signora, sembra che tu sia nata per questo."
" Lo so." sorrido maliziosa. Me ne vado mentre Michelle mi guarda con aria triste, ha l'aria di chi ha perso tutto.
Esco, attraverso la strada e mi accorgo che il taxy è arrivato.
Il taxy ci mette mezz'ora per arrivare in città, e per raggiungere la destinazione. Esco Non vuole soldi, evidentemente Elena l'ha già pagato.
Mi accorgo che è un hotel di lusso, noto con piacere che la gente mi fissa, questa è una delle poche sere, dove mi sento Anna, dove mi sento me stessa, con questo vestito costoso,ma è una recita lo so.
La gente mi fissa e mi crede una signora, e per un attimo ci credo anche io.
Arrivo nella sala principale dell'albergo e mi dirigo verso il banco.
" Ho una prenotazione a nome di Elena Saviani "
" Secondo piano, stanza 85 "
" Grazie" dico sorridente.
Prendo l'ascensore, e devo ammettere che sono abbastanza nervosa, cerco di pensare che è solo questione di poche ore e finirà tutto.
Arrivo davanti alla porta della stanza, busso e la porta si apre lentamente.
Avanzo, faccio qualche passo lento, ma mi accorgo che davanti a me non c'è nessuno , sono spaventata.
Quando all'improvviso, escono due uomini, due uomini sulla ventina, sono belli, affascinanti con l'aria di chi possiede tutto.
Faccio qualche passo avanti, e sorrido maliziosamente " Ammetto che mi sono spaventata"
" Mi dispiace se ti abbiamo spaventata" dice con aria abbastanza seducente " Io sono Christian "
Anche l'altro si avvicina " Io sono Edoardo "
" Piacere mio, sono Anna" per la prima volta ho usato il mio vero nome, e non quello da puttana.
Non mi fanno sentire a disagio, non  mi trattano come se dovessimo fare solo sesso, hanno ordinato la cena in camera e per il momento si comportano veramente molto educatamente e la cosa mi soprende parecchio.
Parliamo praticamente di tutto.
Loro si presentano, e per un attimo dimentico che sono qui solo per soldi, solo per dargli piacere.
Non  mangio così da tempo, negli ultimi anni sono dimagrita parecchio, ma non ho mai perso le mie forme.
Edoardo è logorroico e questo mi fa piacere, sorrido, mi fa ridere.
" Hai qualcosa di speciale"
Sorrido " Hai ragione, ho un sacco di guai."
Mi alzo , e mi siedo sul letto accavallando le gambe.
Faccio segno a loro di avvicinarsi, Edoardo si siede alla mia destra e Christian invece alla mia sinistra, gli accarezzo il viso entrambi, ora è giunto il momento di mettermi all'opera, di lavorare.
Infondo so benissimo che il principale motivo per cui sono qui è scopare.
Allora mi fiondo su Edoardo, incomincio a baciarlo, poi mi stacco e incomincio a fare lo stesso con Christian, e bacio dopo bacio diamo inizio a questo scempio indegno.

--

Non ricordo che ci siamo fermati, anche solo per respirare, è stato tutto talmente forte , è durato un secolo, ma non per questo è stato brutto, ma mi vergogno tanto, e la vergogna è più forte di tutto.
Guardo questi uomini dormire scomposamente su queste lenzuole disfatte che sanno di loro, di me, di noi.
Mi alzo dal letto, praticamente nuda, la stanza è buia, non c'è nemmeno uno spiraglio di luce.
Indosso nuovamente il vestito rosso, non è servito a un granchè.
Ora che lo indosso nuovamente sembra che sia riciclato, inutile, vecchio.
Prendo i soldi sul comò , non vedo così tanti soldi da un sacco di tempo, sono tre mila euro, se non di più.
Ho abbastanza soldi, negli ultimi mesi ho guadagnato talmente bene che potrei anche andarmene da quel posto, e lo farò al più presto.
Esco dalla stanza, do un ultimo sguardo ai loro corpi, e senza nemmeno salutarci vado via, la vergogna è troppa da sopportare, ma non mi pento, so che quello che faccio è giusto.
Ho fatto chiamare dall'albergo un taxy, nell'attesa mi fumo una sigaretta.
La luna è spettacolare questa notte, mi ricordo che da bambina adoravo guardarla, e adesso non vedo l'ora di andare a dormire.
Il taxy arriva e io torno in quel rifugio.
Nessuna delle mie compagne mi aspetta, se non Michelle, ha voluto aspettarmi, ma io non la degno nemmeno di un saluto fingendo di non vederla, fa più male a me che a lei.
C'è Elena dentro la tenda, è appoggiata al mio letto e si fuma una canna.
" Come è andata ? " mi dice
" Bene" e non aggiungo altro, metto i soldi dentro la mia borsetta insieme agli altri.
Mi spoglio e mi butto nel letto, e il sonno prende il sopravvento. 
Mi addormento profondamente.

--

E' notte fonda ma un piccolo rumore mi sveglia.
Mi sveglio stordita, e la prima cosa che vedo è Elena , intenta a frugare nella mia borsa e prendersi i soldi.
Con tutte le forze che ho mi scaravento su di lei, prendendola per i capelli " Cosa cazzo fai troia? " 
  
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