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Autore: RanmaAkane    19/11/2013    4 recensioni
Ranma accompagna Akane a un ballo in maschera. Per una serie di eventi è costretto a lasciare la festa. L'errore più grande della sua vita.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano giorni che al liceo Furinkan di Nerima non si parlava d'altro, da quando quel pazzo del preside una settimana prima aveva annunciato agli studenti che nella palestra della scuola si sarebbe tenuto un ballo in maschera. Tutte le ragazze erano su di giri, emozionate ed entusiaste, le si poteva sempre scorgere a confabulare su cosa avrebbero indossato, si scambiavano consigli, ogni giorno andavano per negozi per comprare sempre più accessori. Anche i ragazzi erano interessati all'evento, certo non come le ragazze, ma anche per loro era argomento di conversazione abbastanza frequentemente. Akane, come tutte le altre, anche se non lo dava a vedere, era molto emozionata e alcune volte si ritrovava a fantasticare sulla serata. Mancava poco ormai, un solo giorno, e quella sera la ragazza era chiusa in camera sua intenta a contemplare il suo vestito. Quel vestito glielo aveva regalato Nabiki, infatti quello non era proprio il suo stile, ma secondo la sorella qualche volta doveva cambiare e così si fece convincere. Guardando il vestito le venne il sospetto che mancasse qualcosa, ma cosa? Una lampadina le si accese in testa -Ma certo la maschera, come ho fatto a dimenticarmene! Domani sera c'è il ballo, andrò a comprarla subito dopo scuola-. Uscì dalla sua camera chiamata da Kasumi per la cena e incrociò il ragazzo con il codino, il quale era un po' imbronciato perché non aveva voglia di andare a quello stupido ballo! 
"Ranma, indovina cosa abbiamo dimenticato per il ballo?"
"Cosa, Akane?"
Chiese senza interessa Ranma.
"Le maschere, domani dopo scuola andiamo subito a comprarle!"
Rispose prontamente Akane sperando che il fidanzato l'avrebbe accompagnata. 
"Ma è proprio necessario?"
"Certo, altrimenti non si chiamerebbe ballo in maschera."
"Non sto parlando delle maschere, mi riferivo al ballo, è tanto necessario andarci?"
Akane se lo aspettava dal fidanzato quindi rispose prontamente. 
"Io desidero andarci, se tu non hai voglia resta a casa!"
"Sei pazza? Non puoi andare da sola! Goffa come sei potresti prendere una storta sui tacchi o inciampare nel vestito!"
Akane si fece rossa in volto e urlò contro il ragazzo:
"Ranma, come ti permetti? Non ho bisogno certo di te! Sei uno stupido!"
Prima di scendere le scale Akane lasciò un bel regalino a Ranma: la sagoma delle sue dita sulla guancia del povero ragazzo. 
La cena trascorse in modo abbastanza tranquillo tranne che per qualche battibecco padre-figlio o fidanzato-fidanzata. Dopo cena tutti i componenti della casa ripresero le loro attività: Soun e Genma giocavano a shogi, Kasumi lavava i piatti, Akane e Nabiki si chiusero nelle loro stanze e Ranma si stava rilassando sul tetto. Il codinato era ancora restio ad andare al ballo, perché lo considerava una buffonata, ma non poteva di certo lasciar andare da sola Akane. Dalla battaglia con Safulan era diventato iperprotettivo, non lo lasciava mai da sola, inoltre al ballo c'erano tanto ragazzi tra cui Kuno, non gli andava che quei maniaci le si avvicinassero. A malincuore, in fine, si disse che se per Akane era così importante andare lui l'avrebbe accompagnata. Scese dal tetto e andò in camera sua.

***
Era giunto il grande giorno, tutto era pronto. Akane in camera sua stava finendo di prepararsi con molta cura. Ranma invece era pronto da un pezzo e stava aspettando la sua fidanzata. Il ragazzo indossava un completo giacca e cravatta di colore nero con camicia bianca e pantaloni neri e portava una bellissima maschera nera che gli copriva più della metà della faccia. Stava andando avanti e indietro per la casa quando ad un tratto si bloccò e rimase a bocca aperta. La causa della reazione del codinato non poteva che essere la comparsa di Akane: era stupenda. La ragazza indossava un tubino nero di pizzo a fascia che le arrivava a metà coscia, e tacchi vertiginosi neri. Aveva tirato i capelli dietro con due mollette così da mettere in mostra il bel viso truccato con un leggero strato di fard, un po' di matita ed eye liner per gli occhi, mentre le labbra erano ricoperte da uno strato di rossetto rosso. Anche Akane rimase incantata dalla bellezza del fidanzato. Vestito in quel modo sembrava più maturo e uomo e ciò le fece girare la testa. Intanto il ragazzo stava guardando ancora la sua fidanzata senza pronunciare una parola, l'unica cosa che riusciva a fare era deglutire, provocando l'imbarazzo della fidanzata. Fu Akane a riprendersi per prima:
"Ranma, senti mi legheresti la maschera? Io non ci riesco."
Ranma non realizzò subito ciò che gli era stato chiesto infatti Akane gli si avvicinò e scuotendolo leggermente cercava di farsi ascoltare. Il ragazzo sentendosi chiamato si ridestò come meglio poteva, si aggiustò la cravatta con finto disinteresse e finalmente riuscì a parlare. 
"Oh Akane, la maschera c-certo."
Ranma prese dalle mani della fidanzata una splendida maschera nera a forma di farfalla e con prudenza la legò dietro la testa della fidanzata. 
"Grazie. Andiamo?"
Chiese Akane con entusiasmo.
"Si andiamo. Ma non pensi che faccia un po' troppo freddo per uscire così?"
"Si, infatti metto il cappotto."
"E lo tieni per tutta la serata?"
"Certo che no, lo toglierò non appena arriviamo, mi sembra logico, in palestra farà caldo."
"Non penso. La palestra è umida, meglio se te lo tieni addosso tutta la sera."
"Non ti preoccupare per la mia salute, che sarà mai un po' di umidità?"
"Sei proprio testarda, lo sai?"
"Ranma, come mai tutto questo interesse per la mia salute? Non è che mi nascondi qualcosa? Forse sei geloso?" 
Akane nel rivolgergli quella domanda arrossì leggermente e guardò intensamente il fidanzato che sentendo la parola "geloso" fu punto nell'orgoglio e scattò come al suo solito.
"Io geloso di te? Come potrei mai essere geloso di una ragazza violenta, priva di sex-appeal e per niente carina?" 
La reazione di Akane non si fece di certo attendere, infatti sulla testa del mal capitato erano comparsi due bernoccoli. Uscirono di casa e si incamminarono verso la scuola. Tra loro era sceso un silenzio misto a imbarazzo e rancore. Ranma pensava ad un modo per farsi perdonare, non gli piaceva che Akane gli mettesse il muso. Giunti a scuola si accorsero che la festa era già iniziata, la musica si sentiva da lontano. Entrati in palestra tutti gli occhi furono puntati su di loro e in un momento tutti gli spasimanti di entrambi i ragazzi li raggiunsero urlando come i forsennati.
"Lo sapevo, che ti avevo detto Akane?"
Urlò Ranma innervosito nell'orecchio della fidanzata. 
"Che c'entro io, idiota? Fai qualcosa, no?"
Ranma non se lo fece ripetere due volte, prese Akane in braccio e con un agile salto si portò al lato opposto  della palestra. 
"Non ci metteranno molto a trovarci. Dannazione, non mi va di passare la serata a essere strattonato da quelle tre pazze e a preoccuparmi per te."
Si lamentò il ragazzo.
Akane lo capiva benissimo, anche lei avrebbe voluto passare una serata tranquilla con il proprio fidanzato come una coppia normale, e nonostante fosse ancora un po' arrabbiata con lui si sciolse quando gli sentì dire che si preoccupava per lei. 
"Beh, che ne dici di ballare? Ci confonderemo tra la gente così e può essere un modo per liberarci per un po' di loro." 
Quando la ragazza propose questa idea aveva gli occhi rivolti verso terra  e il viso arrossato.
"Penso che sia una buona idea. Però ti avverto, non sono molto bravo a ballare."
"E meno male che quella goffa ero io! Su, andiamo."
Detto questo prese per mano Ranma e lo trascinò in pista tra gli altri ragazzi che ballavano un lento abbracciati. I due ragazzi pensando che avrebbero dovuto comportarsi come gli altri si imbarazzarono oltre ogni dire. Rimasero per un momento uno di fronte all'altro con la testa china, finché Ranma fattosi coraggio allungò con movimenti meccanici un braccio verso la fidanzata cingendole la schiena. Sentendo quel leggero tocco Akane non poté non trasalire e alzando lo sguardo verso quello del fidanzato gli sorrise timidamente, intrecciò le braccia dietro al collo del ragazzo che nel frattempo l'aveva stretta a se anche con l'altro braccio. Ballarono per molto tempo in silenzio. Akane aveva appoggiato la testa sulla spalla di Ranma, con i tacchi era alta quasi quanto lui, Ranma invece era un pezzo di ghiaccio. La ragazza cercò di dire qualcosa ma era troppo felice, e stava talmente bene che aveva paura di dire qualcosa di sbagliato e rovinare tutto. Ma l'impulso fu più forte della ragione.
"Ranma, sono contenta che tu stasera sia venuto con me."
Sentendo quelle parole il codinato sobbalzò per la sorpresa pensando ad un modo carino per rispondere.
"Quindi Akane non sei più arrabbiata con me?"
"No, direi di no..."
Ranma sorrise e cercò di continuare.
"In fondo anche io sono contento di essere venuto, s-sto davvero bene."
Sentendo quelle parole Akane alzò la testa dalla spalla del fidanzato, lo guardò negli occhi e gli regalò un magnifico sorriso. È inutile dire che il cervello di Ranma andò in tilt, l'unico pensiero che riuscì a formulare era quanto fosse carina la fidanzata.
"Lo sai che stasera s-sei davvero c-carina?"
Lo disse tutto d'un fiato, rosso come un pomodoro, guardando ovunque tranne che la ragazza di fronte a se.
Akane sorrise ancora e piena di felicità sussurrò un "grazie". I ragazzi presero nuovamente a guardarsi e notarono che la distanza fra di loro stava diminuendo mano a mano, i loro naso si sfioravano, Ranma prese a deglutire e a sudare freddo, Akane ad agitarsi, i loro respiri si intrecciavano, avevano entrambi già chiuso gli occhi, pensavano di avercela fatta, già pensavano...
"Lanma, cosa stai facendo?"
I due ragazzi trasalirono e si allontanarono alla velocità della luce.
"Già, Ran-chan, cosa stavi facendo?"
"Ranma, non ti perdonerò mai, preparati a morire!"
In un attimo la pista fu invasa dai vari pretendenti dei due ragazzi, che si accanirono contro Ranma. Il ragazzo per evitare ulteriore caos pensò che fosse stato meglio uscire dalla palestra e combattere il più lontano possibile. Si avvicinò ad Akane e al suo orecchio per comunicarle la sua decisione:
"Akane io mi allontano un po', non voglio che si crei maggiore confusione. Torna a casa con Nabiki, appena li sistemo vi raggiungo."
La ragazza annuì debolmente con la testa delusa per l'esito della serata. Ranma alla velocità della luce uscì dalla palestra inseguito in prima fila da Shampoo, Ukyo e Kodachi, subito dopo da Ryoga, Mousse e Kuno.
Rimasta sola, Akane, decise di prendere una boccata d'aria e aspettare la sorella fuori. Non aveva senso rimanere dentro a guardare tutti gli altri divertirsi. Prese il cappotto e uscì dalla palestra, subito sentì un brivido causato dal freddo, -Ranma aveva ragione- pensò. Si tolse la maschera e respirò a pieni polmoni la fresca aria della sera. Sorrise al ricordo di quanto successo pochi minuti prima, a quanto erano stati bene ballando abbracciati, al complimento ricevuto dal suo fidanzato e al quasi bacio, aveva le farfalle nello stomaco. Il flusso dei suoi pensieri, però, fu interrotto da una brutta sensazione, sentiva una presenza alle sue spalle. Si girò, mettendosi in posizione d'attacco abbastanza difficile per come era vestita, si guardò in torno più e più volte, non c'era nessuno. Si rilassò e pensò che era meglio rientrare. Si era allontanata un po' dalla palestra ma ormai era quasi arrivata. Successe tutto in un attimo: sentì una forte presa sullo stomaco e una sulla bocca, qualcuno la stava bloccando da dietro. Cercò di dimenarsi, di urlare, di reagire in qualche modo ma non c'era modo di liberarsi da quella stretta, era troppo forte. L'individuo prese in braccio Akane che però non potette guardarlo in volto perché portava una maschera. La portò verso un'auto molto grande, le fascio la bocca, le legò i polsi e i piedi e la chiuse nel bagagliaio. A quel punto la povera ragazza perse i sensi. 




Salve a tutti! Questo è il primo capitolo della mia prima storia! Spero che vi piaccia! Cercherò di aggiornare il più presto possibile.
Un bacio.
  
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