<< Cos'è successo da Louis due giorni fa?>> Bevo un sorso del mio frullato al cioccolato e mi guardo intorno in cerca della risposta.
Ci sono varie persone nella caffetteria: un gruppetto di ochette di massimo quattordici anni ridacchia mentre un ragazzo gli passa vicino, un uomo esce di fretta con due bevande in mano, magari da dividere con la sua fidanzata.
<< Niente>> Rispondo.
Alice alza gli occhi al cielo e morde un pezzo della sua ciambella.
<< D'accordo ma... Cos'è successo davvero da Louis?>> Mi chiede di nuovo.
Sbuffo e bevo dal mio grosso bicchiere di plastica, lo riappoggio sul tavolo e percorro i contorni del logo con l'indice.
<< Mi ha chiesto di uscire mercoledì>> Rispondo io.
<< Sapevo che l'avrebbe fatto. Vi piacete, questo è abbastanza ovvio>>
Quasi non mi strozzo con il frullato. Tossicchio nervosamente mentre la mia amica sospira esasperata.
<< Louis non mi piace come pensi tu. Mi piace come mi piace la pizza. O il tramonto...>> Ed è così, Louis ed io non staremmo bene insieme. Siamo come l'anguria e l'hamburger: buoni separatamente ma un disastro insieme.
Il cellulare di Alice vibra sul tavolo, lei guarda il mittente del messaggio ma non legge il contenuto anzi sembra addirittura irritata.
<< Chi è?>> Chiedo sporgendomi verso il telefono.
<< Harry. Non lo sopporto più: è il quarto messaggio che mi manda soltanto oggi>>
<< E scommetto che non hai risposto nemmeno ad uno di quei messaggi. Ma perché?>> Alice si passa una mano tra i lunghi capelli, nervosa.
<< Alla festa mi annoiavo così Harry mi ha proposto di andare via insieme, siamo stati in un pub e abbiamo parlato e bevuto una birra. Ci siamo conosciuti meglio ed ho scoperto che è davvero dolce e simpatico. Voleva riportarmi a casa tua ma non mi ricordavo più l'indirizzo quindi siamo andati a casa sua, una cosa tira l'altra e...>>
Spalanco gli occhi scioccata, conosco Alice da parecchi anni ormai e so che è una ragazza saggia, che sa dare consigli, che valuta tutti i pro e i contro prima di agire e che, soprattutto, non è una sgualdrina.
<< So cosa stai pensando e so che mi sono comportata da ragazza facile. Ripensandoci ora non avrei dovuto farlo... Comunque la mattina dopo me ne sono andata senza dirgli niente... E ora continua a chiedermi se possiamo rivederci o se ha fatto qualcosa di sbagliato>>
Non riesco comunque a capire perché Alice non risponde a Harry: se lui "era stato carino" perché non rivederlo?
<< Penso che dovresti almeno chiamarlo>> Le dico.
Alice appoggia la testa sul palmo della mano e chiude gli occhi. Non si muove per una decina di secondi, poi mi guarda con i suoi grandi occhi chiari.
<< Harry mi piace, Charlotte. Ma se lo chiamo finiremo per vederci, e se ci vediamo finirò per innamorarmi di lui. Parto tra una settimana!>>
Mi mordo leggermente l'interno della guancia. Le relazioni a distanza sono difficili, ma sarebbe anche meno facile se a dividerli c'era l'Atlantico.
<< Diglielo Alice. Tanto vi siete visti solo una volta, non credo che stia già programmando di avere una famiglia con te>>
Alice guarda il suo cellulare mesta, lo prende e scrive velocemente un messaggio ad Harry.

Il giorno dopo Alice esce per incontrare Harry mentre io resto a casa per studiare. Negli ultimi tempi non mi sono impegnata molto ma voglio passare tutti gli esami a pieni voti per cui mi porto una scorta di schifezze in camera e studio.


-Alice's P.O.V.-


Cammino piano fino al punto in cui Harry ed io ci siamo dati appuntamento: una piccola strada sul fiume che attraversa il paese. Ci vivono diversi uccelli acquatici e proprio in questo momento due cigni nuotano tranquilli sul pelo dell'acqua uno di fianco all'altro. C'è il sole oggi ma non fa molto caldo per cui indosso un paio di jeans e una felpa non troppo pesante.
Vedo Harry appoggiato a una ringhiera prima che lui veda me, tiene il busto proteso in avanti e gioca con un anello che ha al dito. Quando mi avvicino a lui, Harry alza la testa e mi sorride sollevato, come se avesse avuto paura che non mi sarei presentata.
<< Ciao>> Mi saluta.
<< Ciao>> Gli rispondo.
Non so cosa dire, forse dovrei subito informarlo della mia partenza imminente e del fatto che noi due siamo praticamente sconosciuti e sarebbe meglio che la situazione non cambiasse.
<< Ci sediamo?>> Indica con un gesto della mano una panchina lì vicino. Mentre mi accomodo sul legno inizio a giocare con la manica della mia felpa, è una cosa che faccio quando mi sento a disagio.
<< Parto tra una settimana>> Harry mi guarda come se gli avessi giocato un brutto tiro, confuso.
<< Che cosa?>>
<< Parto tra una settimana Harry. Ritorno in California>> Ripeto piano.
Harry sposta il suo sguardo da me all'acqua del fiume.
<< Perché non me lo hai detto prima di venire a letto con me? Prima che tu iniziassi a piacermi?>> Continuo a tirare il bordo della mia manica, perché deve farmi venire i sensi di colpa in questo modo?
<< Mi dispiace...>> Sussurro. Non pensavo che Harry avrebbe preso così a cuore la questione, ma forse i continui messaggi che mi inviava avrebbero dovuto farmi squillare un campanello.
<< E adesso?>> Mi chiede Harry mentre si passa una mano tra i capelli castani.
<< E adesso cosa?>>
<< E adesso voglio uscire con te lo stesso, non mi importa se parti tra una settimana, tra tre giorni o ventiquattro ore. Mi piacciono le sfide. E mi piaci tu Alice>> Una piccola parte di me sa che tutto questo è un grande errore: uscire con Harry mi porterà ad innamorarmi di lui e passare il mio tempo sentendo la sua mancanza. Ma un sorriso si fa strada sul mio viso perché anche a me piacciono le sfide.