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Autore: Sama_013    19/11/2013    1 recensioni
Chiusi gli occhi e nell’istante in cui lo feci, ebbi paura. La verità è che avevo paura di sognare, ed era stupido pensarlo. Nessuno ha paura di sognare, perché alla fine, sono i sogni la nostra realtà. Ma per me è diverso. Non si può chiamare sogno, chiudere gli occhi e vedere un cappuccio nero che uccide senza colpe una persona a sangue freddo. Non è sognare vedere le persone che più ami morire davanti ai tuoi occhi mentre tu sei lì, imponente senza fare niente, e l’unica cosa che puoi fare in quel momento è quello di aver paura, per sempre.
Genere: Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ehi, tuo fratello è appena tornato a casa. I miei stanno via fino a domani e Lucas è a casa di Lisanna. Scarica Paige. Ti aspetto in camera mia" chiunque, dopo aver letto quel messaggio avrebbe avuto la mia reazione. Ma non volevo crederci, così, prima di perdere il controllo, decisi di leggere gli altri. Mentre ne cercavo uno compromettente, il cellulare vibrò di nuovo e lessi il contenuto del messaggio, sempre di Hayley "Quanto cavolo ci metti a scaricare quella scema? Dio non posso ancora credere che dopo mesi che condividiamo lo stesso letto, lei non si è accorta di nulla" ero immobile a fissare lo schermo che si bagnava delle mie lacrime. Il telefono mi cadde dalle mani e lentamente scivolai a terra, sedendomi sul pavimento freddo. Guardai il vuoto attorno a me, mentre continuavo a piangere incessantemente. –Paige, fammi entrare- la voce di Daniel era dolce, mentre lentamente e con delicatezza bussava la porta alle mie spalle. Tenni la testa fra le ginocchia, cercando di trattenere l’urlo che minacciava di uscire e che tenevo in gola. Non riuscivo a credere a ciò che avevo letto. Non riuscivo a credere che Daniel se la facesse con la mia migliore amica. Io non potevo. Mi alzai, respirando a singhiozzi, e con delicatezza raccolsi il cellulare e aprii la porta. Daniel era davanti a me. Sguardo nel mio e un espressione incredibilmente seria. Da come mi guardava, e da come io continuavo a piangere, aveva già capito tutto. Aveva capito che quello che stava sbagliando, non ero io, ma lui, perché, non solo aveva fatto lo sbaglio di tradirmi ma anche perché mi aveva fatto passare per quella colpevole. Ma nonostante tutto, nonostante io avevo passato quei minuti a piangere dall’altro lato della porta, lui parlò con menefreghismo. –Potresti ridarmi il telefono?- abbassò lo sguardo e mi porse la sua mano. Io stavo morendo dentro e lui ha la faccia tosta di chiedermi il cellulare?! Strinsi le mani a pugno e chiusi con forza gli occhi. Corrugai la fronte e trattenni il respiro. Liberai la mente da quelle urla, da quei pianti e da quello sbaglio e concentrai i miei pensieri su di me, su come sarei riuscita dopo quello che avrei fatto. Aprii gli occhi, tenni la mente ancora vuota e ripresi a respirare. Tesi il braccio e con forza appoggiai il cellulare sul petto di Daniel, come per tirargli un pugno. –Ti.. chiamo domani.- disse, si voltò e si diresse verso le scale. Lo inseguii e lo presi per il polso, impedendogli di scappare. Si voltò. Il suo sguardo serio e le sue labbra immobili. –Non.. chiamarmi. Non pensarmi e non piangermi.- chiusi per un’istante gli occhi e misi fine alla cascata di lacrime che minacciavano di riempirmi gli occhi e di scorrermi lungo le guance. –Devo andare- lasciai il polso di Daniel, affinché lui se ne andasse davvero, perché era quello che desideravo di più in quel momento. Ma le mie labbra parlarono, infrangendo quel desiderio –Per un istante, tu mi hai fatto credere di essere un mostro. Mi hai fatto sentire in colpa, quando in realtà sei tu il mostro. Da quanto.. andate a letto insieme?- in quel momento, il mio unico pensiero era quello di picchiarlo. Di bagnarlo dalle mie lacrime che lui stesso mi aveva fatto scorrere giù per il mio viso. –Paige, non è il momento.- si voltò ancora e scese giù per le scale. D’istinto lo inseguii e ci ritrovammo entrambi davanti alla porta di casa. L’orologio lì affianco segnava l’una, e la festa in cui i miei erano andati con mio fratello sarebbe finita tra meno di quindici minuti. –Di cosa hai paura? Perché cavolo non affronti la realtà, Daniel?!- la mia voce era tremolante a causa dei singhiozzi che cercavo di trattenere. –Credi sia così semplice? Credi che commettere uno sbaglio così.. madornale, sia facile da dimenticare?- -Di che sbaglio stai parlando?- ero sicura che si riferisse all’essere andato a letto con Hayley, ma volevo esserne certa. Volevo sentirmelo dire da lui. Mi asciugai gli occhi con la manica del maglione, e tenni posato lo sguardo sulle sue labbra e le orecchie pronte ad ascoltarlo. –Quello di aver perso tempo appresso a te e.. di essermi innamorato di te- mi mancò il respiro. Preferii aver spento l’interruttore delle mie orecchie, così che non potessi sentire quelle parole che diedero l’ultimo calcio al mio cuore calpestato. Nel suo sguardo mancava serietà, mancava tristezza e mancava rabbia. Nei suoi occhi non c’era nulla, così come nel suo cuore. –Vattene..- sussurrai, chiudendo gli occhi e stringendo a pugno le mani –Paige io..- -HO DETTO VATTENE!- gli urlai contro e mi precipitai addosso a lui. Misi la testa sul suo petto e cominciai nuovamente a piangere incessantemente. Cominciai a tirargli forti pugni sul petto e a spingerlo contro la porta. Mi staccai da lui e aprendo gli occhi vidi i suoi, dove cadde una minuscola lacrima che gli percorse la guancia. Senza dire una parola, si voltò e se ne andò via, chiudendo con forza la porta di casa. Mi accovacciai a terra e mi appoggiai di schiena contro la porta. Sollevai il mento, e continuando a piangere chiusi gli occhi. Poi un pensiero trasalì la mia mente. Mi alzai e uscii di casa, con l’intenzione di correre da Hayley. Era la mia migliore amica e litigare per messaggio non mi sembrava il momento, e di aspettare domani non avevo voglia. Volevo affrontare ora quell’argomento. Dopo una frenetica corsa, arrivai a casa sua. Mancava ancora un tratto di strada, e quella distanza mi bastò per vedere la macchina di Liam davanti casa di Hayley. Mi avvicinai lentamente e la macchina era vuota. Sollevai lo sguardo verso la finestra di camera sua e notai che la luce era accesa. Ero stata a casa sua un milione di volte, e un milione di volte avevo imparato dove nascondeva una delle chiavi di scorta. Sotto lo zerbino c’era una pietra incavata nel terreno. La sollevai e presi la chiave sottostante. La inserii nella serratura ed entrai con delicatezza. Salì le scale e percorsi il corridoio, fino a trovarmi davanti camera di Hayley. Mi nascosi dietro la porta socchiusa e ascoltai. –Daniel, che hai?- la voce di Hayley sembrava dolce e molto delicata, come se volesse tenerselo tutto per se. Così, mi scostai e vidi attraverso lo spiraglio di luce che attraversava la porta semichiusa. Erano entrambi seduti sul letto. Daniel teneva la testa tra le mani, e vedevo qualche lacrima che cadeva sul pavimento. Hayley stava affianco a lui e gli teneva un braccio sulla spalla, mentre giocava con i suoi capelli, passandoseli sulle dita con dolcezza. Come facevo sempre io. E Daniel lo odiava. Ma a quanto pare non odiava farselo fare da lei. Ma giusto, io ero uno sbaglio. –Hayley, cosa c’è di sbagliato in me?- domandò, come insicuro. Guardò gli occhi azzurri di Hayley, attendendo la sua risposta. –Non c’è nulla di sbagliato in te. E’ lei che è sbagliata.- si avvicinò a lui e gli passò una mano nei suoi capelli castano verdi, mentre con le labbra esplorava le sue. Dio che puttana! Si porse in avanti e costrinse Daniel a sdraiarsi sul letto, mentre lei era a cavalcioni su di lui. Non potevo credere di essermi preoccupata per lei in quella specie di sogno. Era meglio se quel sogno fosse finito con lei affogata nel suo stesso sangue. Odiavo dover pensare quelle cose, ma cavolo, lei si faceva il mio ragazzo! Hayley si staccò da quell’immenso bacio e cominciò a sfilarsi il maglione nero con la scritta: I’m a bitch. Beh, come non darle ragione. Mentre stava per lanciare la maglia, Daniel si alzò di colpo e le bloccò i polsi –Hayley.. non me la sento stasera.- quella era l’unica frase sensata che Daniel era riuscito a dire quella sera. –Voglio che la dimentichi. Lei non ti merita.- feci per entrare, cercando prima un arma per picchiarla, ma volevo prima aspettare. Volevo sapere cosa avrebbe detto Daniel a quelle parole, anche se già lo sapevo. Ovviamente lui avrebbe detto che non era vero. –Perché tu si?- la sua voce era sarcastica e un sorriso si disegnò sul suo volto. Ma cosa più importante: le stava dando ragione. –Beh..- la puttana gli passò le dita nei ciuffetti verdi che gli coprivano la fronte -..questo devi saperlo tu.- quell’antipatico sorriso le coprì il volto e inarcò le sopracciglia in modo da provocarlo. Come facevo sempre io. –Io dico che, nonostante stessi male a causa sua- a ora era colpa mia –tu sei l’unica che è riuscita a farmi sorridere.- sorrise guardandola negli occhi e porgendosi in avanti, lasciandole un bacio delicato sulle sue labbra –Beh, non vedo altre persone qui che possano farti dimenticare di lei, quindi..- e fu lì che la sterminatrice di puttroccole entrò armata della sua rabbia. –Beh, ed è qui che ti sbagli.- entrai e spalancai la porta fino a farla sbattere contro il muro dietro di essa. Entrambi mi guardarono scioccati, mentre io ero incredibilmente sorridente. Capovolsi il mio sorriso e mi ricordai perché stavo lì. Loro andavano a letto insieme. Una lacrima incontrollabile fece lo sbaglio di scivolarmi giù per la guancia, e con velocità mi affrettai a nasconderla. –V-vi lascio sole.- Daniel si alzò impaurito, pronto a scappare. –No, tu non vai da nessuna parte.- sentii che stavo per scoppiare. Stavo per perdere il controllo. –Paige, posso spiegarti tutto- OPS –Cosa cavolo vuoi spiegarmi, eh Hayley? Credi che questa scema non abbia capito che cavolo di amica sei? Ti sei scopata il mio ragazzo più di una cazzo di volta, e non ti sei nemmeno degnata di sentirti in colpa. E questo vale anche per te.- dissi, riferita ad entrambi e guardando Daniel puntai il mio sguardo nel suo, riprendendo fiato dopo aver sparato tutta la mia rabbia sotto forma di urla strazianti. –Senti so che sei un po’ scossa, ma noi possiamo darti una.. valida spiegazione.- Hayley parlava come se niente fosse, come se il fatto che lei andasse a letto con il mio ragazzo non fosse importante. –Cosa credi di potermi spiegare, Hayley? Io.. io mi fidavo di te!- le lacrime cominciarono a scorrere con lentezza e la mia voce era sembrata quasi un urlo. Non riuscivo a credere che.. quelli abbracci, quei saluti, quei messaggi, quei: “we puttà” e “A battò”, stavano per finire. Lei continuava a non parlare e teneva la bocca immobile, come se stesse trattenendo il respiro. Poi sussurrò: -Io.. ti capisco.- scossi la testa e mi passai una mano tra i capelli -No che non capisci. Non puoi capire come ci si sente ad essere ingannate dalle persone che più ami. Io mi fidavo di entrambi, ma se avrei dovuto scegliere.. avrei scelto te, Hayley. Perché con Daniel non ho vissuto ciò che ho vissuto con te. Non ci siamo conosciuti in un ospedale dove tu credevi fosse un veterinario.- mi scappò un sorriso e una lacrima mi cadde sulle labbra, assaporando lo sporco sapore del dolore. –Con Daniel non posso..- sorrisi ancora, perché quei ricordi, erano quell’unica cosa che non si può dimenticare facilmente come strappare una foto o bruciare qualcosa. I ricordi restano, anche quando le persone cambiano. –litigare per un reggiseno. Non posso.. sorridergli come sorrido a te perché con lui non sono la stessa che sono sempre con te. Con te, Hayley, ero me stessa, e non la ragazza che si è vestita da uovo lo scorso Halloween, sputtanata grazie a uno stupido video girato dal Bitch club. Ma.. è finito tutto ormai, così come è cominciato. E mi sono voluti sedici anni per farmi aprire gli occhi e farmi capire che la nostra amicizia era tutta una finzione.- detto questo, restai un altro secondo a guardare la mia migliore amica, diventata ormai un mostro. E il mio ragazzo. Pensare che Hayley mi diceva sempre che lui era uno di quei tipi da usa e getta, e che quando mi misi con lui, lei mi disse che non sarebbe durata una settimana. Si, io e lei scommettevamo sulle nostre relazioni. Ma non potevo sapere che lei se ne stesse davvero approfittando di me. Ora mi era tutto più chiaro. Ecco perché stava sempre a casa sua, non per vedere Liam, ma per Daniel. E questo spiegava anche perché c’era molta tensione quando per sbaglio toccavamo l’argomento del: “Ieri sei stata a casa di Liam?” Dio come potevo essere stata così stupida. Loro si conoscevano già da prima che io conoscessi Daniel. Chiusi gli occhi, e un flashback oltrepassò la mia mente: 13 luglio. Ero appoggiata ad un enorme quercia, guardando oltre l’orizzonte di quell’immenso lago, mentre aspettavo la mia migliore amica che tornasse dal mare. Avevamo passato un intero mese senza vederci, e in quel giorno lei stava tornando, e avevamo intenzione di festeggiare. Si era ormai fatto il tramonto e le sei erano passate ormai da tempo. Feci per alzarmi, ma una mano calda si posò sul bordo della mia felpa verde e voltandomi, un viso pallido era parato davanti ai miei occhi, impedendomi di guardare oltre. Il suo sguardo scontrava il mio e i suoi occhi azzurri riflettevano il tramonto alle mie spalle. Notai che si era tinta i capelli di un rosso lucente che terminava in biondo verso le punte. Il suo sorriso era immenso e la sua statura era sempre la stessa: una tappa. Hayley non mi diede il tempo di salutarla o di potermi alzare, perché mi saltò completamente addosso, cadendo e rotolando sull’erba fredda. –Dio, quanto mi sei mancata- la voce di Hayley mi risuonava nelle orecchie; mi ero quasi dimenticata quanto fosse bella. –Beh non quanto a me. Pensa che mi sono messa a contare i secondi da quanto mi hai detto che oggi saresti tornata.- Oh, e la sua risata? La più bella che avessi mai sentito. –Ah, non credo proprio che tu possa mai battermi. Io ho contato ogni singolo secondo che ci ha separate da giungo ad oggi.- le diedi una leggera pacca sulla spalla e scherzosamente cadde all’indietro. Restammo più di un’ora sedute là a raccontarci le cose accadute in quel mese. Mi era mancata davvero, perché è così che ci si sente quando hai qualcuno di cui ti fidi davvero: non puoi farne a meno. Non puoi evitare di sorriderle o di piangere con lei. E in quel momento non potevo pensare ad altro che a noi, e quel noi, lo speravo in un per sempre. Riaprii gli occhi, sbattendoli incredula. Il viso pallido di Hayley era davanti a me. Anche lei stava piangendo e del mascara nero le colava giù per le guance mischiato alle lacrime. Non potei far altro che guardarle gli occhi azzurri, mentre lei soffermava lo sguardo sui miei e mi asciugava il viso con un fazzoletto di carta. –Paige, io so bene quanto mi odi in questo momento, e ti capisco. Odio me stessa ogni volta che ho guardato Daniel e l’ho baciato, fregandomene di ferirti. Ed è stato questo il mio errore: dimenticarmi di te.- la sua voce era debole, sembrava quasi un sussurro, e non riusciva a guardarmi negli occhi, e per quanto fosse nervosa, fece in mille pezzi il fazzolettino che mi aveva asciugato il viso. –Invece non capisci. Perché se avresti capito allora non saresti andata a letto con lui più di una volta. E io, io… odio me stessa per averlo conosciuto.- la mia lingua prese il comando di me stessa e sparò quelle parole con disprezzo. Daniel era ancora lì sul letto a guardarsi le mani. Non aveva mosso un singolo dito. Lui non stava combattendo per me, non mi aveva nemmeno chiesto scusa o guardato negli occhi. Era solo scappato dalla mia migliore amica per continuare a ferirmi. Hayley stava crollando: il suo viso era completamente rivestito da lacrime di mascara e da quelle lentiggini marroncine che con il mascara colato quasi non si vedevano. Sembrava quasi che ci tenesse a me, ma aveva commesso un errore imperdonabile, e io non potevo fare finta di niente. Ma sapevo, che se sarei rimasta ancora a lungo lì, a guardarla piangere, avrei ceduto e sarei corsa fra le sue braccia, dimenticando tutto. Dovevo andarmene. Mi voltai e mi spedii dritta verso la porta, ma una mano calda mi tenne stretta a se. Mi voltai, sapendo bene che il viso che avrei visto era quello della mia migliore amica, ma non fu così. Il volto serio di Daniel era impassibile e il suo sguardo era fermo sul mio. –Possiamo parlare?- la sua voce era molto profonda, ma io non volevo cedere. Mi liberai dalla sua morsa e mi diressi nuovamente verso la porta. –Non ho più nulla da dirti, Daniel.- varcai la porta e le sue parole mi tennero ferma –Lascia almeno che ti spieghi.- mi voltai e guardai i suoi occhi verdi. Hayley si sedette disperata sul letto, su quel letto dove qualche minuto fa aveva detto al mio ragazzo che io non lo meritavo. Dove qualche minuto fa, stava per commettere un altro, ennesimo sbaglio. Annuii silenziosamente e andai a sedermi accanto a Hayley, e vedendomi, quasi sorrise. –Allora.. la sera che ci siamo conosciuti è stato il giorno dopo la festa di Metty Camb e..- Hayley lo interruppe –Ricordi quando ti dissi che alla festa di Camb, presi una sbronza e il giorno dopo mi ero trovata con uno nello stesso letto?- evitava il mio sguardo e io annuii silenziosamente. Alla festa di Camb erano andati a letto insieme. Il giorno prima che tutto cambiasse. Daniel riprese a parlare –Così, beh, non demmo peso alla cosa, perché pensammo che non ci saremmo mai più rivisti..- Hayley continuò –Ma tu lo conobbi e..- Daniel riprese –Mi feci conoscere Hayley. Discutemmo sul non farti sapere nulla ma.. continuammo diverse volte a ritrovarci nello stesso letto..- Hayley parlò ancora -Così senza dare troppo nell’occhio mi misi con Liam, che ovviamente non sa nulla.- mi dissero quella storia come se fosse una favola, come se fosse solo una barzelletta senza senso. Ma il senso c’è l’aveva, ed era doloroso. –Noi.. avevamo intenzione di dirtelo già dalla seconda volta ma..- Daniel si bloccò, non riuscendo più a parlare, così Hayley ne riprese il comando e si voltò verso di me prendendomi le mani –Paige io so che ci odi e so bene che non ci perdonerai mai. Ma sappi che io non mi perdonerò mai per ciò che ho fatto. Non mi perdonerò mai di essermi approfittata di te.- le sue lacrime le impedirono di continuare e in quel momento, la voglia di abbracciarla stava per impadronirsi di me. Ma non era semplice dimenticarsi ciò che si ha visto con i propri occhi. Ma non era nemmeno così semplice costringersi a cancellare i ricordi più belli che si ha della tua felicità. Lei.











Allora, buon salve a tutti *-* Questo pezzo credo sia abbastanza particolare, forse perchè prima Hayley parla molto male di Paige e subito dopo non fa altro che adularla. Beh, ovviamente (forse, chi lo sa) c'è qualcosa sotto di mooooolto grosso u.u Dovrete scoprirlo, non dirò nulla almeno per ora :'D alla prossima <3
 
  
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