Giorno
4 – Alternative Universe
Petali blu
Era
solita sedersi accanto alla finestra con in mano un pezzo di stoffa, ago e
cotone; stava lì a osservare le nuvole per ore intere, o forse solo pochi
minuti. Poi ammirava i peschi in fiore e pensava che la primavera stava
arrivando e avrebbe dovuto continuare quel ricamo di fiori, così lo avrebbe
attaccato al suo cuscino, dando più colore a quella stanza troppo spoglia.
Gli
uccellini cinguettavano e il sole le accarezzava la pelle, e in quel momento
una signora sulla quarantina entrò nella sua stanza. Aveva i capelli biondo
sporco e gli occhi marrone scuro.
«C’è
una persona che vuole vederti» disse.
Sbatté
le palpebre e fissò l’uomo che in quel momento attraversò la porta. Era basso,
un bastone in una mano, e un libro e un mazzo di fiori in un’altra; il volto
era segnato dalle rughe e dall’età, le mani tremanti.
«Ciao,
Petra» la salutò lui, avvicinandosi lentamente a lei.
Lei
continuò a fissarlo e piegò leggermente la testa di lato.
«Sono
Rivaille, ti ricordi di me?».
Lei
sbatté di nuovo le palpebre, attorcigliando il pezzo di stoffa attorno alle
mani. «Rivaille… Rivaille! Ma sì, certo che me lo ricordo! Ciao!»
Lui
sorrise. «Ciao, Petra» ripeté. «Come stai?»
«Bene»
annuì. «Sta arrivando la primavera» disse, fissando il paesaggio fuori la
finestra.
«È
la tua stagione preferita.»
Lei
lo guardò, uno sguardo incuriosito. «Sto facendo un ricamo, così lo metto sul
cuscino poi. Ricamo dei fiori, i fiori sono belli.»
«Vero?
Ti ho portato dei fiori» disse lui, porgendole il mazzo. «Sono i
Nontiscordardime, i tuoi preferiti.»
Lei
gli sorrise e prese il mazzo, poggiandolo sul grembo e accarezzandone la carta.
«Ci
sono un sacco di uccellini che cantano, li senti? Sentili, fanno cip cip cip!»
«Li
sento» rispose. Prese il mazzo di fiori e lo poggiò sul davanzale della
finestra. Si mosse sulla sedia, raddrizzandosi. «Ho portato un libro, il tuo
preferito. Vuoi che te lo legga?»
Il
volto le si illuminò. «Sì! Ci sono i fiori e gli uccellini?»
«No,
ma ci sono i coccodrilli e i leoni.»
«Mi
piacciono i leoni.»
«Sì,
lo so.»
L’uomo
cominciò a leggere una, due, tre pagine. La donna prese l’ago e continuò a ricamare il pezzo di stoffa, il
pollice coperto dal ditale.
«Petra?»
la chiamò lui quando ebbe finito il primo capitolo, ma lei non si voltò. «Petra?»
ripeté, sfiorandole un ginocchio con la mano.
La
donna sobbalzò e lo fissò con gli occhi vacui. «Chi è lei?» chiese.
L’uomo
deglutì, chiuse il libro e le sorrise. «Ciao, Petra. Sono Rivaille, ti ricordi
di me?».
«Rivaille…
Rivaille! Ma sì, certo che me lo ricordo! Ciao!» rispose lei, sorridendo di
nuovo.
«Come
stai?» chiese lui.
Lei
piegò la testa di lato e sorrise. «Che begli occhi che hai.»
«Grazie.»
«Hanno
il colore delle nuvole quando sta per piovere.»
«Lo
dicevi sempre» mormorò.
Lei
non parve averlo sentito, perché chiese: «È un libro, quello? Di che parla?».
«Di
principi e guerriere.»
«Ho
sempre desiderato essere una guerriera.»
«Sì,
lo so.»
L’uomo
tossì nel fazzoletto di seta.
«Tu
hai una moglie?»
Si
prese un momento prima di rispondere: «Sì.»
«È
bella?»
«Bellissima.
Non ho mai visto una donna più bella di lei.»
«E
la ami?»
«Ogni
giorno di più.»
«Me
la devi far conoscere.»
«Te
la posso presentare anche ora.»
Petra
si alzò e si guardò intorno freneticamente. «Dov’è?»
«Vieni»
le sussurrò, prendendole la mano e dirigendosi verso l’armadio. Aprì un’anta e
portò la donna accanto a sé, davanti a uno specchio.
«Eccola»
disse lui, indicando il riflesso.
«Che
bella donna» commentò lei. «Buongiorno, signora! È molto fortunata ad avere un
marito così bello e gentile.»
«Lei
è molto più bella di me» rispose lui, la voce spezzata.
La
donna si voltò e si diresse verso la finestra senza dire una parola, lasciandolo
solo davanti al suo riflesso.
«Rivaille?»
«Dimmi,
Petra.»
«So
che ci conosciamo da poco, ma… io sono innamorata di te.»
L’uomo
sorrise. «Anch’io sono innamorato di te.»
«Sposiamoci,
allora!»
«Già
siamo sposati.»
La
donna rise, felice. «Davvero?»
«Davvero.»
«E
com’è stato il nostro matrimonio?»
«Meraviglioso.
Tu eri stupenda. Sei stupenda.»
«Sposiamoci
di nuovo!»
«Tutte
le volte che vuoi.»
«Per sempre?»
«Per
sempre.»
«Petra…
Rivaille non verrà più a trovarti» disse la donna con i capelli biondo sporco,
gli occhi lucidi dalle lacrime.
E
lei non capiva perché, ma seppe che la primavera non sarebbe mai arrivata.
«Chi
è Rivaille?»
«Qui
manca qualcosa.»
«Cosa,
Petra?»
«Dovrebbero
esserci dei fiori qui sopra» sussurrò, fissando il davanzale vuoto.
«E
ce li mettiamo! Quali fiori devono starci?» domandò la donna con i capelli
biondo sporco.
«Qualcosa
di blu…» mormorò tra sé e sé.
«Che
fiori devono starci?»
Petra
piegò la testa di lato, spiegazzando un pezzo di stoffa e sfiorando la
copertina di un libro che non riusciva più a leggere.
«Non
me lo ricordo» rispose.
Nontiscordardime:
ricordo; memoria; amore eterno; fedeltà perpetua.
Salve! Dopo due shot non angst, dovevo
per forza tornare alla carica con dolore e sofferenza.
In realtà questa storia doveva essere
completamente diversa. L’AU a cui avevo pensato era un altro, ma il modo in cui
l’avevo impostato necessitava di molti più dettagli a cui non potevo pensare
per mancanza di tempo.
Perciò, ho fatto una lista dei vari
possibili AU che potevo inserire… e bam! Amnesia!AU
Un po’ cliché forse, ma è stato bello
poterlo applicare a questa coppia. Bello ovviamente in senso metaforico, dato
che ho sofferto molto più di voi nello scriverla!
Spero che vi sia piaciuta, eventuali
commenti sono sempre benvoluti!
A domani con la prossima shot!
PhoenixOfLight