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Autore: SaMiNa    20/11/2013    1 recensioni
[Demi Lovato] [One Direction] [Selena Gomez] [Justin Bieber] [coppie varie]
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Los Angeles, College di Santa Monica: Uno sparo, un urlo, un incontro, un amore proibito.
In pochi secondi la vita può cambiare radicalmente.
Può portare la monotonia dell'abitudine ad un qualcosa di più entusiamsante ed eccitante.
Un solo momento, solo uno, può portare due estranei a diventare tutto l'uno per l'altro, portandoli a fregarsene delle regole.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
Le indagini proseguono ormai da una settimana. La polizia si dovette appoggiare all’FBI che ha mandato quattro agenti ad investigare, ma anche loro non erano ancora riusciti ad arrivare ad una conclusione, anzi non erano ancora riusciti a trovare neanche un indizio. In ogni caso erano ragazzi molto simpatici, specie perché a causa dei loro interrogatori ho saltato due interrogazioni di matematica, risparmiandomi un brutto voto in entrambi i casi. Gli agenti sono tutti e quattro dei bei ragazzi, o meglio uomini, e qualche mia compagna di classe ha già puntato gli occhi su di loro. Mi fanno troppa tenerezza. Stupide.
Selena è ancora scossa per l’omicidio della professoressa Holiday. Manca da una settimana da scuola, si è rinchiusa nella sua stanza e non fa altro che piangere.  Non so più come consolarla e mi fa sentire così male non riuscire a strapparle un sorriso. L’unica cosa che vorrei è che tornasse quella di un tempo e che si scoprisse chi sia quel fottuto bastardo che ha ucciso la professoressa.
-Demi secondo te troveranno mai il colpevole?- la mia amica non faceva che ripeterlo da una settimana. Era l’unico pensiero che le girava in testa. Le sorrisi annuendo, sperando che con le mie risposte affermative si calmasse un po’
-Vedrai che non appena arriverà l’FBI, quel bastardo verrà fuori- tentò di sorridere e si asciugò le lacrime.
-Forse dovremmo chiamare Justin… non sa nulla ancora- Justin Bieber il nostro migliore amico. Ho sempre pensato che lui e Selena formassero una coppia stupenda, ma quei due non vogliono darmi ascolto. Ad ogni modo le sorrisi, parlare con Justin le avrebbe fatto sicuramente bene. Avrebbe trovato il modo per farla sorridere anche in punto di morte. Per questa sua capacità sono sempre stata un po’ invidiosa. Selena è la mia migliore amica, la conosco da quando ancora non avevamo denti, e volevo essere io a strapparle i migliori sorrisi, ma l’importante comunque è che qualcuno lo facesse.
-Ti lascio parlare con lui allora… vado in biblioteca- Selena annuì e mi sorrise grata. Sapevo perfettamente che, quando era al telefono con il biondo, non velava nessuno nei dintorni. Però continuava a ripetere di non essere interessata a lui se non come amico.
Sorrisi al ricordo del nostro incontro con Bieber. Come al solito eravamo in ritardo e Selena stava parlando di quanto fosse affascinante Johnny Depp nel suo ultimo film. Eravamo in primo, e il professor Cowell ancora non si era rassegnato ai nostri ritardi, per cui stavamo cercando di arrivare il prima possibile in classe.  Non appena girammo l’angolo andammo a sbattere con questo ragazzo, non molto alto, e i capelli castani, quasi biondi, completamente davanti gli occhi. A causa dell’impatto cademmo tutti e tre a terra, ma mentre Sel e Justin caddero sull’asfalto, per me c’era una bellissima pozzanghera di fango ad aspettarmi. Lo maledissi, ma poi grazie a lui saltai l’interrogazione di matematica. Così piano piano l’invincibile duo era diventato l’invincibile trio, anche perché togliersi Justin Bieber dalle scatole era praticamente impossibile. 
Arrivai in biblioteca ancora prima dell’apertura, come al solito. Inizia a girovagare oer la piazza andandomi a prendere un gelato nell’attesa che i minuti passassero e la bibliotecaria facesse il suo ingresso.  Non amavo molto la scuola e a dire il vero on amavo molto neanche i libri, insomma non ero la classica ragazza che potrebbe uscire di casa per comprare solamente un libro, a meno che non sia scritto da un autore inglese. Adoro la letteratura inglese è così diversa.
Gli inglesi sono diversi. Così tranquilli, pacati, raffinati, in poche parole il mio esatto opposto.  Forse, è proprio per questo che amo il Regno Unito, la patria di Jane Eyre, Elizabeth Bennet, Hermione Grenger… tutti  i personaggi di fantasia che amo provengono da lì, come posso non amarla?
Dopo la quarta volta che passavo di fronte l’edificio, Bertha, la bibliotecaria, si decise ad aprire e mi catapultai dentro. Nonostante la luce ancora soffusa, riuscii a raggiungere l’angolo della letteratura inglese senza problemi. Ci ero stata talmente tante volte che ormai potevo raggiungerlo ad occhi chiusi.
Tralasciai Sherlock Holmes o i racconti dell’orrore di Edgar Alan Poe, ero stanca di sentir parlare di crimini e omicidi questo mese e mi diressi l’attenzione verso libri più tranquilli. ‘Dubliners’ di Joyce è quello che fa per me. Una raccolta di 15 racconti tutti ambientati a Dublino. Amo Dublino, mi ricorda la mia nonna e quella volta che mi ha portato lì.
Non sono sola, in genere questo lato della biblioteca è sempre vuoto. Osservai  il ragazzo lì presente con la coda dell’occhio. Dire che sia figo è poco. Mentre legge ‘Mrs Dalloway’ di Virginia Woolf sembra rilassato, ma gli occhi mostrano una certa agitazione.
Mi siedo osservandolo,ancora,aprendo lentamente  il libro appena preso.
-Ottima scelta-  ha un accento particolare, non è americano, direi più inglese.
-Grazie- alzai gli occhi verso di lui notando immediatamente il suo bellissimo sorriso. –Anche la tua- guardò il libro sorridendo e si sedette vicino a me prendendo il mio libro.
-Joyce, un genio è dir poco- osservai le sue mani mentre sfoglia il libro. Grandi mani che denotano forza. Iniziò a leggere qualche riga e capii che il suo accento non è inglese, bensì irlandese, affascinante. Restai parecchie ore ad ascoltarlo e la notte lo sognai menre mi leggeva qualche sonetto di Shakespeare.
Bello. Passai le ore del giorno dopo ad immaginarmi il misterioso ragazzo, sul suo possibile nome, sulla sua storia, su tutto… fregandomene dell’arrivo del nuovo professore.
-Salve a tutti- non badai minimamente alla voce maschile che apparteneva quasi sicuramente al nuovo insegnate di geografia. La verità è che proprio non mi interessava. –Sono Niall James Horan il vostro nuovo professore di  geografia- alzai lo sguardo, giusto per vedere che volto avesse, specie perché come il ragazzo del girono prima aveva un accento particolare. Rimasi quasi senza fiato vedendo che il ragazzo della biblioteca, quello che affascinato dalla letteratura inglese quasi quanto me, sia il mio nuovo professore.  Merda. Prometto solennemente di non portare più in giro le mie compagne di classe che vanno dietro agli agenti, perché cazzo, io ho fatto un sogno piuttosto spinto sul mio professore sta notte. Merda.



Finalmente sono riuscita ad aggiornare, vi chiedo umilmente perdono per questo enorme ritardo, il capitolo l'avevo pronto da un pezzo, ma non mi convinceva abbastanza quindi è stato lì fermo a marcire tra la polvere (?).
Spero di non avervi deluso.
Rispetto al prologo fa veramente schifo, ma era l'unica idea meno decente per questo capitolo.
Il secondo (terzo) è nettamente migliore (Rispetto a questo non ci vuole molto :P)
Quindi spero di non avervi deluso così tanto da avervi fatto prendere l'idea di abbandonare la storia.
Dal prossimo capitolo inizierà il racconto vero e proprio.
Questo prendiamolo come il capitolo palloso che tutti i libri hanno.
Che ne dite?
Ad ogni modo fatemi sapere ci tengo alla vostra opinione :)
Baci
-Sara XX

 
  
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