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Autore: leli_n    20/11/2013    2 recensioni
L'orfanotrofio, un ambiente particolare, dove nessuno si augurerebbe di stare, ma dove noi ci abbiamo trovato qualcosa... forse un semplice amico? Forse la felicità? O forse il vero amore?
Noi figli di nessuno.Abbandonati a chissà quale tortuoso destino.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ANONIMOUS
 
Oh you know, you know, you know
Id never ask you to change
If perfect is what you’re searching for
Then just stay the same


        Gli orfanotrofi. Luoghi strani. In cui finisci per motivi strani. Dove trovi persone strane.
Qua dentro siamo tutti anonimi. Noi non conosciamo fuori e FUORI non conosce noi. Le uniche volte che usciamo noi figli di nessuno, sono quelle poche volte che andiamo in qualche museo, o a comprare qualche vestito per tutti con i soldi che riceviamo dallo stato. Siamo ventisei. Ventisei ragazzi abbandonati alla loro sorte. Ventisei ragazzi dal futuro segnato solo per la nostra reputazione. Altri sono stati adottati… inconsapevoli del fatto che non sarebbe cambiato nulla, che sarebbero stati trattati lo stesso come malati di lebbra da cui tutti vogliono star lontano.
Non lo dico tanto per dire, lo dico per esperienza. Non sono una ragazza con problemi particolari, né fisici né tanto meno mentali. Il mio vero ed unico problema sono i miei genitori. Come fa una persona ad essere IL PROBLEMA se neanche la hai conosciuta!? Me lo sto chiedendo da questi lunghissimi sedici anni. Loro sono il MOTIVO STRANO per cui sono finita qui dentro. Non che mi dispiaccia, perché questa è la mia casa ormai, le suore sono adorabili, i più piccoli mi vedono come una sorella maggiore; ma ogni tanto sorge il dubbio spontaneo del “come sarebbe stata la mia vita se loro non mi avessero abbandonata??”. Fin dalla tenera età veniamo educati in modo umile, onesto e sincero, e crescendo con quest’ideale, siamo cresciuti piuttosto bene, ansi direi… decisamente bene; anche se le pesti ci sono comunque, come me e Niall.
Niall. Niall è un ragazzo più grande di me di un anno. Io sedici lui diciassette. Inizialmente ci facevamo i dispetti più crudeli a vicenda, ma un giorno di quattro anni fa, qualcosa è cambiato se io adesso sono qua a parlarne. Era la mattina di Natale, e tutti avevano ricevuto dei regali, da qualche lontano parente, da qualche amico là fuori. Tutti eccetto io. Mi rinchiusi nel dormitorio, mettendomi sotto le coperte a piangere silenziosamente. Non piango molto spesso, ma quando lo faccio mi sfogo di tante cose represse. Quella era stata solo la ciliegina sulla torta. Nessuno si era accorto della mia assenza, eccetto lui, ed in questo momento non so dire se è stato il miracolo di Natale o la Divina Provvidenza, ma lui venne da me quella mattina, nonostante io la sera prima gli avessi fatto uno dei miei soliti scherzi. Venne, alzò piano le coperte e si coricò in parte a me. Mi strinse forte a se e cominciò a darmi piccoli bacetti fra i capelli facendomi le carezze. Mi girai sotto le coperte, senza guardarlo negli occhi e lo abbracciai anch’io, continuando a piangere contro il suo petto. Una volta che mi fui calmata ci sedemmo appoggiati al muro. – Heii… ho io una cosa per te…- mi disse in modo dolce. Lo guardai negli occhi azzurro cielo che sembravano sorridere e lui si mise davanti al viso un maglione di lana rosso semplice. Me lo porse, e non esitai un secondo ad indossarlo. Da quel momento custodisco gelosamente quel maglione, e nonostante siano passati quattro anni lo indosso ancora, e ogni volta che me lo vede di sopra sorride e mi abbraccia.  Da quel Natale Niall è la mia famiglia. Da quel Natale suo fratello manda due regali… uno per me ed uno per Niall, che poi alla fine ci scambiamo.
-ciao Snow- furono le sue prime parole quella mattina, quando ci risvegliammo nella sala tv, dove eravamo sgattaiolati dopo l’orario di controllo. Chi è Snow?? Sono io Snow. Sono Snow Cleang. Non so neanche se sia il mio vero cognome. Sono alta… anzi sono bassa un metro e sessanta, ho degli inutilmente lunghi capelli castani, ho degli occhi verdi che hanno delle sfumature sul beige… piuttosto normali anche questi,  sono abbastanza magra, visto che sono celiaca ( pure questa mi doveva capitare) e la carnagione candida da tipica inglese – buongiorno Niall- gli risposi prontamente dall’altro capo del divano, visto che ero sveglia da più o meno mezz’ora a ripensare a come ero finita sul divano con uno mezzo intontito – Ragazzi… ma quante volte vi devo dire che non dovete addormentarvi qui!?-  dalla porta sbucò Suor Mate talmente assonnata da parlare ad occhi chiusi.
- tante volte per quante lo rifaremo Suor!!- le risposi io andandole in contro e scoccandole un bacio sulla guancia. Lei era la più giovane tra le suore qui dentro ed anche se le altre sono amichevoli e comprensive, lei è la più simpatica.  – vabbè visto che siete svegli andate a comprare qualcosa da mangiare per tutti, il piccolo Joe questa notte non ha dormito e non ho dormito neanche io!!- Joe è il più piccolo, l’ultimo arrivato, ha si e no un anno e due mesi, l’hanno lasciato davanti la porta stile Harry Potter, come ne ho visti tanti qui dentro. – e per favore… potete portarvelo?? Non vuole proprio dormire…- continuò lei con la sua voce limpida. – Certo dia qui…- lo presi in braccio e il piccolino mi sorrise… andai in cucina per scaldargli un po’ di latte e glielo diedi nel biberon.
 
- Niall vuoi prendere qualcosa anche per me??- gli intimai seccata visto che aveva riempito il carrello di cose che non posso mangiare. – scusa… è che non so cosa prenderti…-  mi rispose lui forse sincerante dispiaciuto mentre il bimbo seduto sul seggiolino del carrello giocava con le cose lì dentro. – ma quando sei seduto vicino a me e mangiamo, hai gli occhi tappati di prosciutto?? Anche un po’ di latte va bene… tanto le altre cose per il pranzo e la cena ci sono ha detto Suor Mate- gli risposi mentre stavo attenta che il bambino non si facesse male con la lattina di tonno. – E latte sia!!- esclamò lui euforico.
 
-Sai pensavo che il nome Snow… è strano…- se ne uscì Niall mentre eravamo nella piccola stanza adibita a biblioteca dell’edifico. – lo so… probabilmente mia madre era una di quelle che ha partecipato a “non sapevo di essere incinta” poi ha guardato fuori dalla finestra, nevicava, e siccome non capiva se fossi maschio o femmina, tanto era ubriaca, mi ha dato questo nome che tanto è unisex…- gli risposi io poco interessata continuando a leggere il mio libro, di cui avrei dovuto fare la recensione per l’indomani ed ero solo alla quarta pagina. – Però ti sta bene… sai??- lo guardai interrogativa- si insomma… non ti vedrei con il nome di Sonia, da l’idea di una bomba sexy, nè tipo Matilde mi da l’idea di una bruttina con gli occhiali e l’apparecchio che ha sempre il naso tra i libri…-  mi rispose lui imbarazzato con le gote che danno sul rosso.
- Niall stai parlando troppo…- gli dissi riabbassando gli occhi sul libro. – Ma nel senso che…- buttai il libro sul tavolo, mi avvicinai a lui e gli posai un bacio sulle labbra calde e morbide, che ormai conoscevo alla perfezione. Ah ecco… prima non sono riuscita a finire la storia. Quella mattina di Natale, dopo avermi consolata ed avermi fatto sorridere mi ha baciata. Perché? Non lo so. Ma sono contenta che lo abbia fatto. Non ci baciamo molto spesso, ma quando lo facciamo è sempre una cosa speciale… particolare… unica
Ma alla fine a voi di FUORI che importa? Noi siamo solo anonimi.
 
  
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