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Autore: Shiromi    20/11/2013    0 recensioni
La storia parla di un ragazzo e di suo fratello che un giorno, per colpa di un assedio, dovettero scappare dal proprio villaggio natale.Il loro viaggio li porterà a nuove conoscenze, a nuove amicizie e a nuovi antagonisti. Alex è un ragazzo dai poteri eccezionali che un giorno dovrà condividere con il mondo deltiano per sceglierne il destino...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mistero del ragazzo delle navi

 

“ Mi sembra passata una vita dopo questo viaggio, ora giuro che se non mangio qualcosa, rischio di lanciare raffiche di vento in giro e non sarà divertente fidatevi! ” Lamentò Veram

 

“Su ancora un po' di pazienza, qui vicino c'è una locanda lussuosissima, dove servono dei piatti di nodlam. Aspettare ha suoi frutti Vem ricordatelo! “ Consolò il vecchio Ogima.

 

Erano passati 2 giorni dopo l'ultimo scontro ed effettivamente il gruppo non aveva mangiato moltissimo. Alex e Dasimo, che da ragazzi avevano vissuto in un villaggio di campagna, rimasero affascinati dalla bellezza della città. Vi era molta gente, luci e lampioni sparse ovunque, per non parlare dei nastri colorati che abbellivano i palazzi all'interno del porto. Tutto ai loro occhi appariva magnifico, ma il loro stomaco, frenava la loro voglia di visitare la città prima di aver mangiato un bel piatto caldo alla locanda.

 

Cosi si avviarono alla locanda

“ Salve vorremmo dei piatti caldi e 2 stanze per la notte.” Chiese Ogima alla locandiera

 

“ Certo nessun problema, preferite mangiare subito o vi facc...” La locandiera non fece in tempo a finire la frase che Veram le si lancio davanti urlando

“ Preferiamo mangiare subito!!! Adesso, ne ho bisogno, faccia in fretta la prego!!!”

La locandiera sbigottita e spaventata al tempo stesso, corse verso la cucina, dicendo al cuoco di preparare immediatamente quattro piatti di nodlam, uno possibilmente in versione più grande.

“ Prego seguitemi, vi faccio accomodare mentre aspettate i vostri piatti.” Il gruppo seguì la ragazza, Alexander sembrava molto divertito da questa situazione, mentre Dasimo e Ogima stavano arrossendo molto dall'imbarazzo.

La locandiera si fermò a parlare un po' con i ragazzi.

“ Allora che ne pensate di Tsuchigo?”

 

“ È una città molto grande, ma soprattutto molto luminosa e accogliente.” Rispose Alex

 

“ Beh ovviamente è luminosa per via del ragazzo...” Ribatte la locandiera

 

Il gruppo si fece molto incuriosito da quest'ultima frase, la locandiera appariva un po' intimorita mentre pronunciava quest'ultima frase.

 

“ Vedete si racconta che tre anni fa, quando Tsuchigo era in un periodo di decadenza, le strade erano molto buie a causa dei pochi fondi per illuminarla, cosi un giorno un ragazzo di circa l'età di quel ragazzino, inciampò su di una corda che di conseguenza sganciò un carico molto pesante dritto dritto sopra il povero fanciullo. Il ragazzo non riusci a sopravvivere. Si narra cosi dunque che il suo spirito giri ancora per Tsuchigo, cercando disperatamente di ritrovare la via di casa.”

 

“ E la città ora ha i fondi per mantenere tutta questa luce durante la notte?” Chiese Dasimo

 

“ Effettivamente no, però preferiamo tenerla accesa cosi che il ragazzo non... beh non... faccia fare una brutta fine a qualcun altro...”

 

Alex spalancò gli occhi “ Com'è possibile che una persona defunta faccia del male agli esseri viventi, ma soprattutto un ragazzino, che fa male a della gente innocente...”

 

“ Difatti si sono state tre le sue vittime, ed erano tutte brave persone...”

 

Il racconto della locandiera venne interrotto con l'arrivo del cuoco.

 

“ Eccovi servita la nostra specialità di casa, mangiatene pure quanta ne volete!”

 

Il tavolo era pieno di cibo pane acqua e una bevanda rossastra che solo Ogima e Dasimo potevano bere, potremmo definirla vino, ma non aveva esattamente gli effetti dell'alcol, di fatti era più simile al caffè. La bocca di Veram era in costante movimento mentre Alex, fra se e se, pensava a come fosse possibile che uno spirito uccidesse liberamente gente innocente, ma più che altro si chiedeva come fosse possibile che gli spiriti esistono. Qualcosa lo tormentava, c'era perforza, secondo lui, qualcosa che non quadrava.

 

Finirono tutti di mangiare, Veram si diresse verso la camera da letto che avrebbe diviso con Ogima mentre Alex, chiese a Dasimo di accompagnarlo in giro per la città a dare un occhiata. Ogima sparì subito dopo la cena.

 

“ Fratellone, questa storia mi puzza voglio indagare.”

“ Hai ragione Alex, c'è qualcosa che non mi convince in questa storia, non che la locandiera stesse scherzando, si vedeva nei suoi occhi che era sincera, ma mi sembra strano che uno spirito, che secondo me non esistono, se ne vada in giro a uccidere persone...”

 

“ Concordo pienamente con te, andiamo a chiedere informazioni in giro e andiamo a visitare il luogo dell'incidente.”

 

Cosi i due fratelli, scesero per le strade della città chiedendo alle persone, cosa sapessero riguardo lo spirito del ragazzo. Molti lo chiamavano il ragazzo delle navi, perché si diceva in giro che fosse figlio di un marinaio, non molto ricco. Si fecero dire dove accadde l'incidente da delle guardie del posto, che però dissero loro di stare molto attenti, poiché questa era una questione seria.

 

Il luogo era in una zona di scarico merci, e vicino ad un muro vi era una lapide con molti fiori ed una corda appoggiata li davanti. “ Qui giace Arim, figlio di Jalish. Ricordiamo questo ragazzo per la sua audacia e la sua volontà. Riposa in pace. I tuoi cari.” Recitava la lapide.

 

Alex e Dasimo dopo aver studiato attentamente ciò che vi era scritto sopra la lapide, si accingettero a cercare risposte su dove si trovasse questo tale, Jalish, padre di Arim, per chiedere a lui di persona qualche risposta. I due fratelli chiesero informazioni a molte persone per tentare di capire dove abitasse Jalish.

 

“ Scusi, un informazione. Conosce per caso un certo Jalish gentile signore?” Chiese gentilmente Alexander

 

L'uomo si girò impaurito e comincio a correrre.

 

“ Fratello forse lo abbiamo trovato, rincorriamolo!” Urlò Dasimo

 

Cosi si misero all'inseguimento di quest'uomo. Costui era molto abile, si faceva largo fra la gente come se niente fosse e a quanto pare utilizzava un damon no somo. Utilizzando la sua dote riusciva ad arrampicarsi velocemente sopra le case, seminando quasi i due fratelli.

Alex non aveva ancora un fisico sviluppato come quello del fratello, cosi, rallentò

 

“ Dasimo... ech ech... io mi fermo continua e porta giustizia in questo porto...”

 

Dasimo si girò, con un sorrisetto rassicurante e continuò l'inseguimento.

 

“ Sei con le spalle al muro Jalish non puoi più scappare! Dovrai darmi un po' di risposte, riguardo Arim!!!”

 

“ M-ma tu chi diavolo sei, e cosa vuoi da me... se chiedi informazioni su mio figlio vuol dire che non sei una guardia del solidamon...”

 

“ Cosa centra Darsom in tutto questo, su parla! “

“ Io voglio solo vivere tranquillamente la mia vita, ho già perso un figlio e mia moglie si è suicidata dopo l'avvenuto cos'altro volete. Mi avevate promesso.... Lo avevate promesso!!!”

 

Jalish posò le mani al terreno e scatenò un onda d'urto per terra che fece crepare il muro di un palazzo. Dasimo non riusciva a tenersi in piedi, fu costretto ad usare il mimaso no somo su Jalish per farlo svenire. Un fascio di luce fortissimo usci dalle mani di Dasimo e dopo questo ne consegui un fulmine dal colore quasi dorato. Jalish cadde a terra e Dasimo prese il suo corpo privo di sensi per portarlo alla locanda.

 

“ Dici che è ancora vivo..?” Domandava ansiosamente Veram

 

“ Si non ho dubbi il suo cuore batte ancora.” Rispose Ogima

 

“ Certo che però hai un po' esagerato Fratellone, eh!”

 

“ Scusate, non ho trovato altra soluzione se non questa.”

 

Lentamente gli occhi di Jalish si riaprirono, mentre le sue orecchie ascoltavano i preoccupati discorsi delle persone a lui sconosciute che gli stavano attorno.

 

“ Do-dove sono..? Chi si-siete voi?”

 

“ Sei alla locanda Lovengarm, questo ragazzo, di nome Dasimo, ti ha portato qui dopo averti colpito duramente con il suo no somo, mi scuso in anticipo da parte del ragazzo. Io sono Ogima, il ragazzo alla mia destra è Veram e il ragazzino è Alexander, mentre Dasimo, credo tu lo conosca già... Non siamo qui per farti del male, vogliamo solo delle risposte.”

 

“ Quindi se voi non siete guardie, ne uomini del solidamon chi siete.”

 

“ Noi siamo il gruppo Ogima diretto per la spelndida città di Suijima per vedere l'incoronazione del prossimo anno del Faron Suij.”

 

“ Allora andatevene via non voglio voi, devo fare quello che loro mi dicono, se no mia moglie e mio figlio non torneranno mai in vita!”

 

“ Jalish è assurdo pensare che le persone tornino in vita, chi ti ha detto un assurdita del genere?”

 

“ È stato Maljigraf, una guardia d'onore del solidamon.”

 

“ Lo sapevo che c'era di mezzo quello stron...” Ogima fermò la bocca di Veram

 

“ Su Vem c'è un ospite non essere sgarbato, comunque posso sapere cosa ti ha chiesto di fare?”

 

“ Mi ha dato una lista, e mi hanno ordinato di uccidere le persone che vi erano scritte sopra. In cambio avrebbe riportato in vita Arim e Risal...”

 

“ La resurrezione non esi...”

 

“ Si che esiste!!!! Lui me l'ha mostrata!!! Ha riportato in vita mio figlio per qualche secondo poi lo ha riposto sotto terra...”

 

Tutti rimasero sbalorditi dalle parole di quest'uomo disperato, andava fatto qualcosa.

 

“ Va bene, ti credo. Però devo chiederti un favore....”

 

Passarono tutti la notte in locanda e la mattina seguente

 

“ Bene Jalish ho visto che hai portato morte anche a quest'altro povero disgraziato, la resurrezione dei tuoi cari è molto vicina.”

 

“ Grazie sommo Maljigraf però prima che io uccida la prossima vittima vorrei rivedere mio figlio ancora una volta, la prego...”

 

Maljigraf si mostrò scocciato ma accettò la richiesta di Jalish. Si avviarono al cimitero ove era sepolto il gracile corpo di Arim. Maljigraf punto le mani a terra, davanti alla tomba, sussurò una formula e poi improvvisamente la terra si apri e il corpo del ragazzo usci dalla bara. Arim si avvicino lentamente, passo dopo passo verso suo padre. Jalish si chinò e pose le braccia attorno al figlio. Jalish si mise a piangere.

 

“ D'accordo ora basta, torna dentro piccolo Arim.” Disse Maljigraf

 

Il corpo piccolo e fragile del ragazzo venne catapultato dentro la bara che si chiuse insieme alla terra. Faceva molto freddo nonostante la bella giornata di sole.

 

“ Ora vai Jalish e porta a termine il tuo compito se vuoi rivederli!”

 

Jalish si inchinò e poi si allontanò dalla zona. Ogima e Dasimo osservarono tutta la scena mentre Veram e Alex si accorsero subito che Maljigraf utilizzò un Futorun no somo. Jalish raggiunse il punto pre stabilito dal gruppo. Ebbene si l'incontro fra Jalish e Maljigraf era un piano per osservare come potesse quest'ultimo resuscitare i morti...

 

“ Avete visto, mio figlio è uscito dalla bara e mi ha abbracciato, lo ha resuscitato!!! “

 

“ Mi spiace dirtelo in modo cosi freddo ma, Maljigraf ha usato un futoron no somo per far sembrare vivo il corpo di tuo figlio.... Non so esattamente come ha fatto, ma l'aria fredda e il movimenti delle sue mani, dimostravano la mia teoria. La resurrezione non esiste, mi spiace. Devo ancora capire però perché ti sta facendo uccidere quelle persone innocenti...”

Spiegò Ogima, riflettendo sulla sua ultima frase.

 

Jalish con aria abbattuta cercò di darsi una spiegazione a tutto ciò, perché lui...

 

“ Jalish so che sei scioccato da tutto ciò ma dobbiamo capire cosa stanno cercando di farti fare... Noi ti copriremo dalle guardie, sappiamo che per la famiglia si posso fare certe pazzie, quindi dacci una mano a capire questa cosa e seppelliremo questa storia per senza e tu ne uscirai pulito, almeno quasi... Va beh in fondo quel che è fatto è fatto...” Ogima con queste parole colpì dritto al cuore di Jalish che si mise una mano sulla coscienza e si decise a collaborare con il gruppo di Alexander. Tornarono tutti alla locanda e si misero ad esaminare le varie caratteristiche delle vittime. Dasimo aveva qualche sospetto...

 

“ Allora da quello che ho potuto notare mentre uccidevo le vittime è che sapevano usare più di un elemento, avevano una fascia di età fra i 14 e i 25 anni ed avevano quasi tutti un odio sfrenato e una paura per il solidamon, qual è la vostra teoria?” Chiese Jalish

 

“ Io ho già una teoria, già da quando avevo messo piede in questa città avevo cercato di cercare informazioni riguardo il solidamon. Darsom sta cercando di eliminare tutti i possibili futuri Faron Suyj in modo da poter diventare egli stesso Suyj. Fa tutto ciò perché egli non possiede il Kimimaso no somo completo ma come me è in grado di utilizzare solo il mimaso no somo. Penso che quella lista sia tutta di persone che detengono il Kimimaso no somo, ancora non so come fanno le guardie d'onore del solidamon ad identificare tali detentori ma, se sono in quella lista avranno sicuramente dei sospetti o qualche oggetto che li identifica istantaneamente senza l'uso del test dei quattro elementi. Comunque per non perdersi in discorsi troppo articolati, credo che abbiano usato un civile per uccidere queste persone per due validi motivi.

Il primo hanno usato un civile facile da manovrare, chi più di un padre/marito può essere disperato se gli viene data la dimostrazione che i propri cari possono tornare in vita? Per questo hanno scelto te.

Il secondo motivo, che probabilmente vi siete già chiesti è che è più sicuro usare un civile, più tosto che una guardia d'onore per fare il lavoro sporco. Nel caso l'assassino fosse scoperto e risultasse una guardia d'onore del Solidamon scoppierebbe una guerra civile a Suyjima per la successione del Solidamon stesso. Mentre nel caso fosse scoperto un civile, verrebbe arrestato e giustiziato e il solidamon ne uscirebbe chiaramente pulito.”

 

“ Sono stupito dalla tua capicità investigativa Dasimo, comunque la penso esattamente come lui” Disse Ogima molto stupito e fiero di Dasimo

 

“ Ragazzi senza di voi io avrei continuato a commettere questi reati orribili, vi ringrazio per avermi aperto gli occhi, ma devo commettere un ultimo omicidio... Uccidero quel 'infame di Maljigraf.” Disse Jalish

 

“ Noi verremo con te!” Disse Veram

 

“ No devo andare da solo, è una questione fra me e lui...”

 

“ Ma non puoi ti ucc..” Veram fu fermato da Ogima che con un gesto fece capire a Vem che questa non era la loro guerra. Jalish avrebbe dovuto combattere da solo questo nemico, oppure no?

  
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