CAPITOLO IX: Rats
Kabuto raccoglie il ragazzo
e lo riporta nella sua stanza. Pulisce le tracce della fuga e controlla la
situazione.
-Fortunatamente nessuno ha
notato nulla e nessuno si è svegliato…-. La mattina seguente Sasuke si
risveglia di colpo nel letto urlando –Hitomi !!!-. Si
guarda attorno ma non vede nessuno. Solo la sua buia e
oscura camera. Sospira. Scende dal letto –è stato solo
un sogno…-. Esce dalla stanza e nota alcuni ninja all’interno e fuori la camera
di Hitomi, mentre altri corrono un po’ dappertutto lungo il corridoio –che sta
succedendo??- chiede guardandosi attorno.
-Ben svegliato, mio caro-
risponde Orochimaru, avvicinandosi a lui da un lato con calma e inquietante
tranquillità. Sasuke si gira e nota l’uomo che a prima vista non riconosce: infatti ha appena cambiato corpo per poter allenare al
meglio il ragazzo –Orochimaru…- dice a bassa voce –che sta succedendo ??-
chiede stizzito e preoccupato.
-Ratti…- risponde lui con
un sorriso diabolico e maligno –Ratti ??- replica
Sasuke non comprendendo le parole dell’uomo. –Ratti. Un sudicio ratto che avevo come cavia è riuscito a fuggire nella notte ma i miei
uomini l’hanno inseguito immediatamente e soppresso- risponde Orochimaru con un
sorrido di diabolica soddisfazione e cupa compiacenza, sottolineando le ultime
parole con la voce. –Seguimi e vedrai tu stesso di cosa si tratta…- continua a
dire, facendo strada a Sasuke lungo il corridoio, fino ad arrivare alla porta
del laboratorio di Kabuto. Orochimaru bussa alla porta e Kabuto immediatamente
apre ai due. Il suo volto angosciato e disperato,
macabramente velato nella sua maschera di pura indifferenza, modella da
Orochimaru stesso. Per la prima volta quella maschera, leggermente
scostata dal volto, mostra la sua amarezza per ciò che era
successo. I due entrano nel laboratorio, dove Sasuke aveva
tanto visto Hitomi lavorare su cadaveri e sperimentazioni umani insieme
al suo “fratellone” Kabuto. Lì, in quella gelida stanza, file di uomini lottano tra la vita e la morte, in nude barelle,
con solo un velo a coprire la loro insana morte. E, in fondo alla stanza, un grande letto dove per due mesi era rimasto vuoto e prima
ancora ospitato dal giovane Kimimaro. E ora, in quel
letto freddo, un corpo giace privo di vita, con un velo bianco che ne copre il
volto. I tre si attorniano al letto. Orochimaru sorride felice, con un espressione di soddisfatta ma non meritata vittoria.
Kabuto osserva quel corpo nascosto con un’indifferenza che invano tenta di
sopprimere il dolore e la frustrazione. Invece Sasuke osserva i solchi che forma il corpo con il velo sperando, desiderando,
immaginando, sognando di tutto, tranne di vedersi davanti la certezza che ora
non potrò mai più dichiarare quel sentimento a lui nuovo e sconosciuto, dopo
aver assaporato per anni solo odio e vendetta.
-Prego,
puoi togliere il velo- annuncia
Orochimaru a Kabuto. Lui annuisce silenziosamente e scosta il velo dal volto.
Sasuke rimane prima paralizzato poi chiude gli occhi e alcune lacrime calano
lungo gli zigomi del ragazzo. Hitomi, nel suo gelido candore
cadaverico, i capelli mori che circondano il volto. Nuda, nel petto
ancora coperto dal velo, si notano le cicatrici dell’autopsia appena conclusa.
Non è uno scherzo di poco gusto. Hitomi era davvero morta e Sasuke non poteva
farci nulla. Stringe i pugni e abbassa lo sguardo. Non vuole vedere né pensare
più a quella tetra immagine. Ma eccola che torna sagacemente a galla, dando
sempre più sconforto al giovane Uchiha –Hi…hi…hi…Hitomi… Perché ???. singhiozza tra le lacrime che
calano. Orochimaru incrocia le braccia soddisfatto,
ghignando sadicamente. Sposta lo sguardo su Kabuto che, composto e in silenzio,
soffre nella sua indifferente solitudine –Kabuto- lo
chiama, facendolo avvicinare a sé –posso parlarti in privato ?-. Il ninja
annuisce e insieme ad Orochimaru si allontana dalla
barella –Mi dica Orochimaru-sama- chiede a bassa voce, riprendendo a stento il
controllo dei suoi sentimenti. Orochimaru lo scruta
intensamente a braccia conserte, emettendo qualche smorfia a bocca chiusa –Voglio
i risultati dell’autopsia- risponde seccamente alle parole del ragazzo. Kabuto
annuisce e ritorna alla barella. Raccoglie la cartella posizionata su un
tavolinetto metallico a lato; alza lo sguardo e osserva ancora una volta la
tetra scena. Hitomi che giace nel suo candido silenzio e
Sasuke, disperato in volto, che accarezza delicatamente la fredda pelle priva
di vita ed emozioni. Sospira e torna dal Sennin che lo aspetta con quel
sorriso di soddisfatta vittoria. Kabuto sospira e apre la cartella, illustrando
il rapporto dell’autopsia –Dagli esami risulta che Hitomi sia
deceduta intorno alle due e mezza di notte. La morte è avvenuta per
dissanguamento a causa di una profonda ferita riportata durante un
combattimento contro le nostre spie… -E dimmi Kabuto…- interrompe così la
spiegazione del ninja medico –è veramente lei…?- chiede inarcando leggermente
il sopracciglio.
Orochimaru è di un carattere
particolarmente amorale: secondo lui il bene non esiste. Esiste solo il comodo sue. Ma non si può, per
questo, definirlo uno sciocco, perché anzi, Orochimaru è molto furbo e sa bene
cosa succede alle sue spalle. Motivo per cui sono sempre ben
coperte. È a conoscenza delle abilità innate e involontarie (cioè che nemmeno lei è a conoscenza di avere) di Hitomi,
dovuto al forte contatto e uso della fonte a cui attinge involontariamente il
potere dell’Hokami. E sapeva benissimo degli effetti collaterali che crea a chi le sta intorno.
Kabuto alza lo sguardo,
incuriosito dalla domanda –Bhe… certo che è lei… Ho fatto i riscontri del DNA,
le impronte digitali, il sangue… tutto !! Purtroppo… è lei- risponde chinando tristemente il capo. Orochimaru
osserva schifato la putrida pietà del ragazzo. Gli tira con forza i capelli,
alzandolo da terra –O-oro-chi…maru-sama !!- dice lui
con le lacrime di dolore –Kabuto… ti ricordi cosa ti dissi il giorno in cui ti
affidai a Hitomi ?- chiede con volto irato. Kabuto annuisce a
stento –Si… Mi…mi…Mi avevate detto… di…- deglutisce –di controllarla…-
risponde a stento e ansimando faticosamente. Orochimaru insoddisfatto della
risposta, tira con più forza i capelli di Kabuto –e ??-
chiede il Sennin, pretendendo ora la risposta giusta –e… di non…- deglutisce
ancora, mentre le lacrime gli rigano il volto –legarmi a lei !!- risponde tutto
d’un fiato. Orochimaru molla la presa, facendo cadere a terra Kabuto. Si gratta
un poco il capo dolorante e si alza da terra –E dimmi Kabuto, tu hai rispettato
il mio ordine ??- chiede serio in volto. Kabuto
abbassa lo sguardo in silenzio. Orochimaru sbuffa irato e si allontana,
fermandosi un attimo ad osservare la pietosa scena e il cadavere di Hitomi. Si
è finalmente sbarazzato di lei, ma un qualcosa in lui manca. Si sente in parte soddisfatto e in parte scontento che quel sogno di
immenso potere sia svanito così all’improvviso, di come quella ragazza dalla
provenienza sconosciuta abbia rivoluzionato lui e tutto il suo mondo perfetto,
avvicinandosi a qualcosa che nemmeno la mente umana poteva raggiungere. Ma sa
benissimo che parte del suo potere non proveniva totalmente dall’Hokami ma
anche dalla sua forza d’animo, quella forza d’animo e voglia di continuare a
vivere e lottare così potente che mai Orochimaru aveva visto
in una ragazza all’apparenza tanto fragile. E allora… Com’è possibile che giaccia
lì in una barella d’obitorio ? Hitomi, perché sei
morta ??