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Autore: Raynella    21/11/2013    5 recensioni
"-buongiorno principessa!-disse ynhel con un insolita luce negli occhi-scommetto che ha di nuovo avuto quell' incubo....e non sospiri la prego, lo sanno tutti che i sogni delle famiglie regali sono spesso presagi; perché non me ne parla?-aveva uno sguardo quasi triste ma leawyn non rispose, era troppo presa dai suoi pensieri per badare alla cantilena che la dolce elfa le rivolgeva ogni mattina al suo risveglio, ma come poteva pensare che l' immagine di un elfo oscuro del nord e di uno silvano del sud che si tendono la mano per salvarsi dalla caduta di un burrone, nonostante i due popoli fossero rivali da oltre duemila anni, potesse essere veramente un momento del suo futuro mentre compiva non solo il suo destino ma anche quello del regno di serafin"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vita a palazzo Rasket
 

Quando Sath si svegliò aveva uno strano senso di nausea, gli girava la testa per l’intenso profumo dei ciclamini che ricoprivano il prato su cui era sdraiato “sonnifero a base di silicia, l’unico fiore che cresce al nord, sapevo che erano loro …”.
“Devo avvertire il sovrintendente“ si era subito detto e si era incamminato verso il palazzo.
 
Lampo. Leawyn cercò di aprire gli occhi: era legata ad una sedia e si trovava in piccola stanza, probabilmente le segrete di un palazzo di cui sospettava solo l’identità, in alto a sinistra vi era una piccola finestra rettangolare che proiettava luce all’interno della stanza ”piove …” rifletteva “a Famelyth non piove mai, sono …”
«Buongiorno principessa! - una voce dall’angolo buio dell’aula tagliò la riflessione - vedo che vi siete svegliata! Bene allora io non sono conosciuto per i miei bei discorsi quindi taglierò corto, noi vogliamo la pergamena».
Lampo. «quale pergamena?» aveva risposto l’elfa
«non fatemi arrabbiare non sono in vena oggi, sapete di cosa parlo, la pergamena della Dea … voi dovete darcela e dirci cosa vi appare scritto, allora vi libereremo - ci fu un pesante silenzio – va bene, sapevo che sarebbe finita così, guardie! » due figure sbucarono da dietro Leawyn e cercarono di tagliarla con dei coltelli “mi uccidono?” pensava mentre sentiva il sudore scenderle per la fronte.
«siete un idiota se mi uccidete non saprete mai cosa c’è scritto sul foglio!» aveva urlato in preda al panico rivelando senza volerlo di conoscere la pergamena e di sapere dove si trovasse; «uccidervi? – le guardie la slegarono – io non voglio ucciderla ma viziarla …»
«cosa?!»
«beh si voglio viziarla … mio padre ottiene tutto con la violenza ma uccidere una giovane ragazza mi sembra crudele così ho avuto il permesso di trattarla bene» aveva precisato la figura ancora avvolta dalle tenebre
«ma … eh … chi siete voi??» aveva aggiunto Leawyn dicendo la frase più sensata che le era passata per la mente,
«chi sono? Ma io sono Farkeld, figlio del re del nord conosciuto in tutto il regno per il mio carattere particolare, comunque avete tre mesi per consegnarci la pergamena. in questo lasso di tempo usufruirete dei privilegi di un elfo di corte ed alla fine, se si sarà trovata bene ci consegnerà ciò che cerchiamo »
Lampo. Leawyn era al quanto confusa, ma cercò di dire qualcosa che avesse senso in contrasto a ciò che  aveva appena sentito « il popolo del sud verrà a prendermi, Sath verrà a prendermi »
«il vostro ragazzo? per avere un esercito degno di schierarsi contro il nostro ci vogliono mesi, ed allora avremmo già ciò che cerchiamo. Ora basta con le chiacchiere, Lenhy portala alla sua stanza»
«subito signore!»
Si incamminarono per uscire ma poco prima di chiudere la porta alle proprie stanze e lasciarci dentro quel rifiuto di rapitore la principessa si rivolse a Farkeld «non pensate che sarò facile da addomesticare, anche io sono conosciuta per il mio carattere particolare …» e con un sorriso appena accennato si era lasciata dietro un altro luogo inquietante , “spero di non tornare laggiù mai più”.

Quando Leawyn gli passò a fianco percepì una strana sensazione di calore, diversa da quella dei soliti sud, era più potente e debole allo stesso tempo: in lei c’era più della piccola pergamena che cercava.
La prima mattina era la più dura, sveglia presto, bacchetto per la colazione ecc … alla fine andò tutto per il meglio.

L’elfa passava quelle sue poche ore libere in biblioteca per studiare come le era solito anche a casa sua, leggeva principalmente piantine del castello per orientarsi e magari trovare una via di fuga “non deve essere tempo buttato ricordatelo!”.

Una settimana dopo aveva preso il ritmo anche con le lezioni di armi a cui era appassionata ed equitazione; quella mattina fu svegliata dal suono dei cavalli scalpitanti e un gran chiasso di elfi esultanti: avevo preso un bellissimo stallone nero come la pece e lo stavano portando al recinto per scommettere su chi l’avrebbe cavalcato per primo.
Leawyn si vestì e scese velocemente le scale, voleva vedere la scena.
Arrivò velocemente in cortile e fu accolta da un pesante silenzio fino a quando
«Buon giorno principessa, scommette anche lei?»
«non avevo soldi quando mi avete rapita principe Frakeld»
«che freddezza! Come preferite allora godiamoci la visione»
Aveva chiuso l’elfo e le si era messo accanto, stranamente il principe sembrava quasi interessato a lei e la trattava come un amica di infanzia rispetto agli altri.
1, 2, 3 elfi provarono a cavalcare il puledro imbizzarrito ma senza risultato,
 «fantastico, tocca a me – aveva detto il principe – anzi .. perché no ci date un po’ di coltura del sud principessa? Come li addomesticate voi?» ecco la figuraccia che aspettava solo di infliggerle;
«va bene» aveva risposto con un sorrisetto i segno di sfida suscitando gli spettatori dei dintorni.

«non mi serve grazie» Farkeld le aveva offerto un frustino.
“concentrati …” si stava ripetendo, “vento, alberi, fischi d’idioti, zoccoli … zoccoli …” focalizzava la situazione poi all’improvviso aveva posato un piede sul recinto  con un balzo era finita sul cavallo che continuava a scalciare; dopo qualche minuto dove non aveva fatto altro che rimanere in equilibrio sulla bestia per sfinirla era scesa dalla groppa suscitando la curiosità del pubblico, si era messa davanti all’animale e li aveva sussurrato qualcosa nell’orecchio.
Lo aveva guardato negli occhi cogliendone la paura, lo aveva baciato in fronte. Lampo di luce, quello che era un cavallo nero come la pece per un istante era stato bianco come la neve, lo aveva purificato, riappacificato con il mondo.
Quando aveva staccato le labbra il puledro era di nuovo bruno ma gli occhi prima
come la notte ora era come il cielo.
Tutti esultavano “sapevo che in lei non c’era solo la pergamena” si disse Farkeld cogliendo l’entusiasmo dei suoi compagni a tale visione.


angolo autrice: ciao a tt!! voglio sl ringraziarvi perchè le visite continuano ad aumentare, grz davvero!! beh spero che questo "Farkeld" vi ispiri perchè l'ho rincontreremo moooolto, ok basta nn devo fare spoiler
scusate se i capitoli vi sembrano corti^^"
grz ancora e recensite
Raynella^^
  
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