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Autore: vanessa_    21/11/2013    3 recensioni
Coleen è una ragazza perseguitata dalla fastidiosissima idea di essere diventanta lo zerbino della sua migliore amica.
Harry è colui che grazie al suo aiuto potrà conquistare la famosa migliore amica dai capelli biondi.
In questo patto qualcosa potrebbe andare storto, Harry riuscirà a rubare un cuore. La domanda è "Quello di Coleen o di Alexandra?"
[Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=WY6EnCAxfhs]
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Ho per sbaglio fatto un danno al banner, sorratemi lmao)


capitolo 5.


Quella strana figura stava assomigliando sempre di più ad un uomo, ed infatti, quando inizò a correre, potei chiaramente capire che si trattasse di Styles.
-Che cazzo è successo?-domandò estremamente preoccupato ed aprendo lo sportello di Lexie, per poi iniziare a richiamarla per tentare di farle aprire gli occhi.
-Era nervosa ed ha premuto troppo l'acceleratore..-risposi con altrettanta proccupazione.
Mi disse di scendere dall'auto e così feci. Successivamente lo seguii fino alla sua auto, nel parcheggio della scuola. Reggeva fra le sue braccia il corpo di Alexandra.
Non voleva avvertire la gente dentro la palestra, fece di testa sua e ci portò al pronto soccorso.
Non appena varcammo la porta di quel posto letteralmente senza vita, due infermiere ci vennero incontro posizionando Lexie su una brandina e rimproverandoci.
Avremmo dovuto restare sulla strada e chiamare un'ambulanza. Harry non rispose con altrettanta tranquillità, infatti iniziò a sbraitare, insinuando che ha reagito in base a quello che gli sembrava più giusto da fare.
-Aspettate qui-ci avevano detto facendoci sedere su delle rigide e scomodissime sedie di fronte alla camera d'ospedale di Lexie.
-Tu..stai bene?-si degnò di domandarmi alla fine, interrompendo un interminabile silenzio. Annuii.
-Grazie-tossii quasi per nascondere quella parola che, evidentemente dentro di me, non volevo sentisse.
-Grazie a dio sono uscito prima da quella palestra e vi ho trovato io..-fu la sua risposta. Abbassò lo sguardo sul cellulare e scrisse qualcosa, forse un messaggio alla madre, per avvertirla che avrebbe fatto tardi.
I seguenti venti minuti li passammo in quell'ospedale, andando avanti e indietro e bevendo acqua in bottiglia dei distributori nei corridoi.
Eravamo entrambi vestiti con abiti eleganti del ballo, e spesso ci beccavamo di quelle occhiate da parte dei pazienti tremende.
Finalmente una donna sulla quarantina uscì da quella stanza. Ci alzammo velocemente dalle sedie, in attesa di notizie.
-Siete parenti?-ci domandò.
-No, siamo amici-risposi io.
-Posso dire a voi le condizioni della paziente?-rispondemmo prontamente di sì.
-La botta le ha probabilmente colpito il capo provoncando un danno cerebrale che le ha mandanto, come dire, in tilt il sistema nervoso-
-Scusi ed adesso come sta?-chiese freneticamente Harry.
-E' in coma.-fu la sua tranquillissima risposta.-Mi dispiace-aggiunse poco dopo, tanto per far sembrare la notizia meno grave di quanto già lo fosse.
Mi sentii una fitta allo stomaco. Non appena la donna rientrò nella stanza mi lasciai cadere a terra, nascondendo il volto dalle mani. Non smisi più di perdere lacrime, ignorando tutti gli occhi che mi fissavano in quella stanza.
Harry mi prese per le spalle, facendomi rialzare in piedi.
Poco dopo mi strinse a sé, sfregando le mani sulla mia schiena quasi per riscaldarmi e consolarmi allo stesso tempo.
-Starà meglio-mi sussurro poco dopo, ma io non dissi niente e sperai che il silenzio che seguì fosse servito come risposta. 
Ci risedettimo e non mi permise di allontanarmi da lui, rimasi stretta contro il suo petto a lungo, lasciando che le lacrime si consumassero lentamente. Qualche minuto dopo i genitori di Lexie arrivarono, e quando spiegai come il tutto fosse successo la madre si lasciò trasportare da un pianto disperato, mentre il padre rimase serio a fissarmi con gli occhi lucidi.
Il resto della notte lo passammo a camminare avanti e indietro, di nuovo. Tutti in ansia, in silenzio, a riflettere.
Harry mi disse che doveva assolutamente andare.
-Grazie di averci aiutato-riuscii a dire con il fiato appesantito dalle lacrime.
-Ti porto a casa..-fece per raccogliermi una ciocca di capelli ribelle, ma mi scostai freddamente.
-No..voglio restare con Lexie-tirai su con il naso e mi strinsi fra le mie braccia, cercando di consolarmi per conto mio.
-Andiamo Coleen, qui fa freddo e c'è la sua famiglia con lei..stare qui dentro ti farebbe solo stare peggio-
Rimasi in silenzio, di nuovo. Lui sospirò e si portò le mani sui fianchi.
-Non me ne vado se non vieni con me.-prese una posizione guardandomi severo. Continuai ad osservare il suo viso teso, affogando in quelle pozze verdi.
Sbuffai e mi arresi.
-E va bene, ma non voglio andare a casa..-
-Perché?-
-Mia mamma non c'è, non voglio stare da sola-
-P-posso stare io con te-accennò un sorriso impacciato.
Harry Styles imbarazzato; questa mi è nuova. Aveva lo sguardo perso ed incantato allo stesso tempo ed attendeva solo una mia risposta.
-..starai a casa con me?-
-Se ti può fare star meglio..-sollevò le spalle.
***

-Beh, questa è la mia dimora..-tolsi il cappotto e lo lasciai sul tavolo della sala pranzo.
-Ti mantieni bene, eh-commentò Harry imitandomi e continuando a guardarsi intorno meravigliato dagli affreschi sul muro variopinto.
-Papà è un uomo d'affari, e mamma ha il denaro nel sangue di famiglia..-gli dissi di seguirmi e salimmo le scale di legno lucido al centro del piano terra.
Passai da camera in camera, controllo sempre la sera che tutto sia al suo posto; è un'abitudine ora mai.
Harry mi seguiva come fosse un cane, ed osservava l'arredamento elegante di ogni singola stanza; affascinato.
Arrivammo in camera mia, ovvero l'ultima porta in fondo a sinistra. La tappezzeria era zebrata ed attaccate ad ogni parete c'erano svariate luci diffuse. 
Al centro della stanza si trovata un tappeto bianco di pelo; il mio letto era da una piazza e mezzo e a baldacchino, mentre quanto riguarda alla scrivania e l'armadio entrambi di legno scuro.
-Nella prossima stanza devo aspettarmi un trono?-scherzò Harry osservando ogni singolo dettaglio della mia camera da letto. Sorrisi.
-No, lo usiamo solo d'estate quello..-Harry rise di gusto.
Il suono della sua risata era qualcosa di davvero dolce, rimasi per una frazione di secondo ad ascoltarla sorridendo come un'ebete.
Pochi secondi dopo tornammo ad essere seri, ricordando il motivo di quella situazione.
-Allora...dammi un divano su cui dormire e chiamami quando hai bisogno-sorrise debolmente.
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Ero nel mio letto, indossavo una maglia larga e dei pantaloncini del pigiama, sul divano della mia stanza c'era Harry che già dormiva beato e si sentiva benissimo; russava profondamente.
Mi sentivo un po' a disagio; un mese non mi sarei mai immaginata di trovarmi in questa situazione, eppure ora ci sono dentro in pieno.
Mi voltai, e notai che Harry fece lo stesso. Potevo vedere il suo volto rilassato e leggermente illuminato dalla luce della luna.
Uno spettacolo alla quale avrei potuto assistere per sempre.


MACCIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAO.
ALLORA, DICIAMO CHE ALCUNE DI VOI MI HANNO CHIESTO DI LEVARE LEXIE DAI PIEDI E DIREI DI AVERVI ACCONTENTATE AHAHAHAHHA.
Poor Alexandra. (Preghiamo)
No okay.........................no.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e sorratemi se ci sono errori, ma rileggo molto distrattamente:(

 
  
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