Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: hinata 92    21/11/2013    6 recensioni
Tutte le Puellae Magi vogliono combattere le streghe?
Una no. Lei una strega la vuole diventare. E Kyubey ha deciso di accontentarla. Riuscirà nell'impresa?
Una storia scritta da un punto di vista molto strano e molto diverso dal solito... e con una grossa sorpresa sul finale!
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kyubey, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Destino beffardo

 

Quanto tempo era passato? Giorni, settimane, mesi, anni? Kasumi non lo sapeva, aveva perso il senso del tempo. Giorno e notte non avevano più importanza ora che poteva evitare di dormire. L’unica cosa che le importava davvero era la Soul Gem che pian piano si anneriva, lentamente… troppo lentamente, per lei. Solo un occhio ormai allenato come il suo ne coglieva le minime variazioni di sfumatura. E pensare che invece quelle delle Puellae Magi che aveva affrontato lo facevano così in fretta… perché erano tutte deboli, troppo deboli per affrontare lei. E tutte facevano la stessa fine, perché nessuna era risultata degna di elevarsi al rango superiore di strega.

Ormai la Soul Gem era più nera che verde, ma calcolando le sue dimensioni inusitate le ci sarebbe voluto ancora molto tempo prima di raggiungere il suo obiettivo. Soprattutto se continuava a incontrare avversarie di così poco valore.

 

«Ne sei sicuro, Kyubey

«Sì. In questa città c’è una Puella Magi impazzita. Tu sei la più forte in circolazione, ti chiedo di fermarla prima che commetta qualcosa d’irreparabile.»

La ragazza drizzò la schiena, orgogliosa: «Fidati di me. Non la lascerò agire ancora a lungo.»

E saltò dal muro diretta verso la sua avversaria. Kyubey esibì un sorriso malevolo e malsano.

«Bene, Kasumi, volevi un’avversaria alla tua altezza? Te l’ho trovata… e ora cosa farai?»

 

La ragazza in armatura si aggirava per le vie, impaziente, indomita e indolente.

«EHI, TU!»

Una figura che gli occhi di Kasumi non riuscirono subito a mettere a fuoco atterrò davanti a lei.

«Sei tu la pazza che uccide Puellae Magi come carne da macello?»

Dietro all’elmo il viso di Kasumi si allargò in un piccolo sorriso. Chiunque fosse, la Puella Magi di fronte a lei indubbiamente aveva stile e carattere.

La nuova arrivata era vestita da vichinga, con un abito viola fucsia, mentre impugnava un’ascia a doppio taglio.

«Mi hai sentito? Ti ho chiesto se sei tu che…»

«Sì, sono io. Qualche problema?»

La ragazza la guardò serissima: «E hai pure il coraggio di chiederlo? Kyubey aveva ragione, devi essere impazzita.»

Kasumi le rivolse un sorriso poco rassicurante: «Folle io? Mai stata così lucida, credimi.»

«Chissà com’eri prima, allora… chi sei?»

«Una futura strega. Puoi aiutarmi a raggiungere il mio obiettivo?»

«Che cosa stai dicendo?»

Kasumi gongolò: «Dunque non lo sai… meglio così.»

La Puella Magi piantò un piede per terra: «Non capisco le tue parole. Io sono Rin Shinubu, e sono qui per fermarti, in un modo o nell’altro!»

«Il tuo nome è interessante… significa “severa resistenza”, giusto?»

«Non sono qui per discutere di onomastica.»

«I nomi dicono molto, sai? In onore a un nome così carino ti dirò il mio… mi chiamo Kasumi Akumu

«Anche il tuo mi pare adatto, in effetti. “Nebbia dell’incubo”…»

Kasumi sorrise: «E ora che le presentazioni le abbiamo fatte…»

Nelle sue mani comparvero le mazze ferrate: «… vediamo di cominciare.»

Anche Rin sorrise: «Sei una che va subito al sodo, eh? Proprio come me.»

E corsero l’una contro l’altra, brandendo le proprie armi. La mazza e l’ascia s’incrociarono proprio davanti ai loro volti, mentre le due avversarie si squadravano con serietà e rispetto. Sì, entrambe l’avevano avvertito, erano tutte e due guerriere vere, nate per combattere, molto simili ma con obiettivi opposti. Quella era la battaglia che attendevano entrambe da una vita intera ed erano pronte a viverla fino in fondo.

 

Rin fece comparire un’altra ascia nell’altra mano e tentò di affondarla dall’alto nell’elmo di Kasumi, ma lei parò prontamente con un’altra mazza ferrata, tirando contemporaneamente un calcio sullo sterno della sua avversaria. Rin indietreggiò appena, senza apparentemente alcun segno dei colpi subiti. Kasumi la guardò sorpresa.

«Strano. Di solito le Puellae Magi a questo punto sono già a terra.»

«Dovrebbe avertelo detto il mio nome. Io sono più resistente. E più determinata.»

«Dubito di esserti meno per entrambe le caratteristiche. Ma io ho una cosa più di te, sai?»

In un lampo Kasumi le fu alle spalle.

«Io sono più spietata.»

E le diede un colpo direttamente al collo, con il preciso intento di spaccarglielo. La testa di Rin rimase per un attimo ciondolante, ma in un paio di secondi ritornò al suo posto.

«Disgustoso… sembri un giocattolo a molla.»

Rin girò la testa di centottanta gradi, con un sorriso inquietante: «Ogni Puella Magi ha una capacità speciale e io ho il controllo completo del mio corpo. Finora non hai visto nulla del mio potere.»

«Hai chiesto un potenziamento fisico, a quanto vedo…»

La Puella Magi vestita di viola annuì: «Ho sempre adorato i combattimenti, di qualunque genere. Karate, Judo, all’arma bianca, boxe, wrestling… più erano violenti e più mi piacevano. Ma ero gracilina, tremendamente debole fisicamente da non poter fare altro che guardare, così ho chiesto a Kyubey il potere di controllare completamente il mio corpo, così da poterlo potenziare a comando. Quando sono a casa sono la solita ragazzina debole e indifesa, così i miei non sospettano nulla… ma guarda cosa posso fare.»

Con una mossa da fare invidia a una contorsionista si allontanò dalla sua avversaria, poi allungò il suo braccio destro, che si gonfiò a vista d’occhio diventando il triplo dell’altro.

Kasumi ironizzò: «Quindi ti dopi?»

Rin fece ricomparire la sua ascia e senza il minimo sforzo tagliò in due un edificio disabitato.

«Sì.»

Kasumi sorrise: «Interessante…»

Rin la guardò con aria di sfida: «E il tuo desiderio quale sarebbe?»

«Il mio? Niente di speciale… sono solo invincibile.»

La Puella Magi la guardò interessata: «Invincibile? Mica male… una guerriera potenziabile all’infinito contro un’invincibile… suona come uno scontro epico.»

«E allora facciamo in modo che lo sia.»

«Molto volentieri.»

 

Fu una battaglia estenuante. Nulla del panorama intorno a loro venne risparmiato: strade, edifici, piante, tubature, lampioni, tutto venne abbattuto dalla loro furia.

Le due contendenti si divertivano letteralmente come folli, ignorando il tempo e lo spazio che le circondava. Esistevano solo loro e la loro lotta.

Rin si abbatté su Kasumi con una spallata e cercò di bloccarla, ma la sua avversaria si dimenava così tanto da costringerla a usare sia le braccia che le gambe, impedendole però di darle il colpo di grazia.

Fino a quel momento aveva portato i capelli cortissimi, ma in quell’istante le crebbero fino alla vita per poi animarsi e afferrare le asce.

«Ehi!!!»

Kasumi dovette ricorrere a tutti i suoi addominali per schivare il colpo.

«Diavolo, non credevo che potessi fare anche questo!»

Rin sorrise: «Ti ho detto di non sottovalutarmi.»

Dicendole ciò le balzò addosso attaccandola con quattro asce, due nelle mani e due afferrate con i capelli. Kasumi ne parò un paio, mentre lasciò che le altre due si abbattessero sulla sua armatura, senza ovviamente scalfirla. Rin fece sparire un’ascia dalla mano e le afferrò la coda di cavallo.

«I capelli lunghi sono inutili in battaglia, se non sai come usarli.»

E con un colpo di ascia glieli tagliò.

Kasumi balzò all’indietro: «Potevi dirmelo che volevi fare la parrucchiera. Senza offesa, ma il tuo taglio non mi piace neanche un po’.»

La Puella Magi lanciò verso la sua avversaria una mazza ferrata con una forza e una velocità incredibili, ma Rin le schivò con un balzo decisamente sovrumano.

«Cosa…»

La guerriera dall’abito vichingo era là, attaccata a un muro come un ragno. Era a quattro zampe e aveva allungato le unghie delle mani e dei piedi fino a renderle artigli, mentre continuava a brandire le sua asce solamente con i capelli. Quando parlò il suo sorriso fu reso più inquietante dai denti allungati, simili a quelli dei vampiri.

«Se non mi servono più le mani per le asce, posso sfruttarle per aumentare la mia agilità.»

Kasumi la guardò sprezzante: «Fatti sotto, bestia, io non ti temo.»

«Bestia? Non mi chiamavi così all’inizio della battaglia! Semplicemente, vedo che con te le armi tradizionali non funzionano.»

Kasumi lanciò una mazza ferrata verso l’unico lampione rimasto, distruggendolo: «E così non funzioneranno nemmeno quelle nuove. Come te la cavi al buio?»

Di tutta risposta due occhi rossi, con le pupille simili a quelle dei gatti, s’accesero nel buio: «Meglio di te di sicuro.»

Rin saltò più e più volte da un muro all’altro, per poi calare dall’alto addosso a Kasumi, che cercò di scrollarsela di dosso invano. La Puella Magi le morse la nuca, dove prima c’era la coda di cavallo, l’unico punto scoperto dell’armatura, e poi saltò via nuovamente.

Kasumi si portò una mano là dove era stata colpita. Non aveva nulla, né una ferita né una cicatrice, nulla. La sua invincibilità sembrava funzionare a dovere. Rin tornò alla carica, ma questa volta Kasumi riuscì a respingerla con le mazze ferrate e a farla atterrare in una pozzanghera d’acqua. La Puella Magi si rialzò furiosa, ma improvvisamente si bloccò, con lo sguardo fisso a terra.

Kasumi si avvicinò spavalda: «Allora, bestia? Ti arrendi?»

Ma Rin non l’ascoltava più. I suoi occhi erano solo per l’immagine che quella pozza d’acqua le restituiva. Un’immagine che non era la sua, che era troppo diversa da quella della ragazzina fragile e indifesa che era Rin Shinubu quando non indossava i panni della Puella Magi. No, Kasumi non si era affatto sbagliata nel chiamarla bestia. Quella figura riflessa non poteva avere altri nomi.

«S-sono io? Questa… sono io?»

Kasumi si fermò. La sua avversaria aveva ritirato gli artigli e stava di nuovo in posizione eretta, incerta. Cosa stava le succedendo così all’improvviso?

«No. No. Io non sono così. IO NON SONO COSÌ!!!»

Rin iniziò a muovere l’acqua della pozzanghera per cancellarne la figura mostruosa.

Kasumi si fermò, fece sparire le mazze e osservò la scena.

 

«”Tu non sei così” cosa?»

Rin la guardò sconvolta: «Io… io non sono un mostro.»

Kasumi le sorrise malevola: «E cosa saresti? Umana, forse?»

«Certo… certo che sono umana!»

La Puella Magi dall’armatura verde si avvicinò alla sua avversaria.

«Se è questo quello che credi… ti stai sbagliando di grosso.»

Rin alzò lo sguardo atterita.

«Tu non sei più umana da un pezzo. Come non lo sono io. Hai smesso di essere umana nel momento in cui hai stretto il contratto da Puella Magi.»

«No… no…»

«Quel corpo non è tuo. Il tuo vero corpo è quello che chiami Soul Gem

Rin evocò il gioiello, ormai quasi nero: «No… no…»

Kasumi ridacchiò: «Liberissima di non credermi. Ma allora perché ti è così facile modificare il tuo corpo? Perché non ti puoi allontanare mai dalla tua Soul Gem

La Puella Magi viola posò il cristallo a terra: «Tutte storie! Certo che posso allontanarmi dalla mia Soul Gem

«Dimostralo.»

Rin si morse un labbro, poi annuì e girò le spalle al gioiello. Passo dopo passo, battito dopo battito, respiro dopo respiro, la ragazza cercava di recuperare il ritmo del suo corpo che in mille trasformazioni aveva perso. Poi improvvisamente si bloccò.

«Non riesci ad avanzare più di così, vero?»

Il cuore di Rin iniziò ad accelerare. Per quanto si sforzasse, il suo corpo non voleva saperne di avanzare.

«Maledizione…»

«Non è una definizione adeguata. Una maledizione non si sceglie, si subisce. Tu hai scelto di diventare quello che sei…»

Le ginocchia di Rin cedettero e lei cadde a terra, svuotata.

Chi… cosa era diventata?

L’aspirante strega la guardò soddisfatta: «Noi siamo state create con il solo scopo di combattere e diventare dei mostri. Nulla di più, nulla di meno. Perché non accetti il tuo destino, come ho fatto io? È più facile, smetterai di soffrire e diventerai ancora più potente… ti eleverai a una forma superiore…»

Kasumi fece per avvicinarsi, ma Rin improvvisamente si rialzò, barcollante.

«Sai che ti dico?»

Il suo corpo iniziò a deformarsi a vista d’occhio.

«Hai proprio ragione. Se non sono più umana… se non sono più Rin Shinubu… posso anche smetterla di farmi scrupoli. Volevo un corpo per combattere? E allora che sia il migliore possibile!»

Kasumi arretrò spaventata. Voleva spingerla a trasformarsi in una strega, ma evidentemente la sua avversaria aveva travisato le sue parole, perché era diventata una creatura indefinibile, una via di mezzo fra un lupo e un toro, con una coda terminante in un serpente con cui afferrò nuovamente la sua Soul Gem.

La voce che uscì da quelle labbra non aveva più nulla di umano: «Ascoltami bene, Kasumi Akumu, perché queste sono le ultime parole che sentirai da me. Ho deciso di abbandonare tutto ciò che avevo umano, per dedicarmi all’unica cosa che so fare… combattere! Dimentica Rin Shinubu, la ragazzina indifesa, la Puella Magi… io non sono più lei…»

Ma mentre parlava, la sua Soul Gem, in silenzio, iniziò a creparsi e far fuoriuscire lentamente un fumo nero, che avvolse Rin nascondendola sempre più alla vista. L’ex Puella Magi sembrò non accorgersene neppure. Kasumi rimase immobile, con il fiato sospeso, ad ammirarla.

La Soul Gem si trasformò lentamente in un Greef Seed, mentre il corpo fisico perdeva sempre più tangibilità, fino a diventare…

« …una nuova strega… benvenuta, sorella.»

Kasumi la guardò entusiasta. Era magnifica. Era valsa la pena aspettare così a lungo una Puella Magi degna di diventare  una strega, perché sì, lei lo era davvero. E ormai anche lei…

Evocò la sua Soul Gem. Con tutto quel combattimento ormai doveva essere…

 

«Qualche problema, Kasumi

La ragazza fissò la sua anima sconvolta.

Kyubey sorrise: «Perché fai quella faccia?»

«Perché non è cambiato nulla?»

«Perché più di così non si potrà scurire.»

«Cosa significa? Mi avevi detto che bastava che usassi la magia!»

Kyubey mosse le code: «Ah, sì? Allora devo essermi dimenticato un dettaglio… sai com’è la vecchiaia, l’Alzhaimer…»

Kasumi lo guardò sconvolta.

«Per trasformarti in una strega devi perdere ogni speranza, ogni voglia di vivere, ogni cosa…»

L’Incubator fece un sorriso inquietante: «… e credi davvero che tu, che non desideri altro che diventare una strega, potrai mai diventarlo?»

Il mondo cadde addosso a Kasumi.

Kyubey si girò e si allontanò: «Mi spiace, Kasumi Akumu, ma per te non ci sono possibilità di realizzare il tuo sogno… per te come per nessun’altra.»

 

La ragazza rimase impietrita per un tempo che le parve infinito. Poi lanciò la sua Soul Gem urlando.

Era finito. Era tutto finito. Era diventata ciò che più odiava e non poteva fare nulla né per rimediare né per cambiare.

La nuova strega si avventò su di lei, famelica. Che facesse pure, dopotutto era meglio morire così, per mano della meravigliosa creatura che lei stessa aveva creato, che non rimanere tutta la vita una Puella Magi…

La strega l’avvolse con dei tentacoli spuntati da chissà dove, ma a Kasumi non importava. Non importava più di niente. La sua mente era vuota come la sua anima, abbandonata chissà dove dopo quel lancio…

 

La Soul Gem iniziò a pulsare. Con uno spasmo, s’annerì del tutto.

 

Kasumi era ormai una bambolina nella mani della sua avversaria. Le era sparita l’armatura, era rimasta solo la vecchia ragazzina indifesa. Perché era così che voleva essere, indifesa, così che il suo dolore avesse fine. Ma non era indifesa. Era invincibile, perché così lei aveva voluto essere. Se ne rese conto all’improvviso.

La strega non sarebbe riuscita a divorarla, l’avrebbe torturata all’infinito. E il suo desiderio sarebbe diventato solo la sua maledizione.

Pazienza, avrebbe passato l’eternità con la sua stessa creazione, a farsi torturare da lei fisicamente e psicologicamente. Perché non avrebbe mai smesso d’invidiarla. Mai.

 

La strega fece per inghiottirla, quando altri tentacoli neri e vischiosi avvolsero Kasumi, strappandola a forza dalla sua aguzzina. I viticci avevano spaccato violentemente il vetro della Soul Gem richiamandola a sé. Lei, che aveva chiuso gli occhi con l’intenzione di non aprirli più, non se ne rese neanche conto. Pensò si trattasse sempre della strega, che la stringeva sempre più forte, fino a che i suoi tentacoli non le trapassassero anche la pelle, il cuore, l’anima, fino ad annientare del tutto la sua coscienza, fino a…

Fino a…

…fino…

…a…

…a…

…a…

 

 

 

La nuova creatura aprì gli occhi. Non sapeva chi fosse, né cosa facesse lì. Sapeva solo di esistere per un motivo.

Portare distruzione, sofferenza e dolore. Quanto tanto ne provava lei.

E ancora di più.

Di più.

Di più.

Fino a che tutto sarebbe sparito. Fino a che tutto sarebbe stato sangue e morte, grida e disperazione.

Che bello.

 

Davanti a lei c’era un’altra creatura, tanto simile quanto diversa da lei. Anche lei con lo stesso obiettivo. Anche lei con lo stesso scopo di vita. Non sapeva chi fosse, ma avvertiva l’istinto di combatterla, come se fosse questo il loro destino. E anche lei provava lo stesso, lo avvertiva chiaramente.

«Chi sei?»

«Io… non ho nome… ma se proprio dovessi darmene uno… chiamami Ragnarok…»

La neonata strega avvertì nei suoi confronti come un senso di nostalgia. Ma aveva senso parlare di sentimenti per una strega?

«E tu, chi saresti? Stavo per mangiarti, quando all’improvviso sei diventata come me.»

«Non so di che parli, ma voglio abbatterti.»

«Lo stesso vale per me. Ma non mi hai risposto. Chi sei?»

La nuova strega, se avesse avuto un volto, avrebbe sorriso in modo inquietante e folle.

«Se proprio non puoi fare a meno di un nome… chiamami pure Notte di Walpurgis.»

 

 

E… questa non ve l’aspettavate, vero? Quanti di voi avevano capito che Kasumi era in realtà la strega che Madoka e Homura hanno affrontato mille e mille volte? Uh, quante mani alzate…

E vi lascio solo immaginare come possa aver reagito quando Madoka l’ha fatta tornare normale… XD

Prima di tutto vi ringrazio per l’enorme pazienza, so di essere in un ritardo pazzesco. Semplicemente volevo descrivere bene il combattimento tra Rin e Kasumi e poi ho avuto un po’ di impegni universitari. Intanto ringrazio PuffballOtagirl, darkroxas92 e Honoria_ per le recensioni, più Aki_Saiko, Ale_Victory_chan per averla seguita e tutti i lettori silenziosi.

Alla prossima!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Hinata 92

  
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