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Autore: Bella_Lily    30/04/2008    3 recensioni
Penso che il titolo dica abbastanza! Sarà una storia avvincente, come tutte quelle che narrano di Lily e James, perchè la Rowling ci ha raccontato così poco dio loro che noi possiamo dare spazio alla fantasia senza problemi! Si verranno a scoprire interessanti segreti, ma soprattutto verrete a conoscere una Lily completamente diversa da come l'avete sempre immaginata...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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un'estate da favola!
UN'ESTATE DA FAVOLA



Cari lettori, eccovi anche il terzo chap.
La storia si farà sempre più intrigante e piena di colpi di scena...
La nostra Lily si troverà a dover affrontare la sua più grande paura... scegliere il cuore o la ragione?
Il cambiamento e l'imprevisto sono le parole chiave di questo nuovo chap.
Perciò come dico sempre.....GODETEVI LO SHOW!!!!
Bacioni BellaLily
P.S. Recensite per favore!!!!




"Li...Ev.....EVANS???"
"Che cosa ci fai tu qui!" Riesco a dire dopo qualche secondo...
"Ehi! E' questo il modo di salutare! Siamo sempre più acidi! Io avrei iniziato con un bel: Comunque, sono in vacanza con la mia famiglia...tu piuttosto....WOW!!! Non ti avevo riconosciuta...mi sono detto non può essere lei e invece...WOW!!!"
"Ma wow che cosa? Non ti permetto di fare certi commenti su di me, capito!!" Non è possibile, non ci credo, James Potter in vacanza con la sua famiglia qui alla Bahia del Sol! E' assurdo! Questo è il mio rifugio, il mio nascondiglio...lui non può...lui mi ha visto ballare!!!! AHAHAHAHA!!!!! Ok,ok respira...inspira,espira,inspira,espira...
"Voi vi conoscete?" La voce incredula, ma allo stesso tempo eccitata di Esme mi desta bruscamente dai miei pensieri cosi rispondo d'istinto
"NO!!!"
Con mio orrore però, sento che anche James risponde alla domanda posta dalla mia amica.
"Si, andiamo a scuola insieme, come non vi ha mai parlato di me?"Il suo sorriso beffardo è sempre più ampio, si sta prendendo gioco di me!!???" 
 Esme e Sarita mi guardano incredule.
"Si o no?"
"Si." Mi trovo costretta a rispondere.

"Ohi Maria! Piccolo il mondo!" Esme è sempre più euforica, non capisco cosa ci sia di tanto divertente è una tragedia!!!
"Ola James!"
Sussulto. La voce di Javier mi gela il sangue nelle vene, come fa a conoscerlo??!!
"Ah! Eccoti Hélena non ti ho vista più dopo l'esibizione! Voglio presentarti il mio nuovo amico Jam..."
"Si conoscono già tranquillo e anche bene, VANNO A SCUOLA INSIEME!!" Si introduce subito Esme.
"No! Sul serio...non ci credo...dice davvero Hél?" Javier sembra ancora più eccitato degli altri.
"Hélena?" James sembra non capire il perchè mi chiamino con un altro nome.
"E' il mio secondo nome, è spagnolo perciò qui molti preferiscono chiamarmi così!" Rispondo guardandolo intensamente negli occhi. Quanto sono belli, profondi,intensi,espressivi, brillano, attraversati dalla luce forte dei riflettori del palco. Sento lo stomaco contorcersi piacevolmente. Mi è accaduta la stessa cosa la prima volta che l'ho visto sul treno di Hogwarts, prima che con tono arrogante si rivogesse a Severus...
"Tu hai un secondo nome, James?" Chiede Sarita imbarazzata cercando evidentemente di fare amicizia.
"Si, Christopher, mi chiamo James Christopher Potter!"
"Quindi anche tu frequenti la Grammar School di Lily, la scuola per secchioni, che strano non hai la faccia da studioso!" Afferma Esme osservando James con aria pensierosa.
"Gramm...sch...AH! Si certo...ehm...si, sono piuttosto bravo!"
Umhp! Pessimo attore! Insomma sono anni che vengo qui e devo inventarmi una bugia dietro l'altra per non farmi scoprire e lui in meno di un quarto d'ora di conversazione rischia di buttare tutto all'aria!
"Bè...ehm...Pot...James che ne dici se ci andiamo a fare una passeggiata, così magari ti faccio vedere il resto del villaggio!" Non riesco a credere che queste parole sono uscite davvero dalle mie labbra! Ma è un'emergenza devo allontanarlo al più presto da loro prima che scoprano che c'è qualcosa di srano...
Sorride maliziosamente.
"Certo...Lily"




Camminiamo in silenzio lungo il vialetto che conduce alla spiaggia, lui non smette di sorridere, mi fissa spudoratamente e ride, la situazione comincia a darmi sui nervi.
"Isomma ma la vuoi smettere di ridere!" sbotto.
"Ci credi al destino?" Mi domanda con aria pensierosa.
"Se pensi che io ti risponda: < si James, è il destino che ci ha fatto incotrare qui! Tu sei il ragazzo dei miei sogni, ma non sono mai riuscita a fartelo capire come avrei voluto > ti sbagli di grosso!!"
"Sai Lily penso che tu sia un pò presuntuosetta se ritieni che io pensi a te in ogni momento!
"Oh! Ma infatti non lo credo affatto! Hai avuto così tante ragazze che non penso tu ti possa ricordare nemmeno tutti i loro nomi!"
"Se cominciamo così alla fine dell'estate non ci arriviamo!"
"Tu non ci arriverai perchè io ti farò fuori prima!"
"Ahi! Acida e furba! Ma vedrai cara la mia bisbetica riuscirò a domarti!"
"Bisbetica io?!?!"
"Si, ma diciamo che se non parli non è la prima cosa che si nota di te!"
"Ah! E quale sarebbe la prima?"
"Se te lo dico poi dovrei chiamare un Auror tra i migliori come guardia del corpo per sfuggire alla tua furia!"
"Idiota, materialista, schifoso!"
"Ok, propongo una tregua...io la smetterò di fare battutine, tu di essere acida e...."
"No, io ho un'idea migliore perchè non ci ignoriamo, facciamo finta di non conoscerci e ci godiamo ognuno per conto proprio le vacanze?"
Sorride divertito, sembra che ogni cosa che dico accresca la sua ilarità!
"Non credo che possa funzionare ma se vuoi provarci...ok!"
"Bene!"
"Bene!"






Apro la finestra della mia stanza per far entrare la leggera brezza marina.
I raggi caldi del sole mi accarezzano dolcemente.
Dalla spiaggia poco lontana si sentono già le grida, le risate e il vociare dei bagnanti...
Respiro profondamente, quest'atmosfera mi mette dentro un'energia particolare, una carica positiva indescrivibile...
Rapidamente mi lavo e indosso il mio costume blu scuro.
Osservo per qualche secondo la mia immagine riflessa nello specchio e una leggera smorfia di disgusto increspa le mie labbra...neanche il mio fisico ha i tratti peculiari inglesi: non sono esattamente longilinea, diciamo che ho le mie forme...


Percorro lentamente la spiaggia cercando con lo sguardo l'ombrellone di Esme e gli altri...li individuo dopo poco, sono in acqua e giocano con la storica palla arancione! Sono anni che quel pallone ci accompagna nelle nostre avventure estive!
Sorrido e accellero il passo...oh cavolo! James è con loro, lo stomaco esegue un triplo salto mortale prima di tornare alla sua solita postazione. Sembra molto a suo agio gioca e scherza con Javier, Richardo,Rober, Esme, Sarita e Alejandra...
"Lily...Lily siamo qui!!" Esme si sbraccia cercando di farsi notare, pensa che io non gli abbia visti.
"Ciao a tutti!"
"Finalmente ti sei svegliata pigrona!" Sarita mi abbraccia affettuosamente.
"Ah! Sei tutta bagnata!"
"Suvvia quante storie, spogliati e vieni in acqua!" Detto questo si volta e con un tonfo si ributta in mare.
Il mio sguardo cerca nuovamente James che mi sorride maliziosamente.
Sospiro, ho il cuore che tamburella rumorosamente senza darmi pace...perchè mi fa questo effetto a me non piace James Potter, non l'ho mai sopportato, penso solo cose negative di lui eppure...
Ancora assorta nei miei pensieri mi tuffo con più eleganza di quanto mi sia mai capitato di fare...
"Pallaaaaaaaa!!!"
"Ahi!" Esme ride divertita insieme agli altri, mi ha lanciato la palla addosso di proposito!
"Eri distratta!" Esclama ancora ghignando.
"Ah! E' così, bene ora ti faccio vedere io!" Mi scaglio su di lei ridendo e comincio a spingerla delicatamente sott'acqua. 
"Se vuoi la guerra, guerra sia!" Aggiungo.
Coinvolti dalla nostra ilarità anche gli altri si uniscono al gioco...Esme smette di trascinare me per andarsi ad occupare di Rober; Javier è alle prese con le braccia di Alejandra che non vuole assecondare i suoi movimenti; Sarita e Rchardo...James...
Le sue mani sulle mie spalle...senza rendermi conto mi allungo verso di lui, gli passo una mano tra i capelli bagnati e lentamente accompagno la sua testa sott'acqua...lui rapidamente riemerge mi afferra dalle gambe e mi capovolge...ridiamo insieme come non era mai capitato...




Se c'è una cosa che non sopporto di questo villaggio è l'odiosa regola che prima delle quattro del pomeriggio le attività non possono ricominciare e bisogna rispettare un religioso silenzio a favore di coloro che vogliono riposare. Hanno perfino affisso su molte pareti e alcuni muretti un manifestino incorniciato, che reca la scritta in più lingue:
<
Il silenzio e la pulizia sono indici di civiltà. >
Ma chi è che vuole dormire di pomeriggio! C'è così tanto da vedere e da fare! Non capisco come si possa aver voglia di stare chiusi in una stanza, allungati su uno stupido letto e perdersi il calore del sole, la tranquillità del mare, un rifrescante e rilassante bagno nella piscina idromassaggio...
Quasi nessuno però è d'accordo con me! Così arrivata quest'ora mi ritrovo sola, seduta su una  delle panchine all'ombra della grande quercia secolare. 
"Ciao"
Sussulto, non mi ero accorta che stesse arrivando qualcuno...mi volto e...
"C-ciao" Balbetto imbarazzata. James mi sorride e senza esitare si siede accanto a me.
"Che fai qui tutta sola?"
"Niente...penso"
"A cosa se posso permettermi?" Ma chi vuole prendere in giro con questo tono da gentiluomo...
< se posso permettermi > come se io non sapessi che muore dalla voglia di saperlo.
"Al fatto che secondo me è inconcepibile perdere tempo a riposarsi quando ci sono cose più interessanti da fare! Io non dormo più di pomeriggio da quando avevo due anni!"
"Wow non avevo mai pensato che per qualcuno riposarsi potesse essere una perdita di tempo!" Mi risponde ridendo.
"No, intendevo dire che l'estate è fatta per divertirsi e che secondo me è troppo breve, bisogna quindi sfruttarla al massimo!"
"Giusto!" Afferma." Certo che questo posto è una vera favola! Io ho viaggiato molto con i miei genitori e posso dire che fino ad ora non ho mai visto niente di simile, la Spagna è davvero fantastica!"
"Già...ehi! Ho un'idea geniale! Guarda lì!" Gli sussurro indicando il custode della  pista di pattinaggio che esce, lasciando con aria distratta la sua postazione.
"Cosa?" Mi domanda con aria confusa.
Gli lancio un'occhiata d'intesa...
"Ehi! Ma tu chi diamine sei!!! E dove hai messo Lily Evans il prefetto perfetto che non infrange mai le regole??"
Un ghigno beffardo che tranquillamente potrebbe far concorrenza al suo, increspa le mie labbra sottili. "Solo perchè tu non mi hai mai vista non vuol dire che io non abbia mai fatto nulla! La differenza tra me e te è che io non infrango le regole in modo plateale,se faccio qualcosa cerco di tenerla nascosta per non finire in punizione!"
"Vuoi dire che qualche volta sei uscita di nascosto dal castello o sei andata in giro oltre l'orario?" James sembra davvero sconvolto, mi fissa con aria incredula...
Senza smettere di sorridere annuisco.
"Allora...ci stai o no?"
"Non so,non vorrei farmi riconoscere anche qui..."
"AH! Insomma  sei o non sei un Malandrino?!?!"
"Mia cara io sono il RE dei Malandrini!!"
Inarco un sopracciglio prima di rispondere con tono provocatorio "Bene allora è deciso?"
"Ah...puoi contarci dolcezza!!"
Sorrido soddifatta e prima di rendermi conto, gli afferro la mano e lo trascino dietro di me all'interno della pista...
 


"Cavolo! I pattini sono chiusi a chiave nell'armadietto!" Sospiro delusa.
"Come si vede che sei inesperta in questo campo..."
Inarco un sopracciglio e lo trucido con lo sguardo. "Oh! Grande re dei Malandrini illuminami tu, cosa dobbiamo fare?!?!"
James mi sorride divertito e indica un mucchio di pattini dietro il bancone."Ci vuole fortuna senza quella non si tira avanti nel campo del crimine!"
Questa volta non riesco a trattenermi e scoppio a ridere.
Sento la familiare stretta al cuore che mi invade. E' bello ridere con lui...
"Wow! Stiamo approfittando della svogliatezza di un custode che non ha voluto rimettere al loro posto dei pattini! Non pensavo che il segreto delle bande criminali fosse questo!"
 James prende un paio di pattini neri."Allora...ehm come si usano?"
"Aspetta e vedrai!" Afferro anche io eccitata un paio di pattini, tolgo i sandali e li indosso.
 James mi imita incerto...è bello condurre il gioco...
Entro nella pista e comincio a pattinare, leggera ed elegante...destra,sinistra,destra,sinistra...
Mi volto a guardare James che è appena entrato, si regge alla staccionata di legno, lo sguardo perplesso. Corruga la fronte come se stesse cercando di risolvere un difficile enigma, poi decide di lasciarsi andare...
"Non ci posso credere!! C-come è possibile che tu sai già..." E' assurdo scivola sulla pista agile e sciolto come se non fosse la prima volta...
"Allora, che ne pensi vado bene?" Domanda con tono arrogante di chi sa già la risposta.
"Umm...Vediamo..." Gli giro intorno come se volessi trovare un difetto a tutti i costi.
Appena gli sono alle spalle gli sussurro avvicinandomi all'orecchio "Voltati..."
Il suo viso e dominato dal solito ghigno beffardo "Che vuoi fare?"
"Niente!" Fingo con aria innocente e con una nota di indignazione nella voce.
Decide di voltarsi, come avevo previsto...
Gli infilo cautamente la punta del mio pattino tra i suoi, in modo da farlo cadere quando girerà...lui si volta e...
"Lo sapevo!" Sussurra. E prima che io me ne accorga mi prende dalla vita e mi trasporta a terra verso di lui...
Rido allungata sul pavimento liscio della pista "Lo avevi capito?"
"Si, dovresti stare attenta ai tuoi bellissimi occhi...ti tradiscono!"
 Lo osservo imbarazzata, ma senza distogliere lo sguardo.
"Allora perchè hai lasciato che io ti mettessi lo stesso lo sgambetto?"
"Per darti soddisfazione sembrava ci tenessi!" Afferma sogghignando.
"Ah! Questo è un affronto!" Cerco di rialzarmi, ma lui...
"Dove credi di andare?" Mi domanda lanciandosi dolcemente su di me...il suo profumo mi invade e un brivido mi attraversa. Distolgo lo sguardo impacciata...
"Cavolo, sta tornando il custode! Dobbiamo andarcene!" Lo respingo delicatamente, indicandogli l'omone grassoccio in lontananza.
"Come facciamo! Ci vedrà!"
"Calma! Lascia fare all'esperto!"
"Bè esperto forse dovresti darti una mossa! Dobbiamo anche rimettere a posto i pattini altrimenti  capirà che c'è stato qualcuno!"
"Seguimi!" La sua espressione è di puro divertimento, non sembra per nulla preoccupato, si mette a gattoni e avanza al bordo della pista.
"Ma che stai facendo!? Stiamo andando dalla parte sbagliata! Se proseguiamo di là non possiamo riportare i pattini nell'armadietto!"
"Ti fidi di me?"
Mi guarda intensamente, per la prima volta in modo serio. Nella sua espressione non c'è ombra di sarcasmo. Sono imbarazzata...non mi sembra di guardare negli occhi James Christopher Potter...c'è qualcosa di diverso in lui...
"D-dovrei?"
"Si! Forza, vieni giù o ti vedrà!"
Mi abbasso anche io affianco a lui, avanziamo rasentando il recinto di legno della pista.
Arrivati all'uscita opposta a quella da dove siamo entrati, ci togliamo i pattini e facendo meno rumore possibile usciamo.
Continuiamo a gattoni dalla parte esterna verso l'entrata principale.
Ho capito cosa vuole fare! Devo ammettere che è molto furbo! Io nel panico non ci avrei mai pensato!
Arrivati dietro il prefabricato, sede dello sfaticato custode, ci alziamo in piedi e...
"OH!" Il custode è davanti a noi, il cuore tamburella senza darmi pace. Ecco! Fine della mia carriera criminale! Rimango immobile, pietrificata...
Ha un'espressione persa nel vuoto, stanca...non sembra addirittura che ci abbia visto.
All'improvviso sento la mano di James sulle mie labbra, mentre l'altra mi cinge in vita e mi trascina dall'altra parte della struttura.
"Credi che ci abbia visto?" Mormoro.
"No." E' concentrato, cerca di captare anche il minimo fruscio.
"Da questo lato..." Mi fa segno con la mano di seguirlo.
Ripercorriamo il prefabricato al contrario, lentamente...
 Ci troviamo alle spalle dell'uomo, che è girato verso la sua piccola scrivania...
James afferra dalle mie mani il mio paio di pattini e insieme al suo gli appoggia delicatamente sul mucchio affianco alla porta.




"Ma come avete fatto!!!! E' assurdo che non se ne sia accorto!!" Esme è eccitata e stupita allo stesso tempo.
"Non ci credo!" Esordisce Sarita.
"Vi dico di si! E' stato divertente! Sempre meglio di dormire comunque!" Rispondo con una leggera nota di sarcasmo.
Ci troviamo sotto il mio appartamentino e aspettiamo che arrivino gli altri.
Il leggero venticello serale increspa il mio vestito blu scuro.
Dalla piazzetta giunge forte la musica.
"Ah! Eccoli finalmente!" Sarita indica quattro sagome distinte che avanzano verso di noi.
"Scusate il ritardo, ci aspettate da molto?" Domanda Javier.
"Bè abbastanza veramente! Solitamente sono le donne che si fanno aspettare!"Risponde Alejandra scherzando. 
"No, ora non è più così! Gli uomini sono molto più vanitosi delle donne, quelli che passano ore e ore davanti ad uno specchio sono loro!" Mi intrometto sogghignando. Javier e Richardo mi guardano truci scuotendo la testa, Rober invece annuisce sorridendo. Il mio sguardo però cerca quello di James, che non sembra per nulla interessato alla nostra discussione. I suoi occhi sono su di me...
"James?" Lo richiamo debolmente.
Lui senza ombra di imbarazzo risponde "Negherò di averlo detto, ma sono d'accordo con te! E' vero io curo molto la mia immagine, d'altra parte deluderei le mie fun altrimenti!"Ghigna divertito.
Tutti ridono. Tutti tranne io. Non voglio dargli questa soddisfazione! Che nervoso!
Ah! Le sue fun! Quelle oche! Licia Okyns presidentessa del Potter's fun club e capo cheare leaders durante le partite di Quiddich, Felicity Doson, Amanda Brown, Regina Dimon, Grace Cyrus e Jessica Stuart tutte membri della squadra delle cheare leaders...poi ci sono le ragazze delle altre case...
"Lily...Lily...Tutto bene?" Esme mi appoggia preoccupata una mano sulla spalla.
"Si tutto ok, stavo solo cercando di metabolizzare le stupidaggini che dice il vostro amico lì!"
 "Ma dai Lily, perchè te la prendi tanto!!! Stiamo scherzando tutti! E' un discorso senza filo logico! Era per fare una conversazione leggera!" Mi risponde Alejandra con enfasi.
"Ok!" Dico senza convinzione. Se solo sapessero com'è fatto davvero James! O forse sono io che mi sbaglio, sono io ad averlo giudicato secondo le apparenze, a non aver capito niente di lui...
Assorta nei miei pensieri non mi accorgo di aver seguito gli altri fino in piazzetta.
Mi ritrovo in mezzo alla gente, che canta e balla coinvolta dagli animatori sul palco.
L'immagine di James che abbraccia e trascina sulla pista da ballo una signora sulla quarantina, mi desta dal mio stato di trance.
E' una donna bellissima, alta e slanciata, indossa un vestito nero, molto elegante, che le scende dolcemente fino alla caviglia, con uno spacco sulla destra che lascia intravedere l'esile coscia.
Mi avvicino senza neanche rendermene conto,il cuore che batte all'impazzata...io non sono gelosa, perchè dovrei esserlo! Non ha senso! Ma perchè con una signora di quell'età, lui ha sedici anni, può avere tutte le ragazzine che vuole! E' troppo vecchia per lui! Potrebbe essere sua....ma si! Che sciocca come ho fatto a non pensarci potrebbe essere sua madre! Una vampata di eccitazione e imbarazzo mi pervade. Da un lato vorrei avvicinarmi e osservare la donna che ha messo al mondo il re dei presuntuosi, dall'altro mi sentirei in soggezione a parlare con lei...ma per quale motivo...perchè dovrei sentirmi in imbarazzo? Io non sono una persona timida...eppure....
"Oh! Lily eccoti qui!"  Cavolo! James è davanti a me insieme a sua madre e ad uomo che presuppongo debba essere suo padre. Il cuore martella nel petto, lo sento rimbombare nelle orecchie...
"E' lei?" Domanda con un sussurro la donna a James.
"Si! Sapete anche lei è di Grifondoro!"
"Piacere Eleanore Darley in Potter, sono la madre di James."Esclama con un gran sorriso, porgendomi la mano.
Sono terribilmente imbarazzata! Riesco a parlare solo dopo qualche secondo "I-il piacere è tutto mio signora Potter...i-io sono Lily Evans" Dico stringendole la mano titubante.
"Bè...non presenti tuo padre?" Domanda l'uomo a James.
"Perchè tu devi essere presentato? Non puoi fare da solo come ho fatto io!?!" La signora Potter si rivolge divertita al marito.
"Lui è mio padre Richard Potter." 
"Piacere signor Potter."  Sorrido impacciata.
Lui mi strige calorosamente la mano.
"Allora Lily...come mai anche tu in un villaggio babbano? Anche i tuoi genitori pensano che i luoghi frequentati da loro siano molto più interessanti e affascinanti dei nostri per le vacanze?"
Mi domanda indicando con lo sguardo la pista da ballo e accennando qualche passo di danza.
"Bè...non proprio...ecco io...s-sono babbana di nascita...i-i miei genitori non sono maghi."
Per quale motivo mi trema la voce? E' assurdo, non ho mai avuto nessun tipo di problema a dire che non sono una strega purosangue! E non sono mai stata così imbarazzata nel trovarmi difronte i genitori di un mio compagno di scuola...amico...amico?
"Oh Cielo! E' fantastico! Allora tu sai dirmi certamente cosa sono quelle?" La signora Potter indica con curiosità le grandi casse situate sotto il palco.
Sorrido dolcemente improvvisamente più rilassata. "Sono degli amplificatori, servono ad accrescere il suono della musica che proviene dall'impianto del DJ, oppure dal microfono del cantante sul palco. E' un pò come fare il nostro incantesimo
Sonorus... ha la stessa funzione."
"Oh! Che bello, quanto vorrei sapere tutte queste cose! Richard caro, te lo avevo detto che avrei dovuto fare quel corso di Babbanologia l'anno scorso!" L'espressione serena del signor Potter svanisce.
"Ma Elly tesoro,abbiamo già affrontato questo discorso, se andassi a fare un corso serale non ce la faresti, non avresti il tempo! Sei tu che hai voluto cominciare a lavorare per forza, quando con il mio stipendio e le nostre eredità facevamo già una vita da gran signori!" Il signor Potter non sembra essersi ricordato che siamo ai bordi di una pista da ballo e che ci troviamo nel bel mezzo di una festa insieme a tanta gente. La sua voce è carica di tenzione, a quanto pare l'argomento deve essere stato il causus belli di molti battibecchi.
"Mi annoiavo a stare tutto il giorno a casa senza potermi rendere utile per nessuna cosa, insomma tu hai voluto anche un elfo domestico! E poi, per tutti i folletti, a cosa servono i giratempo, se non a concedere più tempo a chi non ne ha abbastanza!" La signora Potter ha il volto panoazzo...
"Che ne dite di abbassare i vostri toni soavi? Avete per caso intenzione di gridare a tutto il villaggio che siete dei maghi e state litigando perchè esiste un corso di babbanologia che insegna tutto su di loro!"
I signori Potter cessano di guardarsi in cagnesco per rivolgersi con espressione incerta al loro figlio.
"Pensi che ci abbia sentito qualcuno?" Sussurra titubante il padre di James.
"No, la musica è troppo alta...e poi se vi avessero ascoltato lo avremmo capito subito!" Li tranquillizza il ragazzo.
"Noi comunque stavamo discutendo, non litigando tesoro!" La signora Potter sorride teneramente al figlio, pronunciando ogni sillaba con grande enfasi.
"Bene...vi lasciamo " James sorride divertito ai genitori. Poi si volta verso di me, passandosi una mano tra la folta chioma ribelle..."Mi concede l'onore di questo ballo signorina?" Mi dice inchinandosi e porgendomi la mano. Sul suo volto è riaffiorato il ghigno beffardo che lo caratterizza.
Mi viene da ridere,lo stomaco si contorce come attraversato da una potente e veloce scarica elettrica...ho sempre desiderato che qualcuno mi chiedesse di ballare in questo modo. Sarò anche patetica, ma sono stufa di mentire a me stessa, Esme ha ragione, io cerco il tradizionale principe azzurro,che arriva all'improvviso e conquista il mio cuore liberandomi da una torre incantata, custodita da un ferocissimo drago. Ovviamente non mi riferisco a James, non è sicuramente lui il mio principe, di questo ne sono certa...credo...
Tendo lentamente la mano verso quella di James. Lui la prende e la stringe delicatamente. Alzo lo sguardo che immediatamente incrocia il suo. Mi tuffo nei suoi profondi occhi nocciola che mi rapiscono. James indietreggia, trascinandomi delicatamente al centro della pista da ballo.





"Lily...Lily tesoro...amore alzati...è mezzogiorno! I tuoi amici sono venuti a chiamarti già due volte..." Il profumo di mia madre penetra dolce e delicato dentro di me. La sua voce inonda i miei pensieri, ancora lenti per il sonno. Sento le sue labbra delicate sulla mia fronte. Apro gli occhi con fatica.
"Sai Lily non mi piace che torni troppo tardi la sera!"
"Mmm...ma mammma sono tornata solo a l'una!" Mi tiro le coperte sopra il volto...non è la verità, non sono rientrata a l'una, ma non potevo andarmene prima...non mi sono resa conto dell'orario...ho ballato con James quasi tutta la notte...
"L'una...ne sei sicura signorina?"
"Mamma ti prego mi sono appena svegliata! Al momento non ricordo nemmeno il mio nome!" Mento spudoratamente...in realtà sono sveglissima.
"Per questa volta lascerò correre, ma che non accada mai più, sono stata abbastanza chiara?"
"Si mammina..."





"Sarita vuoi muoverti! Stiamo aspettando te!"
"E-eccomi...a-arrivo..." Corre velocemente giù per la discesa verso di noi.
"Era ora!" Esclama Esme impaziente. "Bene andiamo"
"Lily..."Sussulto è James. Non abbiamo avuto modo di parlare da ieri sera, non che sia successo niente di importante, è che se mi avessero solo detto due settimane fa che io e James non solo ci saremmo ritrovati qui in Spagna insieme, ma che avremmo ballato abbracciati fino alle tre del mattino, mi sarei messa a ridere.
"C-ciao..." Rispondo con voce flebile.
Lui mi sorride dolcemente, ma senza punta di imbarazzo. Si avvicina e mi sussurra all'orecchio "Allora mi vuoi rivelare il gran segreto...dove siamo diretti?"
Un ghigno beffardo increspa le mie labbra "Lo vedrai..." Bisbiglio.
Ci incamminiamo verso l'uscita del villaggio. Io ed Esme siamo in testa al piccolo gruppo, che ci segue sempre più incuriosito.
L'insegna < Noleggio Gaspar > brilla della luce riflessa del sole. Ci fermiamo all'entrata osservando i motorini e le bici esposti.
"Buon pomeriggio ragazze come state?" Dalla piccola porta esce Gaspar, un uomo sulla settantina, robusto,i capelli e il pizzetto una volta nerissimi, avevano da tempo lasciato il posto ad un bel brizzolato e ad una barbetta grigiastra incolta. Lui è il nonno che mi è sempre mancato; io non ho conosciuto nessuno dei miei due nonni. Il padre di mio padre è morto quando mio padre aveva sedici anni e mio nonno materno qualche mese dopo la mia nascita. Lui mi è stato vicino e mi ha capito sempre come nessun altro. Ricordo ancora quando mi insegnò ad andare in bicicletta...avevo paura ero caduta già un paio di volte e il ginocchio e i gomiti sbucciati sanguinavano...
< Coraggio Lily non mollare riprova, ci sono io qui con te, non aver paura, non devi mai essere insicura nella vita...ripeti con me: Io sono Lily Evans e non c'è nessuno al modo migliore di me! Avanti fammi vedere chi sei...>
"Bene grazie, e lei signor Gaspar?" Risponde cordialmente Esme.
"Arzillo come sempre fino a quando Dio vorrà! Bene, cosa posso fare per voi?"
Mi avvicino a lui e gli sussurro "Vorremmo affittare quattro scooter."
Mi osserva con espressione incerta, poi divertito bisbiglia "Perchè me lo dici sottovoce?"
"Perchè dobbiamo andare in un posto dove i ragazzi non ci hanno mai voluto portare, dato che lo trovano noioso, così abbiamo deciso di trascinarceli noi con l'inganno!"
"Bene! Terribilmente astute, mi piace! Vi farò anche uno sconto...paga il vostro arguto ingegno!"
Sorrido "Grazie Gaspar!"




Il vento accarezza dolcemente il mio viso e attraversa i miei capelli sciolti scompigliandoli. L'asfalto scivola rapido sotto le ruote della piccola moto, che fà scorrere velocemente le immagini del limpido e terso paesaggio. Le mani di James mi cingono dolcemente, le sento accarezzare la mia pelle. Guardo lo specchietto e osservo il suo volto...sembra confuso e privo di quella malizia che spesso lo caratterizza.
"Siamo quasi arrivati" Annuncio cercando di destare la sua attenzione.
"C-cosa ah...si!"
"A cosa pensavi?" Domando d'istinto.
"Se te lo dicessi non mi prenderesti sul serio..."
"Perchè? Mettimi alla prova!!" La mia voce suona come quella di una bambina capricciosa, alla quale non si sta dando l'importanza che desidera.
L'espressione del suo viso riflessa nello specchio torna improvvisamente quella di sempre...di scherno.
"Hai mancato la traversa dove hanno svoltato gli altri...dovresti stare più attenta!" Mi dice con tono canzonatorio.
"Lo sai che ti detesto!!!"
"Io invece non so come dirti che..."
"Eccoli!! Insomma Lily non è possibile hai avuto il coraggio di sbagliare strada!!" Sarita, Esme e Alejandra mi corrono incontro ridendo.
"Scusate è colpa mia la distraggo!" Interviene James beffardo.
"E quale ragazza non è distratta da te, James?!" Scherza Esme.
"Lo sapevo che ci avreste portato qui a tradimento!" Escama Richardo.
"Perchè che posto è?" Chiede James incuriosito.
"Il Talamo di Poseidone e Anfitrite...nido d'amore per antonomasia di tutta la zona!" Risponde Javier cantilenando ogni sillaba, come per evidenziare il suo disappunto.
"Quanto siete sciocchi non capite niente! Affacciati e osserva...il mare, l'orizzonte il fruscio delle onde che si infrangono sugli scogli..."Declamo con tono sognante,muovendomi leggiera, quasi danzando. 
 "Romanticona inguaribile!" Esme si rivolge a me sorridendo divertita.
 Rispondo con una smorfia e senza aspettare il consenso di nessuno mi incammino all'interno del boschetto.
Arrivata all'estremità del promontorio mi affaccio sul mare appoggiandomi al legno fresco della staccionata. L'ombra degli alberi mi sovrasta imponente, i raggi del sole penetrano timidi attraverso le loro chiome folte regalando colori fantastici alle foglie e al terriccio. Il venticello estivo trasporta il dolce profumo di muschio e salsedine. Chiudo gli occhi, voglio scolpire nella memoria il soave sciaquio delle piccole onde spumose del mare, che si infrangono sugli scogli sotto di me, l'immagine della meravigliosa distesa d'acqua di un azzurro intenso, talvolta spezzato dalle vele colorate delle barche. E L'orizzonte di un tenue colore perlaceo, così lontano, così inraggiungibile, quasi trascendente. Come si può rimanere indifferenti difronte ad una tale immensità? I colori,le luci,i riflessi,le ombre,i profumi...
Un fruscio distinto di passi alle mie spalle...riconoscerei quest'andatura sicura ovunque...
Io e lui soli nel posto dove ho sempre sognato di andare con un mio ipotetico ragazzo. E' così che doveva andare?
Sento il suo sguardo su di me...
"Spettacolare non è vero?"Sussurro voltandomi.
"Molto..."
 "Sai quest'estate mi hai sorpreso, sei diversa da come ti ho sempre vista...insomma ti ho incontrata ed eri su un palco a ballare un sensuale tango argentino, cosa che se non avessi visto con i miei occhi non  avrei mai creduto; per nulla pacata, ma piuttosto eccentrica e briosa, romantica e sognatrice...per non parlare della celestiale visione che regali in costume!"
Mi sento avvampare.
"Potevi fermarti a sognatrice l'avrei apprezzato di più!!!"Esclamo non riuscendo ad aggiungere altro.
Lui sorride e si volta a guardare il mare. Trascorrono lunghi minuti durante i quali la mia mente è come ghiacciata, congelata, paralizzata...
"Non lo sa nessuno che ballo...nemmeno le mie amiche..."Soffio infine.
Mi osserva sbalordito. I nostri occhi si incontrano e si mescolano, il suo sguardo mi avvince, una trepidazione repentina si impadronisce delle mie membra...
"E' come se avessi paura che mi guardassero improvvisamente in modo diverso, io sono l'amica spiritosa, allegra, pazza,ma...saggia e per nulla spregiudicata!"Pronuncio tutto d'un fiato.
"Ma tu sei così, Lily! Il fatto che fai questo tipo ballo non vuol dire che sei spregiudicata! Certo in Inghilterra non c'è il culto dei balli Caraibici, ma fanno parte di te, ballare fa parte di te e se loro sono delle vere amiche, come penso, capiranno,anzi ti dirò di più la troveranno una cosa molto affascinante!"
Mi sorride teneramente.
"Grazie James. Non ero mai riuscita a parlare di questa mia paura con qualcuno."Mi sento sollevata, libera, leggera, come se mi fosse stato appena tolto un pesante macigno dal cuore. La sua espressione così sicura,incoraggiante mi dona una forza nuova che non conoscevo. E' strano lui è l'ultima persona alla quale avrei mai pensato di rivelare il mio segreto e soprattutto che mi avrebbe mai potuto capire.
"Domani andrò insieme ai miei genitori a visitare la Barcellona Magica...e....i miei mi hanno chiesto se ti faceva piacere venire con noi...bè anche a me piacerebbe che tu venissi." Mormora senza guardarmi negli occhi.
"Sul serio...James dici davvero?" Dico con tono sommesso.
"Si, certo!"
"E' fantastico! Grazie! E' da tanto che volevo andarci, ma ci sarei dovuta andare da sola così ho sempre rimandato!" Senza riflettere lo abbraccio. Il suo profumo mi riempie, sento i battiti del mio cuore accellerare incontrollabilmente. Colgo la sorpresa del mio gesto in un suo leggero fremito, che mi restituisce alla realtà. Mi stacco bruscamente imbarazzatissima.





Scendo le scale e a passi svelti mi dirigo verso l'appartamentino di James. La frizzante brezza mattutina rinvigorisce le mie membra ancora intorpidite dal sonno. Procedo per la ripida discesa fino a giungere sotto il piccolo, ma grazioso recidence,che i Potter hanno affittato per l'estate.
"Sei in ritardo." Alzo lo sguardo, James è in cima alla scalinata e mi osserva con la sua consueta aria derisoria. 
"Non è vero, sono le otto in punto e io sono puntuale come un orologio svizzero! Come sempre, potrei anche aggiungere!" Rispondo mantenendo il suo tono.
"No, tecnicamente ti sbagli...era alle otto in punto dentro casa mia...e tu alle otto e un minuto non ancora sali le scale." Ribatte ridendo e facendo ripetutamente finta di guardare l'orologio.
"Lily cara sei arrivata! Su sbrigati dobbiamo partire subito o il contatto di questo piccolo caminetto Babbano con quello del   si interromperà, non è molto stabile..." La signora Potter, apparsa all'improvviso dietro James, mi invita con un gesto frettoloso della mano a salire.
"Perchè ci andiamo con la Metropolvere?" Domando confusa.
"Si tesoro, come altrimenti?" Esclama spingendomi delicatamente dentro casa.
 Devo confessare che essendo stata sempre abituata a non poter nemmeno pensare la Magia qui in Spagna, mi fa un certo effetto trovarmi davanti ad un camino, probabilmente mai usato, dato che questi sono recidance estivi e costruito solo come rifinitura, tocco di classe per il piccolo appartamento, pronto a materializzarmi in un pub di Barcellona.
"Siete pronti?" Domanda il padre di James agitando impaziente un contenitore di un blu sbiadito contenente una sabbia grigiastra."Prima tu Lily forza!"
Entro nel caminetto in ginocchio e prendo una manciata di polvere "Laberinto de Minotauro!" Scandisco lanciando con forza la polvere sulla base del camino. L'appartamento dei Potter scompare, l'aria sembra mancare per qualche secondo dai miei polmoni, scorrono luci, colori, suoni e rumori...
Sono nuovamente in un camino, questa volta molto più ampio e consunto, una volta i graziosi mattoncini  dovevano essere di un rosso acceso, ora molto più pallido.
Esco in fretta per liberare lo spazio a James e i suoi genitori che dovrebbero apparire da un momento all'altro.
Il Laberinto de Minotauro è molto più grande del Paiolo Magico di Londra e molto più . Infatti al contrario del Paiolo è ampiamente illuminato, dominato dai colori accesi e sgargianti delle pareti; difronte al camino, sopra il bancone delle bibite, è posta un'imponente testa di toro. Tutt'intorno tavoli di varie dimensioni accerchiati dalle rispettive sedie ospitano qualche mago e strega per nulla sorpresi o interessati alla mia apparizione.
Avanzo incerta verso il bancone,dove un barista baffuto dall'aria scocciata serve due clienti.
Il locale è impregnato di un'acre odore di legno e muffa.
Mi siedo un pò smarrita su uno sgabbello. Ma per quale motivo ci mettono tanto?Mi sento a disagio.
"Cosa le porto?" Mi domanda il barista baffuto con lo stesso tono e la stessa espressione infastidita con la quale si era rivolto ai clienti precedenti.
"Niente grazie. Aspetto delle persone." Per nulla dispiaciuto si allontana con una smorfia di assenso ciondolando.
All'improvviso nella stanza risuona un sonoro e James compare all'inerno del camino.
Mi corre incontro sorridendo.
"Ma che fine avete fatto!!" Dico in realtà molto sollevata.
"Scusa, subito dopo che sei partita tu si è interrotto il contatto!"
Altri due di seguito annunciano l'arrivo dei signori Potter.
"Bene! Alla fine ce l'abbiamo fatta!"Esclama il padre di James soddisfatto.
"Proseguiamo!!" La signora Potter si incammina verso il retro del locale, seguita dal marito.
Io e James ci accodiamo dietro di loro.
Giungiamo davanti ad una porticina in miniatura, talmente piccola da sembrare un pezzo rubato ad una casa delle bambole. Senza esitazione il signor Potter la apre, tracciando su di essa con la bacchetta degli strani segni. 
Una grandissima strada si apre davanti ai nostri occhi, la presenza dell'antica colonizzazione romana è testimoniata dai Sampietrini che costituiscono la lunga via, largamente popolata.
Ohi Maria! Non credo di aver mai visto tante streghe e maghi tutti insieme! Negozi di tutti i generi, bar, pub,pensioni, recidence,alberghi...Caspita!!
"Benvenuti a Villanueva, la parte magica di Barcellona!!!" Esclama con entusiasmo il signor Potter.
"E' stata fondata dai fratelli Gaio Marco e Gaio Publio Clodio maghi romani, dopo una sanguinosa battaglia della quale furono gli eroi protagonisti, nell'85 a.C. contro l'esercito locale del quale faceva parte il noto mago Pablo Siervantes. La chiamarono inizialmente Urbsnovus, città nuova, perchè volevano, secondo la leggenda, costruirsi una nuova vita in una città diversa da Roma per sfuggire alla critica situazione di debiti che avevano lì; diventò poi nell'alto Medioevo Villanueva conformandosi alla lingua spagnola."
 Dopo aver letto tutto d'un fiato la prima pagina del libricino turistico, la signora Potter alza lo sguardo su di noi con espressione divertita e aggiunge "Immagino che voi non abbiate molta voglia di visitare monumenti o cose del genere giusto?"
Io e James ci scambiamo un'occhiata di intesa prima di scuotere con decisione il capo.
"Come pensavamo,per questo abbiamo deciso di lasciarvi liberi di girare la città da soli."Si introduce il Signor Potter.
"Sul serio?" Domanda James sbigottito.
"Si certo, siete grandi e noi abbiamo fiducia nel vostro senso di responsabilità!" Ribatte lei.
"Ma prima...vorremmo che ci seguiste alla ricerca di un..."
"Un cosa?" Chiede James curioso.
"Un...un negozio..." Risponde il signor Potter con il tono incerto di chi ha dovuto cercare una scusa così su due piedi.
"Ok." Soffiamo incerti io e James.
Ci incamminiamo lungo lo stradone affollato. Il sole illumina con i suoi raggi caldi i nostri volti  lucidi. Il vociare confuso delle persone è la colonna sonora del nostro avanzare. Il signor Potter continua a guardarsi intorno in cerca di qualcosa esattamente come sua moglie. L'espressione di James è sempre più perplessa per lo strano comportamento dei genitori.
"Oh! Guarda cara eccolo!!" Esclama all'improvviso il padre di James rivolto alla sua consorte.
Ma lei invece di rispondere allo sguardo entusiasta del marito, si volta verso il figlio.
"James...io e tuo padre abbiamo deciso di farti un regalo"
"U-un regalo? Perchè? Non è il mio compleanno!" L'espressione confusa che prima gli dipingeva il volto si tramuta in euforica. Non credo che il motivo del regalo gli interessi molto!
"Dei genitori hanno bisogno di un'occasione per fare un pensierino a loro figlio?"
"Chiudi gli occhi!" Il tono emozionato della signora Potter suona come un dolce ordine per James che immediatamente obbedisce.
Mi sento leggermente un'intrusa ad osservare il bel quadretto familiare.
Avanziamo ancora per qualche metro. James ha gli occhi coperti dalle mani affusolate della madre. Giungiamo davanti ad una vetrina molto eccentrica e colorata che reca la scritta
< UNO MANGO DE ESCOBA PARA Tì > La signora Potter scopre il viso a James.
Il suo sguardo è esterefatto, somiglia vagamente all'espressione che aveva la sera che è arrivato alla Bahia del Sol quando ci siamo incontrati. I suoi occhi nocciola brillano di un'emozione che solo il Quiddich riesce a dargli.
"Il più grande negozio di Quiddich d'Europa!" Soffia eccitato. Gli sono a fianco e posso distintamente sentire il battito del suo cuore reso inregolare dall'euforia.
"Il nostro Campione di Quiddich non può vincere i suoi ultimi due campionati con quel vecchio scopino!!"Esclama il signor Potter .
"Entra e scegli!"Lo incoraggia sua madre.
Con un ultimo sorriso raggiante rivolto ai genitori James mi prende la mano "Aiutami a decidere!" mi dice esultante trascinandomi all'interno del negozio.
 Immenso! Questo è il solo aggettivo che riesco a trovare! Non ho mai visto nulla di simile! Manici di Scopa, manuali, cassette per la manutenzione, divise, poster delle più grandi squadre...sono seriamente sconvolta!
"Porca puzzola! Da dove comincio?" Sussurra James.
Rido sinceramente divertita.
"Sai James dovresti guardarti allo specchio in questo momento, solo il Quiddich riesce a darti queste espressioni dolci e sincere!"
Lui mi sorride quasi impacciato, insomma per quanto James Potter possa provare imbarazzo.
 Cominciamo a girare per gli enormi corridoi del negozio, osservando gli alti scaffali trabboccanti di accessori.
Svoltiamo nuovamente, per la terza volta e...
"James perchè ti sei fermato!"   
 "E' lei!" Mormora."Sono innamorato!!" Esclama poi con più forza avvicinandosi ad un elegante manico di scopa di un nero lucidissimo e intenso.
"Ora cominci ad essere ridicolo!! Addirittutura innamorato?"
"Perchè sei gelosa?" Ribatte improvvisamente destato dal suo stato di trance.
"Di una Scopa?" Dico con espressione scettica.
"Hai scelto Campione?"Domanda il signor Potter, che nel frattempo si era avvicinato.
"Si! Questa!"Afferma lui con decisione, accarezzando delicatamente il manico di scopa, con espressione avida.
"Bene allora tu e Lily uscite mentre io e la mamma andiamo a pagare! E' un regalo non puoi sapere il prezzo!"
Ci avviamo verso l'uscita, ma a metà strada James sembra ripensarci, si volta e torna indietro verso i genitori. Lo seguo sconcertata.
"Grazie!" Bisbiglia. Quella parola così semplice, così comune, detta in quella circostanza, con quel tono, quella espressione grata sembra tramutarsi in un discorso, il più eloquente che io abbia mai sentito...



Attendiamo fuori dal negozio che i signori Potter escano con la nuova scopa di James. Nel frattempo osserviamo le famiglie, i gruppi di amici che fanno shopping negli empori del grande corso.
"Eccoci qua! James...rullo di tamburi...tuo padre ti presenta il tuo nuovo gioiellino ultimo modello, che ti farà uscire dalla scuola di Hogwarts in grande stile, ricordato come il più grande Cercatore di tutti i tempi!"
James sorride, più felice di quanto io non lo abbia mai visto e tende la mano verso il suo regalo.
"Bene! Siete liberi! Ci rincontreremo davanti al passaggio per il alle 18,30 va bene?"
"Si!" Rispondiamo in coro.
"Divertitevi!" Dicono allontanandosi sotto braccio come due neo fidanzati.
"Allora qual è la nostra prima tappa?" Mi domanda James entusiasta.
"Pensavo volessi provare la tua nuova scopa!" Esclamo sinceramente sorpresa dalla sua domanda. Credevo mi avrebbe messo in croce per fare un giro con lui...
"Scusa?" Domanda inarcando un sopracciglio.
"Cosa?"
"Ma tu non soffri di vertigini?"Sibila con sguardo assassino.
 Cavoli mi ero dimenticata di avergli detto che soffro di vertigini per evitare di fare giri con lui dopo le partite, quando invita la ragazza di turno per mostrarla a tutti come uno stupido trofeo!!
"Ho mentito!" Declamo con tono provocatorio. Il ricordo di quelle ochette che schiamazzano divertite dietro di lui alla fine di ogni partita mi trafigge come un pugnale appuntito che penetra incurante del tuo dolore nella carne.
"Io non sono Licia Okyns mettitelo bene in testa!!" Non è giusto anche quella che doveva essere una giornata tranquilla e divertente da passare insieme in un posto diverso, si è rivelata una grandissima delusione. Adesso non ho più nè voglia di ridere, nè di visitare questa stupida città!
Ho avuto l'impressione che con l'arrivo di James alla Bahia del Sol qualcosa fosse cambiato tra di noi; Hogwarts con tutti i nostri estenuanti litigi sembrava lontana e irragiungibile,ma a quanto pare mi sono sbagliata! Siamo tornati quelli di sempre. E' evidente che fino ad ora abbiamo indossato una maschera che pian piano si sta dissolvendo, insieme a tutti questi giorni passati insieme, come una evanescente bolla di sapone. 
Mi allontano lungo la via affollata senza voltarmi indietro. Arrivo all'entrata di quello che sembra essere un grade parco. Mi innoltro e avvisto una panchina vuota poco lontano.
Il silenzio, rotto solo dal fruscio del venticello estivo tra le chiome degli alberi, mi pare quasi innaturale messo a confronto con la caotica strada da dove sono appena uscita. Meglio così voglio stare da sola. Arrivo alla panchina e mi siedo distrattamente.
"Ti perdono!" Mi sussurra all'orecchio la voce calma e profonda di James. Mi volto. Sorride divertito.
"Che cosa? Mi perdoni!?!?" Esclamo con tono di scherno.
Il suo ghigno si allarga.
"Puoi rimediare venendo adesso con me. Sorvolare Villanueva e osservarla dall'alto dev'essere spettacolare!" Si siede accanto a me.
"Non sprechiamo questa bella giornata a discutere!" Aggiunge.
"Si, hai ragione..." Non so cosa mi ha preso insomma riflettendoci è lui che si sarebbe dovuto arrabbiare, io gli ho mentito, invece sembra così sereno, si è alterato sul momento ma poi...e io? Perchè ho avuto questa reazione esagerata?
"Allora monta abbiamo un'intera città da visitare!" Balza in sella con un'agilità strabiliante e mi fa cenno di imitarlo. Mi sento un pò stupida, dovrei scusarmi? Ah! Maledetto orgoglio!
Salto su dietro di lui, che mi prende le mani con dolcezza e le porta attorno alla sua vita.
"Reggiti forte!"Rugge pieno di entusiasmo.
Sento improvvisamente mancarmi la terra sotto i piedi, una sensazione di vuoto mi invade. Il parco si fa sempre più piccolo sotto di noi, che a gran velocità ci libriamo in aria.
Aveva ragione Villanueva dall'alto è uno spettacolo indescrivibile! Le folte chiome degli alberi non sono altro che macchie di un verde intenso disegnate su quello che sembra essere un dipinto realizzato con i pastelli a olio,così come gli schizzi rossicci dei tetti delle case e dei negozi...
L'atmosfera sempre più rarefatta elimina l'aria dai mie polmoni e i pensieri dalla mia mente.  Una pace che non avevo mai provato si impadronisce di me.



"Allora ti sei divertita?" Mi domanda scendendo dalla scopa con l'eleganza di un principe che smonta dal suo destriero bianco.
"Molto, è stato fantastico..."
"Io ho fame che ne dici se pranziamo sono le due!"
"Le due? Ma..." Siamo stati tre ore sospesi per aria e io non me ne sono neanche accorta! E' stato talmente incredibile...io e lui soli separati non solo spiritualmente ma anche fisicamente dal resto del mondo...
Ci incamminiamo nuovamente per la strada principale, non più affollata, ma quasi deserta.
"Che ne dici di questo sembra carino!" Indico a James un localino con quattro o cinque graziosi tavoli all'esterno coperti da una veranda.
"Si non male..."
Entriamo. E' affollato sembra che tutti i clienti abbiano preferito l'interno fresco piuttosto che il sole caldo e afoso che domina incontrastato fuori. Un signore alto e slanciato ci viene incontro cordiale.
"Salve segnor!" Esclama verso James. Si volta poi verso di me, mi prende la mano e la sfiora con le labbra. "Segnorita..."
"Cosa posso fare per voi?" Continua.
"C'è ancora un tavolo libero?" Domanda James.
"No segnor mi dispiace solo all'esterno."
"Ti va bene se mangiamo fuori?" Mi chiede.
"Si, nessun problema!"
"Magnifico! Prego seguitemi..."Il cameriere ci fa strada verso la porta che pochi minuti prima avevamo varcato.
"Accomodatevi, ecco i menù torno tra un pò per le ordinazioni." Si volta e torna dentro.
Prendo il Menù e lo apro, James mi imita e insieme cominciamo a leggere le specialità del ristorante.





"Ah, quanto ho mangiato!" Esclama James massaggiandosi lentamente la pancia.
"Anche io! Quella mousse di cioccolato era la fine del mondo!"
Passeggiamo lungo la riva di un fiumiciattolo, i raggi caldi del sole di metà pomeriggio si specchiano vanitosi nell'acqua limpida dando vita a mille luci e colori. Stiamo in silenzio ad ammirare il paesaggio che generoso accoglie i nostri avidi sguardi.
"Allora abbiamo circa un'ora e mezza...dove vogliamo andare?" mi domanda senza guardarmi negli occhi.
"Passeggiamo..." è la mia risposta distratta.
Non sò che cosa mi stia succedendo. Mi sento...male. No,male non è la parola adatta...strana. Mi sento invadere, aggredire, travolgere da una senzazione inspiegabile...E' ansia, come quella che si prova prima di un compito in classe o un'interrogazione particolarmente impegnativa...eppure è estate e la scuola è chiusa. Ma allora qual è il motivo della mia agitazione? Sono in vacanza!
Non trovo alcuna motivazione logica!
"Forse non c'è..." risponde una vocina da qualche parte dentro di me.
Cosa?
"Forse non trovi una spiegazione logica, perchè la razionalità questa volta non può risponderti...non può arrivarci...è qualcosa di più.." rispiega paziente.
Respiro profondamente, ho paura.
James non sembra essersi accorto della mia momentanea assenza, anzi anche lui ha lo sguardo perso nel vuoto. Il silenzio risulta più rumoroso che mai. Anche questa situazione di quiete e di silenzio improvviso è strana, innaturale tra di noi. Siamo persi in pensieri paralleli destinati a non incotrarsi mai, oppure parliamo silenziosamente a noi stessi della stessa cosa?
Sto impazzendo!
Improvvisamente mi rendo conto di essermi fermata, appoggiata al parapetto di legno che si affaccia direttamente sull'acqua. James è davanti a me vicino...troppo vicino. Dentro di me qualcosa continua a contorcersi, non capisco più se si tratti del cuore, dello stomaco o di qualunque altro organo...sento la sensazione che prima era solo un germoglio divenire repentinamente più matura. Il cuore mi rimbalza in bocca.
Lentamente, con movimenti fluidi ed eleganti,le sue labbra si avvicinano alle mie...il suo profumo inebriante mi pervade...una scarica elettrica di emozioni mi attraversa...
"Ragazzi eccovi qui! Passato una bella giornata?"
  
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