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Autore: Izumi Midoriko    22/11/2013    0 recensioni
In questa FF la protagonista è Serena Bradley, è una Grifondoro compagna di stanza e amica di Hermione, ed è innamorata di Harry, ma noi sappiamo bene che Harry è innamorato di Cho Chang, infatti, la storia è ambientata durante il 4° anno a Hogwarts di Harry, in prossimità del Ballo del Ceppo. Entra in scena anche Draco Malfoy che porta confusione nella povera Serena, ci sarà un colpo di scena e un po’ di sano romanticismo, il tutto in questa FF di 6 capitoli.
Tenete conto che l'ho scritta qualche anno fa, quindi siate clementi xD
Buona lettura :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Alla fine Harry e Ron avevano chiesto a Calì Patil e a sua sorella gemella Padma di andare al Ballo con loro, Cho era andata con Cedric Diggory, e Hermione, tra lo stupore generale e soprattutto di Ron, si era presentata con Victor Krum, ma di Serena non c’era traccia, durante la cena prima del Ballo Harry continuava a guardarsi intorno ma non riusciva a vederla.
Finita la cena arrivò il momento delle danze, comparve un palco nella pista da ballo dove salì il gruppo delle Sorelle Stravagarie, ed iniziarono a suonare una lenta melodia. I quattro campioni aprirono le danze, poi i presidi delle scuole e a poco a poco tutti iniziarono a ballare seguendo la canzone della band di streghe.
Finito il primo ballo ci fu un applauso, e la cantante disse al microfono. “Un attimo di attenzione prego.” Tutti si voltarono verso di lei. “Prima di proseguire con il prossimo brano, la professoressa McGrannitt ci ha chiesto di far cantare un’alunna di Hogwarts insieme a noi perché secondo lei è dotata di un grande talento, ed anche secondo noi dopo averla sentita cantare. Ora vorremmo che anche voi ascoltaste la sua voce meravigliosa, fate un bell’applauso a Serena Bradley, al quarto anno di Grifondoro”. Harry spalancò la bocca dallo stupore, come anche Ron e, Harry la vide da lontano, Hermione.
Serena salì sul palco con una certa timidezza sotto gli occhi di tutti, indossava un semplice abito nero che le scopriva le spalle, i guanti lunghi e una collana colorata che le illuminava il viso, scoperto dai capelli raccolti di lato alla testa e che le ricadevano morbidi sulla schiena scoperta, Harry arrossì leggermente vedendola, era stupenda. Ma proprio non capiva come poteva essere finita lassù, davvero lei sapeva cantare? “ Buonasera a tutti quanti, prometto che non vi ruberò troppo tempo. Spero che la canzone che canterò vi piaccia, si chiama Everything burns, e sarò accompagnata dalle Sorelle Stravagarie e dall’orchestra diretta dal professor Vitious.”
Il silenzio calò nella sala, la chitarrista della band iniziò a suonare la chitarra acustica e lei iniziò a cantare:

She sits in her corner / Singing herself to sleep / Wrapped in all of the promises / That no one seems to keep / She no longer cries to herself, / No tears left to wash away / Just diaries of empty pages, / Feelings gone astray / But she will sing.

Serena cantava piano, guardando il microfono ferma dov’era come se stesse leggendo un tema, a poco a poco però iniziò a muoversi, tolse una mano dal microfono e la muoveva per aiutarsi a tenere il ritmo.

'Till everything burns / While everyone screams / Burning their lies / Burning my dreams / All of this hate / And all of this pain / I'll burn it all down / As my anger reigns / 'Till everything burns. /

Serena cominciò a dondolare su se stessa e alzò piano lo sguardo dal microfono e si guardò intorno, cantava guardando le persone in faccia una a una finché il suo sguardo non si fermò su Harry.

Walking through life unnoticed / Knowing that no one cares / Too consumed in their masquerade / No one sees her there / And still she sings. /

Lo guardava dritto negli occhi, si portava le mani al petto e gesticolava per enfatizzare il significato della canzone. Lui non riusciva a levarle gli occhi di dosso, aveva una voce stupenda e ormai cantava guardando lui, sapeva che la sua timidezza le creava problemi a cantare di fronte a tutta quella gente ma lei si concentrava su di lui e iniziava a sbloccarsi, muovendosi di più e familiarizzando con il palco, dove nel frattempo stava succedendo qualcosa di strano.

'Till everything burns / While everyone screams / Burning their lies / Burning my dreams / All of this hate / And all of this pain / I'll burn it all down / As my anger reigns / 'Till everything burns. /

Del fumo iniziava a uscire dai bordi del palco, come se uscissero da delle macchine per il fumo come quelle utilizzate nei concerti, nascondendo Serena alla vista. All’improvviso, appena la musica si alzò, il fumo si diradò immediatamente mostrando Serena che cantava sul palco a pieni polmoni come se fosse la cosa più semplice del mondo. Il suo vestito, però, era cambiato, ora sembrava proprio un abito di scena, era un tubino nero con il corpetto uguale al vestito di prima ma era interamente ricoperto di strass, il bordo inferiore della gonna era decorato con grandi fiamme che le arrivavano fino ai fianchi, il vestito era corto fino a mezza coscia e le scopriva le lunghe gambe e le alte scarpe rosse che indossava.
Uno scroscio di applausi e grida si alzò e Harry si unì a loro nell’applaudire quella stupenda ragazza che cantava sul palco, che ora sorrideva sorpresa anche lei di quello che era successo, era questa quindi la sorpresa che diceva sua madre. Grazie mamma. Pensò Serena, appena aveva iniziato a lasciarsi andare sul palco tutta la timidezza era svanita e l’abito si era trasformato, non se lo sarebbe mai aspettato di avere tutto quel successo, il petto si abbassava e si alzava per il fiatone, non aveva mai pensato di dover cantare così, al massimo aveva cantato per i suoi genitori quando le chiedevano di farlo, perché a loro piaceva sentirla cantare. Guardò Hermione che alzava i pollici in su per incoraggiarla accanto a Krum che applaudiva pacato, si girò e vide Ron che continuava ad applaudire forte, Harry invece non stava applaudendo, appena i loro sguardi si incrociarono lui la guardò, le sorrise e si unì agli applausi.



“Ma quella è Serena?” disse Harry da dietro la statua in giardino dove lui e Ron avevano origliato la conversazione fra Hagrid e Madame Maxime. Dopo aver cantato, Serena era scesa dal palco e scomparsa di nuovo in mezzo alla folla, quella ragazza era più sfuggente di un Boccino. “Serena!” la chiamò lui andandole incontro, lei era appoggiata contro il muro, con le mani dietro la schiena e il volto rivolto verso il cielo mentre guardava le stelle con un’espressione malinconica, non l’aveva sentito tanto era rapita dai propri pensieri. Appena lo vide lei arrossì e si voltò dall’altro lato. “Ciao Serena.” Iniziò lui. “Volevo dirti che prima sul palco sei stata favolosa.”
“Ti ringrazio.” Disse lei distaccata. “Hey” disse Harry prendendole una mano. “Sei ancora arrabbiata con me?” lei si voltò verso di lui e lo guardò in modo strano. “E tu credi ancora che io abbia baciato Malfoy di mia volontà?”
“Ti ha baciata senza che lo volevi?”
“Si…” distolse lo sguardo e strinse la mano di Harry. “Mi stava spaventando, per questo ti ho mandato quel messaggio.” Lui s’intenerì a vederla così indifesa e non riuscì a trattenersi, la tirò per il braccio, le mise un braccio intorno alla vita, l’altra mano dietro la nuca e la strinse a sé, sembrava tanto piccola stretta fra le sue braccia, la sentì sussultare dallo stupore. “Scusa se sono stato così stupido, mi perdoni?” Serena, ancora disorientata, arrossì violentemente, non riusciva a credere a quello che le stava succedendo, alzò lentamente le braccia per stringere Harry ma la sua timidezza prese il sopravvento e goffamente le mise sul suo petto per allontanarlo. “S-si… ti perdono.” Disse girandosi di lato per non fargli notare il rossore che le colorava il viso. Lui la guardò stupito da quella reazione, e vedendola così impacciata, le ricordò quando l’aveva scontrata in corridoio appena cinque giorni prima, sembrava passato un secolo da allora, quando lui aveva avuto il colpo di fulmine per quella ragazza. Adesso lei era davanti a lui, bellissima nel suo abito brillante come il fuoco, nero come il cielo che li sovrastava e rosso come il suo viso che la rendeva così tenera che gli veniva voglia di stringerla e non lasciarla mai più. I capelli le ricaddero davanti al viso e lei li ricacciò dietro le orecchie scoprendo il suo dolce profilo e la collana che adornava il suo collo lasciato scoperto insieme alle spalle da quell’abito senza maniche, Harry arrossì guardandola, era così semplice e bella. Allora non poté più trattenersi, la prese delicatamente per il polso della mano destra ancora sospesa a mezz’aria, le mise l’altra mano sulla spalla sinistra facendola voltare verso di lui, si protese verso Serena e la baciò dolcemente, un bacio che a poco a poco lei ricambiò con trasporto. Liberò piano il polso dalla mano di Harry e gli passò le braccia intorno al collo, lui allora le mise la mano destra sulla guancia e con l’altra la avvicinò ancora di più a sé stringendola dalla schiena. A un certo punto lei si staccò e gli disse. “Aspetta! Non ti ho preso nessun regalo per Natale!” lui la guardò e le sorrise. “Non importa, tutto quello che voglio per Natale sei tu.” Lei rise e lo baciò di nuovo.
Il tempo si dilatò mentre loro due si baciavano, nella Sala Grande le persone iniziarono ad andare a dormire, mentre loro passeggiavano sul prato. Si fermarono sulla riva del lago e si sedettero osservando la piovra gigante che muoveva pigra i suoi tentacoli sul pelo dell’acqua, Harry dette il suo mantello a Serena e si sdraiarono sul prato, fresco dell’aria notturna, e lì rimasero ad osservare le stelle abbracciati, felici di sapere che la persona che amavano era lì accanto a loro.
   
 
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