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Autore: Miss_Slytherin    22/11/2013    6 recensioni
Serie di one-shot legate alla mia precedente fanfiction "We were born, raised and died with them", che hanno come protagonisti i Malandrini, Lily e tre personaggi originali.
Dalla nona one-shot:
"-Ho fame- si lamentò Arizona.
-Dobbiamo aspettare che la McGranitt porti dentro quelli del primo anno, e poi che il cappello canti la canzone- le spiegò gentilmente Remus.
-Sì, ma io ho fame- ribadì Arizona come se Remus non avesse aperto bocca.
-Ma se sul treno ti sei fatta fuori metà della roba che abbiamo comprato!- esclamò James esterrefatto.
-Si ma sono passate cinque ore! Tempo sufficiente affinché il mio stomaco si sia svuotato. Quindi, ho...-
-Fame- concluse Peter al posto suo con un piccolo sorriso; d'altra parte anche lui non vedeva l'ora di mangiare.
-Esatto Peter- confermò Arizona e Sirius sbuffò, spazientito.
-Sei proprio una piaga yankee. Non puoi aspettare senza lamentarti come stiamo facendo tutti noi? Devi per forza palesare al mondo quanto il tuo stomaco sia senza fondo?- l'aggredì sempre più nervoso man mano che il momento dello smistamento si avvicinava.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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                                                                  Lost

                                                                                           1 Settembre 1972


-Perché, perché ogni dannato primo settembre deve piovere così? Perché non possiamo affrontare un viaggio verso Hogwarts non dico asciutti, ma almeno non completamente fradici?- si lamentò Arizona Anderson afferrando la massa bagnata costituita da i suoi capelli e strizzandola vigorosamente per tentare di eliminare parte dell'acqua piovana che vi si era impregnata. Lei e James avevano appena trovato uno scompartimento libero sull'espresso di Hogwarts, che si stava mettendo in moto in quel momento per condurli verso il loro secondo anno. Tuttavia erano da soli: non avevano ancora scorto gli altri loro amici, forse perché come l'anno precedente Arizona aveva quasi perso il treno, e James con lei, dato che aveva avuto la malaugurata idea di farsi accompagnare dai signori Anderson per provare le brezza di un viaggio in auto nel traffico di Londra.

-Secondo me c'è una maledizione su questo giorno- convenne James, che stava cercando faticosamente di ripulire gli occhiali dalle goccioline di pioggia.

-Elinor sa fare un incantesimo che asciuga i vestiti, non so dove l'abbia imparato. Magari, quando la troviamo...- disse Arizona, che con un -Wingardium Leviosa!- ben riuscito aveva piazzato il proprio baule sul portabagagli.

-Anzi, vado a cercare lei e Chastity. Tu resta qui, magari ci stanno cercando- aggiunse poco dopo, e James annuì.

-Vedi se trovi anche Remus e Peter. E per favore, se incontri Sirius non lo affatturare!- le gridò dietro, mentre Arizona aveva già lasciato lo scompartimento. Lei sventolò una mano per fargli capire che lo aveva sentito, poi si avventurò per il corridoio.

Incredibile a dirsi, ma il primo che trovò fu proprio Sirius. Se ne stava stranamente in mezzo al passaggio, con il baule poggiato a terra, come se non sapesse bene che cosa dovesse fare.

-Ehi, Sirius! Che fai lì impalato? Io e James abbiamo trovato uno scompa...- iniziò a dire Arizona, ma quando il ragazzo si voltò si interruppe. Non era Sirius, anche se gli assomigliava in maniera impressionante. Aveva gli stessi capelli neri e la stessa aria arrogante che Arizona mal sopportava, ma era più basso di cinque centimetri buoni ed era anche più magro.

-...rtimento. Non sei Sirius, vero?- concluse, un po' meno sicura. Il ragazzo la scrutò con occhi freddi e distanti, prima di risponderle quasi furioso.

-Decisamente no. E gradirei non essere scambiato per quel traditore di mio fratello- disse, guardandola male.

-Ah, tu devi essere...ehm...Rigolo?- domandò allora Arizona, per nulla intimorita dall'espressione del ragazzo.

-Regulus! Il mio nome è Regulus Black!- la corresse lui arrossendo dalla rabbia.

-Oh, scusa, ricordavo male. Sai per caso dov'è tuo fratello, comunque? Non vorrei doverlo cercare per tutto il treno...- gli chiese Arizona, che non aveva evidentemente capito che fra i due ragazzi non correva buon sangue. Effettivamente Sirius aveva nominato pochissime volte il fratello durante il corso del primo anno, tant'è che Arizona si era persino dimenticata che lui ne avesse uno.

-Non lo so e decisamente non mi interessa. Ora, se vuoi scusarmi, vado a cercarmi un posto- le rispose Regulus sgarbato, per poi allontanarsi trascinando con sé il baule.

-Antipatico...- borbottò fra se e se Arizona, prima di scorgere in lontananza la chioma rosso scuro di Lily Evans e quella nero corvino di Chastity. Vedendole, lo sguardo le si illuminò e subito spiccò una corsa verso di loro che si concluse con un abbraccio travolgente.

-Arizona! Che bello vederti! Ma dov'eri finita? Io e Chastity abbiamo temuto che avessi perso il treno!- l'apostrofò Lily mentre tentava di districarsi dalle braccia dell'amica per non rischiare il soffocamento.

-L'ho quasi perso, a dire il vero! I miei genitori non sanno proprio cosa sia la puntualità...- spiegò Arizona, mentre anche Chastity riprendeva fiato.

-Dove siete sedute? E dov'è Elinor? Io e James abbiamo trovato uno scompartimento alla fine del treno...- chiese poi.

-Siamo proprio qui, e io e Lily stavamo giusto venendo a vedere che fine avevi fatto! Ci sono anche Remus, Elinor, Sirius e Peter- rispose Chastity, sorridente.

-Perfetto! Vado a recuperare James, voi fateci posto- esclamò Arizona e Lily alzò gli occhi al cielo:

-È proprio necessario Potter? Credo che andrò a vedere che fa Severus...- disse, prima di abbracciare di nuovo Arizona, -ci vediamo dopo!- aggiunse, per poi allontanarsi lungo il corridoio.

-Quel Piton non mi piace- disse Chastity arricciando il naso, e Arizona si ritrovò ad annuire.

-Non piace neanche a me, ma è amico di Lily...- commentò, a mo' di spiegazione. Chastity fece spallucce e rientrò nello scompartimento; Arizona ripercorse il corridoio a ritroso e dieci minuti dopo lei e James erano di ritorno.

Ci fu un grande saluto generale: Arizona saltò in grembo ad Elinor, che ridendo le asciugò i vestiti con un colpo di bacchetta e una formula borbottata con un sorriso; James diede due sonore pacche sulle spalle di Remus e Sirius, che aveva anche dato un pizzicotto ad Arizona a mo' di saluto, cosa che lei aveva ricambiato con un gentile pestone; ed infine i due arrivati salutarono Peter, Arizona con un gran sorriso e James con un'entusiasta stretta di mano.

Poi, con molta confusione, i due si accomodarono, James stretto fra Remus e Sirius, Arizona praticamente seduta sulle gambe di Elinor e Chastity.

-Allora, come state? Avete passato delle belle vacanze?- domandò James, allegro.

Chastity e Sirius si scambiarono uno sguardo cupo: la prima non poteva dimenticare lo stretto sgabuzzino in cui i suoi l'avevano costretta a passare l'estate, soffocante e privo di luce; il secondo non poteva fare a meno di pensare alle angherie che aveva dovuto subire ogni ora di ogni giorno di ogni settimana passata in quella maledetta casa di Grimmauld Place numero 12. Il pensiero di Regulus lo trafisse come una freccia avvelenata: era lì, sullo stesso treno, e fra poche ore sarebbe stato Smistato.

-Io sì, grazie. Con i miei sono stata nel sud della Francia, un posto meraviglioso! Ho visitato molti siti magici interessanti- rispose Elinor, che in effetti era ancora abbronzata. Si era allenata per tutta l'estate a fare gli esercizi che il professor Silente le aveva insegnato e non vedeva l'ora di vedere il preside per mostrargli i suoi progressi: ora poteva stare nella stessa stanza dei suoi genitori senza indossare il ciondolo e senza essere costretta ad ascoltare i loro pensieri, cosa che nessun bambino vorrebbe fare. Non era molto e sì, aveva grosse difficoltà a non impazzire nei luoghi affollati, ma per lei quel piccolo passo era una grande conquista.

-Io invece sono stato solo qualche giorno al lago. È stato bello, però- disse Remus, con un piccolo sorriso. Non voleva ripensare alle terribili trasformazioni di quei mesi, e preferiva ricordare solo quei pochi giorni felici trascorsi al lago con i suoi genitori.

-Io sono tornata in America!- esclamò Arizona felice. Le piaceva molto l'Inghilterra e soprattutto aveva sentito molto la mancanza di Hogwarts, ma non poteva negare che era stato meraviglioso rimettere piede nella sua terra natia.

La mattinata trascorse così, fra chiacchiere sulle vacanze -James notò che Sirius aveva accuratamente evitato di unirsi alla conversazione, così come Elinor e Arizona si accorsero che Chastity non aveva spiccicato parola sull'argomento- e prima di quanto si aspettassero arrivò la strega con il carrello del pranzo. Tutti comprarono qualcosa e dopo aver mangiato erano ancora più allegri. Sirius stava appena cominciando a rilassarsi quando Arizona ebbe la malaugurata idea di dire:

-Ehi Mister Gentilezza, ho incontrato tuo fratello prima. Non è proprio un mostro di simpatia, ma del resto deve essere una caratteristica di famiglia-.

Sirius si irrigidì, e stava per ribattere qualcosa di tremendamente cattivo quando Arizona aggiunse:

-Credo di averlo fatto arrabbiare, sai. L'ho chiamato Rigolo-.

A quelle parole tutti scoppiarono a ridere, e persino Sirius sghignazzò immaginandosi la faccia che doveva aver avuto Regulus di fronte al suo nome storpiato.

-Hai fatto bene, yankee- approvò poi.

Il viaggio proseguì senza ulteriori incidenti, se non si contava che Piton era rimasto chiuso in bagno per quasi due ore prima che Lily fosse in grado di tirarlo fuori; Arizona e Remus immediatamente puntarono gli occhi su James e Sirius, che dissero di non aver avuto alcun ruolo nel piccolo contrattempo capitato a Mocciosus.

Di lì seguì un lungo battibecco fra Sirius e Arizona a causa della gattina di quest'ultima, diventata misteriosamente gialla mentre Arizona era distratta, battibecco che si concluse con Sirius con tre adorabili graffi di unghie umane su una guancia, la gattina tornata normale e Arizona estremamente soddisfatta.

Remus ed Elinor avevano appena evitato l'ennesimo incidente diplomatico fra i due quando giunse il momento di mettersi la divisa, e fu con orgoglio che Chastity si avvolse la sciarpa di Tassorosso intorno al collo. Aveva patito le pene dell'inferno a casa a causa della sua casata, ed ora era pronta a rimarcarne con orgoglio l'appartenenza.

Scesi dal treno, si accaparrarono più o meno gentilmente una carrozza -in realtà James e Sirius sfrattarono Simmons di Tassorosso ed i suoi amici, e il tasso fu ben contento di accontentarli considerando che i due alla fine dell'anno precedente gli avevano fatto spuntare orecchie da elefante -e fra una risata ed una chiacchiera giunsero ad Hogwarts, bagnati fradici ma contenti. Elinor e Chastity li salutarono per raggiungere i propri tavoli e ritrovare i compagni di casa, ed i cinque Grifondoro presero posto alla loro tavolata; Arizona si sedette fra Lily, decisamente indispettita per quanto accaduto a Severus, e James, che non la smetteva di chiedersi quando avrebbe potuto fare il provino per entrare nella squadra di Quidditch.

-Ho fame- si lamentò Arizona.

-Dobbiamo aspettare che la McGranitt porti dentro quelli del primo anno, e poi che il cappello canti la canzone- le spiegò gentilmente Remus.

-Sì, ma io ho fame- ribadì Arizona come se Remus non avesse aperto bocca.

-Ma se sul treno ti sei fatta fuori metà della roba che abbiamo comprato!- esclamò James esterrefatto.

-Si ma sono passate cinque ore! Tempo sufficiente affinché il mio stomaco si sia svuotato. Quindi, ho...-

-Fame- concluse Peter al posto suo con un piccolo sorriso; d'altra parte anche lui non vedeva l'ora di mangiare.

-Esatto Peter- confermò Arizona e Sirius sbuffò, spazientito.

-Sei proprio una piaga yankee. Non puoi aspettare senza lamentarti come stiamo facendo tutti noi? Devi per forza palesare al mondo quanto il tuo stomaco sia senza fondo?- l'aggredì sempre più nervoso man mano che il momento dello smistamento si avvicinava.

-Si può sapere cos'hai tu invece? Sei più intrattabile del solito!- ribatté Arizona, sempre pronta ad attaccarsi con lui.

-Non sono più intrattabile del solito!-

-Sì che lo sei!-

-Ti ho detto di no!-

-Ecco la McGranitt- intervenne Lily per sedare gli animi; in effetti la severa professoressa stava facendo il suo ingresso seguita da una fila di bambini impauriti.

Dopo che il Cappello Parlante ebbe intonato la solita filastrocca (“Ma quanto ci mette a comporla?!” si stupì James con il brontolio dello stomaco di Arizona in sottofondo) la McGranitt estrasse una pergamena ed iniziò a chiamare i nomi che vi erano scritti.

Il primo fortunato fu Abernathy, Josh, che finì a Corvonero, seguito da Arrow, Jessica, la prima Grifondoro per quell'anno; dopo di lei venne Balkan, Stefan, Tassorosso, ed infine toccò a Black, Regulus.

James sentì Sirius irrigidirsi al proprio fianco e Remus notò che l'amico si era fatto più pallido del solito; persino Arizona si accorse che c'era qualcosa che non andava in Sirius e decise di lasciarlo stare per il prossimo quarto d'ora.

La McGranitt aveva posato il Cappello sulla testa di Regulus da appena qualche secondo quando il verdetto arrivò, chiaro e cristallino: -Serpeverde!-

Il tavolo verde-argento accolse con un applauso il nuovo arrivato, che vi si diresse a passo spedito e con un mezzo sorriso stampato in volto, senza guardare in faccia nessuno.

-È il fratello di Black, quello?- domandò Lily sottovoce ad Arizona, la quale annuì senza aggiungere altro.

Dopo un breve discorso da parte di Silente il banchetto iniziò, ma al tavolo dei Grifondoro regnava una strana atmosfera; James si stava sforzando in tutti i modi di tener banco come al suo solito, ma senza la collaborazione di Sirius, che si era chiuso in un inquietante silenzio, la cosa gli riusciva difficile. Lily e Remus conversavano tranquillamente dei compiti, con qualche intervento da parte di Peter ed Harry, ma Remus non sembrava molto partecipe, dato che continuava a lanciare occhiate preoccupate a Sirius; infine Arizona taceva, ma solo perché era impegnata nella nobile attività di placare il suo appetito insaziabile.

Un'ora dopo le pietanze erano quasi sparite dai tavoli e gli studenti erano tutti più o meno sazi e soddisfatti; dopo le solite raccomandazioni di Silente furono spediti con grande gioia ai propri dormitori.

-James, ho bisogno del mantello- disse Sirius all'improvviso mentre affiancava l'amico; sapeva che James aveva il mantello nella borsa di pelle e non nel baule perché prima sul treno lo avevano usato per sequestrare Piton. James inarcò le sopracciglia, perplesso, ma poi estrasse il prezioso oggetto e, complice la confusione creata dagli studenti che si accalcavano per uscire, glielo passò.

Sirius si fece largo fra la folla, e, inosservato, sparì sotto la sottile stoffa; dopo aver dato un'occhiata in giro scorse il prefetto di Serpeverde che aveva radunato quelli del primo anno e non solo e li stava conducendo verso la loro sala comune. Sirius non sapeva che cosa lo avesse spinto a nascondersi per poterli seguire, forse un insano istinto masochista, ma sta di fatto che si ritrovò a camminare proprio dietro le spalle di Regulus, che insieme ad un'altra ragazzina -tale Astrid Yaxley, se non ricordava male- chiudeva la fila del gruppetto verde-argento.

-Hai fratelli qui a Hogwarts?- stava chiedendo lei con una fastidiosa vocetta nasale.

Regulus esitò appena un attimo prima di rispondere:

-No, sono figlio unico. Ho solo una cugina- disse, riferendosi a Narcissa.

Il cuore di Sirius perse qualche battito udendo quelle parole, e stava già per tornarsene indietro quando qualcun altro intervenne:

-Ma cosa dici, Black! So per certo che hai un fratello maggiore a Grifondoro- disse Daniel Avery, che camminava davanti a Regulus insieme a Piton, Wilson ed altri del secondo anno.

Regulus serrò le labbra, adirato, e ribadì:

-Per quanto mi riguarda è come se fossi figlio unico-.

-Ed è meglio che sia così per te, Black. Quel traditore di tuo fratello se ne va in giro con certa gentaglia...mezzosangue, Natibabbani e chissà cos'altro!- approvò Avery, con una risata; persino Piton ghignò soddisfatto.

Era abbastanza. Decidendo che non c'era motivo di continuare a pedinare Regulus -che cosa si era aspettato, poi?- Sirius fece dietrofront; era così arrabbiato, amareggiato, deluso...fino all'ultimo aveva sperato...ma no. Doveva rassegnarsi. Aveva perso Regulus per sempre.


                                                             *******


                                                                                       16 Settembre 1972


A Regulus Hogwarts piaceva: pensava che le lezioni fossero interessanti, anche se per il momento non avevano fatto nulla di particolarmente esaltante, e si sentiva perfettamente a suo agio a Serpeverde. Aveva fatto amicizia con Astrid Yaxley e George McNair, due del suo anno, e stranamente anche Piton ed Avery del secondo sembravano gradire la sua compagnia. In poco tempo la sua vita aveva assunto un ritmo regolare, e nessuno, osservandolo dall'esterno, avrebbe detto che qualcosa lo turbava. Eppure c'era. Un piccolo, fastidioso e persistente tarlo gli rosicchiava i pensieri, quasi togliendogli il sonno. E quel tarlo portava il nome di Sirius.

Aveva osservato suo fratello in quelle due settimane e lo aveva visto sempre attorniato dal solito gruppetto: quel Potter, la cui aria arrogante irritava Regulus oltre ogni dire, la ragazzina bionda che sul treno aveva storpiato il suo nome, con un sorriso esaltato sempre stampato in volto, poi un tizio sovrappeso, totalmente trascurabile, ed un altro ragazzo di Grifondoro, che sembrava piuttosto cagionevole di salute; e infine anche Chastity Rosier ed Elinor Oliver, che Regulus conosceva già. Agli occhi di Regulus, Sirius sembrava irraggiungibile, circondato dalla solita aura glaciale che lui ben conosceva; avrebbe voluto parlargli, ma troppe cose lo frenavano. I suoi genitori e sua madre in primis: gli aveva scritto per congratularsi del suo smistamento a Serpeverde, ricordandogli di non mischiarsi con certi traditori del proprio sangue; i suoi nuovi amici, rassicurati dalle parole da lui pronunciate durante la loro prima sera a Hogwarts. E infine, c'era il suo orgoglio, il suo maledetto, ingombrante e ferito orgoglio. Per quanto ne sapeva lui, Sirius non lo aveva mai cercato durante quelle prime settimane a Hogwarts, né aveva dato segno di aver preso atto della sua presenza a scuola. Perché allora avrebbe dovuto essere lui a fare il primo passo? E poi, durante quell'estate, Sirius si era mostrato scostante, fedelmente attaccato ai propri stendardi di Grifondoro, cosa che Regulus non poteva tollerare.

E allora perché stava così male? Perché avrebbe voluto affatturare Potter, che sembrava essere diventato il vero fratello di Sirius, o tutti gli altri suoi amici, che avevano il privilegio di potergli stare accanto? Perché non poteva semplicemente comportarsi come se non avesse un fratello, come aveva detto ai suoi amici?

Ma Regulus conosceva la risposta a tutte quelle domande. Infondo, in una parte segreta del proprio cuore, Regulus voleva bene a Sirius. Era pur sempre suo fratello, quello che lo faceva ridere con le perfette imitazioni di Walburga o che a modo suo lo consolava quando i loro genitori erano troppo severi persino con lui. E Regulus desiderava disperatamente riavere quel fratello, nonostante le Case diverse, nonostante i pregiudizi, nonostante tutto.

Così, aveva deciso di andare a parlargli e aveva atteso a lungo il momento adatto, anche se era difficile trovarlo lontano dai suoi amici. L'occasione quasi perfetta si presentò a metà settembre, mentre nel pomeriggio la classe di Serpeverde del primo anno stava lasciando l'aula di Trasfigurazione diretta ad Erbologia; passando per il prato, Regulus vide suo fratello venire dalla parte opposta, in compagnia della ragazzina bionda; lui aveva in mano un paio di guanti, forse dimenticati nella serra durante la precedente lezione, mentre lei portava fra le braccia un vecchio grembiule sporco di terra. I due stavano battibeccando su qualcosa -Regulus intuì che c'entrava un topo morto ed il baule di qualcuno- e si disse che nonostante la presenza della Grifondoro quella era probabilmente l'occasione più adatta per parlare con suo fratello. Così, dopo un attimo di incertezza, rallentò il passo lasciando che i suoi compagni lo superassero, e si fermò ad attendere Sirius. Non sapeva bene che cosa gli avrebbe detto, sapeva solamente che avrebbe voluto stabilire un qualsiasi punto di contatto con lui. Così, quando i due gli furono vicini e stavano quasi per passare oltre, Regulus disse:

-Sirius?-

La ragazzina si fermò, dato che lo aveva udito, ma suo fratello continuò a camminare; lei, pensando che forse Sirius non aveva sentito, lo chiamò a sua volta.

-Mister Gentilezza, c'è tuo fratello Rigolo qui. Non lo hai visto?- disse, ottenendo che Sirius si voltasse verso di lei.

Regulus, deciso a sorvolare sull'ennesima storpiatura del proprio nome, attese che Sirius gli rivolgesse la parola, ma lui rispose guardando solamente la sua compagna di Casa:

-Io non vedo nessuno. Sbrigati yankee, o faremo tardi a Incantesimi-.

Lei aprì e chiuse la bocca un paio di volte, senza sapere bene che cosa dire, poi si decise e replicò:

-Andiamo, allora-.

Regulus vide suo fratello osservare la sua amica piacevolmente sorpreso, come se non si aspettasse quel gesto di lealtà da parte sua; poi i due si allontanarono, senza che Sirius lo avesse degnato di un solo sguardo.

Era abbastanza. Decidendo che non c'era motivo di rimanere lì impalato -che cosa si era aspettato, poi?- Regulus riprese il suo percorso verso le serre; era così arrabbiato, amareggiato, deluso...fino all'ultimo aveva sperato...ma no. Doveva rassegnarsi. Aveva perso Sirius per sempre.


Nda:


Eccomi qui con una nuova OS. So che sono passate quasi due settimane dall'ultimo aggiornamento e che probabilmente le poche persone che mi seguivano si saranno dimenticate di me, ma fra la scrittura della tesi e il generale scoraggiamento dovuto al poco successo riscosso da questa raccolta ho avuto non poche difficoltà a scrivere qualcosa di decente...ma tant'è che sono qui, e spero che questa cosa vi possa piacere :) per me il rapporto fra Sirius e Regulus è stato caratterizzato da attimi perduti, da occasioni mancate e da tanti, tanti rimpianti e ho cercato di rendere al meglio quello che sentivo :)

Grazie di cuore a Hoon21, _Falsa Pista_, littleconny e Giuliuli: sono state le vostre recensioni a spingermi a continuare, ed ogni volta che mi sentivo un po' giù e non sapevo cosa scrivere andavo a rileggerle per farmi forza. Grazie <3


Sperando di vedere qualche recensione in più -anche piccina piccina, non pretendo tanto XD- vi saluto :)


Al prossimo aggiornamento, con affetto,


Miss

  
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