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Autore: Macchia_HazzasSmile    22/11/2013    19 recensioni
Lei è una ragazza che disprezza, quasi, la vita per ciò che le ha "donato".
Lei è una ragazza che ha paura.
PAURA di tutto: di amare, del futuro.
Lei è una ragazza che ha bisogno di non pensare a nulla. Ma ha anche bisogno di un' aiuto...
Lui è un ragazzo che ha deciso di non amare più, perché tutti quelli che ha amato veramente ora non sono più al suo fianco.
Lui se ne va da Boston, dalla sua città, per cercare di dimenticare, per cercare di non crollare.
Londra, ora, è la città di entrambi... ma si sa, Londra è grande, molto grande...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HELP ME NOT TO THINK ABOUT IT...


CHAPTER FOUR:
AFRAID OF THE ANSWERS...


POV. HARRY

E, nel mezzo del vortice dei miei pensieri, mi addormento.

Dopo un paio di ore, mi sveglio. Il viaggio, però, è ancora lungo.

Sono confuso, estremamente confuso.
Solo ora mi chiedo il perché di questo viaggio...
Perché non sono rimasto lì a Boston ad attendere il miglioramento di mia madre?
Perché non sono rimasto lì a sperare in un futuro ritorno di mio padre o, semplicemente,
in una sua telefonata?


Anche se la cosa che più desidero in questo momento è avere delle semplici spiegazioni
da loro, la verità è che ho tremendamente paura.

Perché?
Beh, sono terrorizzato delle eventuali risposte che potrebbero dare alle mie domande...

“ Perché te ne sei andato, papà, perché ci hai lasciato in questo periodo? Io avevo
bisogno di te!”


Sì, perché potrò anche essere un ragazzo grande e vaccinato, ma ho e avrò sempre bisogno delle
persone che amo al mio fianco.


“Perché hai tentato di ucciderti, mamma? Volevi lasciarmi solo anche tu? Non capisci che sei una
delle persone a cui tengo di più al modo?”


La mia mamma.
Con lei ho sempre avuto un rapporto speciale, in cui non avevamo bisogno delle parole.
Lei, solo lei, con uno sguardo capiva ciò che mi passava per la testa, capiva ciò che nemmeno
io riuscivo a comprendere.

E, da quando è in quella stramaledettissima clinica, mi manca terribilmente.

Queste domande, per ora, rimangono lì, nella mia testa, e naturalmente senza risposta.
Se li avessi qui, davanti a me, probabilmente, avrei anche le forze di mettere in fila quelle
dannate parole e fare loro quelle domande.

Ma ,allo stesso tempo, sarei troppo fragile, avrei troppa paura, per stare lì ed ascoltare le
loro risposte.


Ma mentre la mia mente è attanagliata da questi pensieri, il tempo passa e, inesorabilmente
mi avvicino sempre di più a quella che tra poco sarà la mia nuova vita.

Guardo dal finestrino lo spettacolare scorcio che riesco a vedere...

Quella distesa azzurra increspata, probabilmente, dal qualche onda.
La MIA Scarlett amava il mare. Ricordo ancora la sua camera con le pareti dello stesso colore
dell’oceano e le numerose conchiglie che collezionava.

LEI aveva il mare racchiuso negli occhi, degli occhi che erano di un celeste così trasparente e
limpido, ma allo stesso tempo vivo, degli occhi di cui mi ero profondamente innamorato


Quelle nuvole che riesco a vedere da quassù e che mi sembrano grandi ammassi di zucchero filato
che tanto mi piaceva mangiare quando, insieme a LORO,insieme ai miei genitori, andavo al luna
park.


Mi viene da piangere a pensare a loro e, inesorabilmente, qualche lacrima scende silenziosa
sulle mie guance.

Non mi preoccupo nemmeno di asciugarmi il viso: sono giorni, settimane, mesi che piango.
E chiunque se ne accorgerebbe: il mio sguardo perso, gli occhi costantemente rossi, le iridi
spente e private della lucentezza che fino a tre mesi fa li caratterizzava.


Guardo l'orologio... 10:25 p.m. (ora locale a Londra)

L'atterraggio è previsto per le 11:05 p.m.
Poco meno di un'ora è dirò definitivamente “addio” alla mia Boston.
Prendo il quadernino che porto sempre con me dallo zainetto che ho portato sull'aereo.
Quel quadernino... il rifugio della mie canzoni, dei miei pensieri trasformati in musica.
E, ora, mentre penso a Scarlett come al solito quando scrivo, inizio a comporre qualche frase.
 

"I need your eyes that look at me,
 I need your smile turned to me,

 I need you love 'cause it's like the light
 
at the end of a dark road...

I need you, here, now,

 I'm dead now that you aren't
 here with me.
 

 Because HE took you away,
 
and my heart is empty.”


Questo è quello che riesco a scrivere prima di scoppiare del tutto.
Alla fine è proprio così che mi sento...
Ho bisogno dei suoi occhi che mi guardano, del suo sorriso rivolto a me e SOLO a me.
Ho bisogno di lei e del suo amore perché sarebbe come la luce alla fine di una strada
completamente buia.

E mi sento morto, ora che lei non è qui vicino a me, e il mio cuore è vuoto.

Mi sento così da quando è andata in coma e, soprattutto, da quando quel maledetto giorno
mi hanno detto che lei non ce l'aveva fatta, che la morte aveva vinto su di lei.

Ricordo quel 27 Agosto come fosse ieri.

Forse perché da quel giorno il mio cuore ha smesso di battere.

Ma, sempre quel giorno, ho deciso che lì a Boston non ci sarei potuto più stare.
Mia madre era già in clinica e io non potevo avere contatti con lei.
Scarlett era morta.
Mio padre se ne era già andato.
Non c'era più nulla che mi tratteneva.

Così, proprio, in quei giorni ho iniziato a fare le varie telefonate per la scuola, a cercare
la casa e un lavoretto per potermi mantenere.

E ora eccomi su questo aereo, Martedì 15 Settembre, in viaggio verso il prossimo capitolo
della mia vita.

La scuola è iniziata solo da due giorni e dopodomani inizierà anche per me.

Guardo di nuovo l'orologio che ho al polso... sono le 10:55 p.m.

Mancano solo 10 minuti all'atterraggio, meglio prepararsi...

...

Mi dirigo con passo svelto verso l'uscita dell'aeroporto.
Appena esco dalle grandi porte scorrevoli, un soffio d'aria gelida mi “sbatte” in faccia e mi
fa rabbrividire.

Benvenuto a Londra.
Mi affretto a chiamare un taxi e, appena uno accosta proprio davanti a me, non esito a caricare
le valige e la mia preziosa chitarra nel bagagliaio, per poi entrare finalmente nell'abitacolo
della vettura.

Do l'indirizzo al gentile taxista e finalmente dopo un'ora e mezza, tra cose varie, sono steso
sul letto del mio appartamento.

...

Il giorno seguente lo passo interamente a mettere a posto la mia nuova casa, a comprare le cose
necessarie.

Mi reco anche a vedere per una macchina, infondo la patente ce l'ho e qui a Londra mi serve proprio
un mezzo per circolare.

E i soldi di certo non mi mancano, siamo stati sempre anche troppo bene economicamente.
Così scelgo una Range Rover nera, simile a quella che io e mia madre guidavamo a Boston.
Compilati i fogli e svolte le procedure, mi dicono che potrò ritirarla tra 10 giorni.

Una giornata lunga e stancante questa. La sera appena finito di cenare, da solo, vado subito a
dormire.

Domani sarà il mio primo giorno di scuola.

...

La mattina mi sveglio alle 6:30.
Se fossi stato un'altra persona probabilmente sarei stato agitato, teso, ma allo stesso tempo
felice.

Ma la felicità non fa parte del vocabolario dei miei sentimenti da un po' di tempo.
Così velocemente mi faccio una doccia, mi vesto e faccio colazione.
Quando si fanno le 7:15 prendo il necessario e mi avvio vero quella dannatissima scuola... devo
essere lì prima, poichè devono consegnarmi l'orario, l'armadietto e i libri.
 

* * *
 

* LOOK AT ME *

Ciao a tutte dolcezze *fa ciao con la mano*,
No okay, da dove inizio? Parto col dire che siete davvero splendide... 12 recensioni per lo scorso capitolo,
vi ringrazio davvero con tutto il mio cuore :*
Ora passiamo alla storia.. anche in questo capitolo parla il nostro amatissimo patato (?)
Questo è un capitolo molto riflessivo, vediamo un Harry che piange, che ricorda, che si fa delle domande.
E un Harry molto, ma molto insicuro e riflessivo, un Harry che come dicevo nell'altro capitolo ha molta paura.
Ci siamo diciamo ristabilizzati con i giorni dato che sia per Harri che per Faith è l'ora di andare a scuola...
Succederà qualcosa? I loro occhi si incontreranno?? Chissà... muahahahahah io lo so è voi no * pappappero *
Okay, sono completamente andata.

...

Ora arriva la parte dolciosa... Davvero siete delle lettrici dolcissime, voi non potete capire quanto sono
contenta che la storia vi piaccia, che apprezziate il modo in cui scrivo. Voi non potete immaginare quanto
sono felice quando mi fate dei complimenti!!

Grazie, GRAZIE DAVVERO! Siete degli angeli!

Vi amo :*

P.s.: avete notato che ho fatto il capitolo un bel po' più lungo rispetto agli alti tre?? L'ho fatto solo per voi
tesori! Al prossimo capitolo e... lasciatemi qualche recensione ance questa volta <3!

 

Baci 
-Chia :* 





 

 

 


 

   
 
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