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Autore: Alis_2691    22/11/2013    0 recensioni
Alison vive a New York. È una ragazza molto sicura di se e conduce una vita tranquilla. Una sera si reca al "ballo d'autunno" con il suo fidanzato Marcus, il quale durante la serata gli farà una strana e alquanto inaspettata sorpresa. Alison rimane scioccata e perplessa dal comportamento di Marcus, tanto che durante il viaggio di ritorno a casa i due litigheranno pesantemente. Dopo quella notte, Alison non sarà piu la stessa. Qualcosa di brutto sconvolgerà la sua vita e finirà per cambiargliela per sempre.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Arrivarono  alla festa e appena entrarono tutti gli sguardi erano puntati su di loro. Marcus sembrava un gigante in confronto alla sua ragazza. Era molto più alto di lei e faceva gola a molte ragazze. Forse per i suoi occhi color cioccolato, o per i capelli neri corvini sempre pettinati all'in sù, o magari per il suo splendido sorriso che le ragazze si prendevano una cotta per lui. Nonostante la fila chilometrica che lo desiderava, Marcus aveva occhi solo per la sua fidanzata. 
Prese Alison per mano e la accompagnó davanti al buffet delle bevande. 
"Che cosa beviamo?" Chiese lui
"Il solito, direi!"
Marcus prese un flut e lo riempì di punch al mandarino, il cocktail preferito di Alison. Fecero tintinnare i bicchieri e , incrociate le braccia l'uno con l'altra, se li  portarono alla bocca. Marcus continuava a sorriderle mentre lei si guardava intorno, per vedere se qualcuno li stesse guardando. Scorse qualche sguardo innocente, qualche cenno di invidia tra le cheerleader che da tempo puntavano Marcus e poi il sorriso smagliante di Brittany, la sua migliore amica. Brittany si diresse verso di loro.
"Ciao Ali!" 
Si abbracciarono e si diedero tre baci sulla guancia.
"Ehi, come stai?"
"Tutto bene, grazie. Tu? Ti vedo strana, è successo qualcosa?" 
"Chiedilo a lui, è tutta la sera che è strano."
Brittany scrutó con sguardo indagatore l'amica, poi rivolse lo stesso sguardo a Marcus.
"Che vi è successo, ragazzi?"
Marcus non smetteva di sorridere
"Ciao, Brittany! Senti, possiamo parlare un momento? Dovrei chiederti un favore."
Brittany annuì e seguì Marcus dietro ad una colonna , a qualche metro di distanza da Alison.
"Che succede?" Chiese Brittany.
"Guarda qui!"
Marcus estrasse dalla tasca destra della giacca un piccolo cofanetto di velluto blu, lo aprì mostrando un anello argento con al centro un piccolo diamante color turchese. La ragazza rimase a bocca aperta.
"Voglio chiederle di sposarmi, stasera, nel cortile della scuola."
Brittany  gli sorrise, entusiasta dell'idea di Marcus.
"Cosa pensi che ti risponderà?"
Chiese lei, tornando seria.
"dirà di si...spero."
Marcus fece rigirare tra le dita il cofanetto e poi lo richiuse, rimettendolo in tasca.  
Alison posó il bicchiere sul tavolo delle bevande e diede un occhiata al suo cellulare. Erano le 20 e 30. 
Marcus tornó da lei e le bisbiglió all'orecchio di seguirlo. La prese per mano e si diressero verso il cortile dell'istituto. Alcuni studenti li videro passare e sgranarono gli occhi appena videro Marcus a terra, inginocchiato di fronte ad Alison. 
Marcus estrasse emozionato il cofanetto e lo aprì. Alison non sapeva che dire, era totalmente bloccata e non riusciva a muovere un muscolo. 
"Ali, tesoro mio, vuoi sposarmi?"
Alison sbiancó. Non sapeva cosa dire, o cosa fare, non si aspettava un gesto simile da parte del suo ragazzo.
"Marcus...io..."
Le parole le uscivano a malapena dalla bocca e Marcus continuava a sperare nel suo "si".
"È il tuo più grande sogno, quello di sposarti e io voglio renderlo realtà."
La ragazza si sentì gli occhi di molte persone puntati addosso, rimase immobile ancora un lungo istante, esitante sul da farsi, poi finalmente gli rispose.
"No..." 
Marcus cambió subito espressione, udendo quella risposta.
"No?" 
Le chiese, incredulo. Alison gli ribadí la sua risposta con un cenno del capo. Deluso , Marcus si rialzó. Tolse l'anello dal suo involucro e lo gettó a terra con forza. 
Alison fece un passo indietro, fissando il piccolo diamante turchese.
"Mi dispiace, Marcus. " gli disse cercando di prendergli la mano. Marcus si mosse di scatto, allontanandola bruscamente. 
"E voi? Che avete da guardare, eh? Lo spettacolo è finito, potete andarvene!" Disse Marcus, rivolgendosi ai ragazzi che li stavano ancora fissando, con sguardo attonito. 
"Marcus, ti prego, non fare così." Alison cercava di calmarlo, con scarso successo. 
"Vorrei portarti in un posto. Vieni." 
"Dove vuoi andare?" Marcus non rispose e si incamminó verso la sua auto. Ali lo seguì. In auto quella terribile sensazione tornó a tormentarla. "Uffa, cosa mi succede stasera?" Pensó. 
Marcus mise in moto la macchina e per un po' rimasero in silenzio. La visibilità era ridotta a causa della nebbia e Alison inizió ad agitarsi. 
"Marcus, vai piano!" Gli disse, guardando con aria preoccupata il conta chilometri che segnava i 140 km/h. 
"Perchè? Hai paura?" Le chiese, con tono quasi divertito.
"Ti prego! Rallenta!"
"Calmati, non succederà niente. Siamo quasi arrivati."
Seguì di nuovo un lungo istante di silenzio, finché il ragazzo sbottó.
"Io non ti capisco, che cosa vuoi? Si può sapere? Ero pronto a realizzare il tuo più grande sogno e tu che cosa fai? Mi rifiuti? Ma che diavolo ti è preso, Ali?"
"Senti, so che non è stato piacevole però io non sono pronta a sposarmi. Sono giovane, anzi siamo giovani! Dobbiamo ancora finire la scuola e poi ci sono altre cose che voglio fare, prima di sposarmi. È una cosa seria, Marcus. Il matrimonio non è da prendere alla leggera, comporta molte cose, pensavo lo sapessi."
Marcus si irrigidì ancora di più. 
"Pensi che non ci abbia pensato? Credi che mi sia svegliato una mattina pensando 'ehi, sai che faccio oggi? Le chiedo di sposarmi! Tanto non ho nulla da fare!' Ali, per favore! Come puoi dirmi queste cose?" 
L'auto correva sull'asfalto e la nebbia si fece sempre più fitta. 
"Ok, scusami. Però ti ho detto la verità. Non sono pronta."
"E quando lo sarai?"
Sbottó nuovamente Marcus. 
"Come posso saperlo? Potrebbe essere tra qualche anno, non posso dirtelo così su due piedi!" Marcus si voltó a guardarla. 
"Tu mi ami? Dimmi la verità!"
Alison lo guardó, sbigottita. 
"Certo che ti amo, che domande!"
"Allora perchè hai detto di no? Non continuare a dirmi bugie!" 
Le rispose lui, senza staccarle gli occhi di dosso.
Ali si voltó a guardare la strada.
"MARCUS, ATTENTO!!"
Gli urló, spaventata a morte. Il giovane si voltó a sua volta e vide una luce farsi sempre più intensa davanti a loro. La sua auto stava per schiantarsi contro un furgone, ma all'ultimo momento Marcus sterzó dalla parte opposta per schivare l'impatto. L'auto sfuggì al suo controllo, sfrecció  in un campo di avena e terminó la sua corsa contro un albero. 
Marcus tossì e avvertì piccole gocce di sangue scendergli sulla guancia destra. Si toccó la fronte e guardó con ribrezzo il liquido scuro sulle sue dita. 
"Ali, ti sei..." 
Non riuscì a terminare la domanda. Appena la vide gli venne quasi da svenire. Ali era ancora seduta di fianco a lui, con una grossa macchia di sangue che le era colato per tutto il viso e gli occhi chiusi. Cercó di svegliarla dandole leggeri colpi sulla guancia sinistra, ma non servì a niente. Prese quindi il suo cellulare e compose un numero.
"Pronto? Aiutatemi, vi prego! La mia ragazza non si muove, è coperta di sangue, aiuto!" 
I soccorsi arrivarono sul posto in un baleno e portarono via Alison e Marcus a tutta velocità. 
Arrivati in ospedale, i soccorritori corsero a portare Alison in sala operatoria. 
" ha subito un forte trauma cranico, continua a perdere sangue, dobbiamo intervenire alla svelta!" 
"Ci vuole il dottor Tunner!" 
"È nella seconda sala, a destra!" 
I ragazzi la portarono di corsa dal dottor Tunner, mentre Marcus venne visitato e medicato da un infermiera. 
"È tutta colpa mia..." Disse con le lacrime agli occhi. 
"Se solo avessi guardato la strada, se fossi stato più attento e se fossi andato più lentamente.."
"Non si agiti, il dottor Tunner è un ottimo dottore, vedrà che si salverà" 
Cercó di rincuorarlo l'infermiera.
"Lei dice?"
"Certo, si fidi. La sua ragazza è in ottime mani."
Dopo pochi minuti arrivarono in ospedale anche il padre di Alison, il signor Nicholson, e il fratello Andrew. 
"Dov'è mia figlia? Come sta? Vi prego, qualcuno mi dica qualcosa!"
Il signor Nicholson si mise ad urlare disperatamente, in cerca di sua figlia. 
"Lei è il padre di Alison Nicholson?" Chiese un ragazzo addetto ai soccorsi. 
"Si, sono io! Mi dica, come sta?" 
Il ragazzo gli spiegó la situazione e l'accaduto. Dopo aver udito l'intera storia, il signor Nicholson si diresse come una furia in cerca di Marcus. Appena lo trovó gli si avventó contro con violenza.  
"Figlio di puttana! Guarda come hai ridotto mia figlia!"
Marcus venne scaraventato con forza contro una parete dell'infermeria, il suo collo venne immobilizzato dalle mani dell'uomo, accecato dalla rabbia. 
L'infermiera che medicó Marcus cercó di liberarlo dalla presa. Entrarono altri due infermieri e, con molta fatica, riuscirono a staccare il signor Nicholson dal collo del ragazzo. Marcus riprese fiato e cercó di dire qualcosa, senza però riuscirci. 
"È qui il signor Nicholson?" Chiese ad un tratto un infermiere. Tutti si voltarono. 
"Si, sono io! Ci sono novità?" Chiese, speranzoso.
"Venga con me" 
Ed entrambe uscirono dalla stanza. Ciò che spetta al povero signor Nicholson sarà una brutta realtà. 
  
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