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Autore: Kokky    30/04/2008    4 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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48-Brindisi fra vampiri

La seta nera frusciava sulla sua candida pelle, mentre labbra gelide si appoggiavano sul suo collo.

Gabriel baciò quel candore perfetto e irreale, scendendo sino alla clavicola; Juliet lo strinse a sé, cercando un calore che mai più avrebbe potuto possedere. Le labbra di lui risalirono, umide e così fredde che un'umana avrebbe rabbrividito al contatto, ma non Juliet, che le sentiva roventi sul suo corpo.

I capelli di Gabriel divennero neri, mentre allungò la bocca sul collo, mordendolo con i denti affilati. Il sangue sgorgò placido, scuro e denso, bagnando il vampiro e la pelle dell'amante.

Bere il sangue di un altro vampiro è simbolo di possessione, ossessione, passione.

Il morso è il primo gesto di desiderio, l'istinto primordiale di dimostrare amore.

« Gabriel... » sussurrò Juliet, con voce rauca. « Dobbiamo prepararci, fra un'ora arriveranno gli invitati. »

Lui annuì, scostandosi, con un'espressione vogliosa ancora dipinta sul volto, facendo sorridere la vampira che allungò una mano per tastare il morso. La ferita si sarebbe rimarginata poco dopo, ne era certa.

Gabriel, con i capelli nuovamente castani, si spostò silenzioso nella grande stanza da letto, arrivando alla imponente cassettiera di mogano e estraendo uno scrigno. Con le mani virili prese una collana d'argento, con una tonda pietra nera come ciondolo, lucente e lucida, così perfetta e scura da potersi immergere con lo sguardo, rimanendone incantati.

La mise al collo di Juliet, chiudendo la catenella con estrema facilità. Baciò il segno del morso inflittole che stava velocemente guarendo, lasciando la pelle rosata e liscia. Juliet tremò di piacere.

 

La musica del pianoforte suonava decisa e diabolica, come una litania in crescendo prima della morte, riecheggiando nel salone del castello. Alcuni violini e violoncelli accompagnavano il piano nel suo predominante suono, più dolci e ingannatori, con una nota mesta che si riproponeva spesso, trillando sopra le altre.

Gli invitati chiacchieravano a bassa voce, a gruppi di due o tre elementi, nascondendo i sorrisi dietro una mano rigorosamente guantata. Sorridevano, e brindavano con i calici pieni di liquido denso e scarlatto, dolce e fruttato. I vampiri lo sorseggiavano discutendo con calma.

Juliet osservò i suoi ospiti con gli occhi rossi, invece che verdi, mostrandosi nella sua vera forma da “superiore”. La festa andava piuttosto bene, non vi erano né scontri fra clan, né risse fra vampiri negativi e positivi.

Lì, davanti a lei e il suo consorte, si trovavano i vampiri più illustri e potenti dell'Impero, dei Paesi del Sud e del Nord. Erano tutti agghindati: le donne con abiti lunghi che fasciavano il corpo perfetto da vampire, gli uomini con i completi neri e le cravatte eleganti.

Erano una sessantina, per lo più positivi, ma anche qualche vampiro negativo anziano ancora si faceva valere nella società, perlopiù statica, dei vampiri.

Il conte Aaron, per esempio, pur avendo la pelle color cioccolato, veniva guardato con rispetto e timore da tutti, persino Gabriel si inchinava di fronte a lui, riconoscendone l'autorità. Juliet notò il cote avvicinarsi e si preparò a fare gli onori di casa, pronta alle battute del vampiro.

« Buonasera, mia signora. » mormorò il vampiro, così anziano da far trasparire un'aria saggia e colta. Si chinò a baciarle la mano.

« Conte Aaron, è mio piacere vederla alla festa. » rispose lei, sorridendo e mostrando involontariamente i denti affilati e perfetti.

« Che sta andando veramente bene. Sono tutti in brodo di giuggiole, a quanto pare. » ghignò il conte, guardando i suoi simili scambiarsi occhiatine. « Il nostro antico piano sta per essere completato, finalmente. Gabriel mi ha detto che va tutto a gonfie vele. »

« Si, è tutto incastrato alla perfezione. In fondo era già tutto programmato da tempo, anche lei ha fatto parte della progettazione, conte. » disse lei, gentile e dolce, come ogni signora che si rispetti. Era stato difficile per lei... all'inizio non era del tutto benvista, i vampiri pensavano a un suo tradimento, a un suo ritorno all'umanità. Ma il conte stranamente li aveva sempre appoggiati, avendo una predilezione per Gabriel.

« Dominare il mondo. Sono i nostri ultimi sentimenti da umani che ci spingono, mi sa, Juliet. È l'uomo a voler possedere, nevvero? Credo che però potremmo ancora giustificarci dicendo che non sopportiamo più gli esseri umani, e questo è vero. » affermò lui, guardando con gli occhi rossi il soffitto abilmente decorato dai migliori artisti di quattro secoli prima.

« Conte Aaron... presto non ci sarà qualcuno a cui giustificarci, forse non c'è mai stato. Godiamo di questo momento, le va bene? Celebriamo la nostra futura vittoria. »

« È per questo che sono qui, anche se devo dire che il sangue pregiato che offrite mi ha sempre tentato! Però... non è l'ora di portare i donatori? Il sangue conservato tramite alchimia non sarà mai eguale a quello fresco, mia signora. » disse il conte.

Quasi come se qualcuno l'avesse sentito, entrarono da una delle alte porte degli umani, che si guardavano spaesati, spostando talvolta lo sguardo su quei affascinanti invitati.

Ma loro... erano inquietanti, con quei occhi scarlatti e i denti rilucenti e lunghi.

Un brivido percorse la schiena degli umani, capendo che quella era la loro ultima notte.

*

 

 

 

49- Only a Kiss

And I want you now                                                                            Perché ti voglio ora
I want you now                                                                                   ti voglio ora
I'll feel my heart implode                                                                      sentirò il mio cuore implodere
I'm breaking out                                                                                  mi sto sfogando
Escaping now                                                                                     scappando ora
Feeling my faith erode                                                                         sentendo la mia fede consumarsi

{Muse - Hysteria}

 

Adam carezzò i capelli castani di Sofia, avvicinandola ancora di più, baciandola con urgenza. Quasi come se avesse paura che potesse scomparire da un momento all'altro, che lei lo avrebbe lasciato impaurita dai suoi denti.

Ma Sofia non l'avrebbe fatto, ormai era abbracciata a lui.

La ragazza lo spinse leggermente, facendolo scostare e dividendo le loro labbra. Adam la guardò incuriosito, prima di notare che respirava affannosamente. Giusto. Lei doveva respirare, ne aveva bisogno... se l'era dimenticato, preso dalla foga.

Sofia alzò lo sguardo nocciola, incrociando quello blu mare di Adam, e sorrise leggermente, mentre le guance si imporporavano di rosa.

Tu - Tum.

Il cuore di Adam batté involontariamente, spasmodicamente, nella gabbia toracica. Uno solo, un solo battito. Poi di nuovo il silenzio.

Ma aveva battuto. Era da così tanto che non accadeva che Adam non capì subito di cosa si trattava. Quindi solo un minuto dopo poggiò la mano sul petto, e ghignò a Sofia.

« Vuoi proprio cambiarmi a tutti i costi, eh? » sibilò, scombinandole i capelli.

« Non per forza. Sai, non sei male così. » rispose lei sorridendo. Solo un bacio ed era cambiato tutto?

Ora non lo guardava male, non aveva paura, in linea di massima. Forse aspettava solo il momento giusto. C'erano troppi forse nei suoi pensieri.

Lei aveva accolto i suoi sentimenti, ricambiando. Cosa voleva di più?

Ahhh... era davvero scocciante provare emozioni umane. Sempre a chiedersi “e se? ...e se forse? ...ma non è che?”

Era stufo di sentire che tutto il suo mondo crollava per un'umana, che l'umanità si faceva strada in lui. Però non ne poteva fare a meno, e questo lo sapeva benissimo. Era una contraddizione bella e buona.

Circondò con un braccio le spalle di Sofia e si chinò verso di lei, baciandola.

« Non abbiamo di certo finito. » sussurrò Adam al suo orecchio.

« Non abbiamo nemmeno iniziato. » ribadì Sofia seria. Poi però si aprì in un timido sorriso.

 

Rupert e Ryan si svegliarono e non trovarono Sofia. Così iniziarono a cercarla, trovandola poco dopo lì vicino, abbracciata con il biondo Adam.

« Finalmente si sono dati una mossa!» sogghignò Ryan, guardando con gli occhi chiarissimi il gemello.

« C'è ne voluto di tempo. » rispose sorridente Rupert, felice per i due.

« Anche troppo. I grandi sono sempre così storti, non dicono mai ciò che pensano. » si lamentò Ryan, sedendosi sull'erba e comportandosi da perfetto curiosone. Anche il fratello si mise sul prato, accanto a lui.

« Sono pieni di misteri, gli adulti. E già all'età di Sofi non si scherza! Non capisco dove sia il problema... » affermò Rupert stranito.

« Boh. » esclamò Ryan « Che ne dici di andare a disturbarli? » ghignò poi verso il fratello.

« Ottima idea! Andiamo!! » rise Rupert, alzandosi e correndo verso i due, seguito a raffica dal gemello.

« Siamo Ryan e Rupert, paladini dei baci rubati! » urlarono in coro, buttandosi su Adam e Sofia, che - stupiti - finirono per ruzzolare sul prato con i gemelli.

« Voi due! » sibilò a denti stretti Adam, socchiudendo gli occhi blu mare e guardandoli con odio.

Sofia rise, vedendo i bambini leggermente spaventati e il vampiro carico di istinto omicida, e gli diede un buffetto a testa.

Ah, se quella felicità e spensieratezza fosse durata per sempre.

 

Intanto, qualcuno guardava la scena da una finestra al piano terra della villa bianca. Sorrise a quella vista, invidiosa che Adam e Sofia potessero baciarsi in pubblico, mentre loro... loro non potevano farlo, non sarebbe mai stato accettato.

Il loro era un amore ingiusto, sbagliato, malsano.

Lui la prese fra le braccia, cullandola e cantandole sottovoce una canzoncina.

Ma come resistere a tanta dolcezza?

*

 

 

50- Il nostro tempo sta finendo

Sofia osservò il vampiro riposare sulla panchina, con gli occhi chiusi e le labbra piegate all'insù, mentre i capelli biondi che sfuggivano alla coda gli incorniciavano il viso perfetto. E pensare che era stato lui a farla rabbrividire più volte poco tempo prima. E in effetti Sofi rimaneva sempre attenta con lui, non fidandosi mai al cento per cento. In fondo ciò che più desiderava era il sangue, no?

E lei ne era ben fornita.

Allungò l'indice verso il volto, toccandogli la punta del naso e scendendo sino alle labbra, che si piegarono immediatamente in un ghigno mentre gli occhi blu mare si aprirono di scatto, fissandola. Sofi non aveva mai negato che Adam gli piacesse fisicamente, fin dal suo arrivo lo aveva pensato, ma ora... era in piena tempesta ormonale, in fondo aveva 17 anni, no?

Stare con lui significava il battito accelerato, una buona dose di guance arrossate e caldo sul volto, e a volte perdeva anche il filo del discorso. Stava iniziando a perdere il conto delle figuracce fatte in quei giorni.

Sofia fece una boccaccia, mostrando la lingua ad Adam e pizzicandogli la guancia. Lui ricambiò il buffetto, prima di avvicinare velocemente il suo volto a quello di Sofi, sospirando e carezzando la sua pelle con il suo respiro gelido. « Sei così tenera, a volte. Nessuno noterebbe mai il tuo carattere deciso, guardandoti solamente, ma vedrebbe... » sussurrò Adam al suo orecchio, giocando con una mano fra i capelli di Sofia, arricciandoli e girandoli attorno alle dita affusolate.

« Cosa? » domandò lei, sorridendo a fior di labbra e poggiando la sua bocca morbida vicino a quella di Adam, allontanandosi poi scherzosamente, baciandogli il collo bianco. Lui quel gesto non l'avrebbe mai fatto, ne era certa; la prudenza non era mai troppa.

« Vedrebbe una bella ragazza e cercherebbe sicuramente di abbordarla, anche se avrebbe poi contro un vampiro non proprio carico di buone intenzioni, mi sa. » concluse lui, mostrando i denti affilati e perfetti. Sofia si lasciò fuggire una risatina, posando involontariamente gli occhi sui canini di Adam.

Anche quelli erano bianchi, splendenti, attraenti. Tutto in un vampiro era così, no? E anche questo, pur procurandole un brivido sul collo, l'attirava ineluttabilmente, costringendola a fidarsi di lui. Perché non poteva far altro, ormai. 

Scacciò quei pensieri e poggiò le labbra morbide e calde su quelle di Adam, circondandogli il collo con le mani. Lui sorrise senza farsi vedere, mentre il ciondolo di Sylvester brillava di luce propria sotto la camicia di seta.

 

Adam si poggiò sul letto bianco, socchiudendo gli occhi blu mare e ripensando a quei giorni, trascorsi insieme a Sofia.

Si girò e rigirò, scuotendo la testa, smuovendo i bei capelli biondi - sciolti dalla solita coda - sul copriletto rosso fuoco.

Ripensò a lei, mentre nervosamente si torceva le dita affusolate, rendendo bianche la pelle diafana. Sofia che lo batteva. Che lo guardava con lo sguardo impaurito, che lo apostrofava con coraggio. I suoi occhi castani, la sua bocca - morbida, profumata -.

Quel pacchetto verde scuro... era nato tutto grazie a quello.

Sofia che lo odiava, e poi... lo amava.

Sei qualcosa di bellissimo

Una contraddizione

 

Sofia, dopo aver lavato i piatti della cena, salutò con un bacio Ginger, dandole la buona notte, e salì veloce in camera da letto.

Si mise la camicia da notte, azzurrina con qualche fiocchetto rosa sul petto, e si sedette sul letto, incrociando le gambe nude. Guardò il quadro di sua madre, più bella che mai, passandosi un dito sulle labbra... quelle labbra che poco prima avevano baciato Adam.

Sofia sorrise inconsciamente, per poi infilarsi sotto il lenzuolo.

Tu sarai la mia morte

Si, tu sarai la mia morte

 

Adam tuffò il volto nel cuscino, sbuffando e stringendolo fra le braccia forti. Come poteva fare?

Mancava così poco, così poco! E poi sarebbe finito tutto, no? Questo solo perché era un vampiro, e lei una positiva. Beh, presto neanche i negativi se la sarebbero passati bene. Si voltò di lato, cercando inutilmente una posizione più comoda per il suo corpo freddo.

E il nostro tempo sta finendo

E il nostro tempo sta finendo

Avrebbe dovuto smetterla subito; era ancora meglio non iniziare, in fondo. Ora come poteva rinunciare a lei?

Come poteva farle fare... quella fine?

Gli umani avrebbero avuto qualcosa di disastroso, era la loro “fine”, almeno come dominio su Aiedail.

Adam ringhiò nella notte, mostrando i denti affilati al buio.

Ho cercato di rinunciare a te

Ma sono drogato

 

Sofia guardò il soffitto bianco e semplice, poi - pur sentendo un po' di caldo a causa dell'afa - si coprì la testa con il lenzuolo, lasciando uno spiraglio per respirare l'aria “fresca”. Si sentiva rassicurata, sotto quella sottile tela che la copriva tutta; si sentiva a casa, accoccolata nel letto sotto il lenzuolo bianco.

Pensò ad Adam un'ultima volta, poi si addormentò, chiudendo gli occhi nocciola con un sorriso.

 

Come si è arrivati a questo?

Si, mi succhierai la vita

 

Come si è arrivati a questo?

 

 

 

 

 

[Time is running out - Muse]

*






Ce l'ho fatta! Era da una settimana che provavo a concludere il 50! Madonna, che fatica! E che sdolcinati sti due... per fortuna c'è "l'angoscia" della futura separazione, che rende buono il mondo *__* (non sopporto le cose dolci - sdolcinate - zuccherate).
Le parole in rosso del 50 sono di "Time is running out" dei Muse, perché decisamente ci stavano con la loro storia!
Ringrazio i miei amorini che mi stanno sempre vicino (cotty, gabry, lisa, livia, mari, mastrolindo - sgrassatoreee (lui amorino non lo è, ma cmq) -, gaetano da lontano, kira dalla Cina, silvia, antonella - mia amoraaa -, lulù con la mente)!

Comunque... voglio assolutamente (e dico assolutamente) sapere cosa minchia (ecco le parolacce da incazzamento è.é) pensate di questa storia, perchè va bene che la leggete, ma se siete arrivati fin qui: commentate! E che cacchio! Non c'è più mondo, ma secondo voi, io cosa dovrei fare? Secondo voi un misero commento non mi farebbe stare meglio, non mi inciterebbe a scrivere, non mi aiuterebbe (se fosse una critica), non mi farebbe sapere chi e cosa preferite nella storia?
Bene. E allora cliccate li sotto e divertivi, perchè voglio sapere. Pretendo. Perchè si!


Grazie. xD A tutti, lettori, recensitori (L), preferiti.
Stancamente ringrazio:
mikybiky: Adam è il mio Adam, non lo voglio sdolcianto +...+
Grazie mille tesoro, davvero. Ti voglio bene, Silvia!
lisettaH: Viva il coro angelico, cicciolina! (non chiedermi da dove mi è uscito... forse dal cappello da Cappellaio? XD)
Stampate e appese (o_o)? TI AMO!! *////*
Eh, le cose sconcie xDDDDDD Grazie, tesò xD
kiromi: Mia cara Kira - kiruccia!
Anche dalla Cina (con furore) ti fai sentire, che dolsheeeee!
Anche a me Hassan e Adam mi sapevano di yaoi >.> Siamo troppo influenzate xD
Non diventare analfabeta ç__ç Istruisciti con PB! XDD
Grazie per aver recensito tutti i cap (wow!) *w* Ti adoro!


A presto -miei poveri- lettori! Vi ringrazio di tutto ù.ù [Recensite +.+"]
   
 
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