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Autore: percabeth2000    22/11/2013    1 recensioni
Terzo racconto che inizia con la storia Mari e Teschi possono convivere?
I nostri amici devono riportare alla normalità Ginevra ma per farlo dovranno affrontare molti ostacoli mentre alla ragazza iniziano a venire dubbi e preoccupazioni.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le nuove avventure'
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VENDETTA

POV.NICO
 
Non avevo dormito molto bene e, quando la mattina sentii la voce di Ginevra, rimasi a far finta di dormire per ascoltare quello che diceva a Lucius.
Avevano parlato di me ed effettivamente Lucius aveva proprio fatto c’entro: mi sentivo così in colpa per non averla aiutata, per non aver fatto qualcosa e averla lasciata andare via con Eris.
Ma non continuarono la conversazione a causa di uno sbadiglio.

“E’ già mattina? Dite che non si può rimandare il combattimento?” chiese Chiara con la voce impastata dal sonno.

Nel frattempo anch’io avevo iniziato a svegliarmi cercando di non dare nell’occhio il fatto che fossi già piuttosto arzillo, mentre Mattia si godeva ancora il suo dolce sogno. Non per molto visto che ormai Chiara era sveglia.

“Giù dal letto dormiglione!” gli gridò nell’orecchio mentre sia Ginevra che Lucius ridevano sotto i baffi.

Una volta tutti svegli dovevamo solo aspettare il momento propizio, quanto avrei voluto parlare con Ginevra da solo, per qualche minuto o anche solo dirgli di stare attenta.
Stavo per dirglielo ma mentre la guardavo bene notai che era diversa dal solito, aveva la tuta in pelle nera che gli avevo visto nel messaggio Iride ma sembrava rinforzata. Rimasi per un secondo scioccato: stava veramente bene così.

“Ehy, bella tuta Ginny. Portatela a casa poi, vedrai quanti ragazzi ti faranno il filo, quelli che non sono già occupati con me, è ovvio”disse Chiara. Io e Mattia lanciammo due occhiatacce a Chiara veramente da record.

“Dovrei andare o Eris mi troverà qui, state attenti nell’arena, una distrazione e siete finiti” ci comunicò seria ma forse con una punta di tristezza.

“Stai attenta anche tu, e non pensare a noi, ce la caveremo”dissi io guardandola negli occhi che avevano assunto la tonalità che preferivo.

“Ne sono sicura” sorrise per poi sparire verso l’uscita.
 
POV.CHIARA

Fortuna che Ginny era andata via perché dopo neanche dieci minuti scese Eris intimandoci di seguirla fino all’arena. Perché non siamo scappati durante il breve tragitto? Semplice, per Eris intimare significava legarci i polsi e poi legarci ulteriormente tra di noi per la gamba destra come dei carcerati.
Mentre camminavamo, ad ogni passo, trovavo il castello sempre più incantevole ed imponente peccato solo chi lo abitava …
Arrivammo ad una porta e quando vidi l’arena rimasi sbalordita: era molto grande, in un certo senso mi ricordava il Colosseo, completamente di sabbia con al lato destro appoggiati degli specie di armadi contenenti armi di tutti i tipi infine le scalinate erano completamente piene di gente o meglio, mostri.

“Sono tantissimi” sussurrò Mattia.

“Ce ne siamo accorti” dissi sarcasticamente.

Velocemente Eris ci tagliò le corde e ci presentò al pubblico esattamente come si fa con dei pezzi da carne con un cliente.

“E ora miei cari, vedrete combattere i vostri forzuti figli e nipoti con questi semidei. Per dimostrarvi la mia dedizione metterò la mia stessa prediletta a lottare con loro e se i vostri figli la uccideranno, saprete che
siete i più forti”

O, bella politica, uccidiamoli tutti insieme e poi mettiamo a bada i mostri, perché è ovvio che stai solo bleffando e loro ti credono pure, poveretti.

“Tu sei d’accordo Ginevra? Accetterai di combattere anche con coloro che odi?” chiese Eris con i suoi occhi viola.

“Certamente” rispose la mia amica con una freddezza che non credevo possibile.

“Bene, scegliete le vostre armi, una per uno e combattete”

Ci dirigemmo verso gli armadi e mentre io prendevo un arco e una faretra Nico prendeva una spada e Mattia ugualmente, Ginevra prendeva due pugnali.

“Combattete!”

Io incoccai subito una freccia colpendo in mezzo agli occhi una dracena che cadde a terra morta e si dissolse in polvere mentre Matty e Nico si occupavano di un gigantesco lestrigone.
All’inizio non mi accorsi di tutto quello che mi stava succedendo in torno ma poi capii: Lucius e Ginevra avevano cambiato un po’ le carte in tavola.
Ginevra non ci aveva seguito ma al contrario si era diretta verso il bordo dell’arena e aveva iniziato a colpire gli spettatori riducendoli tutti in polvere così come Lucius, che gettava tanto caos come solo una specie di vampiro avrebbe potuto fare, a differenza delle empuse era molto veloce( non aveva quelle brutte gambe che si ritrovavano loro) e sicuramente la sua rabbia per quello che gli era successo non aiutava gli altri.
Un’altra dracena mi graffiò un fianco facendomi perdere un po’ di sangue ma riuscii a tagliarle la testa con un colpo netto, la battaglia stava diventando sempre più caotica a causa anche dei mostri degli spalti, i quali, iniziavano a combattere anche se fortunatamente non tutti.
Tutto mi sembrava così stranamente famigliare e già visto, come un tremendo e terribile dejàvou e quando sentii quel grido capii anche il perché.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Questa è solo la prima parte ovviamente, la seconda cercherò di postarla al più presto anche se ancora non so bene quando ne avrò la possibilità. Spero vi sia piaciuto.
Avevo detto a qualcuno che gli avrei fatto un regalo, non è uscito benissimo, lo ammetto, ma parli tu per una parte della battaglia, accontentati!
percabeth2000
  
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