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Autore: avventurosa    22/11/2013    1 recensioni
ho sempre sognato scrivere qualcosa sui pirati : amo il loro coraggio , le loro avventure , le loro usanze.
ed ora ho finalmente trovato il tempo di caricare questa storia : una ragazza aspirante pirata rapisce il giovane capitano Henry Grey ; i due iniziano a conoscersi meglio e insieme scoprono qualcosa che mai si sarebbero sognati di trovare ,ma la ragazza nasconde qualcosa che sorprenderà Henry.
spero che questo piccolo assaggino vi abbia incuriosito !!! buona lettura ... *O*
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                   CAPITOLO 2
Un sole primordiale sorgeva lentamente da dietro l’orizzonte ma non fu questo a
svegliare Henry , bensì il rumore delle onde  che si asciugavano sulla sabbia .
Gli occhi impastati e assonnati del capitano si aprirono accompagnati da un lungo
sbadiglio .
“Ma come cavoli ho fatto a dormire ?”
“Ti ho sbattuto per terra” la voce ironica di Key arrivò alle orecchie de ragazzo e per
 qualche secondo ci rimbalzò dentro come un eco .
“ha. ha .ha. Molto divertente…”
“sì , in effetti non è andata proprio così…ti sei sbattuto atterra da solo”
“come sarebbe a dire?”
“be’ forse non ti ricordi , in effetti devi aver preso un brutto colpo alla testa… in un
tentativo di evasione ti sei tirato in piedi dimenticando che avevi le mani legate
dietro la schiena e le caviglie legate assieme e ovviamente sei caduto per terra , ma
non ti bastava : hai proceduto a modi bruco fino a che non se caduto dalle scale
arrivando sul ponte principale.”
“sì , qualche volta mi capita di fare il sonnambulo”
“no, non credo che tu fossi sonnambulo perché arrivato alla fine delle scale hai
esclamato: “Santo cielo…”credo che poi tu abbia perso i sensi” una risata trattenuta
fu inevitabile da parte della ragazza mentre le gote di Henry si colorivano d’un lieve
 porpora . “ora alzati e muoviti” gli ordinò Key
“ma ho i piedi lega…” non finì la frase che si accorse che le sue caviglie erano
finalmente libere. “ dove si va ?”
“sulla terra ferma!” il ragazzo era attorniato dalla ciurma della Diana e dai suoi
uomini con le mani legate dietro la schiena.A capo di quella dozzina di persone
c’era Key. La Diana era poco distante dalla costa e fu facile raggiungere la riva .
Erano sulla tanto desiderata isola.Quella piccola parte di terra dispersa tra le onde
d’un mare anonimo appariva agli occhi di tutti come un ignoto pezzo di paradiso.
Era formata da una serie di imponenti scogliere rocciose modellate come argilla dalla
forza insistente del vento e ricoperte dall’acceso verde di muschi e licheni .Queste
erano poste ad anello con un’apertura che permetteva di accedere all’ampia baia.
La bassa marea scopriva gran parte della spiaggia che si sfumava in intensità diverse
di avorio . La pura trasparenza dell’acqua si rifletteva sui larghi fusti dei baobab
affacciati sulla spiaggia.Nessun segno di esseri umani . L’isola era ricca di vita: versi
di animali provenivano dalla foresta alle spalle della baia .Ogni pianta cresceva
rigogliosa: la natura faceva il suo corso senza che l’uomo intralciasse il suo sviluppo.
Key procedeva a passi lenti quasi volendo godersi il momento che pareva dover
determinare la sua vita…la sabbia era calda nonostante il sole stesse pian piano
scomparendo , ad ogni passo si modellava sotto ai piedi rigorosamente scalzi dei
marinai. Un folto albero diramava le sue molteplici braccia verso il mare fornendo un
riparo “staremo qui – disse la ragazza – il sole sta’ calando , andremo avanti domani”
“avanti dove ?“ domandò Henry ; insomma, erano su una sottile striscia di terre
emerse, dove sarebbero dovuti andare ?
“avanti “ ripetè Key . Accendere un fuoco fu facile grazie a piccoli
rametti di pino impregnati di zolfo1 frutto di un saccheggio di una mercantile
orientale da parte della Diana. Tutt’attorno al fuoco un anello di pietre gli  faceva
da cornice mentre esso si rifletteva sui volti pensierosi dei marinai creando effetti di
luci e ombre come avrebbe fatto un pittore. Henry pensava al significato della parola
“avanti”, se quell’isola fosse solo un approdo per i rifornimenti o celasse ben altro
che questo. Key rifletteva su cosa sarebbe successo l’indomani  al suo futuro. La
sera , oltre al freddo portò con sé anche il sonno ma nessuno chiuse occhio : le stelle
erano troppo belle per non restare a guardarle ; pian piano molti si addormentarono ,
raggomitolati come foglie secche sulla sabbia gelida . la notte passò veloce e un urlo
fu un perfetto risveglio per il capitano ; i suoi occhi si aprirono in tempo per vedere
Key saltellare da tutte le parti indicando qualcosa di indistinto sulla sabbia . il
ragazzo si alzò ancora un po’ assonnato e si scrollo dalla sabbia che l’ umidità aveva
fatto aderire ai suoi vestiti.
“vieni, corri” lo incitò Key .Il giovane la raggiunse
“ portalo via” disse la ragazza indicando un animaletto vicino alle provviste .Henry si
abbassò e raccolse la bestiolina pelosa che teneva ancora tra le zampe una briciola di
pane . “è un petauro dello zucchero “ disse lui . Era un esserino minuscolo , lungo
poco meno di un dito , peloso quanto affettuoso gironzolava su e giù per il braccio
del capitano mentre Key lo guardava disgustata.
“ne ha paura?” domando lui
“io? e perché dovrei ?”
“ forse l’ho dedotto dal suo urlo e dalla faccia schifata.è sicura ce non le dispiaccia?”
“certo”
“allora non avrà niente in contrario se le metto la scimmietta sulle mani vero?”
“ok, ok , non è che mi fa paura è che mi fa …ribrezzo…”
“suvvia, una ragazza coraggiosa come lei !”
“…grazie?!”
“dovere , Lady.Piuttosto , posso sapere l’origine di questa paura ?”
“non saprei … da dove vengo io non ci sono animali così”
“e lei da dove viene ?”
“da lontano” rispose fugacemente Key.
“oh, e un’altra cosa : dammi pure del tu” il capitano scosse la testa in segno di
approvazione. Intanto tutta la ciurma si era svegliata : si procedeva verso la foresta .
Ogni specie di piante riusciva a sopravvivere , gli insetti producevano uno strano
rumore come anche le scimmie che saltavano febbrilmente da un ramo all’altro.Gli
uccelli di tutti i colori avevano piume lunghissime . Dal terreno uscivano funghi alti
qualche decina di centimetri  ; tutto questo era solo una piccola parte della natura che
popolava l’isola . Camminarono per quasi due ore finche’ il rumore dell’acqua
risvegliò l’animo di tutti. Un piccolo laghetto ampio quanto due stanze aveva origine
nel bel mezzo della foresta .L’acqua era dolce ma soprattutto limpida e trasparente .
Era perennemente alimentata da una cascata probabilmente originatasi dalle recenti
 piogge o da una risalita d’acqua sotterranea . Nel piccolo lago crescevano enormi
ninfee dal diametro di un paio di metri , su di esse erano posate delle minuscole
raganelle e tra le radici nuotavano dei pesci rossi .La cascata, però celava qualcosa :
un passaggio naturale la divideva dalla parete rocciosa .Key si avviò nel sentiero che
l’acqua rendeva scivoloso , accarezzò con la mano la cascata , mise i palmi a formare
 una conca e ne bevve un sorso ; tutti la seguirono , era ghiacciata , rinfrescante,
 selvaggia . La parete era ricoperta da muschio ad eccezione di una piccola parte sulla
quale era scolpita una frase in latino : HIC GIACEM LEGEND   
qui giace la leggenda .
 
capitolo dedicato a geme_
rametti di pino impregnati di zolfo : antenati degli odierni fiammiferi furono prodotti dal 1500 al 1600 solo in oriente
SPAZIO AUTRICEEEE
ciao e grazie a tutti quelli che mi seguono e che recensiscono in particolare geme_ e
anche Dragasi (mi sono accorta che hai messo la mia storia in quelle che segui)
hahahaha beccata/o !!!!!! Grazie , grazie , grazie !!! Me la lasciate una recensione ???
 allora , questo è un capitolo da capire : con la lieve sfumatura ironica i nostri due
personaggi stanno iniziando a conoscersi !!!!!!! E ovviamente vi lascio sul più bello !
Come vi avevo detto , ci ho messo un po’! scusate ! ciau ! >.<  
  
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