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Autore: LORIGETA    30/04/2008    16 recensioni
FIC dedicata ai miei adorati Bra&Goten ^^
“Wow…dunque vediamo, ho duecentoquaranta zeni e …” pensò mordendosi un labbro.
Con quella cifra, la possibilità di scelta calò vertiginosamente; rimasero solo tre creazioni molto semplici: un anello con incastonata un'acqua marina, una fascia d’oro con inciso un cuoricino bianco e un'altra intrecciata con un filo d’argento.
Chissà quale di quei monili sarebbe potuto piacere a Valese: lei sfoggiava spesso abiti sofisticati e accessori d’alta moda e Goten tentò di focalizzare nella mente la sua mano sottile con indosso gli anelli, ma deglutì amaramente, pensando che ne sarebbe rimasta molto delusa.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Goten, Valese
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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San Valentino …Gioie e dolori.


“Papà …oh, papà, sei tu.” 
Fu come essere trasportati in un mondo onirico: l’amarezza e la rabbia si sciolsero, liberando il loro cuore.  
Tante piccole sfere luminose nacquero dalle tenebre e cominciarono a volteggiare nell’aria, come se stessero danzando: ognuna seguiva l’altra finché, ad un certo punto, si allinearono e formarono un grande cuore splendente.
Ancora una volta la sua voce arrivò delicata, celestiale, capace di riempire anche l’anima più vuota.  
“Vegeta, loro si amano: dovresti esserne contento. Sii ragionevole e non ostinarti a dividerli. Sarebbe un grave errore.” Goku ridacchiò prima di riprendere a parlare.
“Pensaci, mio figlio è l’unico saiyan rimasto: non sei fiero che sposi tua figlia? Preferiresti un terrestre, per lei? Uno senza un briciolo di forza?” aveva sparato nel verso giusto e colpito il bersaglio.
Il principe provò una sensazione di vuoto allo stomaco, nel dover ammettere che quel sempliciotto avesse ragione.

“Fatti vedere! Vieni qui, che ti do una lezione! Voglio combattere con te!” sbraitò Vegeta contro il nulla, contro quel cuore che stava perdendo d’intensità, ormai prossimo ad amalgamarsi a quel buio, ritornando ad essere parte di esso.
“Non hai torto, ma non l'ammetterò mai! Mai, Kakaroth!” pensò serrando i pugni, ma la cosa strana era che non avesse più voglia di uccidere il ragazzo, che ora gli stava affianco e che teneva la bocca spalancata.
La voce risuonò ancora, mentre la luna, sbucando da una nuvola, irradiava il giardino con la sua tenue luce. 
“Pensa che avrai dei bei nipotini. Urcaaa, quante cose potrai insegnare a quei monelli! Toccherà a te allenarli e non avrai tempo di annoiarti…” la risata argentina del grande guerriero rimbombò per un’ultima volta nel silenzio. 
Adesso nel cuore di Vegeta regnava una specie di pacata rassegnazione: si spinse verso la ringhiera, capacitatosi dell'insensatezza di contrastare quel sentimento.
Goten poteva far felice sua figlia, nessun altro sarebbe riuscito a tenere a freno il suo temperamento: lei portava in dote i geni di una grande stirpe, proprio come il giovane di cui si era innamorata. 
Il mezzo saiyan deglutì senza riuscire a smettere di piangere, sentiva di nuovo nell’aria l’odore di suo padre e quel calore così piacevole.
Sconvolto, realizzò che fosse l’ultima volta che poteva averlo vicino, così decise di dar voce ai propri sentimenti.   
“Papà, ascolta: prima sono stato duro con te, io …”  mormorò con grande sforzo, approssimandosi al parapetto ed oltrepassando la figura di Vegeta, che lo scrutava senza fiatare.  
Goten chiuse gli occhi e fu pronto ad aprire il cuore a quel padre enigmatico, che tanto lo aveva deluso in passato. 
L’immagine di lui gli apparve per un attimo: era un piccolo frammento di memoria, che la mente custodiva come un dono prezioso, era l’unica opportunità che gli veniva concessa, così prese respiro per poi gridare a squarciagola.
“Ti voglio bene papà! Te ne voglio tanto!” lo aveva perdonato, non gli era rimasta la benché minima traccia di rancore nel cuore, anche se avrebbe sentito la sua mancanza per sempre, ma adesso la radice dell’incertezza era stata sradicata: quella che per lunghi anni gli aveva fatto ingoiare solo amarezza al pensiero di non essere amato.
Voleva dirgli molte cose, ma gli era particolarmente difficile parlare in quel momento e così chinò il capo. 
“Lo so, figliolo, e anch’io te ne voglio tanto. Sii felice con la tua ragazza; come promesso vi sarò accanto per sempre. Vegeta, li lascio a te e mi raccomando!” furono le sue ultime parole, non era rimasta traccia di lui, solo il nulla.
Il giovane era disperato, si asciugò le lacrime con il dorso della mano quando udì dei passi sopraggiungere dall’interno, si voltò di scatto e la vide, ferma sulla soglia della finestra: bellissima e arrossata come se avesse corso per ore.
“Goten, stai bene?” domandò Bra con apprensione.
Zoppicando lui le andò incontro e incrociò lo sguardo benevolo di Trunks, che si scostò per permettergli di abbracciarla.
Vegeta represse una fitta di gelosia e li scrutò con aria seria, ma non infuriata; per la verità cominciava a non dispiacergli l’idea della loro unione.
Altri passi li richiamarono all’interno.
“Che succede? Bra, Trunks, Vegeta!” Bulma lanciò al gruppo uno sguardo preoccupato: era avvolta in una vestaglietta di seta verde, i capelli tirati indietro da una spessa fascia, le rughe sottili si notavano appena.
Dopo essersi svegliata aveva udito dei rumori sospetti giungere dalla camera della secondogenita e si era allarmata.  
“Goten? Cosa ci fai qui a quest’ora?" chiese accorgendosi dell’atmosfera tesa.
Bra si fece avanti e, con sguardo innocente, la mise al corrente della motivazione di tutto quel trambusto.
“Mamma, io e Goten ci amiamo e ci siamo fidanzati!” l’aveva detto con enfasi e Bulma pensò che si sarebbe preparata una tazza di camomilla, non appena fosse scesa in cucina.
“Oh cielo! Beh, questa è una grande notizia. Ma cos’è successo? Chi lo ha ridotto in quel modo? E' pieno di escoriazioni; penso abbia bisogno di una medicazione.”
Vi fu silenzio, nessuno fiatò; Vegeta, per calmare i nervi scossi, si voltò verso il giardino: non v’era bisogno di troppa arguzia per arrivare a capire che fosse lui l’artefice di tutti quei lividi violacei che sfiguravano il giovane viso.  
Il principe decise di allontanarsi, necessitava di solitudine, di restare solo con i propri pensieri. 
Troppe erano state le emozioni che s’erano susseguite in quel frangente e la più intensa era stata quella di poter riascoltare la voce del suo eterno rivale.
Lo videro levitare a braccia conserte, accigliato e composto, e poi lanciarsi verso il cielo scuro per scomparire verso l’ignoto.
Bulma sospirò.
“Beh, immaginavo che sarebbe andato via, però se non ha finito di massacrarti è già un buon segno…”  aggiunse con una punta d’ironia.
“Il merito è solo di mio …” Goten era stato sul punto di dire la verità, come se avesse un disperato bisogno di far sapere a tutti che suo padre si era prodigato per lui, ma non riuscì a proseguire. 
Carezzò la guancia della sua ragazza e avvertì l’ennesimo brivido al contatto della morbida pelle.  
I neofidanzati, erano stretti l’uno nelle braccia dell’altra e gli sguardi che si rivolgevano erano colmi d’amore.
“Bene, dobbiamo festeggiare…” commentò la scienziata con voce rotta dall’emozione, la sua bambina era una donna ormai e lui non vedeva l’ora di renderla felice.
“Aspetta Bra, mi stavo dimenticando.” disse il Son rosso d’imbarazzo. 
Estrasse dalla tasca una custodia nera e l’aprì per tirare fuori l’anello, la guardò negli occhi e poi delicatamente glielo mise al dito: era tempo di parlar chiaro, di fare sul serio.
“Goten, è meraviglioso. Conta davvero molto questo regalo: ho desiderato con tutta me stessa che fosse mio…”  lui era completamente rapito dal suo viso, da quelle labbra che bramava far sue, era come se non riuscisse a dimenticare il loro dolce sapore così gradevole.
“Ne sono felice, vorrei darti molto di più, ma sappi che il mio cuore ti appartiene.” a quanto pareva i sogni potevano avverarsi. Bra si fissò la mano, il modesto anello sembrava splendere di viva luce, come se ci fosse stato un pizzico di magia in quella pietra azzurra.
I suoi occhi si riempirono di lacrime.
Trunks infranse quell’incanto:
“Cosa ne dite di uno spuntino? Mi è venuta fame e dopo esserci rifocillati, Goten ed io dobbiamo fare un discorsetto.” il Brief appoggiò una mano sulla spalla dell’amico d’infanzia che si limitò ad annuire: l’idea di mettere qualcosa sotto i denti lo rincuorava.
In effetti, se fosse rimasto ancora un po’ a stomaco vuoto, avrebbe rischiato di stramazzare al suolo.
Pochi minuti dopo le luci dell’ampia cucina di casa Brief erano state accese e il frigorifero svuotato, era decisamente piacevole essersi seduti attorno al tavolo per chiacchierare.
“Spero che tu sia convinto del tuo sentimento; sappi che se dovessi far soffrire mia sorella te lo farò rimpiangere e così mio padre.” 
Trunks porse un bicchiere a Goten, stavano parlando seriamente, approfittando del fatto che madre e figlia stessero già discutendo per trovare un accordo su come organizzare il ricevimento del matrimonio.
“Tranquillo, sono davvero innamorato e farò di tutto per farla felice.”
Era certo che dicesse il vero, riuscì a leggerglielo negli occhi grandi e nerissimi.  
“Beh, allora brindo a te Goten, futuro cognato, e al vostro amore.” Trunks sollevò il calice, imitato dall’ altro mezzo saiyan, li sfiorarono provocando un tintinnio come a siglare conferma della loro grande amicizia.
“Ora è meglio che vada: mia madre sarà in pensiero e poi è giusto che sappia subito che mi sono fidanzato.” il Son si alzò in piedi e prese la mano di lei per baciarla con dolcezza.
“A domani, amore…” seguì un lungo, lento sospiro.
“Aspetta, ti accompagno fuori…” Bra ammiccò, cosa credeva? Di salutarla così? Senza nemmeno baciarla?
Il saiyan ne fu ben lieto e, dopo aver salutato il resto della famiglia, la seguì verso la porta del soggiorno, quella affacciata sul giardino.
Le stelle brillavano in lontananza come tante lucciole; dopo poco cammino si fermarono dietro ad un cespuglio e lei con enfasi gli gettò le braccia al collo.
“Goten, che bello siamo soli, adesso voglio baciarti, lo desidero.”
Lui la strinse forte.
“Anch’io lo desidero.” con la punta delle dita le tracciò i contorni delle labbra, poi avvicinò le proprie e la baciò con vera passione.
Staccarsi fu alquanto difficile e molto doloroso.
“Bra, volevo dirti…buon San Valentino, piccola.”
I capelli azzurri le incorniciavano il volto arrossato, un bel sorriso era apparso come risposta.
“Ti amo.” mormorò mentre lui a malincuore si sollevava dal suolo, pensando che già desiderava rivederlo.
“Ti amo.” rispose rimanendo a fissarla per alcuni istanti, prima di puntare verso l’alto e dirigersi a gran velocità verso le amate vette dei Paoz.
Volava ed era raggiante, appagato. 
Aveva finalmente ritrovato la fiducia in se stesso e, malgrado il dolore fisico causato dalle ferite, non era mia stato così bene come in quel momento.
Erano lontane le giornate trascorse nella disperazione, con la testa fra le mani, pur essendo perso nell’immensità del cielo, sapeva di non essere solo. 
Sapeva di essere amato da una ragazza splendida e anche da suo padre.
Goku di certo avrebbe mantenuto la promessa, rimanendogli accanto e accompagnandolo in ogni momento della sua vita, che si prospettava lieta. 
Era stato lui a spronarlo e a fargli capire di dover dichiarare l’amore che provava per Bra, a farlo tornare tra le braccia di colei che sarebbe divenuta la sua compagna di vita e, per questo, gli avrebbe serbato eterna gratitudine.
Era stata una grande giornata e sicuramente d’ora in avanti Goten avrebbe apprezzato molto la festa degli innamorati: ci sarebbero stati tanti altri San Valentino da festeggiare e non ne era dispiaciuto, ora che al suo fianco c’era finalmente la donna giusta.

 

 

 

Fine.

 

 

Ciao ^^ sono riuscita a scrivere la parola “fine” non ci credo! XD

Mi sento più leggera stasera ( ne ho solo altre 30 da finire ndMe!)

Sinceramente avrei voluto fare di meglio, ma la stanchezza gioca brutti scherzi, spero di non avervi deluso troppo …

Vi piacerebbe un seguito? Ci sto pensando …

Vabbè ringrazio di cuore chi ha recensito lo scorso capitolo e faccio molto presto visto che sono pochissimi…

Dove siete finiti tutti? Me molto triste!

 

Gobra1095- Sei gentilissima e ti ringrazio tanto. Un bacione.

 
Rayn_88
- Ciao mia fedele lettrice, sai sempre come farmi felice. Grazie.

 
Gokussola4ever
- Ciao, spero che il finale non ti abbia deluso, ti ringrazio per le belle parole. Baci.

 
miacaracara
- Ciao ^^ come sempre spendi delle belle parole per le mie storie, ti ringrazio e spero di sentirti. Piaciuto il finale? Baci.

 
nicichan
- Wow WeW WuW …la Nico è tornata, la Nico è tornata! Me Felice saltello impazzita. Mi sei mancata Tanto. TVB

 
carol2112
- Ciao ^^ sei davvero troppo gentile, ti ringrazio di cuore e spero di non averti deluso con il finale. Un bacio.

 
miss miyu 91
- Ciao, sono felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, cosa mi dici del finale? Un bacione.

 

Grazie a tutti quelli che hanno letto questa fic e che seguono anche le altre che scrivo, sono lusingata dal vostro interesse e felice di poter condividere con voi i miei sogni …

 Vi saluto, domani grande scampagnata con gli amici lontana dal mio PC …mi farà bene staccare un po’…

Ci sentiamo presto, ma purtroppo non garantisco aggiornamenti veloci, ho tantissimo da studiare e poco tempo per scrivere, ma farò il possibile.

 
Se volete( e mi farebbe piacere...) lasciate il vostro commento, ci tengo tanto a conoscere il vostro parere. 

Ciao, baci e Buon 1° maggio. 

 

 

 

LORIGETA ^^

  
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