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Autore: Live_Dreams    23/11/2013    3 recensioni
Chi l'avrebbe mai detto che proprio io, la ragazza che faceva innamorare tutti sparendo dopo una notte, avrebbe sofferto per uno stupido amore...
Ma chi è lui veramente? Perché mi ha tenuta all'oscuro della sua vera identità?
Innamorata di una star senza nemmeno saperlo...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I raggi tiepidi del sole mi scaldarono le guance quando mi girai, ancora persa nel mondo dei sogni, sul lato destro del letto che si trovava vicino alla finestra. Aprii gli occhi flebilmente ancora impiastrati dal sonno, sbadigliai stiracchiandomi e mi strizzai un occhio per mettere a fuoco ciò che mi circondava. Il mio sguardo era rivolto alla finestra dove le tendine lilla erano leggermente illuminate dal sole, i miei pensieri si spostarono sugli avvenimenti della sera precedente, Louis era stato davvero meraviglioso con me, sorrisi a quel pensiero e mi alzai dal letto incrociando la sveglia, erano solo le 9.10 del mattino, mi ero svegliata prestissimo e mi stupii della cosa, poi mi diressi in bagno con passi pesanti e poco aggraziati, mi lavai la faccia con l'acqua gelida e poi riattraversai il corridoio stretto per tornare alla mia camera che era dall'altro lato.
Vidi mia madre piazzata in mezzo al corridoio che mi guardava con un sorriso un po' inquietante insieme a Daniel che la cingeva per un fianco. Mi bloccai nel corridoio a guardarli quasi spaventata.
Daniel: "Buon giorno Catrine!" Disse poi con un sorriso ancora più spaventoso.
Io: "...Buon...Giorno." Dissi lentamente aspettandomi di tutto.
Mamma: "Buon giorno tesoro mio!!" Disse poi lei con una vocetta altamente stridula che mi fece sobbalzare.
Ok, mia madre aveva una scusa, magari erano gli ormoni, ma Daniel? Sarà solo che è così agitato anche lui per il piccolo in arrivo? Cercai di convincermi di questi pensieri.
Io: "Buon giorno mamma!" Dissi poi avvicinandomi a lei e mettendomi in ginocchio con il viso davanti alla sua pancia che già un po' era cresciuta. "E buon giorno anche a te!" Dissi sorridendo per poi lasciare un bacio all'altezza dell'ombelico.
Finalmente tornai nella mia stanza e come ogni mattina spalancai la finestra per poi fare un lungo sospiro verso il mondo che c'era al di là di quella finestra. Mi guardai in torno, le piccole e numerose casette di quella cittadina erano incantevoli viste dall'alto e tutto quel verde dei giardini ben tenuti erano uno spettacolo meraviglioso, i colori che saltavano subito all'occhio erano sui toni del giallo e rosso con le varie sfumature, ormai eravamo agli inizi di novembre e le foglie erano già quasi completamente cadute rivestendo il suolo grigio e dando ancora più colore a quella bella cittadina che io guardavo fiera ogni mattina dalla mia camera.
Notai solo dopo che il giardino di casa mia aveva qualcosa di strano. Tra l'erba accuratamente tagliata da Daniel c'erano dei petali rossi e bianchi sparsi non a caso; da quella visuale si capiva perfettamente che componevano una frase: "Buon giorno mia principessa!". Sgranai gli occhi e li strofinai per accertarmi di vedere bene e quasi non ci credevo che tutto quello era solo per me.
Da un angolino spuntò poi Louis con un mazzo gigante di rose rosse e bianche in mano, saranno state almeno una ventina. Non credevo ai miei occhi, rimasi a bocca aperta senza sapere che fare o che dire.
Louis: "Buon giorno principessa! Le va di trascorrere con me questa giornata? Per favore?" Il sorriso di Louis mi rapì l'anima, mi sentii libera da ogni male, mai mi ero sentita così bene prima di allora, mai nessuno aveva fatto per me ciò che lui stava facendo.
Io: "Sei un idiota Louis!" Dissi ridendo felicemente dopo un po' di esitazione mentre il mio sguardo si spostava incredulo su tutto quello che aveva fatto.
Louis: "Te lo dicevo che ce l'avrei messa tutta!" Disse sorridendomi e ammiccando.
Sorrisi nel modo più vero possibile.
Louis: "Allora? Qual'è la tua risposta?" Esitai qualche secondo prima di rispondere sorridendogli.
Io: "Si!" E quel suo sorriso si fece ancora più ampio. "Mi preparo e arrivo!" Dissi in fine chiudendo la finestra con ancora il sorriso sulle labbra per la troppa felicità.
Aprii l'armadio e lo svuotai senza però trovare qualcosa da mettermi, stavo diventando matta, non volevo far aspettare Louis. Mia madre sbucò all'improvviso con dei legging grigi rivestiti con delle rose nere sparse e una maglia lunga e larga bianca, perfetti direi.
Mamma: "Mettiti questi!" Disse sorridendo. Le sorrisi. Come avrei fatto senza di lei.
L'abbracciai e mi vestii in un attimo poi incominciai a truccarmi con un po di eyeliner, mascara e matita mentre mia madre mi aggiustava i capelli con la piastra facendo dei boccoli sulle punte (ci sapeva davvero fare con la piastra), misi le mie all star bianche, indossai la mia collana preferita: lunga, in argento, con un ciondolo a forma di fiore e una piccola perla al centro e per finire mia madre mi diede i suoi orecchini con una piccola perla bianca. Ero pronta per uscire dopo aver indossato la mia giacchetta nera in pelle ed una spruzzata di profumo.
Uscii di casa salutando tutti e ringraziando mia madre.
Vidi Louis aspettarmi appoggiato alla sua macchina. Appena mi vide si mise dritto e mi scrutò.
Louis: "Sei bellissima!" Disse facendomi arrossire (una cosa che non mi era mai successa prima.)
Io: "Grazie!"
Louis: "Dai, andiamo a fare colazione!" Disse quindi porgendomi il mazzo di rose e aprendomi lo sportello per permettermi di entrare, così quando anche lui fu salito in macchina partimmo.

Io: "Dove stiamo andando?" Chiesi dopo un po.
Louis: "E' una sorpresa." Rispose senza distogliere lo sguardo attendo dalla strada mente sorrideva.
Sbuffai leggermente.
Dopo qualche minuto arrivammo in una stradina che non avevo mai visto prima e ci fermammo poco dopo davanti a un grande bar: "Happy Days". Scendendo dalla macchina rimasi a guardare la grossa insegna colorata per un po.
Louis: "Sai, io adoro gli anni 50/60!" Disse poi sorridendomi. Lo guardai stranita e poi mi prese per mano e mi accompagnò all'interno.
Capii il motivo della sua frase precedente solo dopo essere entrata in quel bellissimo bar. Tutto era in stile anni 50 o 60, c'erano un'infinità di colori diversi, le pareti erano bianche con un sacco di foto di Marilyn Monroe e di altri personaggi importanti di quei tempi tutte personalizzate con luci colorate o cose varie, pure il soffitto era pieno di foto di colore diverso, il pavimento aveva delle piccole mattonelle bianche e nere, i tavolini erano bianchi e rossi o bianchi e verdi, le poltrone erano tutte nere con schienale e seduta morbidi e di colori diversi, il bancone era enorme e lunghissimo tutto bianco e la cucina si intravedeva solo grazie ad una finestrella nella quale il cuoco passava le ordinazioni ai camerieri. Era meraviglioso quel posto, i dipendenti erano perfino vestiti a tema e avevano i pattini a rotelle. Rimasi a bocca aperta mentre Louis mi guardava ridendo sotto i baffi.
Louis: "Ti piace?" Chiese.
Io: "Louis ma questo posto è meraviglioso! Come diamine hai fatto a trovarlo?" Il mio sguardo scrutava ogni cosa con cura meravigliandosi.
Louis: "Eeeh ho le mie conoscenze!" Disse ridendo e accompagnandomi ad un tavolo.
Il cameriere ci portò il menù e salutò Louis, era ovvio che si conoscessero.
Lessi il menù, c'erano solo cose per fare una colazione americana, avevo sempre voluto provare a fare una colazione simile.
Ordinai entusiasta uova e pancetta che mi vennero servite con la forma di faccina sorridente su un piatto bianco dai bordi colorati, scherzai insieme a Louis per via della faccina, poi ordinai anche delle ciambelle che mi vennero servite tutte colorate con varie fantasie, anche Louis ne mangiò alcune dopo le sue frittelle.
Mangiammo tutto con il sottofondo della musica a vecchio stile che proveniva dal coloratissimo jukebox, era tutto buonissimo.
Per ultimo ci offrirono un frappè alla vaniglia delizioso da dividere in due.
"In una coppia bisogna condividere ogni cosa!" Disse l'uomo dopo averci portato il grande bicchiere in vetro con due cannucce all'interno.
Era stupendo bere avendo ad un palmo dal naso gli occhi blu di Louis.
Uscimmo poi dal locale per raggiungere in macchina un'altra meta a me sconosciuta.
Io: "Dai dove mi stai portando? Dimmelo questa volta!" Dissi picchiettandogli un braccio con il dito in modo insistente.
Louis: "No! Non te lo dico!" Disse quindi ridendo.
Io: "Uffaaa!" Sbuffai scocciata.
Arrivammo poco tempo dopo in un posto un po isolato.Scesi dalla macchina e un'imponente edificio mi apparve. Io: "Cos'è?" Dissi senza distogliere lo guardo dal palazzo.
Louis: "Entra e lo scoprirai!" Disse sorridendo.
Così mi trascinò dentro e capii che mi aveva portato a pattinare sul ghiaccio, era una cosa che amavo!
I miei occhi incominciarono a brillare, lo guardai sorridendo come una bambina e lo vidi sorridere.
Corsi a mettermi i pattini e mi fiondai in pista tutta contenta, ero molto brava oltre tutto.
Vidi Louis esitare ad entrare.
Io: "Che aspetti?" Chiesi guardandolo.
Louis: "Eemh... il fatto è che... Non ho mai pattinato prima!" Disse poi guardando il ghiaccio quasi spaventato. Risi.
Io: "Daii! Coraggio!" Dissi andando a tutta velocità verso di lui per poi afferragli un braccio e buttarlo in pista.
Louis: "Wooo!" Disse agitando i piedi avanti e indietro senza però muoversi di un millimetro. Risi a crepapelle.
Mi misi di fronte a lui che, spaventato, si era aggrappato ai margini morbidi della pista.
Io: "Guarda, si fa così!" Dissi facendo dei lenti movimenti mentre lui mi osservava i piedi. "Devi muovere i piedi verso l'esterno, non in avanti!" Cercai di spiegare. Louis ascoltava con attenzione e sembrava aver capito il meccanismo così si staccò dai bordi e fece come gli avevo detto lentamente. Finalmente andò avanti, sorrise soddisfatto e incominciò a farlo più velocemente ma cadde subito all'indietro come un salame. Risi ancora portandomi le lacrime agli occhi.
Io: "Vai avanti tenendoti aggrappato e quando ti senti pronto poi staccati va!" Dissi ridendo ancora mentre l'aiutavo a rialzarsi.
Fece come gli avevo detto e io l'osservai con lo sguardo seguendolo mente mi tenevo a debita distanza da lui, dato che riuscì comunque a cadere un paio di volte.
Io: "Bravo!" Dissi appena completò il giro. "Ora fanne ancora uno così io nel frattempo vado in mezzo alla pista."

 

Prov. Louis
Pattinare era davvero una cosa complicata, non pensavo fosse così difficile, ma Catrine era una buona insegnate e poco a poco incominciavo a capire, era più tosto divertente.
La vidi allontanarsi da me e andare al centro della pista con il sorriso da bambina sulle labbra, quanto amavo questa cosa, amavo il suo lato da bambina.
Incominciò come una professionista a volteggiare su se stessa inarcando la testa verso il basso e portando le mani aggraziate verso l'aria, rimasi a bocca aperta vedendola, sembrava un angelo che volava nell'aria, era la creatura più incantevole che io abbia mai visto. Ad un certo punto smise di girare e avanzò tranquillamente con una gamba sola, mentre l'altra era portata all'indietro parallela al suo magro corpicino che era rivolto in avanti. Era davvero meravigliosa con quel sorriso che non svaniva nemmeno per un'istante. Renderla felice era la cosa che più mi piaceva fare e capii che quello era ciò che avrei voluto fare per il resto della mia vita.

 

Prov. Catrine

Tornai da Louis che però non aveva finito del tutto il giro.
Io: "Ancora qui sei?" Chiesi fermandomi accanto a lui. "Va beh dai, ti senti pronto a staccarti?" Chiesi poi.
Louis: "Si! Voglio divertirmi anche io!" Disse sorridendo. Sorrisi.
Lo vidi staccarsi un po timoroso ed avanzò un po barcollando, quando capii che stava per cadere, gli afferrai un braccio e lo riportai in equilibrio.
Io: "Occhio!" Risi.
Lo presi per mano e insieme avanzammo senza paura, Louis era diventato improvvisamente bravo, come se la mia mano gli avesse trasmesso la capacità di pattinare.
Louis: "Ma così è molto più facile!" Disse ridendo.
Io: "Non è bello vincere facile però!" Dissi poi lasciandogli la mano bruscamente.
Louis: "No Catrine che fai? Torna qui!" Era nel panico, io non smettevo di ridere.
Io: "Dai che ce la fai!" Affermai tra le risate.
Louis si prese coraggio ed avanzò. Finalmente riuscì ad andare avanti da solo. Comparve sul suo volto un sorriso soddisfatto e così incominciò ad avanzare fiero di se stesso mentre io applaudivo facendolo esaltare ancora di più.
Ad un certo punto lo vidi portare una gamba all'indietro in una maniera rozza da morire. Inarcai un sopracciglio e poi risi vedendolo cadere di faccia.
Io: "Ma che diavolo fai!?"
Louis: "A te viene molto meglio!" Disse poi cercando di alzarsi ritrovandosi di nuovo per terra però. Continuai a ridere e capii con quella sua affermazione che mi stava guardando mentre io ero andata al centro della pista.
Io: "Lascia perdere queste cose per adesso va!" Risi ancora e poi l'aiutai ad alzarsi.
Passammo ancora un po di tempo a pattinare fino a ché i nostri stomaci non incominciarono a brontolare all'unisono.
Io: "Che fame!" Affermai vedendo Louis annuire.
Louis portò il suo sguardo al polso dove c'era l'orologio.
Louis: "Cavolo sono già le 13:50! Andiamo subito a mangiare!" Disse così che uscimmo entrambi dalla pista tornando poi in macchina.
Andammo a mangiare in un McDonald's, avevo insistito tanto per andarci.
Io: "Grazie per la giornata Louis!" Dissi mentre finivo il mio mcflurry al bacio.
Louis: "E non è ancora finita bellezza!" Affermò dopo aver sorseggiato l'ultimo goccio della sua coca cola media.
Sgranai gli occhi.
Io: "Hai ancora sorprese?"
Louis: "Certo!" Così mi fece l'occhiolino e andò a pagare il conto. Cosa mai aveva ancora in serbo per me?

Dopo aver mangiato tornammo in macchina, questa volta non feci domande, ormai sapevo che tanto non mi avrebbe dato alcuna informazione.
Dopo un paio di km riconobbi il tratto di montagna vicino alla loro casa situata da quelle parti.
Io: "Stiamo andando alla tua casa in montagna?" Chiesi perplessa.
Louis: "No! Ma ci saremo vicini." Disse ridendo sotto i baffi.
Mi resi conto che infatti ci allontanammo un pò dall'abitazione e quando la macchina si fermò ancora non capivo dove mi avesse portata.
Scesi dalla macchina e lessi l'insegna: "Canile municipale". Rimasi di stucco, io amavo i cani e quando abitavo ad Agliè facevo volontariato al canile che era a due passi da casa mia, mi piaceva da morire farlo e avrei voluto poterlo fare anche qui in Inghilterra, ma il canile era troppo lontano da casa e con i compiti e la scuola non ne avrei avuto il tempo.
Guardai stupefatta Louis che mi aveva affiancato.
Io: "Come facevi a..." Non mi diede il tempo di finire la domanda che già rispose.
Louis: "Tua madre è una persona fantastica. Ti vuole molto bene!" Disse sorridendo mentre guardava il canile, solo dopo si voltò per guardarmi. "E per fortuna si sveglia molto presto la mattina!" Disse poi ridendo.
Ora tutto era chiaro, mia madre gli aveva detto cosa mi piaceva così che lui potesse regalarmi questi bei momenti. Chi altro avrebbe fatto tutto questo per una che oltre tutto sai già che è persa di te?!
Sorrisi e sta volta fui io a trascinarlo con foga dentro il canile. 
Ci iscrivemmo per fare i volontari e passammo tutta la giornata con i cuccioli, anche se Louis era un vero disastro.
Portammo a spasso i cuccioli e lui si fece trascinare da un grosso pastore maremmano, non aveva la forza necessaria per portare quel cane enorme e così fu lui a portare in giro Louis. Quanto risi nel vederlo urlare "Fermo!" mentre veniva sballonzolato da una parte all'altra del parco. 
Facemmo il bagno ai cani e cadde nella ciotola piena d'acqua e sapone insieme ad un golden retriver, ad un certo punto venne da me tutto bagnato con la schiuma nei capelli. Risi e lui quindi mi tirò una spugna piena d'acqua insaponata addosso prendendomi una spalla, così presi la pompa e lo lavai ulteriormente.
Io: "Bisogna sciacquare dopo lo shampoo!" Affermai ridendo.
Louis: "Questa è guerra!" Disse afferrando l'altra pompa.
Ci ritrovammo ad inseguirci e scappare nel grosso parco mentre i cani ci correvano dietro abbaiando e scodinzolando felici. Alla fine entrambi eravamo fradici ma ridevamo come matti. 
Io: "Basta basta. Mi arrendo!" Dissi tra le risate alzando le mani al cielo in segno di resa.
Louis rise, quella sua risata mi fece sentire incredibilmente bene. Smisi di ridere e lo guardai sorridendo, Louis, notando la mia reazione improvvisa fece lo stesso quasi preoccupato.
Louis: "Che c'è?" Chiese voltandosi credendo forse che ci fosse qualcosa dietro di lui. In quel momento mi avvicinai a lui mentre i cani abbaiavano rumorosamente ancora pieni di schiuma, misi le mani sul suo viso spostandolo poi in mia direzione, mi persi per qualche secondo nei suoi occhi notando il suo stupore e premetti poi le mie labbra sulle sue chiudendo gli occhi come per sottolineare che in quel momento non volevo vivere altro che quel bacio, feci poi incontrare le nostre lingue e mentre esse incominciarono a giocare tra loro una serie di brividi invasero il mio corpo ed aumentarono quando le braccia di Louis mi strinsero forte la vita quasi per non farmi allontanare da lui mai, neanche per un istante. 
Il mondo svanì per noi in quell'istante, ma i cani continuavano comunque a fare rumore e le proprietarie del canile non ne furono contente, tant'è che quel momento venne interrotto da una di loro che ci rimproverò.
X: "Ma i cani sono ancora tutti sporchi! Non siete qui per giocare o amoreggiare, siete qui per lavorare con i cani!" Strillò facendoci dividere e cacciandoci fuori. Dovemmo lasciare il canile, ma tanto era già tardi, erano già le 19:35 ed io avevo un certo appetito. Vidi Louis fare una chiamata poi, quando si riavvicinò a me, insieme ci recammo di nuovo in macchina ma questa volta con una felicità maggiore. 
Io: "Ora dove andiamo?" Chiesi salendo in auto.
Louis: "A mangiare!" Disse sorridendo mentre si agganciava la cintura.
Pochi minuti dopo ci ritrovammo davanti alla loro casa in montagna. 
Entrammo e ciò che trovai dentro mi lasciò senza fiato. Una serie di pupazzi era sparsa nella sala principale, vari petali di rose tracciavano come un sentiero nel pavimento in legno, tra i mobili c'erano un'infinità di schifezze varie tra le quali caramelle, cioccolatini e brioches. Era come se fossimo entranti nel paese delle meraviglie di Catrine, tutto quello che vedevo era ciò che più mi piaceva. 
Mi voltai verso Louis sbalordita, lui sorrise divertito.
Louis: "Tua madre!" Sorrise ancora.
Ci avviammo verso la cucina e nella tavola c'era un pranzetto con i fiocchi: spaghetti al sugo con polpette, uno dei miei piatti preferiti. 
Io: "Ma come diavolo hai fatto a trovare il tempo per tutto questo?" Chiesi perplessa.
Louis: "Sono stato aiutato da mia sorella e dai ragazzi per fortuna!" Disse facendo l'occhiolino. Ora si spiegava tutto. "Prima di mangiare però forse è meglio se ci mettiamo qualcosa di asciutto!" Disse poi. 
In effetti eravamo ancora tutti bagnati per la guerra d'acqua avvenuta poco prima. Annuii ridacchiando. 
Louis mi diede una sua felpa, la indossai nel bagno mettendo i miei vestiti sopra i termosifoni. Non vi sto nemmeno a dire quanto mi stesse enorme. Mi feci uno chignon per tenere i capelli in ordine e uscii trovandomi un Louis in canottiera e pantaloncini. Tanto in quella casa il riscaldamento era perfetto. 
Incominciammo a mangiare con foga e poi mi persi tra tutti quei pupazzi e quei dolci che facevano venire il diabete solo a guardarli. I miei occhi si illuminavano ogni volta che entravo in quella sala.
Io: "Hai programmi anche per la serata?" Chiesi poi sorridendo mentre guardavo quei pupazzi e li stritolavo uno ad uno.
Louis: "Divano, film, schifezze e coccole. Ti serve altro?" Disse poi ridendo mentre si buttava sul divano.
Io: "La perfezione!" Affermai buttandomi accanto a lui che poi mi cinse con un braccio le spalle in modo che io potessi accucciolarmi a lui. 
Decidemmo di guardarci "Hugher games", non chiedetemi il motivo, non lo so nemmeno io.
Guardammo il film mangiando schifezze una dietro l'altra mentre Louis mi accarezzava il braccio dolcemente. Mi sentivo in paradiso. 
Ad un certo punto lasciai perdere il film e girai la testa incominciando a guardare Louis illuminato dalla luce del televisore che poco a poco cambiava. Aveva un leggero sorriso e i suoi occhi avevano una luce particolare in quel momento. 
All'improvviso sentii un calore dentro e incominciai a desiderarlo come mai avevo desiderato qualcuno prima, desideravo avere le sue mani sul mio corpo, desideravo baciarlo fino ad avere le labbra consumante, io lo volevo e lo volevo subito.
Con uno scatto mi fiondai sulle sue labbra facendo distogliere la sua attenzione dal film, lo baciai a lungo e senza staccarmi mi posizionai sopra di lui mettendo le gambe all'estremità delle sue, lo baciai muovendomi leggermente e passandogli una mano tra i capelli con foga, riuscii a sentire la sua erezione crescere avendo solo le mutande che mi coprivano. Louis si staccò dalle mie labbra.
Louis: "Forse dovremmo fermarci..." Disse con il respiro affannato.
Io: "E perché?" Sussurrai al suo orecchio mentre gli lasciavo qualche bacio sul collo.
Louis: "Io... io voglio che le... le cose siano perfette... voglio... farti innamorare prima, voglio che tutto sia perfetto." Disse poi con un filo di voce. A quel punto mi fermai e lo guardai negli occhi sbalordita. Mai nessuno mi aveva detto cose simili in una maniera così sincera.
Io: "Ma è già tutto perfetto così!" Sorrisi. "Ed io già ti amo Louis! Ti amo da sempre credo." Mai avevo detto una cosa simile a nessuno, mai avrei immaginato di dirlo, ma ora sono qui con lui e sento di poterlo gridare al modo perché io lo amo per davvero. Vidi il suo sguardo brillare come mai prima ed un sorriso farsi spazio. 
Louis: "Quindi... Quindi sei di nuovo la mia ragazza?" Sorrisi.
Io: "Certo!" E così ripresi a baciarlo.
Louis: "Ti amo anche io!" Sussurrò dopo un pò facendomi arrossire mentre una serie di brividi si impossessava di me.
Incominciò anche lui a baciarmi con foga e mi strinse con le braccia alzandosi poi con me stretta alla sua vita, mi trascinò di sopra tra le coperte e poi mi posò delicatamente una mano sul viso accarezzandomi. I suoi baci scesero sul collo più delicati della seta, mentre la sua mano abbassò lentamente la cerniera della felpa facendomi ritrovare solo in mutande. 
Osservò ogni angolo del mio corpo ed io mi vergognai quasi come fosse la prima volta che mi mostravo a qualcuno. Le sue mani scesero delicate giù per il mio collo mentre le sue labbra continuavano a baciarmi. Nel frattempo gli sfilai la maglietta lasciando poi che le mie mani vagassero per tutti i suoi muscoli scolpiti. 
Incominciammo a spogliarci lentamente continuando a baciarci, mentre nell'aria regnava solo il rumore dei nostri respiri affannati. Le mie mani vagavano sul suo corpo e nel frattempo le sue facevano lo stesso con il mio, sorrisi compiaciuta poi quando le mie mani si spostarono sul suo posteriore. Cavoli che culo!
Smisi di baciarlo in quell'istante.
Io: "Wow!" Dissi ridendo e facendo ridere anche lui, poi la passione continuò a travolgerci. 
Dopo lunghi baci passionali e tenere carezze lui entrò in me. Diventammo una cosa sola.
Involontariamente sorrisi facendo sorridere anche lui. 
Lui mi accarezzava il viso dolcemente facendomi sentire amata per la prima volta, per la prima volta io stavo facendo l'amore, quello non era neanche paragonabile al sesso, fare l'amore è come sentirsi esplodere dentro i fuochi d'artificio, è come unire due persone insieme, Lottie aveva proprio ragione, fare l'amore era tutta un'altra cosa.
Alla fine ci abbracciammo ansimando dalla fatica e ci scambiammo un ultimo bacio sorridendo a vicenda. 
Louis: "Ti amo!" Sussurrò ansimando baciandomi la fronte.
Io: "Ti amo." Risposi a tono per poi accucciolarmi a lui e addormentarmi poco dopo.









Salve a tuttiiiii :D 
Come promesso ho messo il continuo :)
Voglio ringraziare tutti per le recensioni e anche per seguire la storia... 
Questo capitolo è un po più lungo, spero ne siate felici è un capitolo dedicato solo a Catrine e Louis ** Dolciosi!!
Purtroppo però la felicità dura poco si sà! Dovranno ancora superare molte difficoltà i due giovani innamorati. 
Continuo a 3 recensioni, miraccomando, ditemi che ne pensate. ;)
Un saluto a tutti, alla prossimaaaaa 

  
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