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Autore: Hoshi98    23/11/2013    3 recensioni
regno di Maxiria. Il sovrano è Kio, ma la rivolta serpeggia tra la popolazione. Tutti hanno nostalgia del re precedente, Refel, nonostante sia morto ormai da circa venti anni. La leggenda narra che, dopo l'affondamento della nave i due gemelli del re si siano salvati. Il sole e la luna, come le loro voglie. Riusciranno tra difficoltà e ostacoli a tornare sul trono che gli spetta, o verranno sopraffatti dal potere di Kio e di suo figli Aymek? è la mia prima storia... spero vi piaccia!
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I soldati di Kio si limitarono a rimanere sulla spiaggia, apparentemente intenzionati a non attaccare.
Intanto nel castello l’agitazione cresceva. Era ormai sera e durante la giornata avevano avuto il tempo di organizzare difese.
Tutti giravano armati e la guardia notturna era stata intensificata.
Pirel capiva che non avevano molte speranze. Se perdevano, i ribelli del nord sarebbero stati del tutto sconfitti, per questo non contemplava per niente quell’ipotesi. Finora non aveva mai pensato alla fine del suo “regno”. Questa guerra durava da quasi venti anni e si ricordava a malapena come si viveva sotto il regno di Refel, ormai capiva che la sua era diventata una battaglia personale contro Kio, e sapeva che doveva vincerla. Per far regnare di nuovo la pace nel regno.
- Leo ricordati di dire agli arcieri di fare la guardia questa notte. -
- Gliel’ho già detto e ho sistemato tutto. Papà vatti a riposare, ci pensiamo io e Sean qui. –
Erano nell’ufficio del re e Pirel era seduto stancamente sulla sedia. Aveva il viso tirato e si vedeva che aveva bisogno di dormire.
- Sicuri ragazzi? -
Anche i suoi figli erano molto stanchi, ma si dissero che si sarebbero riposati quando la situazione fosse stata più tranquilla.
- Si tranquillo! – gli disse Sean. – Tra poco arriveranno anche Zaffira e Bianca a darci una mano. -
- Svegliatemi tra due ore, sono nella mia stanza. –
Pirel se ne andò e i ragazzi di disposero davanti ad una cartina della costa per organizzare la loro difesa.
 
- Sire è arrivato Aymek con altri soldati. -  disse lo scudiero a Kio.
- Lo hanno visto? –
- No, è venuto con delle piccole barche che dal castello non erano visibili. –
- Ne sei certo? –
- Sì il principe me lo ha confermato.-
- Perfetto, domani li attaccheremo e non si accorgeranno neanche di cosa succede. –
Lo scudiero sorrise. Il re disse:
- Pensano che non muoveremo le nostre forze e che rimarremo qui, ma la notte è lunga e noi avremo tutto il tempo di organizzare l’attacco di domattina. - - Chiama mio figlio e digli di venire da me. -
Il messaggero si congedò da lui e Kio sorrise. Questa volta li avrebbe colti di sorpresa e il nord sarebbe stato definitivamente distrutto.
 
Zaffira si svegliò di scatto. Si era addormentata nel pieno di una riunione.
Non sapeva quanto avesse dormito, ma fuori era ancora notte, quindi doveva aver fatto un breve pisolino.
Leodrian le sorrise e lei ricambiò. Da quando si erano baciati avevano parlato ben poco.
Il giorno dopo Milo era partito e neanche quella volta ne avevano avuto il tempo.
Con i soldati di Kio alle porte non sembrava mai il momento, quindi si era rassegnata a pensare a loro due quando ce ne fosse stato tempo.
- Sveglia dormigliona! - esclamò Sean interrompendo il loro scambio di sguardi.
- Vado a prendere una boccata d’aria. - disse Zaffira alzandosi assonnata.
Gli altri non dissero niente e lei lo prese per un sì.
Uscì dalla stanza. Inizialmente voleva andare nel giardino, ma poi decise che era troppo lontano, quindi era meglio affacciarsi al balcone della sua stanza.
L’aria era fresca, nonostante fosse estate. Pensò che lì al nord d’inverno dovesse fare freddissimo.
Si fermò a guardare il mare.
Vide le navi di Kio e in lontananza delle piccole barche che si avvicinavano.
Decise di tornare nello studio di Pirel, ma quando si girò il suo cervello realizzò che c’era qualcosa che non andava. Cosa ci facevano delle navi che venivano verso di loro? Le forze del re non erano già tutte lì?
Si stropicciò gli occhi e guardò di nuovo in quella direzione. Le barche erano sparite. Decise però di fidarsi del suo istinto e di avvertire comunque Leodrian Sean e Bianca.
Appena arrivata nella stanza di Pirel chiese:
- Per caso qui avete un binocolo? -
Bianca obbiettò:
- A che ti serve un binocolo? Ci sono già le guardie che controllano che non succeda nulla. -
- Devo vedere una cosa, fidatevi di me. –  non voleva farli preoccupare per niente.
Leodrian tirò fuori da un cassetto della scrivania quello che le serviva.
- Quando hai finito spiegaci cosa vuoi fare va bene? -
- Sì, sì!-
Corse alla finestra temendo che quello che aveva visto fosse sparito.
A occhio nudo le navi non si vedevano, ma usando il binocolo si distinguevano le loro ombre e l’acqua che si increspava in impercettibili onde attorno alle barche.
- Guardate! –  disse Zaffira porgendo il binocolo agli altri e mostrando quello che vedeva lei.
- Dobbiamo svegliare Pirel e avvertire la difesa!  - esclamò la ragazza.  -. Vado a dire ai soldati sulle mura di prepararsi ad un attacco questa notte o domattina.
- Io vado a svegliare mio padre! – esclamò Sean.
 
 
Aymek con le barche procedeva al buio certo di non essere visto dal castello e sorrideva.
- Che succede? Perché ride? -  gli chiese il suo scudiero.
- Perché stiamo andando a vincere la guerra. – rispose il principe con semplicità.
In quel momento dalla barca accanto a lui un soldato accese un fiammifero.
- Cosa fai! Spegni subito! – lo aggredì Aymek, sperando con tutto se stesso che nessuno l’avesse visto dal castello, ma non sapeva che in quel momento Zaffira si era affacciata per prendere una boccata d’aria.
 
Quando spuntò l’alba Milo andò subito ad avvertire il capitano della nave che potevano partire.
I soldati si erano già sistemati nelle imbarcazioni ed aspettavano solo il via di Elis.
Milo era in una nave e la ragazza nell’altra, anche se al lui era dispiaciuto non poter fare il viaggio con lei come all’andata, era necessario che entrambi dessero consigli al capitano sulla rotta, perché conoscevano il percorso per arrivare a Maxiria.
Sarebbero già tornati la sera prima, ma la principessa aveva voluto salutare suo fratello, che tornava da un viaggio prima di partire a sua volta.
La luce giocava sulle onde e creava un effetto particolare. Milo si sentì in pace, era di nuovo nel mare, stava tornando dai suoi amici e aveva con se la donna che gli interessava e la guerra era lontana.
Avvicinandosi alla costa di Maxiria però, capì subito che c’era qualcosa che non andava.
Prendendo il binocolo vide che c’erano delle navi sul mare di fronte al castello. La mente del pescatore andava in cerca di ogni possibile motivo per il quale delle imbarcazioni così grandi erano ormeggiate davanti alla fortezza di Pirel. Istintivamente disse al pilota di fermarsi e calare l’ancora, voleva prima assicurarsi che fossero amici, poi si sarebbe avvicinato.
Vedendo la nave dove si trovava Milo fermarsi, anche quella di Elis fece lo stesso.
Il pescatore cercò di dire a gesti al pilota che voleva una scialuppa per andare a vedere più da vicino di chi fossero quelle navi. All’inizio l’uomo pensò che il pescatore volesse far ripartire la nave. Milo scoraggiato si passò le mani tra i ricci castani cercando di calmarsi e maledicendosi per non aver pensato al problema della lingua. Dopo dieci minuti buoni di tentativi riuscì a farsi capire dal capitano.
Una volta calata la scialuppa in mare, si diresse a remi verso le navi.
Aveva deciso di andare da solo, per non dare nell’occhio e perché ci avrebbe messo troppo a spiegare al capitano della nave che voleva che qualcuno venisse con lui.
Remava lentamente cercando di godersi quel momento, era la prima volta che tornava in mare con una piccola barca da quando più di tre mesi prima viveva al villaggio. Una volta arrivato ad una considerevole distanza dalle navi, abbastanza da vederle ad occhio nudo si fermò cercando di capire chi ci fosse sopra.
Di certo i marinai non l’avrebbero notato, perché tutti guardavano in direzione del castello.
Osservando la nave, la prima cosa che notò fu che c'erano pochissimi uomini. Non più di dieci marinai per ogni barca non costituivano di certo un equipaggio degno di questo nome.
Dove erano finiti gli altri? Quelle navi erano amiche o nemiche? Mentre era lì da solo, queste domande rimbombavano nella sua testa. Cominciava ad essere stanco, non era più molto allenato a remare, era passato troppo tempo, da quando nel suo piccolo paese sul mare, dalla parte opposta del regno, andava a pesca con la sua barchetta.
Decise di avvicinarsi ancora poco e poi di tornare indietro. Perché si stava preoccupando tanto? Non sembrava ci fosse una battaglia in corso e quelle navi magari erano state chiamate da Pirel.
Ma, mentre stava per tornare indietro decise di dare un'ultima occhiata. Quello che vide gli fece capire che erano in pericolo.
Insieme ai marinai c'era una persona che mai si sarebbe aspettato.
Riconobbe i ricci scuri e la faccia simpatica, anche se era senza la divisa delle guardie, si chiese cosa ci facesse Gilly sulla nave, purtroppo dopo aver ragionato arrivò alla conclusione più ovvia: le navi erano di Kio.
Ad un tratto gli sembrò persino che la guardia lo avesse notato, ma comunque non lo diede a vedere e continuò a parlare normalmente con altri uomini sul ponte della nave, ma il pescatore vedeva che di tanto in tanto gli lanciava un'occhiata senza farsi notare, come a verificare che fosse ancora lì.
Dopo venti minuti di osservazioni, Milo decise di tornare indietro per consultarsi con Elis, doveva capire cosa stava succedendo e se la guerra era davvero sul punto di iniziare.
 
 Chiedo scusa per il ritardo, ma è stato un periodo che non mi sono proprio collegata al sito e le persone delle quali recensisco le storie lo sanno bene ahahha tranquilli sto arrivando da voi! 
In quanto al capitolo dopo questa assenza magari vi sareste aspettati un grande aggiornamento, ma purtroppo non è secondo me uno dei migliori. spero comunque che mi farete sapere che ne pensate, ringrazio tutti quelli che mi lasceranno un commento anche negativo, le critiche sono ben accolte.
hoshi98 :D

 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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