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Autore: Evan Wolf    24/11/2013    1 recensioni
Andrea è una ragazza italo-inglese al primo anno di università. Rimasta senza un alloggio a poco tempo dall'inizio delle lezioni, chiede di poter prendere in affitto una stanza in casa di Robert, un vecchio amico di infanzia, più grande di lei. Si ritrova così inserita in un contesto nuovo, che comprende anche i migliori amici del padrone di casa; nonostante differenza di età e opposti stili di vita, la cosa sembra funzionare, con annessi e connessi di una vita nuova...
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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innanzi tutto mi scuso per la lunga assenza... non è da me lasciare le cose interrotte come ho fatto, ma molti impegni mi hanno impedito di continuare a scrivere... ma a breve, se la fortuna è dalla mia parte, dovrei essere molto più libera di quanto io non sia stata da quest'estate ad ora...

questo è un capitolo di passaggio. Penso sia chiaro che stiamo arrivando alla svolta.
Auguro buona lettura a quelli che hanno avuto tanta pazienza da continuare a leggere! Spero vi piaccia quanto il resto!





Evie avanza con la solita eleganza nel corridoio dove il tacco dei suoi stivaletti produce un ritmato sordo rumore ad ogni passo. 
Ha un’aria divertita negli occhi, e si guarda intorno con circospezione. In molti si girano a guardarla, mentre lei con sicurezza raggiunge la porta d’uscita della sua facoltà. Svolta subito a destra e poi ancora, fino a trovarsi in una specie di cortiletto interno al cui centro una fontana spenta si è riempita di neve. Individua un ragazzo che, appoggiato al muro in mattoni rossi, è intento a fare un tiro dalla sua sigaretta. Il ragazzo alza una mano in segno di saluto, poi le va incontro, avanzando con una mano nella tasca del giubbotto nero.
-    A cosa devo questo incontro furtivo, Mick? – Evie gli rivolge uno dei suoi soliti sorrisi.
-    Ciao Evie, siamo abbastanza loschi eh? – dice Mick in tono asciutto, accennando un sorriso.
-    Direi di sì. Sul retro di un edificio, come mai non in un bel posto caldo, magari a mangiare qualcosa!?
-    Vuoi mangiare qualcosa? – risponde lui tirando ancora una volta dalla sigaretta, prima di spegnerla, in attesa di buttarla nel primo cestino che gli capiti a tiro.
-    Ho appena finito un esame, e sono a corto di energie, mi servono zuccheri! Voglio una brioche. 
-    Ok! Che brioche sia! Andiamo al bar! Però non qui all’uni… 
-    Ah… ok allora prendiamo la macchina?
-    Vieni, prendiamo la mia! – le dice, invitandola ad uscire per prima dall’arco che funge da ingresso al cortile dove si trovano.
-    Ovvio, io sono a piedi! – dice lei, ammiccando.
Mick si guarda intorno, affrettando il passo verso il parcheggio, seguito da Evie.

Si dirigono al bar più vicino in zona, e si accomodano ad un tavolo appartato.
Prendono le ordinazioni, poi Evie lo fissa per un istante. Hanno conversato del più e del meno in macchina, fino a lì, adesso era il momento di scoprire il perché di quella improvvisa chiamata quella mattina.

-    allora? Cos’è questa cosa della massima urgenza di cui mi devi parlare? E soprattutto come hai avuto il mio numero? L’hai chiesto ad Andrea?

All’udire il nome di Andrea, Mick sbuffa divertito
-    Andrea… lei non deve sapere che siamo qui! Ho chiesto ad una tua simpatica collega, sai, so essere molto persuasivo con le giovani ragazze!
-    Non ne dubito!
-    Ma non proprio con tutte…
-    Mick, so che sei uno di poche parole, ma se non mi spieghi che c’è, non posso aiutarti! 
-    C’è che, non riesco a vedere Andrea da 3 giorni, lei dice che studia, e non mi evita, sta di fatto che non riesco a essere nello  stesso posto  dove è lei, perché non si fa mai trovare! Tu l’hai sentita? Ti ha detto niente? Io non so cosa devo fare!
-    Pensi che ti stia evitando? – Evie lo guarda dubbiosa, addentando la sua brioche – no! Non sarebbe da lei… o meglio sì, lo sarebbe, cosa è successo? - gli chiede aguzzando la vista.
-    Ahm, non te l’ha raccontato? – Mick sorseggia la birra che tiene tra le mani, guardando fuori dalla finestra, il buio è già fitto, anche se sono solamente le 5:30.
-    No, io sono rimasta a te che stai per andarti a fare una bella sveltina nel bagno del centro commerciale. E ora che ci penso, mi pare chiaro il perché Andrea non si faccia viva con te… - lo guarda con una certa aria di rimprovero.
-    Beh, quella sera sono  andato da lei, e le ho detto come stanno le cose… - Mick fissa Evie come se si aspettasse una reazione, che però non arriva – le ho detto che voglio stare con lei!
-    Ohhh, davvero? – gli occhi di Evie si stringono in allegre fessure, mentre un sorriso le riempie il volto – e poi?
-    E poi… lei mi ha gridato contro che non si fida di me, che non è vero, che le piaccio, ma non ha intenzione di stare con me – Mick sospira, prende un altro sorso.
-    Strano davvero eh? – dice in tono ironico – chissà come mai non si fida di uno scopaiolo come te!
-    Io non sono uno scopaiolo! – Mick la guarda stupito – perché avete tutti questa idea su di me?
Evie lo guarda, inarca un sopracciglio, si porta le mani sotto il mento:
-    che ne pensi del sesso dopo la prima uscita?
-    Se capita… - borbotta lui.
-    E che ne pensi di un rapporto uomo-donna basato solo sul soddisfacimento dei reciproci bisogni primari?
-    Ok. Sono uno scopaiolo! – Mick alza gli occhi al cielo – ciò non toglie che non lo sia sempre e comunque! 
-    Quindi baci Andrea, e nel frattempo ti vai a fare le serate divertenti con la biondina… beh, ammirevole! – Evie lo guarda con aria da “mi pare ovvio che lei non si faccia vedere”.
-    Ho già chiarito che non me ne frega niente di lei! Cioè di Lily. E non ho fatto niente! Ok non avrei dovuto essere lì, anche questo è già stato chiarito… il punto è, che le ho detto cosa voglio, e poi puff… è sparita… mi risponde ai messaggi fino a un certo punto… quando vado a casa sua, lei non c’è… - Mick prende un ultimo sorso, poi poggia la bottiglia sul tavolo, con più irruenza del previsto – e tu come fai a sapere che l’ho baciata?
-    Non sei l’unico che mi elegge a confessore… - sorride lei, lui inarca la bocca in una smorfia divertita – Mick, vuoi sapere il mio parere?
-    Sono qui per questo – dice, incrociando le braccia e distendendosi sullo schienale della sedia, distendendo le gambe.
-    Siete due idioti! No, dico davvero, affettuosamente, cioè… non c’è altra definizione. – Evie scuote la testa – dovreste vedervi, gridarvi in faccia e poi saltarvi addosso… ecco…
-    Beh, la tua prospettiva mi alletta molto! Il problema è che io ho provato a incontrarla, e lei rifugge ogni contatto! Mi pareva di essere stato chiaro!
-    Oh, è vero… beh allora seguila! Mettila con le spalle al muro! Dov’è ora?
-    Ha finito un esame 5 ore fa, credo… vorrei capire cosa posso fare in più, visto che quello che provo già gliel’ho detto, e non posso dimostrarle niente, se non si mette con me! Sai credo di aver capito che ha paura… teme che io la prenda in giro, e io temo di averla offesa gratuitamente più volte, e che lei ci sia stata male. Magari mi odia! Sotto sotto mi odia!
-    E questa saggezza da dove ti è venuta?
-    Ho ascoltato la musica che ascolta lei… deprimente…penso di non aver mai considerato la sua sensibilità…ero solo deciso a negare i miei impulsi…
-    Quindi… se ho capito bene, vorresti che io faccia da tramite…
-    Sempre se sei dalla mia parte!
-    Io sono dalla tua parte dal giorno in cui, fuori dal locale del vostro concerto, le guardavi il fondo schiena senza ritegno… aahahahah
Mick sgrana gli occhi, a quei tempi nemmeno lui era cosciente di averlo fatto.
-    cos’è ti piacciono i molestatori delle tue amiche?
-    Ahaha. Dai ora non esageriamo… diciamo che ho sempre pensato che stareste bene insieme!
-    Oh ecco, potresti convincere anche lei di questa cosa??
-    Ma lei lo sa già…secondo me, un gesto principesco la farebbe rinsavire!
-    Devo davvero andare li a cantare una canzone strappalacrime?? – Mick abbassa la testa reggendosi la fronte con la mano – guarda che mi tocca fare.
-    Canzone strappalacrime? Ma no, io pensavo più all’andarla a prendere e portarla via di forza in un posto dove puoi farti sentire, dove puoi accorciare le distanze tra di voi, e mostrare i vostri veri sentimenti! E magari i tuoi bicipiti!
-    Ah… - risolleva la testa, sorridendo – ecco questo è più interessante, e tu non pensi che io rischi una denuncia per questo vero?
-    Hai detto che non vi vedete no? Il contatto fisico, anche il solo scambio di sguardi diretto, è tutta un’altra cosa: è questo che vi manca! – Evie si passa una mano tra i capelli riflettendo – Sabato… c’è la festa!
-    Sabato?? E dovrei aspettare fino a Sabato?
-    Impaziente il cavaliere… mhm…
-    Domani è il mio compleanno…
-    Che cosa?? E lei lo sa?
-    Non credo… lo saprà domani… sai facebook…
-    Oddio! Vorresti passarlo con lei? Che cosa romantica – Evie ha di nuovo la sua faccia compiaciuta e sognante – sai, penso che se lo sapesse, morirebbe dalla voglia di passarla con te questa giornata!
-    E quindi dovrei dirglielo? E se … non facesse niente? È una gran testa dura! Si è fissata che deve ignorarmi, così per principio!
-    È vero, a volte lo è, ma è anche molto legata a te e, cavolo lei ti adora!
-    Mi adora eh? Si, proprio quello che sembra!
-    Non fare il sarcastico! È colpa tua se non ti è ancora saltata al collo! Lei lo farebbe anche subito! Se non fosse così insicura… tranquillizzala!
-    Beh io un’idea ce l’avrei… ma i miei metodi sono poco ortodossi…
-    Eppure sarebbe proprio quello di cui avrebbe bisogno… 
Mick e Evie si guardano complici, scoppiando a ridere.
-    Comunque Tyler, mi stai simpatico… quindi ti aiuterò… mhm… a quale base vuoi arrivare domani? – Evie poggia i gomiti sul tavolo e si sporge in avanti, avvicinandosi a Mick, che si passa le mani sul volto.
-    Che domande difficili che fai… ahm credo che la risposta giusta da dare sia: un bacio!
-    Non voglio sapere la risposta giusta, voglio sapere la tua!
-    Ah beh, basta che mi parli di nuovo! Sarebbe già qualcosa… - Mick abbassa la testa sugli avambracci che sono poggiati sul tavolo – mi manca! Mi manca la sua voce stridula e la sua faccia che diventa rossa per ogni frase sconveniente che sente! Vorrei poterla fare arrossire ancora, ma non mi parla!!
-    Povero ragazzo incompreso! Ma io ti ho capito, quindi stai tranquillo… anzi… se il tuo desiderio è farla arrossire… ho la soluzione.
-    Davvero? – Mick alza la testa e la guarda – in che consisterebbe?
-    Domani è il tuo compleanno no? Come lo festeggi di solito?
-    Esco con David e brindo alla mia salute… brindo molto! Ahahah.
-    Perfetto, come sospettavo… il che ci porta alla fase due…
-    Quale sarebbe la fase uno??
-    Brindare molto!
-    Ah quindi ubriacarmi fa parte della fase 1?
-    Ubriacarti è proprio la fase 1. La fase 2 è andare a casa di Robert dopo, e far sentire in colpa Andrea per non aver voluto festeggiare con voi! Lei si sentirà davvero in colpa! Poi tu essendo privo dei tuoi freni inibitori, le dirai tutto quello che pensi. 
-    Ahm… io non credo che perdere i freni inibitori, al mio stato di frustrazione, sia la cosa migliore… - obietta Mick, grattandosi dietro la testa.
-    Beh, però quello la farebbe arrossire di sicuro! – ridacchia Evie – no, scherzo, il mio piano era che tu le dicessi proprio quello che hai detto a me, che ti manca… e altre sdolcinatezze del genere.
-    Ahhh, beh, forse… potrei farlo…
-    Fai in modo di non essere proprio fuori di te, insomma, controllati, ma non glielo fare capire…
-    Ma se lo scopre non si arrabbia?
-    Io non le dirò niente! – Evie fa il gesto di chiudere le labbra come fossero una cerniera.
-    Fingermi ubriaco – mormora Mick fra sé e sé… 
-    Tecnicamente tu sarai molto brillo, quindi praticamente non fingerai…
-    Giusto… 
-    Sono convinta che se sfoderi i tuoi occhioni verdi da ragazzo innamorato e ferito e oltremodo eccitato, Andrea capitolerà…
-    I miei occhioni da cosa?!
-    Hai capito… ad Andrea piacciono i tuoi occhi, moltissimo, come ogni altra cosa del tuo corpo in effetti… eh sì, sarà più facile di quanto pensi…ma ora non montarti la testa eh? Lo scopo è farle capire che sei tu quello che non ci sta più di testa per ogni piccola cosa che la riguardi, e questo è più difficile, vista la sua autostima pari a zero!
-    Che cosa assurda – Mick scuote la testa – è proprio scema!
-    Oh un’ultima cosa… per rendere il piano perfetto… dovresti invitarla a uscire e dovresti fare in modo che lei rifiuti…
-    Perché? – Mick non capisce il contorto pensiero che sta attraversando la mente della bionda amica.
-    Perché? È semplicissimo, senso di colpa Mick! Tu le rinfaccerai di non aver voluto dare ascolto all’invocazione di un povero ragazzo innamorato che voleva passare il compleanno con lei, per essere stata troppo stupida e piena di sé, impuntata testardamente su posizioni sceme che si costringe a tenere chissà per quale cazzo di motivo, visto che ti…ti… seriamente, non so cosa ti farebbe!
-    Se continui a dirlo, potrei anche crederci…
-    Beh credici, io lo so! Anzi, sai che ti dico? Ricordatene! Pensa a questo mentre domani sera la guarderai negli occhi! Magari leggendolo nei tuoi occhi lo capirà anche lei!
-    Ok capo… cercherò di ricordarlo… c’è solo un problema… e se dicendole che faccio il compleanno, lei volesse uscire? Cioè se non rifiutasse?
-    Oh figlio mio! Ma non è possibile… non ci capisci proprio niente tu… allora… tu non devi dirle “vieni a passare con me il mio compleanno” Andrea è una ragazzina dal cuore grande, verrebbe! Dovrai dirle che vuoi vederla perché ti ignora e a te non sta bene… dille di un’uscita in generale, falle capire che ci tieni, ma allo stesso tempo, falle credere di poter continuare a fare la sostenuta…
-    E come cazzo si fa???
-    Ok, ho capito… domani  mattina la chiamo io, e le chiederò di uscire…così poi quando tu le farai la tua proposta, lei sarà già occupata con me, e vuole o non vuole dovrà rifiutare!
-    Evie! – dice guardandola allegro, prendendole il viso tra le mani – sei un genio! E non so come sdebitarmi!!
-    Beh… ci penserò ahahaah… ora… accompagnami a casa!
-    Ci mancherebbe! – dice, alzandosi, infilando di fretta il giubbotto… - dove la porti domani?
-    Vuoi seguirci? – sorride Evie, mentre si avvia alla porta del locale, scortata da Mick.
-    Ahm no, voglio evitarvi…
-    Ah! Astuto… beh, al centro… per negozi!
-    Ah, come ho fatto a non pensarci? 
-    È pur sempre natale! È tempo di regali!
  
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