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Autore: unbreakablesoul    24/11/2013    2 recensioni
Sono i dettagli a cambiare la nostra vita.
Chi dice che dobbiamo rintanarci in questa gabbia?
Justine lo sapeva, non solo i ragazzi ci fanno battere il cuore.
Così quel giorno decisi di prendere nota di tutti i miei pensieri.
Volevo emozionarmi ancora una volta.
"Cercavo i tuoi occhi meravigliosi, volevo che incrociassero i miei.
Ti avrei parlata per ore ed ore, sarei rimasta tutto il pomeriggio con te. Tutto il giorno, forse tutta la vita.
Ma in realtà sono rimasta seduta come una scema.
E ti guardavo, ti guardavo, ti guardavo e sognavo."
Genere: Malinconico, Poesia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Un mucchio di fogli piegati e impregnati di pensieri poco leggibili, o a volte anche troppo.
Dipende dai punti di vista.
Presi dunque una penna, e cominciai a scrivere.
Volevo liberare le mie emozioni, ero stanca di tenerle segregate al buio. 
Idee che soffocano, non si sentono libere. 
Emozioni che diventano il nulla.
Non è di certo così che doveva andare, ed io lo sapevo bene.
Forse scrivere su un pezzo di carta non sarà il massimo per appuntare ciò che volevo dire alla gente, ma il rapporto mano-penna è in assoluto uno dei più geniali che io conosca.
Nonostante oggi sia tutto modalità digitale, per me niente potrà mai sostituire un fitto dolore alla mano stanca dopo quattro pagine di tema, la calligrafia che diventa illeggibile quando parli della tua esperienza peggiore, il good-bye alla fine di una lettera per il famoso amico americano a scuola.
Ammesso che quell'amico sia mai esistito.
In ogni caso non credo gli importasse della mia giornata ideale, della colazione che nella mia vita è quasi inesistente, e dei falsi viaggi stile "all around the world" che gli narravo ogni due mesi.
La mano che trema, l'inchiostro irregolare, una lacrima caduta sul foglio che lo accarezza perforandolo, come una goccia d'acqua che ti sfiora la guancia.
Nel frattempo, il fluido colore blu della penna era accompagnato da un sottofondo musicale.
"Planerai sulle pagine aperte dei miei desideri,
lasciando una scia 
provo a respirare."
Ti amo.

Posso ricordare il giorno in cui la vidi come se fosse stato un secondo fa.
E allora chiudo gli occhi.
Una mattinata nel piazzale della scuola. Troppa, tanta gente insignificante. Tanta gente che non avrei mai conosciuto.
Altra invece, avevo già rinunciato a conoscerla. In fondo non mi sarei persa nulla.
Persone esibizioniste, fin troppo lontane dal mio modo di essere.
Troppe, tante oche in questa città. Beh, quello non era di certo un mio problema.
Ultimamente evitavo anche di uscire per le vie del corso, non credo facciano per me i posti con gente dalla mentalità chiusa e passiva.

Alzai lo sguardo, non mi piace farmi sfuggire i dettagli, e infatti non lo feci.
Vidi una ragazza che camminava verso l'entrata, passo svelto e deciso.
Sulla spalla destra portava una borsa-zaino della seven rossa.
I suoi lineamenti mi ricordavano tanto le ragazze androgine che mi capitava a volte di vedere in foto.
Oh mio dio.
In quei quindici anni non avevo mai visto nessuna persona del genere, o forse nessuna di quelle che ho visto era rimasta impressa nella mia mente.
Un viso perfetto, i capelli fino a sopra la spalla, abbastanza mossi e di un biondo scuro, non troppo alta.
Sicura di sè, si vedeva lontano un miglio. Un dilatatore a spirale fucsia, felpa enorme, tuta e scarpe DC nere.
Un tipo carino devo ammettere, chissà se io avrei mai avuto un'amica così.
C'era in lei qualcosa di affascinante. Sembra una di quelle persone che aspettano di esser scoperte e che hanno molto da dire riguardo ogni cosa.
Le mani nelle tasche del giubotto, due occhi che.. dio, quegli occhi.
No, non erano occhi azzurri, ma erano forse i più espressivi che io avessi visto prima d'ora.
Non osservavo persone di quel tipo da tempo.
Aspetta, che tipo è lei? Non so neanche il suo nome, non lo so.
Non potevo di certo immaginare che l'avrei scoperto l'anno seguente, in secondo liceo.
La nostra scuola è un po' matta, va detto.
Cosa ti aspettavi da un artistico? Forse avevamo pochi ragazzi nella nostra sezione, ma in una classe come la mia, non poteva di certo mancare una ragazza forte come lei.
Dunque, riapro gli occhi e continuo a scrivere.
Ehi non nel senso letterario. Una ragazza forte, ma davvero.





Note dell'autore.
Ecco il primo capitolo dei miei pensieri.
Cosa dire, spero che vi piaccia e prima di continuare aspetto ovviamente delle recensioni e commenti!
  
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