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Autore: E_M_13    24/11/2013    1 recensioni
Lui è un cattivo ragazzo.
Lei è una cattiva ragazza.
Non solo li opposti si attraggono.
Genere: Generale, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Light me up
 
 
Harry suonò alla mia porta ripetutamente prima che io potessi aprire. 
"Accidenti, non vorrai mica stroncarmi il campa...." Non mi diede tempo di nemmeno di finire la frase.
"Cos'era quel bacio?!" urlò e per un momento ho avuto davvero paura.
"Ha importanza?" chiesi tranquillamente. Non riuscivo a spiegarmi io stessa ciò che era successo, figuriamoci se sarei riuscita a dirlo a lui.
"Sì, Amy, sì! Ne ha e anche parecchia! Sei l'unica in questo mondo che non se ne rende conto!" e fu così che mi alterai.
"Di cosa mi dovrei rendere conto, Harry? Un bacio non è niente, tanto tra me e Liam non funzionerà mai niente, lo sai!" questa era tra le tante cose, l'unica certezza. Lui lo sapeva,  io lo sapevo. 
"No, non lo so, ma non è questo ciò di cui ti devi rendere conto!" Iniziava a essere antipatico, seriamente. 
"E allora cosa?" esclamai vicina all'esasperazione.
"Di me! Non ti rendi conto di me! Non voglio essere tuo amico, quando lo capirai?" alzò le mani al cielo e si girò andando nel mio vialetto. "Credi che io non abbia sentimenti? Che non mi sia sentito male quando Liam ha detto che lo avevi baciato? Credi che sentirmi dire 'tanto sei come un fratello' sia facile? Bé, non lo è, Amy, e l'unica che non lo capisce sei tu" Mi paralizzai, cosa si dice in queste situazioni? Pensai di dirgli che non era una buona idea e che era meglio non frequentarsi per un po', poi sentii il mio cuore mancare qualche battito e a quel punto l'idea di perdere un amico mi fece davvero male. 
"Harry..." sussurrai.
Mi tappò la bocca con una mano. "Non lo dire perché so cosa dirai, tu non provi quello che sento io e sono come un fratello per te"
Scossi la testa e una lacrima scese, non piangevo quasi mai di fronte ad altre persone. Harry mi guardò sbalordito poi senza fiatare si avvicinò e mi abbracciò. Appoggiai la testa sul suo petto e non riuscii più a trattenermi. 
"Mi dispiace io..." gli feci cenno di non parlare.
"No, è colpa mia. Qualsiasi cosa sia, non sono brava con le persone" ammisi sorridendo. "Mi dispiace sono un idiota, dimmi cosa devo fare per cambiare la situazione" 
"Considerami e basta" annuii e gli feci cenno di entrare. Dimenticammo semplicemente quella litigata per un po' e passammo una bella serata insieme e, lo giuro, feci di tutto per non deluderlo. Quando lui tornò a casa sua lo salutai dalla finestra di camera mia, come nei vecchi tempi, e lo vidi sorridere sfoderando quelle straordinarie fossette. 
Ma prima di dormire non fu l'immagine del suo viso quello che mi si parò di fronte.
 
***
 
Non guardarmi, non parlarmi, non sorridermi., pensai quando il giorno dopo vidi Liam. Era davanti il mio armadietto e mi sorrideva malizioso pronto a tutto. Quello che avevamo passato il giorno prima non era niente di negativo ma questo non gli dava il permesso di intrufolarsi nella mia vita. Quindi decisi di tenere la testa alta e di ignorarlo completamente. Tanto  non ero costretta a niente.
"Un ciao è gradito" disse notando il mio caratteraccio. Sospirai senza rispondere e presi i libri senza degnarlo di uno sguardo. "Se questo è uno scherzo, allora non sei simpatica" continuò mentre mi mordevo la lingua per non rispondergli né bene né male, dato che ero sul punto di rispondergli decisi di allungare il passo e entrare in classe. Che purtroppo era anche la sua. Mi sedetti infondo seguita da lui. 
"Non hai intenzione di parlare vero?" Fu proprio in quel momento che entrò Harry e così il gruppo era completo. Liam s'irrigidì appena lo vide avvicinarsi a me e abbracciarmi. Lo salutai con calma e lo vidi guardare Liam in cagnesco, in fondo, se vista dall'esterno, questo sarebbe anche stato divertente. Credo.
Harry andò a sedersi e Liam si avvicinò al mio banco dicendo: "Non mi parli per colpa sua?" Io non risposi. "Sai, mi sto arrabbiando" A quel punto non potei trattenermi e risi. Lo vidi piegare la testa di lato indeciso se essere frustrato o curioso. "Cosa?"
"Ti ho mai visto arrabbiato?" Lui scosse la testa e decise di lasciar perdere, mi girai verso Harry e gli feci cenno di avvicinarsi. "Allora Harry, mi piacerebbe sapere se hai mai visto questo tizio infuriato" dissi con calma quando sapevo benissimo che in quel momento stavo toccando un argomento pesante per entrambi. "Oh, andiamo! Ma vi siete visti? Sareste perfetti amici"
"Cosa stai tentando di fare?" Chiese Liam che subito guardò Harry. Che diavolo mi ero messa in testa? Come se potessero fare pace. Va Beh, ci avrei provato.
"Ditemelo voi, eravate amici, no?" Harry sbuffò e mi guardò con un'aria supplichevole. Liam invece mi fulminò, letteralmente. 
"Non posso crederci" 
"Sapete cosa, io non vi capisco, davvero. Siete due persone completamente fuori di testa. Tu Liam" cominciai a sperare in un miracolo. "Tu fai il forte, sembri indistruttibile, poi esci fuori dalla tua barriera e sei addirittura... simpatico. E tu Harry, tieni tutto per te e pensi che noi altri possiamo capirti quando, in realtà, ognuno si domanda cosa diavolo sta accadendo dentro di te" 
"E questo cosa c'entra con il fatto che eravamo amici?" chiese Liam avvicinandosi pericolosamente mentre per poco non cominciai a tremare. Harry lo spostò ma a quel punto parlai. 
"è semplice, non ve ne rendete davvero conto?" Domandai ma capii subito che non avevano intuito niente di ciò che stavo dicendo. "Voi due vi comportate nello stesso modo e siete anche diventati molto infantili. Questo significa che ognuno di voi ha subito un torto e crede che la colpa sia dell'altro anche quando molto probabilmente non è così perché so che entrambi siete troppo buoni per far del male ad altri."
Li lasciai senza parole mentre tornavano a sedere perché la prof riuniva tutta la classe per la lezione. Sorrisi, ero soddisfatta, raramente mi capitava di parlare così seriamente ma, quando questo succedeva, o avevo ragione o avevo ragione. Presi appunti per il resto dell'ora e quando questa terminò, sia Liam che Harry se ne andarono senza neanche salutarmi né guardarmi. Meglio così.
 
HARRY'S POV
 
Era ovvio che avesse ragione ma non lo avrei di certo ammesso di fronte a quell'idiota senza un pizzico di cervello in testa. Cercai di non incrociarla per tutto il giorno di scuola così uscii il più velocemente possibile da quell'inferno. Liam era di fronte al cancello dell'uscita e mi guardava. Passai lì vicino e lui mi bloccò. 
"Amy, quello che ha detto era sensato" disse con calma. "E tu non avrai intenzione di parlarne" Stavo per prendergli la gola e ammazzarlo di botte ma mi bloccai. No, non tutto quello che aveva fatto poteva essere perdonato così facilmente. 
"Parliamone" dissi Liam, ancora. Io annuii e lo vidi farmi cenno di spostarmi verso una panchina lì vicino. "Quello che hai fatto.." iniziò sedendosi. Lo bloccai.
"Quello che abbiamo fatto" 
"Già, tu e la mia ragazza" quella affermazione mi sbalordì. Io e la sua ragazza? 
"Aspetta cosa? Io e la tua ragazza?" Lui annuì spazientito. 
"Ti eri fatto la mia ragazza, non mentire"
"Io non sto mentendo sei tu quello che mente, io la tua ragazza non abbiamo combinato niente. Casomai tua cugina..." Mi guardò incerto. "E tu e ti sei arrabbiato perché credevi che io fossi uscito con la tua ragazza?" Lui annuì e poi si girò verso una ragazza che stava passando di lì che era proprio la sua ex, Teresa. 
"Ehi! Eri uscita con Harry mentre stavamo insieme?" chiese urlando. Lei lo guardò e disse di no, per poi muoversi velocemente e andare verso il cancello. "Quindi immagino che mi devo scusare per averti picchiato. Pace?" chiese. Cosa gli aveva fatto Amy?, pensai. Non potevo crederci, gli altri come l'avrebbero presa? Stava solo cercando di attirare l'attenzione di Amy, ne ero certo. Ma lo avrei tenuto più d'occhio se fosse stato un mio amico piuttosto che un nemico.
"Sai cosa? Va bene, ma glielo dici tu agli altri" Lui rise e mi sembrò di tornare indietro nel tempo. 
"Un giusto prezzo da pagare. io devo andare, ci si vede!" esclamò dirigendosi verso scuola con Amy che ci guardava stupita alla soglia del portone di scuola. Adesso sarebbe stato più difficile averla tutta per me.
 
****
 
Vederlo far pace era stato un vero trauma. Ma era meglio così, almeno non avrei dovuto dividere il mio tempo tra quei due, loro erano tornati amici e io ero felice di vederli insieme. Ma era da un'ora e mezzo che stavo pulendo e la mia felicità si era a dir poco esaurita. Buttai a terra lo straccio che stavo usando e mi girai verso Liam che per la maggior parte del tempo è rimasto in silenzio. "Che ne dici di una pausa?" sfoggiai uno dei miei migliori sorrisi per cercare di ar smettere di lavorare a quella pseudo-macchina da lavoro a tempo pieno. Lui mi sorrise e si mise a sedere su una poltroncina indicandomi quella accanto la sua. Non ci pensai neanche un secondo e mi buttai su quel che, in quell'istante, mi sembrò una comodissima poltroncina. 
"Non posso credere di aver fatto pace con Harry" disse semplicemente. Gli diedi una pacca sulla spalla.
"Meglio no? Odiare è un lavoro a tempo pieno" appoggiai le mia gambe alla poltroncina di fronte alla mia e chiusi gli occhi per un momento.
"E tutto questo grazie a te" annuii senza realmente credere a quelle parole.
"La fate troppo complicata certe volte" risposi. 
"è questo il motivo per il quale sei così lontana da casa tua?" scattai all'istante. Non aveva alcun diritto per giudicarmi.
"Non sono affari tuoi" mi alzai e presi la mia cartella dirigendomi all'uscita. Lo vidi alzarsi e seguirmi ma non disse nulla quindi lo sorpassai e decisi che non gli avrei parlato per un bel po' di tempo, anche se la sua faccia tosta si sovrappose tra me e la porta. 
"Ho ragione, vero?" Scossi la testa e lo spostai. Lui mi afferrò un braccio con troppa forza e ciò mi fece male. 
"Non toccarmi e non avvicinarti mai più" dissi e me ne andai correndo.


 
 
  
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