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Autore: Hermione Jean Granger    24/11/2013    5 recensioni
One shot incentrata sulla Mangiamorte Bellatrix Lestrange, dalla tortura di Hermione a Villa Malfoy fino alla battaglia finale a Hogwarts. E' scritta in prima persona e coinvolge molti temi delicati, tra cui quelli dell'amore e della morte. Leggete e recensite, se vi va :)
[Terza classificata al contest "Diario di un criminale" di Ginevra285]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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HIS BEST WARRIOR.
 
Marzo 1998, Villa Malfoy.
Urla, la mezzosangue. 
La sua vocina acuta mi trapassa il cranio.
Sostiene che la spada di Grifondoro che ho in mano è solo una copia, non l'originale custodita nella mia camera blindata, ma io non le credo.
Come hanno fatto quei mocciosi a prenderla? E, soprattutto, hanno preso qualcos'altro? Se fosse così, cosa direbbe l'Oscuro Signore? Perderei per sempre la sua stima. E non posso, non posso perdere il suo apprezzamento, è la cosa più importante per me.
Maledetti ragazzini! Li ammazzo, li ammazzo tutti.
Sento il rosso che grida nelle segrete: urla il nome di lei, peccato che a ogni strillo io la torturi con più accanimento: perché lei ha qualcuno che la ama, e invece io no.
Ebbene sì, io, Bellatrix Lestrange, discendente della nobile stirpe dei Black, sono invidiosa di Hermione Granger, una banalissima figlia di babbani.
Non sono invidiosa del suo aspetto esteriore, né della capacità magica, ma del fatto che questa mezzosangue possa vivere l'amore. L'amore per il suo amichetto Potter, l'amore per i suoi genitori...ma soprattutto l'amore per quell'altro idiota che continua a strepitare di sotto.
Lui è pazzo di lei, si vede al primo sguardo: prima, in uno slancio di nobiltà, mi ha chiesto di torturare lui e di lasciare stare la ragazza. Maledetto impiccione! Come poteva pensare che lo accontentassi? Come poteva pensare che fossi mossa da pietà per lui e i suoi amici, quando la loro cattura mi conferirebbe l'eterna gratitudine del mio Signore?
Questi...maledetti...cosi...osano perfino pronunciare il Suo nome, quando nemmeno io mi azzardo a farlo, anche se sono la sua più fedele seguace, consigliera, sempre devota, sempre zelante, accesa di passione nel dover affrontare nuove sfide, altre guerre, solo per accrescere il nostro potere.
Prima o poi l'Oscuro Signore si renderà conto dei miei sentimenti per lui. E allora saremo qualcosa di davvero grande: il re e la regina del male, imbattibili, uniti, solo dolore intorno a noi. 
Ma no! Perfino questa mezzosangue è amata, ma no, niente per Bellatrix. Tutti dicono che nei miei occhi brilla la follia, ma in realtà è solo passione, passione per Lui, che è così potente, carismatico. Lui, che è il mio unico punto di riferimento.
Dannazione, che gioia nel sentire le urla di questa ragazza. Chiede pietà, poverina, piange, ma non molla. Devo ammettere che è tosta. Ma non quanto me! Se qualcuno finora aveva sottovalutato Bellatrix Lestrange, dovrà ricredersi. Io, solo io, sono la prediletta del Signore Oscuro: sono la più potente, e soprattutto non mi faccio condizionare dall'amore: l'unico amore che provo, è quello per il Signore Oscuro, e questo mi spinge a servirlo al massimo delle mie possibilità. Nessun altro potrà mai fare meglio di me. Cissy ha una famiglia sua, e vedo come guarda il nostro Dracuccio: sono sicura che tradirebbe il Signore Oscuro se questo potesse aiutare in qualche modo il suo adorato figlioletto.
Che schifo, l'amore. Che poi, se uno ci pensa, non è altro che pigrizia. Si può fare di più che amare: si può venerare. Ed è quello che provo io per il mio Signore: lo venero, lo adoro, bramo il suo consenso. Gli altri sono troppo deboli, dal primo all'ultimo, ma io no: io ho resistito ad Azkaban col solo pensiero che lui mi avrebbe liberata, io ho stretto i denti e sopportato i dissennatori, io ho ammazzato tutti quelli che si sono frapposti nel suo cammino verso il potere. Solo io lo amo così!
La ragazza è svenuta, e ora Draco mi ha portato il folletto: dice che la spada è falsa, e decido di credergli. Non posso fare a meno di sentirmi sollevata, ma da ora farò tutto quello che è in mio potere per fare in modo di non rischiare ancora di deludere il mio Signore. Calcio via questo ammasso di cenci, non mi serve più, e mi concentro ancora sulla ragazza.
Ha questo viso così bellino... ma a quello ci penserà Greyback.
Io voglio lasciarle un ricordo indimenticabile della nostra chiacchierata. Qualcosa che le ricordi sempre di essere di razza inferiore.
Mezzosangue. Ecco, la scritta è incisa sulla sua pelle, e sanguina. Una scossa di gioia mi pervade il corpo.
Ma sento dei tonfi.
Succede tutto in un attimo: Potter e gli altri sono arrivati qui, non so come, e mi hanno disarmato.
Li tengo ancora in mio potere, perché ho la ragazza, ma... no... IDIOTA!
Ruggisco di rabbia e mi sposto, mentre il lampadario sopra di me precipita. Spero che almeno ammazzi la dolce fanciulla, ma il rosso è corso in avanti e l'ha afferrata. E' tutto così commovente.
E sul lampadario c'è quel...quel Dobby. Come osa tradire le sue padrone a questo modo?
Lo voglio ammazzare, voglio vedere la luce lasciare i suoi occhi, ma non c'è tempo, si stanno già smaterializzando: maledetto, maledetto elfo! Ha finito di vivere. Lancio il pugnale, e scompare con loro.
Spero davvero di aver ucciso uno qualsiasi tra quelle fecce.
Ce li siamo fatti scappare, ancora! Cosa dirà ora il Signore Oscuro?

2 maggio 1998, Hogwarts.
Non mi sono mai sentita meglio in vita mia. Stiamo combattendo nella scuoletta del caro Silente, e stiamo distruggendo tutto: il Signore Oscuro è più potente che mai, e presto tutte queste persone imploreranno di morire. Credono di avere ancora una possibilità, perché quell'inutile moccioso di Potter è riuscito a sfuggire all'Avada Kedavra del mio Signore. Ancora! Lo odio.
Comunque, questo non cambia le cose: il Signore Oscuro non può fallire.
Io, invece, mi sento così viva, mentre sono nel mezzo della battaglia, e torturo quante più persone possibili, e ne ammazzo altrettante. Stanno avendo tutti quello che si meritano. Volevate l'amore, eh? Volevate fare i nobili? Adesso morite, morite tutti.
Non so cosa succede agli altri mangiamorte, anche se molti di quei codardi sono scappati, ma sento che vinceremo: non dimentichiamoci che siamo con Lui, che ora starà dando a Potter la lezione che si merita.
Mi giro, e mi ritrovo davanti la mezzosangue. Di nuovo! E non è sola. Con lei c'è anche la piccola Weasley, un'altra mocciosa impertinente, e poi una scolaretta irritante che ci è scappata a Villa Malfoy. Credono di potermi battere. Che illuse! Moriranno prima di poter tirare fuori la bacchetta.
Guardo la rossa: e così lei è la sorella del piccioncino! Cominciamo a diserbare questa famiglia di traditori del loro sangue.
Alzo la bacchetta e sto per pronunciare l'anatema che uccide, quando Molly Weasley mi si para davanti. "Mia figlia no, cagna". Quanto siamo melodrammatici! E va bene, ammazzo prima te, se ci tieni tanto.
Lancio due incantesimi, e lei mi tiene testa. Adoro combattere così, con gli altri non c'è gusto, sono troppo deboli per me. La apostrofo, prendendola in giro.
Ed è un attimo.
La morte arriva in un soffio.
Ho ancora il mio sorrisino di scherno sulle labbra, mentre Molly Weasley mi uccide. Sento tutte le mie difese sgretolarsi, e un unico nome che rimbomba nella mia testa, dove posso pronunciarlo: Voldemort.
E l'ultima cosa che riesco a pensare è che forse l'amore non è una cosa così stupida.
Poi, il buio. 
  
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